Le gioie violente hanno fine violenta,

e muoiono nel loro trionfo come il fuoco e la polvere che si consumano in un bacio.

SHAKESPEARE, Romeo e Giulietta

Harem’s book insieme con tanti amici ha il piacere di partecipare al blog tour dedicato alla dilogia di Chloe Gong liberamente ispirata alla leggendaria, epica, storia d’amore di Romeo e Giulietta, con un’ambientazione suggestiva, cara all’autrice che ha origini orientali, in una Shangai decadente, lussuriosa e conflittuale, lacerata dalle tensioni e contraddizioni dei ruggenti anni 20. Qui, tra contrasti ideologici e lotte per il potere, un amore impossibile, un mistero inquietante una faida senza tregua.

Queste gioie violente ci ha portato in una Shanghai con la sua realtà di luci e ombre, tra tradizioni millenarie e il progresso dei Roaring Twenties, sopraffatta dalla criminalità e stretta nella tenaglia dell’imperialismo e del comunismo.Decadente, corrotta e sporca, affascinante. Trasuda lussuria tra la polvere delle strade in cui si mischia il sudore delle gang e il sangue dei clan, la polvere dell’oppio e quella da sparo. Due famiglie, due protagonisti: Juliette Cai e Roma Montagov, eredi dell’impero criminale di due famiglie rivali che cercano di spartirsi il controllo della città. Da un lato la tradizione e il legame del sangue e della parentela, secondo un rigido assetto gerarchico; dall’ altro la fluidità di una gang rampante e audace, che vive nel movimento costante e nella possibilità di riscatto e promozione. A regnare uno solo. Il male si combatte con il male, questa sembra la legge. E ora?

Genere: Narrativa Contemporanea
10 maggio 2022

Corre l’anno 1927 e Shanghai pare ormai sull’orlo della rivoluzione.

Dopo aver fatto credere a Roma di aver commesso un crimine terribile pur di allontanarlo da sé e proteggerlo da una faida sanguinaria, Juliette si è lanciata in una nuova missione. Una mossa sbagliata, però, e metterà a rischio il suo ruolo al comando della Gang Scarlatta, dove già qualcuno è pronto a prendere il suo posto.

Roma intanto non si dà pace: se lui non avesse permesso a Juliette di rientrare nella sua vita, niente di quel che è successo sarebbe accaduto. E, in preda alla disperazione e determinato a sistemare la situazione, arriva persino a maturare un’idea estrema.

Quando però un nuovo mostruoso pericolo si manifesta in città, nonostante i tanti segreti che li separano, Juliette e Roma si ritrovano un’altra volta faccia a faccia. Shanghai, poi, è ormai sull’orlo del collasso: i nazionalisti stanno marciando sulla città, le voci di una guerra civile imminente si fanno sempre più insistenti e la leadership delle due gang rischia il totale annientamento. Roma e Juliette non hanno scelta: devono unire le loro forze se vogliono anche solo sperare di sconfiggere ciò che minaccia loro e la città. Ma i due ragazzi sono preparati a tutto tranne che al compito più difficile: proteggere i loro cuori l’uno dall’altra.

Le gioie violente hanno fine violenta,

e muoiono nel loro trionfo come il fuoco e la polvere che si consumano in un bacio.

SHAKESPEARE, Romeo e Giulietta

Our

Violent

Ends

Tutto qui. 

Nel titolo un libro.

Ourun destino che è inevitabilmente comune ai protagonisti, perché la Sorte ha intrecciato due esistenze in modo appassionato e tragico, un noi imprescindibile. 

Violents…tutto è violenza in questa Shangai bella e crudele, in questi decenni spietati e convulsi, tutto è energia e passione, anche l’amore di Roma e Juliet è violento nel senso di brutale e impetuoso, pericoloso.

Ends.

Epilogo e fine. La conclusione, compiuta. 

Non ha deluso. Il temuto attesissimo epilogo non ha deluso le aspettative, regalandoci un finale struggente, decisamente migliore rispetto al primo volume.

Grande questo amore, grande il sacrificio. 

Sono passati mesi dalle vicende di These Violent Delights, Roma è stordito dal dolore, ha incassato un colpo troppo duro.

Ha perduto una parte di sé, in un certo senso. Il lutto con il suo mantello di cupa tristezza e rancore ritorna ad essere parte della sua vita, già a tinte fosche e segnata dalla violenza e dalla sopraffazione. 

Il Destino lo ha capito duramente, poiché si è servito di una mano crudele per schiaffeggiarlo…o almeno così sembra

L’unica ragione per cui gli aveva mentito era tenerlo lontano. L’unica ragione era che non potevano più farlo perché, nell’istante in cui le avesse guardato dentro, la loro città di sangue li avrebbe raggiunti e forse allora sarebbero potuti stare insieme, anche se solo nella morte.

E cos’era l’amore se non faceva altro che uccidere?

Devastato dal dolore e intorpidito dallo shock, sembra annichilito dal senso di tradimento che prova nei confronti di Juliette. Oscilla tra l’ idea di vendetta e quella di giustizia, generando incredibili ripercussioni sugli equilibri precari del suo clan. 

Una vita per una vita. La vita della donna che ama quanto vale?

Combatterò questa guerra per amarti, Juliette Cai. Combatterò questa faida per averti, perché è stata la faida a darmi te, per quanto oscura essa sia, e adesso io ti porterò via da lei.»

Amore è sacrificio, Juliette lo sa bene, ha deciso di proteggere Roma dalla faida delle loro bande rivali, anche se ciò significa sacrificare. Il loro amore, se stessa. 

La guerra continua, la lotta intestina alla Gang diventa sempre più aspra, suo cugino Tyler incalza, delegittima la sua autorità, pronto a usurpare il suo ruolo di erede.

Shangai, bella e lussuriosa, decadente e contraddittoria, teatro della epica storia d’amore, si tinge di scarlattopronta a implodere, a crollare nel caos totale tra nazionalisti e comunisti, sotto la minaccia di creature mostruose…

Roma Montagov e Juliette Cai devono far fronte comune, necessariamente.

Fino alla fine.

Per amarti e onorarti, laddove nemmeno la morte può dividerci. In questa vita e nella pros- sima, finché le nostre anime rimarranno, la mia troverà sempre la tua.

La Gong intensifica i tratti decisi della sua storia, drammatizza l’azione, accresce l’elemento patetico, esaspera il conflitto. Il sequel ci regala più tensione, più sentimento e più dinamismo.

Our Violent Ends è fuoco puro, è violento. Senza pietà cattura il lettore e non lascia un  momento di tregua per il suo ritmo narrativo e per la capacità di sorprendere con i continui colpi di scena e la sua altalena di emozioni. L’autrice ha fatto una scelta ardita e azzecatissima nel costruire i personaggi di Roma e Juliette come protagonisti lontani dalle giovani anime nobili shakespeariane , quanto piuttosto gladiatori, nemici, rivali, sporchi di sangue e polvere di strada.

Our Violent Ends non sublima l’ amore ma lo lacera. 

moya doragaya

«Per amarti e onorarti, laddove nemmeno la morte può dividerci» sussurrò Juliette.

I mostri ulularono alla notte. Si avvicinarono minacciosi.

«In questa vita e nella prossima, finché le nostre anime rimarranno, la mia troverà sempre la tua.

L’amore di Roma e Juliette è conflittuale, totalizzante e contraddittorio, proibito. Un amore disperato, soprattutto per la presunta colpa di Juliette.

Siamo nel 1927 e Shanghai vacilla sull’orlo della rivoluzione. Un massacro. Continua il mistero inquietante che avvolge Shangai, proseguono gli intrighi politici, la lotta per il potere – su tutti i piani, dai vicoli ai bordelli, alle sale di oppio ai palazzi del potere, alle residenze dei gangster – si fa spietata. I personaggi crescono e si evolvono, poiché nessun maestro è più esigente e efficace del dolore. Basti pensare non solo ai protagonisti ma anche a Marshall e Benedikt, alla sorprendente Alisa. Ancora più che nel precedente romanzo l’omaggio a Shakespeare e fortunatamente divertente, elegante, stravagante e libero. L’elemento horror/fantasy è assimilato alle vicende drammatiche e incorporato nella storia dei due protagonisti, rendendolo parte della trama in modo funzionale e acquisendo un significato provocatorio, quasi simbolico, legato al,potere.

Shangai brucia e si consuma divorata dalla fame di potere.

La guerra imperversa nel paese senza accennare a voler cessare, ma Shanghai è sempre stata una città in una bolla. La guerra infuria e la città racconta la storia di Roma e Juliette come se fosse una leggenda popolare tramandata dai conducenti di risciò in pausa. Parlano di Roma Montagov e di Juliette Cai come di coloro che hanno osato sognare. E per questo, in una città consumata dagli incubi, sono stati abbattuti senza pietà.

Un finale da 5 pieno. Per originalità, per potenza e stile.

È volutamente esagerato, epico, drammatico con uno stile sempre sopra le righe. È divertente per i suoi eccessi, lo stile barocco del primo volume si fa più elegante, ricco e musicale (leggerlo in lingua è sempre piacevole ma la traduzione Mondadori rende pienamente giustizia)

Una storia d’amore dalle tinte cupe, deliziosamente gotiche, angst potenziato al massimo e un retelling reinterpretato in modo audace, ma soprattutto una fotografia o meglio una rappresentazione, uno squarcio di ambientazione affascinante: la Gong tratteggia per noi un quadro della Shanghai anni 20 seducente, rievoca uno spazio e un momento colti dalla memoria in modo avvincente, la Shanghai del XX secolo è la Parigi dell’oriente tra oppio, ascesa del comunismo, burlesque, giochi di potere, scontri ideologici. Un adattamento graffiante, non un semplice retelling, un manifesto audace, sfolgorante e dark, della Shangai decadente dei Roaring Twenties la “Parigi d’Oriente” o “la New York d’Occidente” tra fascino e dissolutezza, passione e potere.

L’amore di Roma e Juliet è violento: indomabile, inevitabile.

Saffron

Queste gioie violente di Chloe Gong review party

ARC courtesy of Mondadori in exchnge for an honest review

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