“Questo era mio”, gemette Charles, appoggiandogli una mano sul petto, sopra al cuore. “Qui c’ero io. Questo era il mio posto.

TITOLO: Possession – Redenzione

AUTORE: Valentina C. Brin

CASA EDITRICE: Self publishing

SERIE: Obsession #4

GENERE: Gay romance /Historical Dark Romance

EBOOK: Si – anche cartaceo

PREZZO: € 2,99 su Amazon

DATA USCITA: 21 Settembre 2018

La serie:

  1. Obsession

1.2) L’uomo di fede

2) Possession-Ascesa-MM

2.2) Possession-Rovina MM

2.3) Possession-Destino MM

2.4) Possession-Redenzione MM

TRAMA: Southampton, 1716. Sono trascorsi ventisette anni da quando Charles Rochester, duca di Norfolk, ha detto addio a Dorian per riportare la famiglia Stuart sul trono. La congiura gli è costata l’anima, oltre che la libertà, e adesso è ricercato per alto tradimento. Tuttavia il suo destino è già segnato da tempo: Charles è malato di sifilide. Sa che gli restano pochi mesi di vita e non desidera altro che trascorrerli tra le braccia di Dorian e provare per l’ultima volta la dolcezza del suo amore. Ma quando i due si ritrovano a Southampton, Charles inizia a temere di non avere possibilità.

Dorian Pratt, infatti, non è più l’uomo innamorato che ha lasciato a Marsiglia: l’abbandono subito l’ha segnato nel profondo. È diventato freddo, scostante e, ancora peggio, ha donato il proprio cuore al suo migliore amico. Eppure Charles non è pronto a rinunciare a lui. Non più. Non ora che ha capito cosa vuole davvero.

Il tempo stringe, la morte non aspetta. Ma nelle mani giuste, il vero amore può essere più forte di entrambi.

 

 

RECENSIONE

Care Dame, eccoci giunte al capitolo finale della tormentata e struggente storia d’amore di Charles Rochester, duca di Norfolk, e Dorian Pratt. Oggi vi parlerò di Possession. Redenzione di Valentina C. Brin.

Lo abbiamo desiderato e aspettato con trepidazione e ansia dati gli avvenimenti, che ci avevano lasciato col fiato sospeso e l’animo dolorante, letti in Possession. Destino.

Li avevamo lasciati lì, su quel molo, a Marsiglia con il cuore a pezzi e il tormento nell’anima. Si erano fatti una promessa: vivere la vita appieno e aspettarsi.

Lo strazio del distacco, il dolore per il senso di perdita era stato devastante ma necessario per Charles, non per Dorian. Charles aveva una missione da compiere, ordire una congiura e riportare gli Stuart sul trono d’Inghilterra.

1716

Sono passati ventidue anni e Charles è incarcerato nelle prigioni di Newgate accusato di alto tradimento, in procinto di essere giustiziato, solo, malato, un reietto; è la sua ultima notte e la mente corre a lui, Dorian.

Quella notte Charles non dormì. …. lo stomaco che si contorceva dalla paura. Ancora poche ore e l’avrebbe aspettato il patibolo.

Non ci sarebbe stato nessuno per lui, di certo non le persone che in passato lo avevano amato. Sarebbe morto solo.

La mente scivolò a ritroso e i ricordi gli avvilupparono il cuore.

Il desiderio spasmodico di rivederlo e tenerlo fra le braccia un’ultima volta gli serra il petto, il cuore duole. I ricordi sono sfuocati nella mente: il suo viso, la sua voce. Ma i ricordi del cuore sono vivi più che mai.

Il suo cuore gelido e perverso, crudele e disumano per gli altri, si riempie e trabocca d’amore per il suo Dorian.

Non l’avrebbe più rivisto. Gli restavano solo i ricordi e i rimpianti.

Il rimpianto lo annienta, il rimpianto di non aver scelto Dorian, di non aver vissuto la sua vita con il suo amore.

Come sarebbe stata la sua vita se avesse desistito dai suoi propositi?

Aveva sacrificato tutto: l’anima, la dignità, una famiglia. L’amore.

 Ecco come ritroviamo il nostro Charles, e la lettura di queste prime pagine mi ha annientata.

Il dolore fluisce da ogni rigo, da ogni parola, ti colpisce e ti strazia e non puoi fare a meno di sperare, di attendere un miracolo. Una seconda occasione.

E la seconda occasione si presenta grazie al suo amico fraterno Landon Stuart che ne organizza l’evasione.

Fuggitivo, Charles si rifugia a Southampton e la speranza rifiorisce in lui. Forse potrà rincontrare Dorian, forse negli ultimi mesi della sua vita potrà tenerlo fra le braccia. Forse dopo tanto dolore potrà riavere indietro il suo cuore.

 “Voglio passare con lui quello che mi resta da vivere.”Voglio morire tra le sue braccia.”

“L’unica cosa che desidero è addormentarmi tra le sue bracci e trovare finalmente un po’ di pace.”

 Dolore. Quanto dolore all’incontro con Dorian.

L’uomo che amava era lì, era venuto, ma il cuore… dov’era finito il suo cuore?

“Il mio Dorian non c’è più.”

 Dorian non è più lo stesso, non è più il giovane dolcissimo innamorato alla follia di Charles. Dorian è andato avanti, ha lenito il suo dolore fra le braccia di Tristan, dopo anni di inutile attesa.

Era il suo migliore amico, il suo amante e il suo compagno. Anche Dorian lo chiamava amore e quando lo faceva, il suo cuore crepato si riempiva di placido calore.

Dentro di sé c’era finalmente la pace.

 Dorian ora è al suo cospetto, necessita di risposte, vuole sapere perché il suo amore non è stato abbastanza per Charles, perché lo ha abbandonato.

Vuole chiudere il cerchio: estirparlo definitivamente dalla sua mente, dai suoi ricordi.

È sereno, tranquillo, appagato dalla sua vita a York. Non ha più bisogno di Charles, il suo cuore non gli appartiene più, ora è di Tristan. Questo è ciò che si ripete come un mantra, questa è la sua convinzione finché i suoi occhi non incontreranno quelli di Charles.

Nulla mi poteva preparare a questa lettura, nulla mi poteva far presagire il capovolgimento delle parti. Nulla mi avrebbe mai convinta di leggere di un Dorian non più innamorato di Charles.

Le menzogne.

Sono quelle che si raccontano al cuore per proteggerlo, sono quelle giustificazioni che si propinano per preservare la sanità mentale, perché in fondo l’egoismo è insito nell’animo umano e per sopravvivere a un dolore disumano lo si deve ingannare e lenire con le bugie, sino ad arrivare a credere che sia la verità per non morire dentro.

Il dolore sordo che Dorian sente e cela nel petto, è attutito e lenito dalle carezze e dall’amore di Tristan.

Tutto pur di non soffrire, tutto pur di mentire a se stessi. Perché un amore così grande, come quello provato per Charles, può essere solo celato, nascosto ma mai dimenticato. O no?

Charles era davanti a lui, dentro di lui, e aveva messo radici troppo profonde perché potesse estirparle.

La verità era che lui… lui non era riuscito ad andare avanti. Non l’aveva affatto dimenticato. Eppure doveva riuscirci, maledizione, doveva trovare il modo di cancellarlo una volta per tutte dal cuore, a costo di strapparselo a mani nude dal petto

 Dorian inganna se stesso, ma ci crede fermamente. È convinto che il suo futuro sia Tristan, che la sua serenità e tranquillità dipendano da lui e che Charles sia il suo passato.

Nessun rimorso, nessun rimpianto a parole, ma il cuore?

Il cuore trema di paura, di rancore e d’odio. Il cuore trema d’amore perché è un cuore traditore, come lo è il corpo di Dorian che nonostante la mente dica “no” riconosce e brama quello di Charles.

Quella di Dorian è una lotta contro se stesso, contro i sentimenti sepolti in fondo al suo cuore sotto strati di menzogne, le sue menzogne.

Non sarebbe mai guarito completamente e lo capiva adesso, mentre i ricordi gli graffiavano il cuore rinnovando un dolore che non era affatto morto.

 E continuerà a mentire consapevolmente, non cederà di un passo nonostante Charles sia lì, davanti a lui, dopo ventidue anni.

Menzogne e ancora menzogne che feriranno profondamente Charles.

Il suo dolore è un’entità viva, che lacera il suo cuore ad ogni rifiuto di Dorian di riconoscere la verità: il suo cuore è stato e sempre sarà di Charles.

Voleva Dorian disperatamente. Desiderava il suo cuore più di quanto avesse mai fatto. Voleva morire sapendo di essere la persona più importante della sua vita

 La gelosia è una lama infuocata che squarcia il petto, che lo corrode, ma nonostante ciò, devastato dalla malattia, timoroso e vergognoso a mostrare il suo corpo segnato dalla sifilide, non ha mai remore a mostrare il suo amore, non tentenna mai nel cercare e rivendicare il cuore del suo Dorian.

Dorian cercò lo sguardo di Tristan. Gli sorrise. E Charles fu dilaniato dalla gelosia.

Charles fissò entrambi, incapace di ignorare la tenerezza con cui Dorian scrutava la puttana che gli sedeva accanto. Era come avere un coltello infilato nel cuore: si muoveva e quello si spostava con lui, respirava e quello s’incuneava ancora più a fondo.

Vederli insieme, innamorati e felici, lo uccideva più della sua dannata malattia.

 È una lotta anche quella intrapresa da Charles contro il tempo, contro la testardaggine di Dorian, contro la presenza di Tristan che rivendica ciò che sente come suo.

Un capovolgimento delle parti: mai si sarebbe potuto immaginare tanta durezza e determinazione in Dorian, ma a che costo? E perché?

Perché soffocare il grido silenzioso del proprio cuore, perché ignorare il richiamo ammaliante degli sguardi infuocati di Charles, perché reprimere i sorrisi spontanei in risposta alla gioia di Charles?

Perché ignorare con tutte le proprie forze l’attrazione carnale che ribolle dentro il suo corpo ogni volta che Charles lo sfiora?

La paura.

La paura di Dorian si irradia ad ondate, è solida e tangibile. Lo schiaccia e lo abbatte. Il terrore di dover assistere impotente alla morte di Charles lo sta logorando. Non vuole essere lì con lui, non potrebbe sopportarlo: un mondo senza Charles è inconcepibile.

Dopo aver venduto l’anima al diavolo invece che donarla a lui, pretendeva di averlo al suo capezzale. Gli aveva negato la sua vita, ma voleva regalargli la sua morte.

Sarebbe stato lui a guardarlo spegnersi. Lui avrebbe visto l’uomo che aveva amato più di se stesso consumato dalla malattia. Lui, lui e soltanto lui. Charles avrebbe avuto quello che desiderava – come sempre, del resto -, ma a lui sarebbe toccata la parte più difficile: quella di chi resta indietro.

 Una girandola di emozioni, un caleidoscopio di sentimenti si susseguono durante la lettura di questo meraviglioso romanzo, degna conclusione di una storia in cui l’amore diventa un concetto elevato all’ennesima potenza, in grado di travalicare il sesso dei protagonisti, il tempo, la vita stessa.

Valentina C. Brin con la sua prosa fluida, elegante e perfetta ci catapulta in un’epoca lontana dove, nonostante vizi e lussuria, congiure e tradimenti fossero la normalità, è sbocciato un sentimento potente, un amore passionale e carnale fatto di buio e luce, capace di travalicare il tempo e il destino, capace di rimanere indelebile nei nostri cuori.

Un esempio perfetto di narrativa rosa in cui, nonostante i vincoli, posti dai fatti narrati in Obsession, rendessero ostico lo svolgimento della storia narrata, tutti i tasselli sono stati incastrati alla perfezione. Ogni evento ha avuto la sua giusta collocazione, ogni espediente ha avuto il suo giusto riscontro.

Un romanzo completo, corretto e coerente sino alla fine; ricco di colpi di scena, di eventi inaspettati che arricchiscono la trama di nuovi particolari. Quindi un romanzo complesso, perché complessi sono i sentimenti provati dai nostri protagonisti.

L’autrice come sempre riesce a mostrare la poliedricità della natura umana. I nostri due uomini vengono spogliati completamente e messi a nudo, in una lotta estrema per preservare la propria dignità e sanità mentale, ma prevalentemente per preservare l’integrità del loro cuore, un cuore che è stato negli anni più e più volte ferito, strappato dal petto e ridotto a brandelli, ma che è sopravvissuto.

Valentina ha un dono strabiliante, un’arma potente: la scrittura.

E, grazie a questa, ci ha donato una Saga, oserei dire, indimenticabile, intramontabile.

“Qui dentro ci sono io, Dorian.” Ed era vero. Era tutto vero. C’era sempre stato lui.

Alla prossima, Giusi

STORIA

EROS

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