Il nostro amore non aveva speranza e forse era proprio questo a renderlo forte, potente e devastante.

“Ovunque andrò”, disse, “tu sei mia”. Le sue parole suonarono come una sentenza. Ero condannata ad amarlo per tutta la vita. Aveva ragione, gli appartenevo, nessuno poteva salvarmi, ero perduta.

“Per sempre”, sussurrai. La mia, invece, fu un’ammissione di colpa.

Care Dame, oggi vi parlo di Non farmi male, il capitolo conclusivo della trilogia Chiudi gli occhi di Monique Scisci.

Josephine e Mads si sono appena ritrovati dopo una lontananza che, anziché logorare il loro rapporto, ha rafforzato il desiderio e il sentimento che provano l’uno per l’altra. Ma vivono in costante conflitto, divisi tra amore, roventi incontri di pura passione, sensi di colpa e nuovi vincoli che incombono sul loro destino. La morte della sua migliore amica ha ancora una volta messo in crisi le certezze di Josephine. Mads è il suo unico punto di riferimento e quando lui è costretto a tornare in Svezia dalla moglie, lei si ritrova sola ad affrontare i fantasmi e le incognite del presente. Jos è determinata a salvare sé stessa e la sua relazione. Il legame con Mads è appeso a un filo, basta poco perché la sottile trama che avvolge le loro vite si disfi. Ma Mads non è il solo ad avere segreti, anche Jos nasconde qualcosa che, questa volta, potrebbe distruggerli per sempre. Riusciranno a superare le avversità, gli inganni e i tradimenti?

Sin dall’inizio di questo viaggio nel mondo reale ed emozionale di Mads e Jos era apparso chiaro che profondità e complessità erano due parole che ci avrebbero accompagnato fino alla fine.

Se nei precedenti romanzi l’autrice era riuscita a farmi entrare nel loro mondo attraverso Jos e le sue emozioni, i suoi sentimenti lasciando a lei l’onere di farci entrare in empatia con Mads e le sue contraddizioni fatte di quel comportamento gelido e rigido infarcito di regole e disciplina, che si scioglieva a sprazzi solo di fronte a Jos, qui grazie alla voce forte e tonante di Mads entriamo realmente in contatto con lui con la sua anima e con il suo cuore.

…io potevo sopportare tutto, anche la mia morte, ma non sarei mai riuscito a sopravvivere alla donna che amavo. Josephine era diventata il mio centro.

Il sentimento che provavo per lei era pieno, mi riempiva il corpo e la mente, sprofondava nel mio cuore lasciandomi privo di difese.

E lo scopriamo in tutta la sua interezza, lo viviamo, lo sentiamo completamente e finalmente capiamo ciò che lo sta divorandopian piano, ciò che lo rende inerme e impotente di fronte alla sua famiglia e di fronte a Jos.

Cosa non si fa per amore, a cosa si è disposti a rinunciare per l’amore della persona amata?

Avrei voluto strapparle il male dal cuore, farlo mio. Potevo sopportarlo se lei stava bene, avrei imparato a gestire anche quel dolore se fosse servito a ridarle il sorriso.

Perchè se l’aria che si respira è la vita della propria anima gemella allora la possibilità che lei non possa più vivere annienta l’amore egoista. E Mads che all’inizio pareva l’egoista per eccellenza, l’uomo che tutto vuole, il lecito e l’illecito, l’uomo che si barcamenava fra due vite, una in Svezia e una a New York con Jos, si mostra realmente, ci mostra la sua vera essenza.

La sua voce ardeva di mille emozioni. “Sono l’uomo che hai distrutto con la tua fragilità, fatto a pezzi con la tua forza e incenerito con il tuo amore. Sono l’uomo che hai corrotto, depredato, stregato, sono colui che si è perso e che ora vive nel tuo cuore”. Mi baciò. “Sono tuo, Josephine, completamente”. Mi prese una mano e se la posò sul petto.

Lui, l’uomo tutto d’un pezzo in realtà è stato manipolato da sempre: per sete di potere e di denaro per avidità ed egoismo. Hanno fatto leva sui suoi sensi di colpa, sul suo animo gentile e ha perso il controllo sulla sua vita.

L’avevo trascinata nel mio inferno, non avevo saputo resisterle, dietro ci eravamo portati tutto il resto, le nostre vite, gli affetti.

Ecco che il suo lato perverso acquista una nuova prospettiva, le sue innate inclinazioni hanno una loro utilità, mantenere il controllo almeno su una piccola parte di sé.

E ci era riuscito fino a Josephine. Lei che diventa tutto per lui, Josche vorrebbe accanto alla luce del sole, ma che non può; la donna che lo sfida e lo rende vivo, che solletica il suo ego e la sua anima inondandola di pace e serenità.

Perché lei era così. Passionale al limite del tollerabile e io l’amavo anche per questo, sapeva farmi scorrere l’adrenalina nel sangue.

Con lei ero vivo.

E pur accontentandosi ambedue, anche se a malincuore, di questi momenti rubati ecco che la vita chiede il conto: qualcuno continuaa tramare nell’ombra, qualcuno li vuole separare.

Avevamo vissuto come se niente fosse, in una bolla, fingendo di essere una coppia normale, ma non era così, non avevamo niente di normale. La realtà era stata in agguato fino a quel momento, pronta a coglierci disarmati.

Ecco che si consuma la tragedia che aveva chiuso Un nuovo inizio, che lascia Jos prostrata e distrutta. Ora lei ha bisogno di Mads ma come al solito lui le scivola dalle dita. La realtà è questa: Mads non sarà mai suo.

Dio, quanto avrei voluto stringerla forte a me, per farle sentire che c’ero, che ero lì e che condividevo il suo stato d’animo. Avrei voluto o forse avrei dovuto dirle che soffrivo, che mi feriva vederla così, … invece … mi comportai come sapevo fare, con distacco.

Si può vivere una vita intera con il cuore colmo d’amore ma la certezza di non poter mai viverlo appieno?

…Josephine aveva solo me e io non ero lì per restare.

Si possono avere la mente e l’anima agognanti la fusione perfetta delle loro vite pur sapendo che sarà impossibile?

Come può definirsi reale un rapporto che non può essere vissuto appieno, che non vive alla luce del sole, che non si nutre della quotidianità, che non evolve? In che modo potevo dirmi completa se avevo solo metà di ciò che desideravo?

Si può combattere strenuamente per tenere in piedi la loro realtà e non uscirne distrutti?

Ci sono ostacoli oltre i quali non si può andare, strappi così profondi da non poter essere ricuciti.

Jos è una donna forte, si è rialzata continuamente dopo ogni colpo che la vita le ha inferto, dopo ogni scoperta che le ha lacerato il cuore. Dopo ogni abbandono di Mads: nonostante il male che le ha fatto il suo cuore batte sempre all’unisono con il suo perché lui e la sua vita e questo amore non finirà mai.

Insostituibile, inalienabile, indimenticabile.

Sembrava fragile, eterea, una Dea irraggiungibile, ma era guasta dentro, proprio come me, e io l’avevo raggiunta, l’avevo toccata e profanata, l’avevo resa schiava, l’avevo fatta mia.

Josephine era una regina, era potente, teneva gli uomini per le palle, ma io ero il suo Padrone, con me lei abbandonava ogni resistenza e io amavo anche questo di lei, …

Ecco che Monique Scisci ci racconta con il suo stile ricco ed estremamente elegante le emozioni, l’anima e i pensieri di Mads e Jos. Imbastisce ancora una volta un plot intricato, ricco di colpi di scena, sensuale ed erotico, sconvolgente e ammaliante. I pezzi che erano stati sparpagliati lungo tutto il percorso vengono ricomposti in un all’allucinante quadro composto da eventi ed emozioni vissuti dai due protagonisti. Eventi che trascinano il lettore, lo intrigano e spronano a voler sapere: chi, cosa, perché?

Ci racconta e ci svela Mads, cosa è disposto a fare e subire per la salvezza di Jos: quanto ci siamo sbagliate a ritenere Mads un egoista.

…nonostante tutti i miei sforzi, lei mi aveva trovato, aveva trovato il vero me oltre le maschere che indossavo. Per tutte le volte che avevo lottato per tenerla a distanza, alla fine Josephine aveva vinto.

L’amore che ha tanto combattuto fluisce dalle pagine, investe il lettore e ad accompagnarlo c’è il dolore, l’umiliazione, la caduta, lo svilimento che frustano e lacerano l’anima di chi legge. Ma il suo sacrificio, le sue scelte ci mostrano l’uomo dietro il dominatore, l’amore che, anche se imbrigliato fra regole e dettami, da quel mondo sotterraneo a volte difficile da comprendere e accettare, tutto può, tutto dà.

Un amore totale e totalizzante, un amor che si nutre di sospiri e lamenti, un amore che trova soddisfazione nella sottomissione e nell’accettazione. Un amore come il loro che saprà sfidare il tempo, le convenzioni sociali e il mondo.

…io non ero abituato alle dimostrazioni di affetto, il dolore è spirituale, qualcosa che avevo sempre affrontato nell’isolamento più totale della mia mente. Ma più il suo corpo spingeva contro il mio, più il mio cuore si infiammava. Stavo perdendo. Sentivo tutto, sentivo lei e grazie a lei sentii me stesso. Le mura crollarono.

Un romanzo corposo, completo, profondo, intriso di sentimento, emozioni, intrighi, dissolutezza, erotismo e lussuria. Il tutto bilanciato e accuratamente descritto, senza sbavature, senza eccessi.

Monique Scisci ha chiuso il cerchio in maniera impeccabile donandoci una storia indimenticabile.

Giusi

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