“Non importa quanto sia buio, alla fine il sole sorge sempre e un nuovo giorno comincia. L’oscurità è solo un ricordo.”


Titolo: Per sempre tua, Kate

Autrice: D. Nichole King

Traduttrice: Sarah Jl

Editore: Hope Edizioni

Serie: Love Always #1

Data di Pubblicazione: 19 Marzo 2019

Genere: Romance Contemporaneo / New Adult

SINOSSI

Caro Diario,
la leucemia è stata parte della mia esistenza fin da quando avevo undici anni. Ora, sei anni dopo, rivoglio indietro la mia vita. Solo, non sono sicura di cosa significhi.
I risultati delle analisi sono arrivati oggi.
Ventiduemila.
Il che significa che sono ufficialmente fuori dalla remissione, di nuovo.
Ho tre opzioni: 
Un altro ciclo di chemio.
Un nuovo farmaco sperimentale.
Mollare tutto, dimenticare farmaci e trattamenti e godermi il tempo che mi resta. 
Penso di sapere cosa voglio. Ma poi arriva Damian e cambia tutto.
Intendo, proprio tutto…

Ha la sua dose di problemi. Questo ci accomuna, sai? Entrambi sappiamo cosa significa perdere tutto ciò che è più importante, in pochi istanti. Comunque, l’ultima cosa di cui ho bisogno è di avere qualcun altro da affiggere, se non riuscissi a combattere con sufficiente tenacia. E l’ultima cosa di cui lui ha bisogno è di versare lacrime per qualcun altro.
Come non detto.
Mi sono rimaste due opzioni, ora.

In un modo o nell’altro, so che qualunque cosa io scelga, il risultato sarà lo stesso. Con la sabbia nella mia clessidra del tempo che filtra verso il fondo, spero me ne resti abbastanza per mostrare a Damian che vale la pena vivere. Vale la pena lottare. Vale la pena morire.

Per sempre tua,
Kate 

RECENSIONE

Care Dame, oggi vi parlo di Per sempre tua, Kate di D. Nichole King, un romanzo contemporaneo che colpisce dritto al petto, al cuore, per i temi trattati e per la profondità e delicatezza con i quali l’autrice ha voluto narrarci questa storia.

La vita.

La vita è un percorso, più o meno lungo, che ognuno di noi cerca di affrontare al meglio e di goderselo pienamente, giorno dopo giorno. In realtà spesso siamo così distratti da eventi e fatti secondari da scordarci delle cose importanti, delle persone per noi importanti che ci affiancano.

La vita andrebbe vissuta pienamente, con generosità e altruismo, e a volte anche con un pizzico di egoismo. E spesso quando ce ne scordiamo arrivano libri come questo che fanno fermare, riflettere e riportare il tutto nella giusta prospettiva. Un esempio di quali siano le giuste priorità, di ciò che è realmente importante, di come la vita può darci tanto e di come noi possiamo restituire altrettanto, con amore incondizionato e assoluto.

Questa è la storia di Kate, una dolce diciassettenne che dopo due anni di remissione dal cancro si ritrova di nuovo catapultata in quest’incubo.

La leucemia è ricomparsa: più aggressiva.

Ma Kate è forte e, come è successo le due volte precedenti, da quando aveva undici anni, si rincuora, si dà animo per sé e per i suoi genitori. Combatterà questo mostro ancora e ancora fino a sconfiggerlo.

Questi sono i suoi pensieri, questo è quello che dice a chi le sta di fronte. Nel cuore albergano ben più complesse emozioni: la delusione, la paura, la stanchezza.

E tutto ciò che non può e non vuole far vedere all’esterno lo riversa fra le pagine di un diario o meglio tanti diari, fedeli amici che la accompagnano da quando tutto è cominciato.

Ho diciassette anni, sopravvivo alla leucemia da quando ne avevo undici. Ma non so per quanto a lungo posso continuare a combattere. Sto cercando di essere coraggiosa. Non voglio morire. Non sono nemmeno mai stata baciata.

È fra queste pagine che conosciamo la Kate completa, tutte le sue sfaccettature, i suoi pensieri più intimi, i suoi desideri, le sue paure e i suoi sentimenti.

Ed è in queste pagine che trascriverà la sensazione di sentir palpitare per la prima volta il cuore quando incontrerà Damian, in ospedale, il primo giorno del suo ciclo di chemioterapia.

 

Per quanto ne sapevo (ed ero piuttosto sicura che l’avrei saputo se fosse successo), il mio cuore non si era mai tecnicamente fermato prima; eppure, di fronte a quello spettacolo, mi chiesi se non fosse appena accaduto.

È troppo sperare che forse, dico forse, possa guardare oltre il cancro e vedermi?

Come, solo posare gli occhi su questo splendido ragazzo, le abbia fatto tremare il cuore e svolazzare le farfalle nello stomaco. Una delle sue prime volte.

Di come sia arrossita e abbia desiderato rivederlo.

Damian è il figlio del medico che ha in cura Kate. È obbligato dal padre a fare volontariato in ospedale per controllarlo da vicino dato che negli ultimi due anni si è cacciato in un mare di guai.

Con un solo sguardo ai suoi occhi, Kate, perfora la sua anima e vede tantissima sofferenza, perché lei la conosce, sa cosa si prova. E Damian la sente, sente questa connessione, sente questo filo e vorrebbe fuggire, allontanarsi per non essere “visto”.

Se Damian stava male, perché dovevo stargli lontano? Forse aveva bisogno di un’amica, di qualcuno con cui confidarsi?

Ma come si fa a sfuggire a Kate? Ai suoi occhi meravigliosi, alla sua dolcezza, alla sua bellezza?

Damian e Kate si avvicinano, si scrutano e si riconoscono: due anime affini, forgiate dal dolore, ma vissuto in modo diametralmente opposto. Tanto solare e aperta alla vita lei, tanto autodistruttivo e ammantato di un’aura oscura lui.

Ma le due parti dell’intero ineluttabilmente si compenetrano e leniscono il dolore l’uno dell’altro amandosi.

Ma a che costo? Quanta fragilità è in questi ragazzi? Quanto dolore si può sopportare?

Come si fa a vivere o al massimo a sopravvivere?

Quello che ci narra l’autrice è un viaggio, doloroso a tratti, meraviglioso in altri. È un percorso in cui la malattia fa da sfondo, ingombrante e devastante, ma intriso di quella forza che fa andare avanti in ogni situazione tragica: la speranza.

Ma mi aggrappo alla speranza di poter fare tutto, non essere malata e non avere il cancro.

La speranza accompagnata dall’amore, amore che Kate riversa a profusione verso tutti, indistintamente: verso i genitori che cerca di proteggere dal dolore devastante di sapere la figlia malata, verso Damian che sa di poter salvare e tirar fuori dal tunnel distruttivo in cui si è gettato.

E come Kate riversa sugli altri il suo amore al contempo ne è affamata, desidera essere amata semplicemente come se stessa, desidera fare tutte le esperienze “normali” che sperimentano le adolescenti e che finora le sono state precluse. Soffre l’isolamento fisico e mentale che porta la malattia e Damian lo vede, lo capisce, ma non la compatisce. Anzi farà in modo di essere l’artefice di tutte le sue prime volte.

Premette le labbra sulla mia testa. Deglutii. Un’ondata di emozioni mi travolse. Appoggiai le mani sulle ginocchia e le sue vi si posarono sopra. Non sapevo se muoverle o no. Dovevo girare i palmi verso l’alto e prenderle fra le mie? Quando aprii gli occhi, si era inginocchiato di fronte a me e mi fissava. “Sei bellissima.”  Cercai il suo sguardo.

Damian posò entrambe le mani sul mio viso, i suoi occhi fissi nei miei. Si sporse, avvicinandosi. Avevo le labbra secche? Avrebbero dovuto esserlo? E se ci avessi passato sopra la lingua? Non mi lavavo i denti dalla mattina e… Prima che avessi il tempo di finire quel pensiero, le labbra di Damian si posarono sulle mie. Chiusi gli occhi,…

…avrei dovuto respirare o trattenere il respiro? Cosa avrei dovuto fare con le mani? Le labbra dovevano rimanere chiuse o aprirsi?

…quando la sua bocca si chiuse per succhiarmi il labbro inferiore, le mie braccia si avvolsero da sole attorno al suo collo.

Le sue labbra si muovevano con tenerezza sulle mie; poi mi abbracciò.

Si sporse e mi baciò sul collo, dove prima erano state le sue dita. “Hai un buon sapore” mi sussurrò all’orecchio.

È stato così bello che mi desiderasse in quel modo. Mi sono sentita… normale.

L’amore istantaneo, puro e generoso; l’attrazione istintiva, fisica e passionale che intercorre fra Kate e Damian è ciò che permea questo romanzo distraendoci, ma non cancellando il mostro che rivendica la sua attenzione.

E l’autrice è molto attenta nel non farci dimenticare che la realtà ha uno scotto da farci pagare: assistere a tutte le piccole ma inesorabili devastazioni che il male ha su Kate.

Pur travolte da questo amore giovanile, ma profondissimo, seguiamo con il cuore tremante e sempre più consapevole tutta l’evoluzione della malattia, sperando. Ne siamo consapevoli perché Kate ne mostra giorno dopo giorno i segni sul corpo e nella mente, e non ci lesina le sue sensazioni, non nasconde nulla… e il cuore si strazia.

E si sbriciola in mille pezzi osservando Damian con gli occhi di Kate, entrando nella sua anima così giovane ma che ha già subito tanto dalla vita, che ha già perso tanto.

Ne percepiamo il dolore devastante, il senso di vuoto, l’abbandono, il buio che cerca di inghiottirlo e lui che non fa nulla per fermarlo… anzi!

È questo che vede Kate nei suoi occhi, e per questo che Kate passerà dal sopravvivere, a voler a tutti i costi vivere la vita con Damian. Per instillare in lui la speranza, per riportarlo alla luce ridonandogli l’amore che non sente più.

Più di ogni altra cosa, desideravo cancellare il suo tormento. Il dolore, anche se faceva male, ci rendeva più forti… se non ci distruggeva prima.

In quel momento, però, il suo dolore stava vincendo e io non sapevo come sistemare le cose.

 Sarà una fusione di corpi, di anime e di cuori. Sarà toccarsi con gentilezza e delicatezza, sarà un comprendersi e sostenersi, sarà anche perdonarsi e accettarsi.

“Io… ti ho deluso, e mi dispiace.” Deglutì, mentre gli occhi si riempivano di lacrime, che li fecero luccicare.

lo avevo perdonato. Tutto ciò che volevo… no, tutto ciò di cui avevo bisogno era di essere al sicuro tra le sue braccia. Avevo bisogno che lavasse via la mia paura, che mi dicesse che tutto sarebbe andato bene.

Sarà diventare un intero, sarà un amore fallibile ma perfetto.

Quando sono tra le braccia di Damian, non so come descriverlo, ma è come se il mio cuore fosse libero. Posso respirare di nuovo.

Leggere questo romanzo non è una passeggiata, non è facile ma imprescindibile.

L’autrice con delicatezza e tatto ci introduce in un mondo che nessuno di noi vorrebbe mai vedere, ma purtroppo è vero e ci circonda più spesso di quel che vorremmo. E lo fa non nascondendoci nulla, né il mostro né i sentimenti provati.

Ed è molto brava a far in modo che dal testo emergano prepotentemente proprio i sentimenti e le emozioni come a voler ammansire e soverchiare il mostro che però volente o nolente striscia subdolo, in sordina aspettando il momento giusto per accaparrarsi la scena prima.

Quindi, grande audacia dell’autrice nel trattare questo tema, ma lo fa in modo perfetto: non celando agli occhi del lettore con esagerate romanticherie la malattia, ma al contrario accompagnandoci con Kate e Damian nell’evoluzione e nella trasformazione della loro vita a cui è inesorabilmente legata la malattia.

L’autrice affronta una tematica straziante e devastante con sconcertante lucidità senza mai trascendere, senza diventare opprimente. La sua è una scrittura delicata e veritiera, introspettiva e disarmante per la sua semplicità. Ci permette di vivere la storia empaticamente con loro.

Tutto il cuore di questo scritto sta nei sentimenti che si agitano nei e fra i protagonisti. È una sorta di messa a nudo di ciò che in sostanza costituisce l’essenza di noi, esseri mortali: le nostre paure, le nostre speranze, la nostra fallibilità, la nostra capacità di provare sentimenti egoistici e generosi, la nostra forza interiore e esteriore. Tutto ciò che caratterizza la nostra esistenza e che dovrebbe preparaci più o meno tardi alla morte.

Parole straordinarie sulla vita e sulla morte, su come l’amore definisce la vita degli esseri umani e su come esso sia inestinguibile anche dopo la morte.

“Katie, non voglio perderti.”

“Sarò sempre con te.”

 Parole che insegnano a vivere pienamente, intensamente, generosamente. Che insegnano a non darsi mai per vinti, ma anche a rassegnarsi con dignità all’inevitabile.

Non c’è mai abbastanza tempo per dire addio. Mai abbastanza per dire “ti amo”. Mai abbastanza per lasciar andare.

 Parole che insegnano a perdonare e dimenticare e continuare ad amare nonostante tutto, nonostante il dolore.

Parole che ci danno speranza, la speranza che un sentimento forte può salvare, può dare luce e consolazione.

Parole che pur straziando il cuore lo ricompongono e lo riempiono, straboccante di pace.

Posso affermare, senza ombra di dubbio, che… ne è valsa la pena. Tutta la sofferenza. E tutta la gioia.

Parole che lasciano un insegnamento, una traccia indelebile.

Immagino montagne e spiagge, ciò che è splendido su questa terra, e penso: “Dio ha fatto tutto questo. Quanto più bello dev’essere il paradiso?” Come un’alba, eterna.

STORIA