Ciao Amici,il libro di cui ci parla oggi Francesca è NON DIRGLI CHE TI MANCA,contemporary romance di Alessandra Angelini,pubblicato il 17 novembre dalla casa editrice Newton Compton.Venite a scoprire cosa ne pensa Francesca.
PAGINE: 446
Care Dame di Harem,l libro di cui vi parlo oggi è ” Non dirgli che ti manca” di Alessandra Angelini, pubblicato il 17 novembre a cura della Newton Compton.
Si tratta della versione editata della versione self “La mia musica sei tu”.
Siete pronte a immergervi nel mondo della musica e a conoscere Isabella e Denis? Venite con me!
Isabella è una ragazza di 21 anni dalla vita apparentemente perfetta,una famiglia modello e un fidanzato amorevole,adorato dai suoi genitori.
Ma sotto questa patina di perfezione sono visibili profondi crepe: il fidanzato storico è in realtà un fedifrago e il rapporto con la sua famiglia è disastroso.
Suo padre è un uomo dispotico che non sa ascoltare, ma pretende che tutti eseguano i suoi ordini senza fiatare.
Isabella è disperata,ma è proprio quando non si ha più niente da perdere che si trova il coraggio di rimettere tutto in discussione.
In questo caso,è la paura il motore che spinge Isabella a reagire, a non nascondere più la testa sotto la sabbia e a partire per Bologna,dove continua i suoi studi in Medicina,intreccia nuove amicizie e incontra l’uomo che cambierà per sempre la sua vita: Denis, il batterista dei Bad Attitude, una band punk rock emergente :
“Avevo rovesciato una pinta addosso al ragazzo che avevo ammirato sul palco; aveva ancora le bacchette infilate nella tasca posteriore dei pantaloni.
«Sei stato grande lassù… sostituire il batterista, così, da un momento all’altro», blaterai in preda all’imbarazzo.
«Grazie», rispose, con un sorriso che mi mozzò il fiato in gola. Certo che era stato eccezionale, tutti quelli che passavano si complimentavano con lui. Se dal palco mi aveva affascinato con i movimenti potenti, visto da vicino era da perderci la testa. La canotta scura lasciava intravedere i pettorali scolpiti e le braccia ben delineate. Tatuaggi tra i più strani mai visti gli scendevano fino alle mani, ma non era da quelli che non riuscivo a staccare lo sguardo. Ero persa nei tratti forti e mascolini del suo viso, gli zigomi alti, la linea squadrata della mascella, le labbra grandi e piene […]
Tutto di lui mi metteva in difficoltà, l’aspetto, la voce, il modo di fare, persino il suo modo di parlare. Non potevo impedirgli di guardarmi in quel modo, ma potevo riempire quel silenzio carico di tensione.”
Denis è un ragazzo cresciuto in una famiglia disfunzionale. che ha trovato nella musica la spinta necessaria ad affrontare la vita.
Per tutta la sua esistenza, Isabella ha fatto che ciò che ci si aspettava da lei,invece adesso ha deciso di essere egoista,di rischiare scegliendo chi la fa stare bene:Denis.
Denis la fa sentire speciale, viva,sotto il suo tocco Isabella vibra come le note prodotte dalle sue bacchette.
L’attrazione fisica che li lega però è solo la punta dell’iceberg: più passano del tempo insieme e più il loro legame diventa forte,solido.
Denis ha capito perfettamente che Isabella non è la ragazza da una notte, sa che non sarà semplice conquistarsi un posto speciale nel suo cuore.
Il suo vissuto è un fardello pesante che influenza negativamente i suoi rapporti personali portandola a rinchiudersi in se stessa.
Se c’è una cosa che la vita le ha insegnato fin troppo bene è che non si conosce mai nessuno fino in fondo e che la fiducia è un dono prezioso che va guadagnato,soprattutto dopo aver ricevuto così tante delusioni.
“«So già quanto ti sarà difficile fidarti di me. Ho solo la mia parola da darti». Lo disse come se non valesse nulla. «Posso solo dirti quant’è importante per me averti vicino».
Scossi la testa, allacciandogli le mani dietro al collo.
«Mi fido di te». Sapevo di poterlo fare, perché senza avergli chiesto nulla lui mi aveva donato tutto di sé.
«Bene, perché sono stanco di scrivere canzoni malinconiche o arrabbiate, voglio qualcosa di bello, voglio far cantare la mia batteria per te».”
Ma la fragilità e le insicurezze della nostra protagonista non possono risolversi all’improvviso.
Nascono i primi problemi e Isabella si farà nuovamente prendere dai dubbi, sentirà il terreno mancarle sotto i piedi e l’ansia e la paura si stringeranno come una morsa intorno a lei:
” «Per l’amor di Dio! Basta una dannata telefonata per cancellare chi sono? Per farti dubitare di me?», conclusi, lasciando cadere lo zaino a terra.
«È stato quel musicista da quattro soldi a insegnarti a parlare così?», tuonò, sbattendo con forza il palmo contro il guscio del trolley. Il volto tinto di rabbia.
«Lascialo fuori da questa storia», dissi con un filo di voce. «Guardati, appena ti abbiamo lasciato un po’ di spazio sei diventata la puttanella di uno di quei drogati. Ora torni a casa».
«Non sono la puttanella di nessuno!», urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. Il viso rigato di lacrime.”
Il cambiamento di vita di Isabella è stato troppo repentino, ha sentito il profumo della libertà, ma non ha ancora imparato a gestirla né è ancora pronta a spiccare il volo.
Da un lato ha l’ennesima conferma che ciò che importa alla sua famiglia è solo il buon nome e l’interesse a non provocare scandali, per cui non le risulta difficile scegliere di chiudere totalmente con loro.
Dall’altro lato, le rivelazioni del fratello su Denis la faranno dubitare di lui.
Denis combatte da una vita contro i pregiudizi e il conformismo della gente e il suo aspetto da bad boy non lo ha aiutato di certo:è tatuato, ha alcuni piercing e qualche precedente penale.Tutti questi elementi contribuiscono a farlo sembrare agli occhi della gente come un tossico o un poco di buono:
“«Cosa ti ha detto di me? Indovino: che sono un poco di buono con dei precedenti, un tossico».
Annuii.
«Non ti è nemmeno passato per la testa di chiamarmi? Chiedere? Per chi mi hai preso?», sparò a raffica quelle domande. La rabbia, come la delusione, evidenti. «Cazzo, te lo leggo in faccia che ci hai creduto».
«So chi sei e la persona in quelle carte non sei tu, non sei tu. Eppure…», terminai col pugno stretto sul cuore, la voce rotta.
«Tutto quello che la gente vede di me sono i tatuaggi, il musicista, nella loro testa sono solo un drogato, ma se c’è una cosa che non farò mai è proprio quello. Ho un sacco di vizi, bevo troppo, fumo, ho alle spalle una vita sentimentale che è un casino, ma l’unica dipendenza che ho è quella che mi date tu e la musica, nessuna droga. Questo posso giurartelo».
Ogni volta che Denis pensa di aver trovato la chiave di lettura giusta, Isabella puntualmente fa qualcosa che gli fa capire quanto invece sia ancora distante dall’intento.
Isabella ha costruito un muro intorno a sè: più le persone si avvicinano e più lei le respinge, le tiene lontane per la paura e il terrore di svelarsi, di mettere a nudo la propria anima.
Ci insegna che la vera bellezza non sta nella perfezione, ma che sono proprio i nostri difetti a renderci unici e speciali agli occhi degli altri.
Non si deve avere paura di essere amati, c’è sempre qualcosa o qualcuno per cui valga la pena combattere.
Nella mia recensione mi sono soffermata esclusivamente sulla storia principale dei due protagonisti,tuttavia nel romanzo l’autrice affronta in modo consapevole e delicato dei temi delicati come la depressione e la tossicodipendenza.
Ma racconta anche la storia di una band che in realtà è una grande famiglia, dei sacrifici affrontati, del sudore versato e della voglia irrefrenabile di emergere e di riuscire a realizzare i propri sogni.
E qui vengo alle dolenti note.
Faccio la doverosa premessa che non ho letto la versione self, quindi le mie riflessioni si basano esclusivamente su quella editata Newton Compton.
A mio avviso, il romanzo è troppo prolisso: andava sfrondato e “asciugato” un po’ perché molte scene sono superflue ai fini della narrazione.
In secondo luogo, nella seconda parte del romanzo, si è dato troppo peso a Julien, il front man della band,e questo, secondo me, è andato a discapito della storia principale, che avrei preferito fosse più approfondita.
Benché apprezzi moltissimo che i personaggi secondari non siano mere comparse bensì funzionali alla storia, qui hanno un peso eccessivo, a mio parere.
Avrei preferito che l’autrice avesse scritto una serie o uno spin off .
Anche i dialoghi andavano curati maggiormente poiché in alcuni punti ho faticato a capire chi era il soggetto parlante.
A parte questi due appunti trovo che lo stile dell’autrice sia fluido e scorrevole e ho apprezzato l’approfondimento psicologico dei personaggi.
In conclusione, consiglio questo romanzo per i messaggi positivi in esso contenuti e a tal proposito vi lascio con la dedica che l’autrice ha inserito a inizio libro e che, secondo me, ne racchiude il senso: “A chi ha il coraggio di ascoltare, a chi ha il coraggio di mettersi sempre in discussione.” Alla prossima,
La vostra Francesca