La rivisitazione della storia di Penelope, quando circondata dai Proci attendeva il ritorno di Ulisse.
E se nell’attesa si fosse infatuata di un altro uomo?
La storia di una donna tormentata, oppressa da grandi responsabilità, che cede all’amore, a scapito della sua stessa vita, in una novella ucronica romance dal sapore epico

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Un vero autore riesce a catturare l’attenzione del proprio lettore per trascinarlo in un sogno, farlo emozionare, divertire, cullarlo in quella evasione e infine, lasciare una sensazione di piacere, il ricordo di un’immagine o di un momento.

Questa autrice ha una naturalezza sorprendente nel padroneggiare il nostro immaginario, attingendo ai miti e alle suggestioni del passato, come un patrimonio da rielaborare per sperimentare.
Solo una grande cura e un intenso impegno possono garantire risultati convincenti.

Penelope è una emozione, limpida e vibrante, breve come un racconto -scelta intelligente perché lascia l’atmosfera quasi onirica- o un sospiro.

12033458_10207892170253267_1450413484_nLa regina vive nella solitudine, braccata dai pretendenti, assediata dall’angoscia e dai sospetti, non ha speranza di fuggire e il dovere le impone di difendere l’onore, la casa, la patria.

Offese e soprusi continui la feriscono, non si sente più Basilissa, perché gli uomini e le regole di una società patriarcale rigida e indiscutibile, hanno minato la sua dignità di sovrana, moglie e donna.
Solo l’amore infinito per suo figlio Telemaco la fa sentire viva. Solo il paesaggio pietroso e solare le dà consolazione, con gli olivastri, la spuma del mare e la sabbia bianchissima sotto i piedi, mentre ascolta il frinire impazzito delle cicale, proprio come il battito tumultuoso del suo cuore quando alza lo sguardo fiero verso le alte mura del suo palazzo.

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La spiaggia era il suo piccolo regno. Spesso aveva osato spogliarsi per godere del sole e delle acque cristalline della baia. Stavros le aveva assicurato la massima intimità, avendo fatto girare la voce fra gli isolani che le sue pecore si erano ammalate proprio in quella zona.
L’azzurro intenso del cielo le solleticò i sensi. Il mare era così quieto che il desiderio di lasciarsi cullare fu troppo violento per non farsi catturare.
Si spogliò e s’immerse, restando a galla nel silenzio della solitudine. Immerse i capelli, lunghi e forti. Il sale le donava armonia ai boccoli, sebbene le sue serve pretendessero che li legasse seguendo le mode del momento.
La notte appena passata le aveva alleggerito l’anima. L’amore aveva il dono di curare le ferite, di farle sentire l’oro nelle vene, allontanando il disagio che doveva affrontare ogni giorno.

Un palazzo che non le appartiene più, perché troppi uomini stanno abusando della sua pazienza, della sua ospitalità. Una vita relegata tra le mura di un gineceo, costretta all’obbedienza. Un marito lontano, assente, che ha scelto prima il dovere e poi il mare,il viaggio. Ulisse ha scelto se stesso.

«Vogliono fare di me una pornè, una schiava d’amore per un altro uomo». Il volto di Penelope s’incupì al solo pensiero.
«Tra tutti quei mnesteres non c’è un sol uomo degno di te» le disse allungando le mani e cingendole la vita, tirandola dolcemente verso di lui.
Penelope lo lasciò fare. Era l’unico a cui aveva permesso di baciarla sulle labbra. Un gesto che riteneva più intimo del fare l’amore, un gesto che aveva vietato persino al marito.

Cerca conforto tra le braccia del fedele Kiriakos finché…tra i pretendenti, il mare porta un uomo dagli occhi azzurri come l’Egeo, in cui aleggia una promessa. Demetrio, un mercante di Leucade, pronto a riscattare la sua femminilità.

Il guerriero si staccò da lei con lentezza, ma non smise di guardarla. Erano talmente vicini che sentiva il suo respiro caldo sulla pelle.
Penelope non riusciva a vedere i suoi occhi. Il fuoco dietro di lui danzava, vittima del vento, e Demetrio sembrava così imponente. Ciuffi ribelli rincorrevano il ritmo delle fiamme

 

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Fidarsi? Quale legge è più forte? quella del cuore, impressa nell’animo femminile, o quella del potere, incisa sul petto di un guerriero?

Brusco sarà il risveglio da questo sogno proibito, il ritorno dello sposo Ulisse riporterà l’asprezza della realtà, il sovrano riprende possesso della sua reggia e della sua dimora. Eppure…Penelope non aspetta nel talamo.

Penelope cerca il mare stavolta, per lasciarsi andare…

Aveva trovato l’amore a un passo dalla morte.

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È un’idea provocante e dolce
Un gioiello.

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