Salve Dame!

Il libro di cui vi parlo oggi in anteprima è NON PENSAVO DI AMARTI ANCORA, romance autoconclusivo di Penelope Ward,in uscita il 27 settembre per la Newton Compton Editori. Venite a scoprire cosa ne penso.

Titolo: Non pensavo di amarti ancora
Autrice:Penelope Ward

Casa Editrice: Newton Compton
Genere: Contemporary Romance

Autoconclusivo
Data di uscita: 27 settembre 2018

SINOSSI

Lì per lì ho pensato che fosse un’ottima idea. Chiamare all’improvviso al telefono Landon Roderick, per cui ho una cotta dei tempi dell’infanzia, mi è sembrata la cosa giusta da fare. Il fatto che fossi ubriaca e stessi passando sopra a tredici anni di emozioni contrastanti con uno stupido scherzo telefonico, invece, non mi è nemmeno passato per l’anticamera del cervello. Ma poi Landon ha richiamato. Ci siamo ritrovati a passare le settimane seguenti al telefono, cercando di gestire l’intensa connessione che il suono delle nostre voci aveva risvegliato. È possibile desiderare qualcuno che si trova a chilometri di distanza? Durante tutte quelle ore passate a chiacchierare, mi sono chiesta che cosa sarebbe potuto succedere se ci fossimo incontrati. Ed è così che ho preso la seconda decisione più impulsiva della mia vita. Un biglietto per la California è quello che mi serve per capire se la telefonata che gli ho fatto da ubriaca è stato l’errore più grosso che abbia mai commesso o la cosa migliore che mi sia mai capitata.

Recensione

Care Dame,molte di voi ricorderanno sicuramente lo slogan di una nota compagnia telefonica che negli anni’90 impazzava sulle reti nazionali:”Una telefonata allunga una vita.”

Nel caso di Rana(non ridete,la protagonista si chiama così) una telefonata,fatta in un momento di sconforto,la salverà dall’inquietudine del presente e dai rimorsi di scelte passate, segnando un nuovo percorso di vita.

Rana è una bellezza esotica con un corpo sinuoso che muove al ritmo di musica, incantando i clienti del ristorante in cui si esibisce come ballerina del ventre.Ammicca, seduce,provoca gli uomini,ipnotizzandoli con le sue movenze leggiadre. Ma non è stata sempre così perfetta e sicura di sé. Il suo nuovo aspetto è frutto delle sapienti mani di un chirurgo estetico che ha trasformato la ranocchietta dal naso importante e i modi da maschiaccio in una bellissima principessa disneyana.

È notte fonda e Rana, più ubriaca che mai, è già a letto,dopo l’ennesima giornata pesante passata a ballare tra i tavoli,mentre ripensa ai giorni felici della sua adolescenza,trascorsi insieme a Landon, il suo ex migliore amico.

 A tredici anni ero un maschiaccio e abitavo con i miei in un garage riadattato nella casa dei genitori di Landon, a Dearborn, nel Michigan.

Landon era il ragazzino che la coccolava e la faceva ridere scrivendole dei bigliettini che Rana ha conservato e che rilegge ogni volta che è sopraffatta dalla tristezza. Ma quella sera non bastano i bigliettini a ridarle il buonumore, a spazzare via quel senso di solitudine e di malinconia che la attanaglia.

Sono tredici anni che non lo vede né lo sente, eppure il ricordo dei giorni felici passati in compagnia di quel ragazzino è più vivo che mai, al punto che in un atto di spavalderia alcolica, compone quello che presume essere il suo numero. Dopo pochi squilli andati a vuoto,all’altro capo del telefono risponde un uomo dalla voce roca e sexy: Landon.

A entrambi bastano poche battute e qualche frase di circostanza per rendersi conto che nonostante siano passati tanti anni,il loro feeling è rimasto immutato.

«Non ci stavamo solo baciando. Non sarà mai solo baciarsi con te. Mai»

Quella che doveva essere una singola telefonata, dettata dalla disperazione e da un pizzico di nostalgia, si trasforma ben presto in una vera e propria relazione a diatanza.

«Sono completamente ossessionato da te, Rana». 
 Volevo dirgli che io con lui ero già ben oltre l’ossessione. Invece, cercai di spezzare l’incantesimo sessuale che avevano lanciato le sue parole. 
 «Sei ossessionato dall’idea di me, il mio alone di mistero. La realtà è un disastro». 
 «Quale realtà non lo è? In un rapporto bisogna saper apprezzare il buono, il brutto e il cattivo. Nessuno è perfetto»

Landon vive a Miami dove conduce una vita molto diversa da quella che Rana si sarebbe aspettata.Non è più il ragazzo spensierato e dalla vita perfetta,che aveva conosciuto anni prima, ma è diventato un uomo bellissimo e spezzato. Landon però,non è il solo ad avere cicatrici emotive, perché anche Rana,nonostante faccia di tutto per nasconderlo,ha avuto una vita dura, costellata da rifiuti, abbandoni e carenze affettive.

L’ironia è la sua cifra,l’arma più potente che possiede per affrontare una vita vuota e arida, che Landon però  saprà riempire col suo amore.

La leggerezza permea costantemente le pagine di questo libro,spazzando via la vena di malinconia di sottofondo.

La storia di per sé  non è male,anzi,l’autrice affronta alcune tematiche molto serie e interessanti,che però non tratta in maniera esaustiva. Si ha quasi l’impressione di un romanzo incompiuto dal momento che alcuni avvenimenti non trovano piena soluzione o spiegazione. Troppa carne al fuoco che la Ward non riesce a gestire in maniera corretta. Per farvi un esempio, una delle scene finali che ha per protagonista l’ex coinquilino di Rana, sembra buttata lì a caso, risultando totalmente scollata dal resto della storia. Un senso di incompiutezza che secondo il mio parere caratterizza anche la descrizione dei protagonisti. Infatti se da un lato Rana e Landon mi sono piaciuti per la loro verve, l’alone di normalità che li ammanta e la capacità di non arrendersi davanti alle mille difficoltà, dall’altro sembrano accontentarsi di ciò che sono e che hanno,non hanno aspirazioni né lottano per cambiare se stessi,per prendersi o riprendersi quello che la vita gli ha tolto. È un peccato, perché sono personaggi che hanno un bel vissuto alle spalle, hanno patito alcune esperienze dolorose da cui si sarebbero potuti trarre tanti spunti di riflessione, come ad esempio la non accettazione del proprio corpo da parte di Rana durante l’adolescenza.Ma ce ne sarebbero tanti altri che però, come ho già scritto prima, l’autrice non ha saputo o voluto sviluppare.

Un ultimo appunto riguarda la traduzione italiana piena zeppa di gravi errori grammaticali. Di solito sono una persona abbastanza tollerante per cui se noto qualche refuso(refuso e non errore) chiudo un occhio, concentrandomi sulla storia. Qui invece gli occhi ahimè mi sono sanguinati. Non è possibile tradurre per la Newton, una casa editrice importante e non conoscere i congiuntivi e alcuni concetti base della grammatica.

Uno

«Preferiresti che ti sorprenda in un momento inopportuno?»

Due

È come se mi facessi sentire con i piedi per terra.

Tre

Forse quando sei un po’ più grande.

La pessima traduzione unita a una storia non proprio intrigante, mi hanno portato ad abbassare il voto finale. Purtroppo non tutti i libri sono da cinque stelline, e questo, pur essendo piacevole e a tratti divertente, non ha soddisfatto pienamente le mie aspettative. È carino e mi sento di consigliarlo, ma non aspettatevi un libro che vi rubi l’anima. Attendo come sempre un vostro parere.

Alla prossima,

Vanilla

STORIA

EROS