Felicità. Era un vocabolo che avevo totalmente rimosso dalla mia esistenza. Possibile che una minuscola ragazzina sia stata capace, in tutta semplicità, di compiere un miracolo?
Titolo: Purple Innocence
Autrice: Hellen C.Worth
Self Publishing
Pubblicazione: 27 aprile 2021
Autoconclusivo
RECENSIONE
Care Dame, ho letto per voi Purple Innocence, romanzo autoconclusivo di Hellen C. Worth, un forbidden gap age romance che mi ha piacevolmente intrigato data la particolare caratterizzazione che l’autrice ha saputo ideare per la sua protagonista femminile: Viola.
Viola per quindici anni, rifiutata dalla madre, ha vissuto in un istituto gestito da religiose e ha condotto una vita morigerata, al riparo dal mondo esterno, dai suoi usi e costumi; ma in particolare non ha fatto le esperienze di vita reale tipiche di un adolescente prima e di una giovane donna dopo.
Ha una spiccata attitudine ad accudire i bambini e per questo diciottenne, in vista del proseguo dei suoi studi universitari, lascia l’istituto per recarsi in città e andare come ragazza alla pari in casa di un vedovo per accudire la casa e la sua bimba di tre anni.
Sergio, trentottenne, ha perso la moglie, l’amore della sua vita, subito dopo la nascita della figlia e, caduto in una profonda spira depressiva e lesionista si è distaccato dal suo ruolo paterno, ha allontanato la figlia affidandola alle cure dei nonni in quanto memento continuo della sua perdita, del perché sua moglie è morta.
È un uomo alla deriva, abbruttito dalla disperazione che prova, senza più alcuna ragione per vivere.
Persisto a rimanere chiuso nel silenzio, perso in un limbo di dolore e rabbia, costretto a osservare il riflesso di un uomo che non riconosco.
Rabbia e dolore cozzano tra di loro, sprigionando scintille.
Il tempo scorre senza che me ne accorga.
Obbligato da un’amica di vecchia data e dalla suocera a prendere in casa Viola e riavvicinarsi alla bimba, Sofia, rifiuta fortemente questa situazione accogliendo con freddezza e scortesia Viola e con indifferenza la figlia.
…mi spettavo di trovare un’adulta e non un cucciolo spaurito. Ho già fin troppi problemi da affrontare per conto mio, non ho né il tempo né la voglia di fare da babysitter a una ragazzina.
“…Sergio ha avuto sempre difficoltà a rapportarsi con sua figlia.”
Troppo spesso lui agisce come se Sofia non ci fosse.
Ma Viola è un’anima pura, inconsapevole dell’effetto che la sua sola presenza, la sua purezza e la sua ingenuità scateneranno in Sergio.
Ne rimarrà dapprima scioccato, poi incuriosito e poi ancora affascinato.
Non riesco a impedirmi di sorridere. È davvero strano, non mi era mai capitato di conoscere una persona tanto innocente.
Che mi sta succedendo? Perché sto reagendo in questa maniera? Io che provo empatia per qualcuno?
L’effetto Viola potremmo chiamarlo, un concentrato di dolcezza e ingenuità che conquisterà sia la piccola, che brama l’amore materno, sia Sergio che giorno dopo giorno si troverà sconvolto da sensazioni ed emozioni che credeva ormai incapace di provare.
Si scatenerà in lui una guerra tra il desiderio e la brama di possesso, la gelosia nei confronti di Viola e la promessa fatta a se stesso di non provare mai più emozioni simili, a parte per la moglie.
Stringere tra le braccia quella ragazzina, anche se solo per pochissimi minuti, mi ha procurato un grosso imprevisto, e immaginare ora di sculacciarle quel suo bel culetto sodo, per avermi fatto arrabbiare così tanto, sta solo peggiorando la situazione. Tre anni. Tre anni che non vado con una donna. È solo questo il problema, mi ripeto. È l’istinto naturale che ha deciso di riemergere proprio nel momento meno opportuno.
Sergio è combattuto e in lui si innescherà una diatriba sconcertante tra la mente che gli impone di fare un passo indietro, troppo maturo per una ragazzina come Viola che ancora non ha vissuto nessuna esperienza di vita, e il cuore e il corpo che lo spingono a rivendicarla e marchiarla come sua.
Chiudo gli occhi, appoggio la mia fronte sulla sua. La sento rilasciare il fiato. Non avere paura di me, mia piccola Viola. Ma lei non è tua, mi ricorda la mia coscienza…
Non voglio che nessun altro ti possa avere. Un lieve ansito sfugge dalle sue labbra ed è quel che basta a minare le mie difese. … così innocente, così pura. Ti prego, Viola, allontanami!
Una inutile preghiera recitata quando ormai è troppo tardi, …
Ho varcato un confine dal quale è difficile fare ritorno.
Il risultato di questa lotta?
Numerosi sbagli, incomprensioni, gelosie e gesti che causeranno dolore ma al contempo faranno prendere coscienza ad ambedue quanto sia salvifica la potenza dell’amore, quello puro ed incondizionato, quello che non chiede nulla, ma dona tutto.
È un romanzo, questo, sulle seconde occasioni che la vita o meglio chi ci ha preceduto e veglia su di noi ci dona, e che a volte per ottusità o testardaggine non si vogliono vedere. È una storia di rinascita, di risanamento, di quella voglia di purezza e bontà che oggi giorno vediamo sempre più scemare e scomparire. Per questo parlavo di particolare caratterizzazione del personaggio femminile, una chimera al giorno d’oggi. Quasi l’autrice ne desiderasse il ritorno in questi tempi moderni sfrenati. Viola, una ragazza pura, incontaminata, colma d’amore, incapace di un’azione meschina. Al contrario pronta a soffrire in silenzio per l’uomo che ama pur di vederlo felice.
Una storia questa, raccontata dall’autrice, dove traspare la dolcezza e l’amore per il prossimo, dove trasuda la necessità degli esseri umani di amare ed essere amati, una necessità vitale e salvifica non solo basata sull’idea dell’amore, ma completata dalla fusione dei corpi, dal desiderio carnale come completamento della simbiosi delle anime e dei cuori.
I nostri corpi allacciati, carichi di tensione e calore.
Non può chiamarsi peccato una cosa così bella.
Deve sapere che lo desidero come l’aria che respiro. Voglio che mi faccia conoscere tutto quello che c’è da sapere. Voglio che sia lui a farmelo conoscere.
Ho bisogno di lui. Di noi.
“Vuoi che ti tocchi?” Annuisco, persa in lui …
Fusa in Sergio, completamente dipendente.
Fusione che dà dei frutti, fonte e scintilla anch’essi di amore totalizzante e potente capace di instillare una forza sovrumana e soverchiante.
Grazie a una scrittura fluida e semplice, tranne qualche refuso che con un’attenta rilettura può essere eliminato, oltre ai POV alternati riusciamo a entrare in perfetta sintonia con i due protagonisti, a carpirne i pensieri e le emozioni, a vivere gli eventi con loro assaggiando il loro vivere quotidiano soffrendo e gioendo insieme a loro fino a colmarci il cuore di rinnovato amore.
Purple Innocence è sicuramente una di quelle letture che nonostante alcuni momenti di angst rallegra il cuore, solleva gli animi e lascia un dolce sorriso sulle labbra.
Alla prossima storia,
Giusi
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