Buongiorno, care dame dell’Harem, siete pronte a leggere la mia recensione su Dark Heart, di Kresley Cole? Bene, mettetevi comode perché si comincia subito, ma per prima cosa iniziamo dalla biografia di questa autrice americana molto prolifica.
Prima di dedicarsi alla scrittura con ottimi risultati, la Cole è stata un’atleta di fama mondiale e persino un coach, è sposata e vive con il marito e i loro cani in Florida.
Le sue serie libresche più famose sono: The Sutherland Brothers, la trilogia MacCarrick Brothers, The Arcana Chronicles, The Game Maker e The Immortals After Dark.
È proprio quest’ultima, che noi conosciamo in Italia come la saga de Gli immortali e che è stata tradotta in 17 lingue, che le è valso il riconoscimento di numerosi premi, come ben tre Rita per i romanzi Dark love, Dark Dream e Dark Warrior, e diversi primi posti nella classifica del New York Times and Pubblishers Weekly Bestseller.
La saga, come il titolo fa intendere, ruota intorno a personaggi fantastici e immortali: vampiri, demoni, lycan, streghe, fate, ninfe, valchirie, furie, ecc. Queste creature affascinanti fanno parte del Lore, uno stato segreto che vive in parallelo con quello degli umani, e sono schierati in fazioni perennemente in lotta tra di loro, una lotta che ogni 500 anni sfocia in una guerra per la supremazia delle razze (l’Ascesa).
Tutti i romanzi ruotano intorno a una coppia di innamorati e sono autoconclusivi, anche se in qualche modo sono tutti legati tra di loro. Spesso, infatti, capita di rincontrare personaggi dei romanzi precedenti nel corso della narrazione dei diversi libri, ma questo può farci solo piacere, no? Perché in fondo è come ritrovare dei vecchi amici.
Ovviamente abbiamo a che fare con Uomini e Donne alpha che sono in grado di farci sorridere e soprattutto sono in grado di farci rimescolare il sangue nelle vene, con i loro battibecchi e le loro battaglie personali che, inevitabilmente, sfociano in scontri appassionati e sensuali (soprattutto perché il più delle volte non riescono ad accettare che l’altro sia il proprio compagno o la propria compagna), e quindi, prima di coronare il loro sogno d’amore, ne succedono di ogni.
I romanzi della serie Gli immortali pubblicati finora in Italia è così composta:
Dark Forever – The warlord wants Forever, prequel
Darl Love – A hunger no other
Dark Pleasure – No rest for the wiched
Dark Passion – Wiched deeds on a winter’s night
Dark Night – Dark needs at night’s edge
Dark Desire – Dark desires after dusk
Dark Dream – Kiss of a demon king
Dark Whisper – Deep kiss of winter
Dark Prince – Pleasure of a dark prince
Dark Demon – Demon from the dark
Dark Warrior – Dreams of a Darrk Warrior
Il richiamo dell’ombra (The Dacians#1) – Shadow’s claim
MacRieve – MacRieve
Dark Skye – Dark skye
Dark Heart – Swet Ruin
È proprio di quest’ultimo, Dark Heart che voglio parlarvi oggi.
Trama
Orfana ed emarginata, Josephine è cresciuta senza poter conoscere la sua vera natura. I poteri che solo lei possiede la rendono qualcosa di diverso da ogni altro essere, ma cosa? Il suo fratellino Thaddeus, al contrario, è un essere perfetto che lei ha giurato di difendere a ogni costo. Così, quando il piccolo viene rapito, Josephine parte alla sua ricerca in un’avventura proibitiva, che la esporrà ai pericoli più grandi ma che forse, alla fine, le permetterà di scoprire chi è veramente. La sua strada incrocerà quella del letale Rune, essere soprannaturale inviato sulla terra per uccidere la più antica Valchiria vivente. Per Rune, che non conosce il fallimento né come assassino né come amante, l’incontro con Josephine sarà sconvolgente e lo trascinerà in un vortice di doloroso piacere, fino a comprometterne i segreti più profondi… Riusciranno Rune e Josephine a compiere il destino per cui sono nati?
Una storia ricca di avventura e desiderio, il quindicesimo capitolo della serie bestseller Gli Immortali…
I protagonisti di Dark Heart sono Rune Darklight e Josephine, detta Jo. Lui è un elfo oscuro, uno dei Møriør, esseri primordiali e i capostipiti delle specie a cui appartengono, i quali sono dotati di poteri immensi.
Per definire Rune, o meglio Ruin, come lo chiama Jo, si può solo usare una parola: trombeur. Perché? Castiga Ninfe – e non solo – a gruppi di tre, quattro e anche dodici alla volta, mettendole letteralmente in fila, da qui il soprannome Rune l’Insaziabile. Questo è il suo modo per raccogliere informazioni, ed è davvero un maestro in quest’arte.
Ma Rune è anche un elfo oscuro, l’Arciere dei Møriør, e il suo sangue, nero come il peccato, è letale per tutti gli Immortali.
Persino un suo bacio o il suo sperma possono uccidere.
Che pacchia, eh? Può trombare a destra e a manca, ma non può baciare nessuna donna e tantomeno raggiungere l’orgasmo nel loro grembo. Sembra un castigo divino!
Ma tutto ciò, ovviamente, fino a quando non incontra Josephine, la compagna che il Fato gli ha destinato.
Bacche selvatiche miste a calda acqua piovana.
C’era un’altra femmina nei paraggi, e, dèi onnipotenti, il suo dolce profumo gli faceva venire l’acquolina in bocca.
Rune aveva appena finito di conquistarsi la sua ultima informatrice e stava già visualizzando l’obiettivo valchiria.
Poi però, quando aveva percepito il profumo di quella femmina sconosciuta, gli si era drizzato un’altra volta.
Josephine non sa chi è, e soprattutto non sa cosa è. Non ricorda nulla del suo passato, sa solo che deve proteggere il suo fratellino, Thaddeus. Un infausto giorno, tuttavia, per cause non dipendenti dalla sua volontà – le sparano, ed è in questo frangente che apprende di essere una creatura sovrannaturale – è costretta a rinunciare al bambino e a permettere che cresca con una mortale.
La storia vera e propria di Dark Heart comincia anni dopo quegli eventi. Jo è cresciuta ed è diventata una donna bellissima dalla lingua sferzante. Lady Ombra, la chiamano nei sobborghi di Bourbon Street, la protettrice delle prostitute. È proprio durante una delle sue ronde nel quartiere che incontra Rune. Incuriosita dalle grida di goduria che le giungono alle orecchie, raggiunge un cancello e lì vede un uomo che sta facendo sesso con una donna.
Era attraente, pensò.
I suoi occhi erano belli, del colore delle prugne scure, e le piacevano anche i suoi folti capelli neri. Erano tagliati alla bell’e meglio ed erano piuttosto lunghi, raccolti in qualche treccina.
Però aveva dei lineamenti taglienti… il naso storto di un lottatore e la mandibola troppo larga.
Comunque il suo corpo alto e slanciato era incredibilmente sexy. Doveva essere alto più di due metri, una figura imponente in confronto al metro e sessantasette di Jo, e ogni centimetro del suo corpo era contratto. Una maglietta sottile metteva in evidenza il suo ampio petto e le braccia scolpite. Il suo sedere nudo era duro come la roccia. Quei pantaloni di pelle nera raccolti sopra le ginocchia dovevano fasciare davvero alla perfezione le sue cosce possenti.
Aveva un arco a tracolla sulla schiena e una faretra legata al polpaccio. Agganciata alla cintura aperta dei pantaloni c’era la guaina di un coltello.
Jo scrollò le spalle; aveva visto cose ancor più strane a Bourbon Street. Se fosse indietreggiato leggermente sarebbe riuscita a vedere anche il suo uccello…
Wow. Sollevò le sopracciglia. Più sollevate di così non si poteva.
Il primo faccia a faccia tra i due protagonisti è a dir poco infuocato e mette subito in chiaro su quale argomento verteranno, da quel momento in poi, i loro incontri, o meglio scontri.
Il suo sguardo si focalizzò su una minigonna nera e un culo
incredibilmente sexy. Aveva cosce formose ma sode. Fatte apposta per cingere la vita di un maschio. O le sue orecchie
appuntite. Non che un maschio velenoso come Rune potesse darle piacere in quel modo.
Una lunga chioma di ricci bruni le dondolava sulla schiena, apparentemente serica come una pelliccia di visone. Il suo minitop nero mostrava una vita minuscola. Indossava un paio di stivali, e sapeva come camminarci.
Se le sue tette sfidavano la forza di gravità quanto il suo sedere impudente…
Come incitata da un comando, la ragazza si voltò nella sua direzione, dandogli modo di vedere la parte davanti.
Il primo pensiero di Rune fu: Vorrei mangiarmela tutta.
La sua pelle era del più bianco degli alabastri, i suoi grandi occhi nocciola erano truccati pesantemente con la matita nera. Aveva zigomi alti e il suo volto era di un’incantevole bellezza eterea. Ma le sue labbra rosse erano carnose e sensuali.
Indossava una strana collana fatta con alcuni pezzi di metallo irregolari. Apparentemente persa nei suoi pensieri, se ne passò uno sul mento.
Rune abbassò lo sguardo e per poco non gemette. Che tette. Erano generose, e lei non indossava il reggiseno. Che brava ragazza. Guardò quelle collinette sollevarsi e abbassarsi mentre accompagnavano i suoi passi decisi… Un panorama magnifico.
Ma la cosa ancor più bella era che i suoi capezzoli tendevano il top. Rune era pronto a scommettere che quella fosse la reazione alla sua performance nel cortile.
Prese un respiro più profondo. Oh, sì, aveva avuto un certo effetto su di lei. Quando fiutò la sua eccitazione, i suoi muscoli si irrigidirono e il suo corpo si tese come il suo arco.
Ma Rune e Jo si troveranno a collaborare, loro malgrado – la missione di Rune è uccidere Nix, la valchiria veggente, quella di Jospehine è salvare suo fratello Thaddeus, che Nix ha rapito – ma la cooperazione tra loro non sarà affatto facile, come è ovvio che sia, altrimenti non avremmo nessun romanzo da leggere, vi pare?
A ogni modo, nel corso di questa ricerca, i nostri due protagonisti si innamoreranno e scopriranno di essere i rispettivi compagni l’uno dell’altra.
Tutto potrebbe finire con il classico Happy End, ma Rune, da stronzo qual è, spezza il cuore di Jo. È proprio la rabbia che deriverà da questo, che permetterà a Josephine di scoprire i suoi immensi poteri e la sua vera natura, perchè lei è un panthom, un essere metà fantasma e metà vampiro. Ma non solo, lei è l’essere primordiale della sua razza, la più antica in assoluto, e anche suo fratello appartiene alla stessa specie.
Nell’epilogo finale viene svelata anche tutta la storia e apprendiamo la verità sulle origini dei due ragazzi, ma non vi farò spoiler, lo sapete ormai, e vi lascerò il gusto di scoprire da soli tutti i tasselli della vicenda.
Ora veniamo alla mia valutazione. Senza dubbio è un romanzo che si fa leggere. L’ho trovato bello e mi è piaciuto, perché la scrittura scorre fluida e non ci si annoia nel corso della narrazione, e questo vuol dire già molto. Forse avrei preferito che scopassero di meno e agissero di più, ma tutto sommato mi sento di consigliare la lettura di questo romanzo a tutti gli amanti dell’urban e del paranormal romance.
Alla prossima, dunque, con una nuova recensione, mie belle dame,
la vostra Paprika!