Pian piano mi sono innamorato del suo sorriso. La mia curva preferita. Per qualche motivo, mi si è insinuata sottopelle e, sorprendentemente, non voglio liberarmene.
Titolo: Non baciare la sposa
Autrice: Carian Cole
Editore: Newton Compton
Pubblicazione: 7 luglio 2021
Autoconclusivo
RECENSIONE
Care Dame, oggi vi parlo di Non baciare la sposa di Carian Cole, un romance Age Gap velatamente forbidden, non una lettura spensierata come lascerebbe intendere la cover (decisamente inadeguata), ma un romanzo che per i temi trattati risulta impegnato e capace di suscitare profonde emozioni e importanti riflessioni.
Quanto nella vita è da addurre al destino, al caso o alla casualità?
Come quando si arranca, si sopravvive per solo spirito di sopravvivenza o di rassegnazione e all’improvviso, dal nulla, si palesa la risposta, la soluzione al male che ci sta schiacciando.
Questa è la storia di Jude e Skylar, due anime alla deriva, due esseri marchiati dal dolore, due persone così diverse che mai avrebbero dovuto incontrarsi, eppure il caso li ha messi l’uno sulla strada dell’altra decretando l’inizio di tutto, l’inizio della loro storia.
L’incontro tra Jude e Skylar avviene come l’accorrere di un Cavalier servente alla Bella in difficoltà e fra i due si istaura una sorta di amicizia improbabile, data l’enorme differenza di età che intercorre fra i due: Jude è sedici anni più grande di Skylar.
“Non so perché ci sentiamo così a nostro agio insieme. Perché, semplicemente, combaciamo. O perché questi piccoli, intimi contatti ci sembrino del tutto normali e non sbagliati o strani. Non mi ero mai sentito così.”
Il rude, sexy operaio edile si dimostra un gentile e altruista uomo quando soccorre e aiuta la diciottenne ancora impelagata con gli studi al liceo.
Ed è grazie a questi gesti di gentilezza disinteressati che Jude capisce che l’apparente forza e sfrontatezza della ragazza nascondono incertezza e insicurezza, dolore e fragilità.
Da qui nasce la sua proposta, dalla voglia di aiutare, fare del bene. Una sorta di espiazione per gli anni turbolenti e sconsiderati che ha vissuto da giovane, una espiazione per gli errori che ne sono derivati.
Jude vuole aiutare Skylar, vuole che abbia un futuro sereno, che possa realizzare i suoi sogni, che possa vivere la vita che merita.
Una sola soluzione: un matrimonio formale con data di scadenza, un’unione che dia a Skylar dei diritti di cui usufruire e a Jude la possibilità di alleviare il dolore che lo soffoca.
Tutto doveva essere semplice, amichevole, innocente.
Ma Skylar non è una innocente adolescente, la vita l’ha segnata, forgiata e danneggiata. E non l’aveva preparata all’effetto Jude, alla sua gentilezza, alla sua preoccupazione, al suo magnetismo, alla sua sensualità.
Non so come faccia. In qualche modo, mi fa sentire come se ogni cellula del mio corpo avesse imparato a sorridere. Mi piace questa sensazione. Mi piace lui.
Non era pronta al suo bacio di nozze che scatenerà in ambedue un desiderio e una fame dapprima di contatto fisico, poi d’amore.
“Niente bacio alla sposa durante la cerimonia.”
Amore che non conoscono, che non gli è mai stato dato, amore di cui sono diffidenti, che temono ma bramano e osteggiano al contempo.
“Sono una bugiarda. Ho detto a me stessa … di non credere nell’amore. O nel matrimonio. O nelle anime gemelle. O nei partner. O nel “vissero per sempre felici e contenti”. Ma la verità è che io credo in tutto questo. Semplicemente, non credo che io lo avrò mai.”
Una storia intensa, profonda dove la ricerca del riscatto, il desiderio di dare sollievo, la voglia di amare si scontrano con la paura e il senso di colpa, con la gelosia e l’inadeguatezza, con le convenzioni sociali e il moralismo.
Una storia dove la differenza d’età che crea l’ostacolo più grande sfuma e si arrende all’evidenza dell’amore, sfuma dinanzi alla sensazione di giustezza e completezza.
Lo amo. È abbastanza per restare, abbastanza per andarmene. Abbastanza per aspettare.
A dispetto del titolo, quella imbastita da Carian Cole non è una storia leggera e superficiale, ma una che affronta tematiche ormai dilaganti nella nostra società spesso archiviate come capricci o eccezionalità.
I disturbi alimentari di natura psicologica, quelli ossessivi-compulsivi sono realtà sempre più diffuse e l’autrice con molta semplicità ce li descrive, senza appesantire la lettura, ma portando il lettore a interessarsene, ponendosi quesiti e cercando delle risposte.
È un romanzo dalle cui righe saltano fuori due protagonisti di cui è facilissimo innamorarsi e con cui empatizzare. La ridda di emozioni che suscitano è forte e potente. Quale donna non si scioglierebbe di fronte a un Jude così determinato a salvare la dolce Skylar, abbandonata a se stessa, in balia della malattia.
Chi non si addolorerebbe nel sentire quanto, prima bambina e poi giovane donna, abbia subito, di come abbia vissuto, di come lotta e sopravvive soccombendo alla sua realtà impietosa.
Quale donna non amerebbe Jude, l’uomo devastato dal senso di perdita, ferito dall’abbandono di chi doveva amarlo sopra ogni cosa, sommerso dal senso di colpa poi.
Un uomo che cerca in tutti i modi di rimediare ai suoi sbagli donando una possibilità di salvezza, una possibilità di guarigione. Che cerca di non oltrepassare quella linea formale che la morale e la società impone, che ci prova con tutto se stesso, ma fallisce completamente quando la connessione fra le loro menti, i loro corpi e infine i loro cuori diventa un legame indissolubile.
Lui annuisce e separa le dita, invitandomi a incastrarci le mie. Il modo in cui stringe le mie dita affusolate tra le sue invia un calore confortevole ai miei arti. È quella sottile, tacita connessione: l’abbraccio con le mani.
E allora contravvenendo all’unica regola impostasi, galeotto fu quel bacio: quello che li legò per sempre.
Ancora una volta Carian Cole non mi ha deluso, una scrittura fluida, coinvolgente e accattivante. Personaggi perfettamente delineati, psicologia ed evoluzione consona al tratto che gli ha impartito sin dall’inizio. Uno slow burn che cattura e infiamma lentamente. Un’ottima prova.
L’unica nota da fare è la cura non proprio ottimale del testo; in particolare circa alcune incoerenze (ad es. colore dei capelli della protagonista) che una attenta lettura avrebbero evitato.
Alla prossima,
Giusi
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