Care Dame di Harem, eccomi di nuovo qui con un’altra recensione che riguarda una delle scrittrici più amate del momento e da poco approdata in Italia con la sua fida compagna Vi Keeland. Parlo proprio di lei, Penelope Ward e del suo primo figlio italiano Non avrai segreti, edito dalla tre60.
Titolo: Non avrai segreti
Autore: Penelope Ward
Editore: tre60
Data di pubblicazione: 29 giugno 2017
Genere: Contemporary Romance
Autoconclusivo
SINOSSI
Sin dal loro primo incontro, l’attrazione tra Elec e Greta è irresistibile. Ma se lei è dolce e gentile, lui si comporta in modo stranamente scontroso e aggressivo. Greta però non riesce a smettere di cercarlo: è sicura che sotto quella corazza di tatuaggi e muscoli lui nasconda un cuore tenero e che, dietro il suo sguardo glaciale, ci sia un desiderio feroce, capace di portarla all’estasi.
Quando finalmente Greta riesce a conquistarlo, provando sensazioni a lei sconosciute sino a quel momento, una questione famigliare costringe Elec a tornare in California… Dopo sette anni, Elec e Greta s’incontrano ancora. Lei si è ricostruita una vita, mettendo da parte i sentimenti che l’hanno tenuta a lungo legata a lui. Lui ha una nuova compagna di cui sembra essere sinceramente innamorato. Ma è davvero tutto cambiato? Quando un brivido le percorre la schiena, Greta ha un cattivo presentimento: il suo cuore sta per spezzarsi ancora…
RECENSIONE
Come ben ricorderete noi di Harem non siamo estranee a questa scrittrice, in quanto l’anno scorso abbiamo già recensito per voi Neighbor dearest – qui troverete la mia recensione – quindi, in parte avete avuto la possibilità di conoscere Elec e la sua storia.
Sono stata felicissima di sapere che dopo quasi 3 anni di tribolazioni la tre60 ha finalmente deciso di pubblicare questo volume e devo dire che, nonostante il mio essere prevenuta nei confronti di Elec, ho apprezzato abbastanza la sua storia.
Vi sembro un po’ tiepidina, vero? Se volete conoscerne il motivo venite con me a conoscere Greta e il suo fratellastro Elec.
Tutto mi annoiava… tranne far arrabbiare la mia sorellastra.
Greta non mi annoiava mai.
Elec è il classico diciassettenne ribelle e indisponente. Bellissimo, tatuato e playboy Elec incarna il prototipo del ragazzo su cui la maggior parte di noi sbaverebbe, ma… c’è un ma. Il suo essere strafottente, offensivo e a tratti cattivo non possono che indisporre qualsiasi donna sana di mente.
Mi fissava con uno sguardo gelido. Lo detestavo già, ma non potevo negare che fosse bellissimo, e il fatto di pensarlo mi disgustava.
Greta, d’altro canto, è una dolce e semplice ragazza il cui unico desiderio è sempre stato quello di avere un complice con cui poter condividere la vita. Speranza presto infranta dal carattere indisponente del suo fratellastro che, più volte, mi ha fatto storcere il naso. Nonostante ciò Greta non si arrende mai e cerca sempre di trattarlo con gentilezza ma dimostrando, al tempo stesso, il suo bel caratterino.
Quando aprii la cartelletta, però, restai senza fiato: insieme a una banconota da venti c’era il mio perizoma di pizzo nero preferito, e sul conto c’era scritto a penna:
Tieni il resto, e mettiti queste. Immagino che quelle che indossi ora si siano un po’ bagnate.
Litigi, scherzi e situazioni imbarazzanti sono all’ordine del giorno per i due fratelli e il pane quotidiano per Elec, il cui unico scopo sembrerebbe essere quello di tormentare Greta. Quest’ultima d’altro canto non si fa scoraggiare e tratta il fratellastro come non meriterebbe riuscendo, in questo modo, ad avvicinarsi pian piano a lui e a scorgere l’adolescente tormentato che si nasconde dietro la maschera del ragazzo d’acciaio.
«Mi sembra che tu veda in me quello che altri non vedono. Non sono riuscito a farmi odiare da te, perché capivi che non ero davvero io. Grazie di essere stata così intelligente da intuire la verità su di me.»
Ma quando le cose sembrano volgere per il meglio ecco che i problemi sono dietro l’angolo: Elec è costretto ad abbandonare la sua nuova vita e a ritornare a casa dalla madre, lasciandosi dietro tutto ciò che sarebbe potuto essere.
Una notte d’amore, una promessa e un cuore infranto è ciò che rimane, quindi, a Greta.
«Sei l’unica ragazza al mondo che non posso avere, e proprio per questo ti voglio più di tutte le altre.»
Sono passati sette anni da quel terribile mattino in cui la partenza di Elec non ha lasciato altro che macerie nella vita di Greta, ma poco è cambiato.
Costretto a tornare a Boston dopo un grave lutto Elec, nonostante le sue speranze, ritrova una situazione pressoché invariata.
Ma lui è cambiato ed è andato avanti con una donna che sembrerebbe amare profondamente, Chelsea.
Il cuore di Greta, invece, è rimasto ancorato a quel momento perfetto in cui ha deciso di donarsi alla sua altra metà, immobile e fossilizzato nella speranza di poter tornare ad essere, un giorno, di nuovo integro.
In quei sette anni Greta ha provato ad andare avanti, ma niente e nessuno sono riusciti a donarle nuovamente solo un decimo delle sensazioni che ha provato, per un solo lungo momento, tra le braccia di Elec. Eppure lei ci ha sperato e provato. Inutilmente, ma l’ha fatto.
«Sei la cosa più bella che sia mai successa a me. Spero di poter dire, un giorno, che sei stato una delle cose più belle; ma al momento ci sei solo tu.»
Non vi anticipo nulla su quelle che sono le vicende che intercorrono tra Elec, Greta e Chelsea – anche se sapete già come andrà a finire – perché fino alla fine ci saranno colpi di scena e dolorose rivelazioni che lascerò scoprire a voi.
Passiamo invece ai ma grandi come una casa che hanno aleggiato sulla mia testa a mo’ di Spada di Damocle per l’intera lettura. Siamo davanti, senz’altro, ad un libro piacevole, che si legge in poche ore. Bello, ma non bellissimo. A tratti mi ha emozionato, ma spesso non mi ha propriamente conquistata.
Elec è un personaggio ben costruito, ma a volte è troppo. Troppo prepotente, troppo cattivo. È anche vero che il suo difficilissimo passato l’ha plasmato in mille modi diversi, ma non ne sono convinta al 100%. Sarà che ho amato alla follia la storia di Chelsea quindi sono stata spiazzata dal dover affrontare il tutto tornando indietro nel tempo. Non saprei dirvi con precisione.
Greta, d’altro canto, è un altro gigantesco ma. Troppo dolce, troppo buona. Se in un primo momento sembra essere grintosa e forte, subito dopo diviene arrendevole e poco combattiva. Un personaggio che si piega al volere del co-protagonista senza dimostrare del tutto il suo carattere e ciò che vale.
Dopo tutti quegli anni, mi faceva ancora male il cuore ogni volta che mi consentivo di pensare alla nostra unica notte insieme. Perciò facevo del mio meglio per non pensarci: lontano dagli occhi, lontano dal cuore, giusto? Ma è un rimedio temporaneo: funziona solo finché non sei costretto a guardare in faccia ciò da cui scappavi. E allora le barriere mentali dietro cui ti sei andato a nascondere franano all’improvviso.
Che dirvi di più? Senz’altro si tratta di una lettura che vi consiglio. Perfetta per questi giorni afosi da passare in riva al mare. Attente però a non incendiare i vostri vicini di spiaggia con tutto il testosterone e l’eccitazione che scorrono a fiumi tra le pagine!
Tentennamenti a parte direi che la Ward si merita le sue 4 stelline, dopotutto.
Nell’attesa che venga pubblicato anche Neighbor Dearest, acquistato da NewtonCompton, vi saluto.
La vita è come un anagramma, racchiude significati nascosti. Si può guardare alla vita alla luce delle difficoltà o delle benedizioni. È tutta questione di punti di vista. E così, se questo libro era nato per raccontare una vicenda tragica, si è trasformato in una storia d’amore, imperfetta e anticonformista, ma epica.
Vostra Laura.
Storia
Eros