«L’amore è come un sogno: muore appena smetti di crederci.»

Ritorna Charlotte Lays e abbiamo avuto il piacere di organizzare grazie a More Stories, insieme con tanti amici, il review tour dedicato a Parlami di un sogno, il suo nuovo lavoro, un testo che è romance puro e innovativo perché è moderno e intenso, perché è perfetta espressione della cifra stilistica dell’autrice ma brilla anche per un’istanza di modernità tanto da conferire un peso specifico notevole alla narrativa rosa contemporanea.

Troverete ciò che caratterizza questa autrice, il graffio e la carezza, l’ ironia e l’emozione, il sorriso e il brivido, vi sorprenderà tuttavia, la sua capacità di animare i due pregiudizi del secolo…scegliendo come protagonisti due figure dirompenti modernissime e travisate, bistrattate. Animando due pregiudizi, umanizzando due figure provocatorie: una figurina e un selfie…

Se il sogno di molte persone è riuscire a emergere e avere successo, quello di Sveva, quando inizia a muovere i primi passi nell’universo di internet, è semplicemente evadere. Evadere da una vita costellata di delusioni, da un padre che non si comporta da genitore, dalla precarietà economica in cui è costretta a vivere con sua madre e sua nonna.
A soli diciassette anni, e con una vita monotona ad aspettarla, le è davvero difficile credere che il suo mondo possa cambiare. Tuttavia Sveva ha una passione, la moda, e due qualità rare, il coraggio e la tenacia: le sue carte vincenti. Quelle con cui parte alla volta dell’America, vivendo davvero per la prima volta. Ed emergere adesso è possibile. Ci crede davvero.
Finché non si innamora. E si perde.
L’amore è una cosa che Sveva non può proprio permettersi: non è come quello descritto nei romanzi, che riempie e annulla ogni problema, ma è sofferenza e rinuncia alle proprie passioni.
O forse no?

È una storia dei nostri giorni, una storia moderna che sceglie due protagonisti simbolo dei nostri tempi – un calciatore e una fashion blogger – due figure spesso fraintese e stravolte dal cliché, che l’autrice riesce a ribaltare, donando consistenza alla quintessenza del pregiudizio e infondendo profondo calore umano e notevole credibilità alle loro fragilità.

L’idea è proprio quella di coglierli nella urgenza di affermarsi, non come vittime della sete di popolarità o della fame di notorietà, quanto piuttosto come sferzati dall’urgenza e dal bisogno primario di esprimere se stessi, per fuggire da un passato doloroso. Ancora una volta le ferite di un bagaglio personale ingombrante riportano l’idea dei traumi come fratture da sanare solo grazie all’amore. Ritorna l’idea della cicatrice quale spiraglio di luce – come diceva Cohen – l’amore, ancora una volta, ha potere salvifico e di guarigione.

Parlami di un sogno racconta la storia di due sognatori e il loro percorso di crescita, di realizzazione, di maturazione. Non è solo una storia d’amore, è una storia di due innamorati che imparano a stare sulle proprie gambe: all’inizio barcollano storditi dai colpi e dalle avversità del destino, intravedono un percorso – non solo una via di fuga – si affiancano, muovono qualche passo insieme e poi incominciano a camminare paralleli lungo un tragitto difficile e insidioso, inciampano e cadono, si allontanano e poi si riuniscono fino a comprendere che il viaggio della loro vita possono farlo insieme, forti e indipendenti, mano nella mano.

L’autrice ci ricorda due ingredienti fondamentali dell’amore.

Parlare.

Sognare. 

Ciò che veramente contraddistingue una persona è il sogno, il proprio sogno, personalissimo, quello che si ha paura anche a confessare, quello che si accarezza in segreto e che si custodisce con pudore, perché quello che veramente ci rende unici è il nostro sogno, ciò che racconta quello che siamo realmente. 

Ogni uomo è artefice del proprio destino.

La famiglia del Mulino Bianco non esiste, le principesse delle favole sono smidollate e gli uomini sono degli idioti…

Per la nostra protagonista è un sogno che sa di riscatto e di progetto visionario, Sveva infatti è una ragazza “con il piombo nei piedi” secondo gli insegnamenti della sua nonna saggia e meravigliosa, secondo la lezione amarissima impartita duramente da un padre disfunzionale e terribile che le ha straziato il cuore pregiudicando qualsiasi forma di autostima, aggravando le mancanze di una madre vittima di se stessa e della propria vita, che fa fatica a rimediare ai propri errori e a riconoscerli

Voglio arrivare a parlare di un sogno che si avvera. Il mio.

Sono un corpo che è costretto qui, a Torino, e ho idee che sorvolano oceani ed esplorano il mondo, raggiungendo le stelle.

Dall’altra parte abbiamo un povero bimbo cresciuto troppo in fretta nella povertà e nell’orrore del bisogno, che crede in ciò che c’è di vero e concreto, in quello che può controllare. Crede nel suo talento, nella capacità di lasciarsi alle spalle l’umiliazione e la vergogna, facendo rotolare il cuore sul selciato, nella polvere, dribblando la paura. Esercizio, impegno, onestà. Piedi, cuore, testa: tutto per costruire la propria dignità e un futuro

Pete è uno degli astri del calcio europeo. E le stelle, oltre a essere irraggiungibili, ti bruciano nell’istante in cui le tocchi.

“Vorrei avere il coraggio delle stelle che stanno sempre immerse nella notte e non hanno paura”

Così i due protagonisti si troveranno, giovanissimi, mentre stanno per osare e scommettere su se stessi. Da una parte Pete, già proiettato nel firmamento degli astri del calcio, dall’altra Sveva che ha lasciato l’Italia per un vero e proprio salto nel buio, per inventarsi un lavoro. Inventando se stessa, scommettendo veramente tutto quello che ha su se stessa

«Mia nonna mi raccontava favole diverse rispetto a quelle delle classiche principesse da salvare. Mi diceva che ci sono tanti draghi e l’amore è un drago che temo e rispetto in ugual misura.»

Il loro incontro magico non è un incontro romantico anzi, è una rivelazione nel momento dell’umiliazione e della paura. I due protagonisti si troveranno nudi, indifesi, e nello smarrimento riconosceranno la vera forza: la resilienza. La capacità di lottare. Nulla di più affascinante dei lividi di due combattenti 

Pete è la mia nemesi, perché parla direttamente alla parte di me che è repressa e affamata di affetto.

Sei felice?

L’angolo di quella bocca illegale si solleva. «Non siamo poi molto diversi io e te. La gente cerca sempre di farci a pezzi in un modo o nell’altro e noi li freghiamo con un sorriso, ma sappiamo che non sempre chi sorride è anche felice.»

Non potrò mai resistergli, sarà sempre una battaglia persa.

«Non c’è niente di impossibile, basta volerlo» sussurra tornando a catturarmi. «Proprio perché le nostre vite sono bussole impazzite, abbiamo bisogno di un nord.»

Scatta la scintilla che è un brivido ma è anche qualcosa di più profondo, una scossa fino al cuore, perché è come se si riconoscessero due spiriti affini 

«Tu bruci le persone senza neppure accorgertene. Passi e marchi, e lasci qualcosa di indelebile, Sveva»

«Siamo stati a continenti di distanza e ti ho avuta qui dentro.» Si porta un pugno sul cuore. «Siempre.»

Come due randagi che riconoscono lo smarrimento e la paura, diffidenti e bisognosi, si studiano e accantonano la diffidenza, si rispettano e si cercano, guardinghi. Onesti l’uno con l’altra, capiscono l’importanza di rispettare gli spazi e i tempi con pudore ma non possono fare a meno di quel legame che li unisce, perché già si appartengono

Questo bacio è come un’alba.

È come tornare in vita, ricevere la bella notizia in cui tanto speravi. È come se un altro pezzo di sogno si avverasse.

«Il cuore fa male quando si rompe e il mio è già malmesso.»

«Non sei l’unica che si sta giocando il cuore, Reddish.»

Lui è un sole e anche io voglio esserlo. Non voglio essere una luce riflessa e lui lo capisce

Parlano e sognano. Vivono per realizzare i loro sogni tra le mille difficoltà e le contingenze di un mondo patinato, mentre la notorietà incomincia a crescere e la popolarità bussa alla porta portando con sé le insidie della fama e le responsabilità del successo. Tra problemi logistici e scelte da compiere per non tradire se stessi e non abbandonare il proprio sogno, i due giovani si confidano, si cercano, si sostengono e parlano di quel sogno. E questo è già amore. 

E poi si sogna insieme. 

E questo è amore vero ma l’amore è anche sacrificio

«Ti faccio sentire a casa?» sussurro. Lui annuisce, lento. «Tu sei la mia casa, Sveva.»

Una casa è dove sta il cuore ed è proprio quello che mi manca.

Amore e chi sa guardarti dentro, dove altri non vanno, per pigrizia o per paura. Dove c’è buio e freddo. Accanto è un posto per pochi.

Cercano di far funzionare questo rapporto a distanza, vicini e distanti, lontani e uniti, fragili e forti di questo sentimento che li rende potenti, pronti a brillare e a cercare di splendere, di affermarsi trovando il loro posto nel mondo. Eppure sarà proprio questo amore la loro vulnerabilità.

Cercano la luce, non i riflettori, non i flash. 

Come rami che a fatica rompono asfalto e si indirizzano al tepore dei raggi luminosi e caldi, per vivere 

«Tu rimani la sola con cui voglio condividere i miei sogni.»

«Siamo sempre noi, perché ti ostini a rifiutarlo? Perché non vuoi credere in noi?» «Perché eravamo bellissimi e siamo finiti malissimo, Pete. Pensi che non ti abbia visto ieri sera, nella mia cucina? Solo chi ha un cuore rotto ne riconosce un altro.» «Non ti lascio andare stavolta, Sveva. Puoi scappare quanto vuoi, ma io posso sempre raggiungerti.» «Farò in modo di nascondermi bene» ironizzo, acida. «E io ti troverò. Si trova sempre la strada di casa

Amore e chi sa andare oltre.

Amare i bambini che siamo stati, i giovani sognatori entusiasti, gli adulti smarriti e stanchi.

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Pete è solido e vero, sexy e caldo, un goloso mix di gentilezza indomita e selvaggia, forte e potente, pulito. Sa di virilità onesta, ha il profumo dell’estate. 

Sveva è moderna, fragile e tenace, un affascinante connubio di ambizione e pragmatismo, determinata e sensibile, moderna. Sa di orgoglio femminile, ha la dolcezza della primavera.

Vi regaleranno una storia moderna rendendo la quotidianità speciale mentre contemporaneamente avvicinano la condizione eccezionale dei protagonisti alla nostra normalità; restituendoci un uomo e una donna con le loro debolezze e con le loro ambizioni, nel loro bisogno di essere amati e compresi, anche se appartengono al jet set internazionale. Notevole è la capacità dell’autrice di animare situazioni della contemporaneità restituendo, con estrema puntualità e vividezza, momenti che appartengono alla vita di tutti noi, come un tweet, un caffè, una passeggiata, uno scatto rubato e restituito alla comunità da pubblicare su un profilo social, un lenzuolo stropicciato e un abbraccio. Allo stesso tempo saprà restituire istanti di esistenze eccezionali tra le sfilate di Milano, settimane della moda, défilé d’élite nei vari continenti o cerimonie di gala e conferenze stampa, riuscendo a dare consistenza al virtuale.

Una relazione moderna, eccezionale eppure normale, perché Sveva e Pete sono un uomo e una donna che cercano se stessi e si trovano.

La passione è così intensa da essere subito intimità profonda, conoscenza e consapevolezza: le mani, le labbra, la pelle e i sospiri sono sempre un linguaggio segreto, una forma di comunicazione profonda. A volte sono quello che salva i due protagonisti divisi da chilometri e fusi orari, da uno schermo di una videochiamata o semplicemente, dalla diffidenza e dalla gelosia. Dall’incertezza della scommessa sul futuro, perché questo è lo spessore dei sogni: la fiducia.

Come insegnano la mamma di Sveva e la sua nonna spirito guida, come testimoniano il fratellino Sergiño (perfettamente caratterizzato e protagonista di una storia preziosa come un piccolo subplot) e la travolgente amica McKenzie, compagna di avventura che meriterebbe una storia a parte.

I sogni sono nuvole da grattare anche quando si tocca il cielo con un dito, bisogna tirare fuori gli artigli e graffiare quel cielo, grattare quelle nuvole… perché siamo tutti un po’ Icaro e non dobbiamo temere di bruciare le ali se voliamo verso il nostro sole

Non si è mai pronti a fissare negli occhi l’amore della tua vita, consapevole che tutto sarebbe potuto andare in modo diverso. Non è vero che nella vita il tempo cura tutte le ferite. Non è vero che si sconfiggono tutti i draghi. Il sentimento che provo per Pete è un drago che ruggisce direttamente al centro del mio petto.

Amore e chi sa guardare con te oltre, verso un futuro insieme. 

Amore è luce che scalda, illumina il percorso, nutre e alimenta. 

«Niente mi fa sentire come fai tu. Niente. Sono stato io a dirti che non si può passare la vita a esaudire i sogni degli altri, ma non esiste il mio se non ci sei tu.»

Amore è fuoco che brucia, che divampa. 

Amore è più forte della morte. Non si può uccidere l’amore.

Amore è fiamme e fuoco. 

Amore è feroce come un drago. 

L’amore è il drago più caparbio e forte di tutti, e sarà domato solo da coloro che hanno un sogno e il coraggio di affrontarlo mettendo il proprio cuore tra i suoi artigli.

La cifra stilistica del graffio sul cuore e della carezza da brividi sulla pelle rimane ma l’autrice si dimostra, nella sua naturalezza e nella sua vivacità, soprattutto per quanto riguarda il ritmo narrativo, più profonda e impegnata. C’è una tematica che riesce a restituire al romance un peso specifico notevole, dimostrato dalle scelte interessanti operate per i personaggi e dalla disinvoltura con cui si muove drammatizzando le vicende nello spazio narrativo.

Il vero motore creativo della storia resta il sentimento che è intenso e profondo, in tutte le sue sfumature, da quella del desiderio a quella della gelosia e dell’orgoglio, della complicità, tanto che l’erotismo è un gioco intrigante, mai una seduzione passiva.

Da un punto di vista della comunicazione narrativa l’autrice rimane estremamente agganciata ai propri lettori perché è un narratore intradiegetico e omodiegetico, tanto che il suo rapporto con la storia è intimo, strettissimo: è la voce e la regista, presente e consapevole, anche nei deliziosi bozzetti dedicati all’infanzia del protagonista, autentici squarci del vissuto. La modernità di questa storia sta proprio nella capacità di accogliere situazioni e dinamiche nuove, innovative eccitanti. Da un punto di vista della costruzione della trama e della gestione narrativa l’aspetto più interessante è una sorta di elemento antifrastico perché ci troviamo di fronte ad una “storia d’ amore al contrario” come suggerisce uno dei protagonisti. Dalle ceneri alle fiamme più lucenti.  

Il centro motore narrativo diventa una scena madre che è come un segno, un incontro fatale, un nodo che stringe i destini di questi due spiriti feriti, perché ispira le loro emozioni inibenti e gli istinti distruttivi per tutta la loro storia ma li sfida e li sprona ad andare avanti cercandosi. Questo accompagnerà il lettore innescando una profonda empatia e garantendo un coinvolgimento notevole per cui seguirà le vicende di due anime nude, che cambiano pelle troppo spesso, quel bozzolo sottile e fragile da crisalidi, non certamente una corazza. Un rifugio nel mondo virtuale del mercato digitale o nella galassia delle eccellenze sportive, mentre cercano di inventarsi, per dimostrare non solo il proprio valore e talento ma semplicemente, di esserci. 

Lasciare il proprio segno. Liberi, insieme.

Una storia che vi lascerà calore nel cuore, una ship che merita 

Saffron

5

ARC courtesy of CE in exchange for an honest review

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