TRADUZIONE DI SAFFRON E VANILLA-HAREM’S BOOK BLOG
Guardo la mia amica ubriaca trascinata fuori dal bar da Jesse , sorridere da orecchio a orecchio.
‘Perchè ridi?’
Il mio sorriso si allarga e mi rivolgo al bel viso dell’amico di Jesse,e mi accorgo che mi sta guardando da sopra la sua bottiglia di birra. I suoi capelli castano chiaro sono una massa di onde sulla sua testa adorabile e le maniche corte della sua t-shirt tendono sui suoi bicipiti da leccare. La mia lingua involontariamente traccia una scia bagnata sul mio labbro inferiore mentre immagino di fare proprio questo. Di leccarlo. Ovunque.
‘Una ragazza non può solo … sorridere?’
Le sue labbra si curvarono intorno alla bocca della sua bottiglia,evidenziando quella cazzo di fossetta. Odio quella fossetta. Mi disarma in un istante inviandomi tra le cosce dei formicolii di eccitazione che mi dicono più di quanto io sia disposta a riconoscere.
‘Non sorridevi, Kate. Sogghignavi. C’è una differenza ‘.
‘Quindi?’ Chiedo spavalda,portandomi il mio bicchiere alle labbra con nonchalance, come se non m’importasse ricevere una risposta. Mi dà fastidio ammetterlo,ma m’importa.Mi dà fastidio ma voglio che continui a parlarmi con quella voce che trasuda sesso.Mi dà fastidio,ma desidero che mi parli in quel tono, mentre siamo a letto. Qualunque letto. O contro un muro o qualsiasi parete.
Si avvicina, appoggiando il gomito sul tavolo del bar,e invadendo il mio spazio personale. Ma la curiosità mescolata a un pizzico di lussuria mi impedisce di allontanarmi. Lui mi trattiene con i suoi occhi luminosi e il sorriso salace con la fossetta e tutto il resto.
‘Un sorriso suggerisce felicità.’ Mi bisbiglia sul viso ,avvicinandosi ancora di più e facendomi ardere quando mi tocca il braccio con un dito. Il pensiero di ciò che Samuel Kelt potrebbe fare con quel dito mi fa contorcere lo stomaco.
‘E’ piacevole da vedere e semplice da ascoltare. ‘
‘È così?’ lo sfido ancora con la voce ferma, ma il mio corpo è teso e nervoso. Nervoso per come lui potrebbe ridurmi se gliene dessi la possibilità.
‘E’ così ‘,confermo con sicurezza, “ma un ghigno … ‘ il dito traccia una scia di fuoco dal braccio alla mia mano.Mi irrigidisco e immediatamente mi sgrido per essere così debole.
‘Un sorriso suggerisce pensieri malvagi e fa pulsare un cazzo.Secondo me.’
Accidenti a lui! Ansimo, facendolo soridere di nuovo. Il suo sorriso è sicuramente malvagio e non ho un cazzo, ma tutto il resto pulsa. E lui lo sa. Bastardo.
‘Allora ti suggerisco di andare a casa e porvi rimedio.’
La sua bottiglia è posata ordinatamente sul tavolo e la fa leggermente girare mentre riflette su qualcosa. Poi alza lo sguardo e i suoi occhi si posano su di me con prepotenza. Oh cazzo.Sento che il coraggio mi sta abbandonando. Nessun uomo mi ha mai ridotto a una femmina debole. Nessun uomo mi ha mai fatto venire voglia di implorare. Fino ad ora. Mi sforzo di non allontanarmi quando chiude la distanza tra noi ,avvicinando le sue labbra al punto che potrei leccarle.
‘Sappiamo entrambi che sarai tu a rimediare al mio piccolo problema.’ La sua mano afferra la mia e la appoggia sul suo inguine. E’ duro. E pulsa.”
Sgrano gli occhi,lui fa un sorrisetto, un sorrisetto malvagio, e mando all’inferno la mia solita indifferenza. Ho proprio bisogno di porre rimedio al suo piccolo problema, ma sono confusa su cosa voglio realmente. Giocherellare sotto le lenzuola decreterà la mia fine.Quel tempo è finito. Non tornerà mai più. Prendi la fortuna e scappa.
Con fastidio ammetto,e davvero stranamente,che mi mancherà non vedere di nuovo quel suo sorriso sfacciato . Voglio che questa cosa si estenda al di fuori e non tuffarmi nel letto con lui e lasciare che accada,perchè sicuramente accadrà.
‘Non posso farlo,”allontano la mano dal suo inguine e faccio un passo indietro,mostrando un piccolo sorriso. Spero che sia come malvagio come il suo, e spero che il suo cazzo gli esploda nei jeans.
La mia insolenza è messa ko quando si rifiuta di lasciarmi andare, si avvicina di nuovo e sono in trappola. ‘Senti, Rossa. Stanotte ti scoperò e tu mi implorerai di averne ancora.”
Ritrovo la mia sfacciataggine e gli rido in faccia, facendo inarcare le sue sopracciglia per la sorpresa.Questo mi dà la carica per avvicinare il mio volto al suo.
‘Senti,coglione, non chiamarmi Rossa.Inoltre non imploro mai. ‘E’ inaudito. Non ripeto mai la mia performance,principalmente perchè spavento la maggior parte degli uomini con il mio coraggio e poi per il bisogno incessante di condurre il gioco – soprattutto a letto. So quello che voglio e se un uomo non me lo dà, non esito a dirglielo.
Non è bello per l’ego di un uomo e mi rendo conto che questo arrogante porco ha un ego enorme. Eppure sta ancora sorridendo. E’ inquietante.
‘Mai,’ rinforzo la mia promessa alzando il mento in segno di sfida,ma non sono sicura se sto cercando di convincere me stessa qui, o l’uomo fastidiosamente seducente davanti a me. Non ho mai desiderato così tanto un uomo, e questa è una confessione silenziosa che faccio a me stessa e che non condividerò mai, soprattutto non con lui.
‘Donna,’mi respira sul volto, ‘ti rimangerai quelle parole, una volta che avrò finito con te.’ Non mi dà la possibilità di prenderlo in giro ulteriormente.Fionda la sua bocca sulla mia e mi fa rimangiare letteralmente la parola.Sto implorando in silenzio.
“Da te o da me?” ‘
‘Me,’
La corsa in taxi è difficile.Lui tiene le mani a freno,le mie si contraggono al mio fianco e il mio corpo vibra. Quando il taxi arriva fuori casa mia,lancia una banconota al conducente e mi trascina lungo il sentiero del giardino mentre armeggio nella mia borsa per le chiavi. Provo a girare la chiave nella serratura, mentre le sue labbra sono ferme sul mio collo,succhiando e mordendo,ma è un compito quasi impossibile. Mi arrendo e giro, il mio desiderio sta attraversando la linea del bisogno per entrare nei regni della disperazione. Se non sto attenta,tra un po’implorerò.Si impossessa all’improvviso della mia bocca e vi infila la lingua con urgenza, le sue mani si muovono con frenesia su tutto il mio corpo. Sto gemendo. Sta gemendo. Lascio cadere la borsa e afferro il bicipite, affondando le unghie nella carne soda.
‘Apri quella fottuta porta prima che ti scopi per strada,”tuona,spingendomi coi fianchi contro il legno.
‘Chiavi,’ ansimo. ‘Porta,’
La sua mano si avvicina accanto alla mia testa e prende le mie chiavi che sono appese nella serratura dove le ho abbandonate. Sento lo spostamento meccanico e cadiamo quando si apre la porta d’ingresso, un groviglio di corpi che si agitano e lingue che si muovono inesorabili.
Cazzo, ha un sapore delizioso. La mia freddezza ha fallito e la causa è questa irritante e simpatica canaglia,ma non ho intenzione di tornare indietro.All’improvviso sono contro il muro,Sam è di fronte a me,la sua erezione è a stento contenuta ma sta già facendo ogni tipo di cose peccaminose al mio corpo e alla mia mente.Sto andando a fuoco.
Interrompe il nostro bacio e mi ansima sul volto,la sua fronte accenna un lieve cipiglio. ‘So già che lo faremo di nuovo, quindi preparati a implorare.’
‘Te l’ho già detto. Non imploro. ‘Il motivo per cui lo sto stuzzicando è un mistero. Sono pronta a implorarlo proprio qui, in questo momento, e non siamo ancora nemmeno nudi. Ma poi fa un passo indietro e prende l’orlo della sua t-shirt, un luccichio d’intesa negli occhi mentre si spoglia.Mi manca il fiato quando i miei occhi affascinati si posano sui muscoli del suo torso. Cazzo,farebbe vergognare la perfezione.
‘Ti piace quello che vedi?’ Sta sogghignando. Sarei stupida a fingere noncuranza ora. Non sono cieca,cazzo.
‘Va bene,’ Mi stringo nelle spalle. Non riesco proprio a farne a meno. Sono incredibilmente stupida.
Sta ridendo di me mentre si libera dei suoi jeans,scalciandoli di lato, e poi fri boxer.Sto per soffocare .
‘E adesso?’
Tossisco mentre pronuncio le parole. ‘Sì, può andare.’
Continua a ridere mentre comincio a sudare per il nervosismo. In tutta la mia vita non sono mai stata con un esemplare di sesso maschile così perfetto.Mi eccita e al contempo mi spaventa. Ogni cosa di questo ragazzo trasuda piacere.
‘Togliti i vestiti, Kate.’ Non sta ridendo ora. Il suo comando è tagliente e duro. So che non sono nella posizione di rifiutare,ma la cosa più preoccupante è che non lo voglio. Ma ho bisogno di riprendermi e di ritrovare un po’ del mio coraggio.Lui me l’ha strappato e io ne ho bisogno, specialmente se voglio affrontarlo.
Mi volto e mi precipito per le scale. ‘Devo andare in bagno.’ dico mentre sento il rumore di piedi nudi che mi inseguono.
‘Ehi!’
Il mio ritmo accelera e chiudo sbattendo la porta del bagno in preda al panico, mentre intravedo lo sguardo incredulo sulla sua faccia esasperante e adorabile. Chiudo a chiave e la mia schiena scivola contro il legno, il mio corpo ansima per lo sforzo e il disagio.E’ una sensazione estranea e non mi piace,cazzo.
‘Apri quella cazzo di porta, donna!’
‘Tra due minuti,’ mi stacco dalla porta e guardo la mia figura agitata allo specchio. Il nervosismo è scritto semplice e chiaro sul mio viso pallido.
‘Ottimo,’ mormoro,sfregandomi le guance, come se potessi cancellare le prove. È inutile. Non è solo la mia faccia a tradirmi. Sto tremando, i miei occhi sono pieni di lussuria e miei capezzoli sono dolorosamente eretti,e sfregano spudoratamente attraverso il materiale del mio vestito.
“Stupida,stupida,stupida!”
‘Due minuti’,conferma. ‘Poi butterò giù questa porta.’
Guardo nella direzione da cui proviene quella voce persistentemente calma e realizzo all’improvviso che è serio al cento per cento serio. Il mio tempo stringe,perciò incanalo tutta la mia energia per riprendere fiato e rinfrescare il mio volto accaldato.
‘Un minuto’, mi informa,facendo rivolgere i miei occhi di nuovo alla porta in preda al panico, e cancellando completamente ciò che avevo conquistato negli ultimi sessanta secondi – che non è molto.
‘Trenta secondi,’
‘Va bene!’ ribatto, la mia faccia è di nuovo accaldata, ma ora per l’irritazione piuttosto invece che per la sconfortante lussuria. Strattono il mio vestito,consapevole del fatto che restare un anno in questo bagno non risolverebbe niente,figurarsi altri trenta secondi, e apro la porta incollerita.
Lui non è lì.Mi acciglio e metto la testa fuori dalla porta, guardo giù per il corridoio, e vedo la sua schiena nuda scomparire in una stanza. La camera da letto di Ava.
‘Ehi,esci da lì!’ Mi affretto a raggiungerlo, sentendolo ridacchiare tra sé, ed entro nella stanza di Ava e lo trovo che sta rovistando nel suo cassetto.
‘Sam!’
Si gira, sorridendo, e tiene un paio di mutandine di pizzo.
‘Mi piacciono’,riflette facendole roteare sulla punta del dito, la sua nudità mi fa venire le vertigini. E’ duro e puntato dritto nella mia direzione.Non si vergogna.
Mi acciglio e lo raggiungo, strappandogli di mano l’indumento di pizzo.
‘Sono di Ava, idiota! Questa è la sua stanza! ‘Punto un dito verso la porta.
‘Di sopra!’
Lui ridacchia e si dirige verso la porta, il suo culo perfettamente alto rimbalza e flette mentre con noncuranza si dirige fuori la porta.
Il mio cipiglio aumenta, ma poi si trasforma in curiosità quando la sua mano si sposta di lato mentre passa la soglia e raccoglie qualcosa dall’armadio di Ava.
Una sciarpa.
Getta uno sguardo malizioso sopra la spalla,incitandomi.
Non resterà deluso.
Lo seguo fuori mentre osservo il lungo materiale trascinato sul pavimento dietro di lui, e proprio quando l’ho raggiunto e sto per afferrarla, si gira e getta la sciarpa sopra la mia testa,me la avvolge intorno al collo e utilizza le due estremità come leva per attirarmi a sè.
Ansimo, i palmi delle mani volano su fino al suo petto nudo, per evitare che la mia fronte finisca contro di lui. Il calore del suo petto brucia i miei palmi in modo delizioso, facendomi sussultare e allontanare di colpo.
Tira via la mia sciarpa e mi strattona, rendendomi impossibile mantenere una distanza di sicurezza, siamo naso a naso, i suoi occhi scintillanti in modo febbrile, le labbra carnose dannatamente troppo allettanti. Sono fottuta.
‘Hai trovato il tuo auto controllo in bagno?’, Chiede, con voce piena di umorismo.
‘Sì,’ rispondo tra i denti. Il mio auto controllo è andato a farsi fottere, insieme con la mia superbia e fiducia in me stessa.
‘Certo’, sussurra, iniziando a fare un passo indietro, non lasciandomi altra scelta che seguire.
‘Camera da letto, cucina, divano? Io non sono particolarmente preoccupato di dove scoperemo, ma ti concedo questa scelta finale’.
‘Finale?’ ‘Sì puoi scegliere il luogo. Da lì in poi, ciò che accade riguarda me. E posso garantire almeno due cose. ‘
‘Che cosa?’ Chiedo eccitata, continuando a seguirlo, chiedendomi poi se voglio saperlo davvero.
‘Ho intenzione di essere il migliore che tua abbia mai avuto,’ ruba un bacio affamato, mi stordisce con l’invasione possessiva della sua lingua inesorabile. ‘E ne chiederai supplicando di più.’ Non discuto questa volta. Sono troppo occupata a ricevere i colpi della sua favolosa lingua.
Oh, merda, sa baciare e serve solo a stuzzicare la mia mente e a chiedermi che altro può fare così bene. Scommetto che la lista è infinita.
‘Come vuoi tu, Samuel.’
‘Smettila di parlare, donna.’ Si stacca dalla bocca, e faccio solo a tempo appena a notare che abbiamo trovato il nostro posto nella mia camera da letto. Non riesco a interrompere il nostro contatto visivo, il che è raro e altamente preoccupante. I suoi occhi sono stretti in fessure implacabili.
‘Vediamo se siamo in grado di ridurre quella bocca intelligente al silenzio.’ Fa scivolare la sciarpa dal collo, la stoffa mi brucia la pelle ulteriormente, e praticamente strappa via il vestito dal mio corpo. Non c’è niente che possa fare per fermarlo, né ho voglia di farlo. Sono senza fiato e disperata, due cose che non sono successe da Dan in poi. Subito pensieri su di lui svolazzano nella mia mente come pipistrelli. Nulla di buono ne verrà fuori, eppure sembra dannatamente facile, in ogni caso, quando i begli occhi di Sam scivolano sul mio petto e si soffermano sui miei seni nudi.
Sorride, leccandosi le labbra, e prende uno dei capezzoli duri tra il dito e il pollice. Forte. Deglutisco quando una fitta di dolore preme dal basso ventre al mio inguine. Sono immediatamente bagnata.
‘Piuttosto tranquilla, Kate.’ Mi prende in giro, scambiandomi uno sguardo innocente.
‘Niente da dire?’ Provo a fare un respiro profondo cercando di recuperare qualcosa di sensato , sentendolo sulla punta estrema del mio palpitante clitoride dove sto assaporando il piacere e rifiuta di darti una mano.
‘Cazzo,’ è l’unica parola che si materializza e si materializza in un patetico, sussurro di resa. Sono sua, e il sorriso sul suo volto sfacciato con quella peccaminosa fossetta mi dice che anche lui lo sa.
Mi spinge sul letto e striscia sul mio corpo, trattenendo le mie mani in una delle sue e tenendole sopra la mia testa. La sciarpa appare di nuovo, immediatamente sulle mie spalle.
‘Oh no,’ mi viene da ridere, contorcendomi sotto di lui, sibilando e facendo resistenza, quando il suo cazzo spinge sul mio ventre per sistemarmi rapidamente tra le sue cosce muscolose.
‘Oh, sì,’ ringhia, legandomi le mani alla velocità della luce e attaccando il restante pezzo di stoffa sulla testata del mio letto. Alzo lo sguardo, notando il lavoro da esperto, e realizzo in un istante che sono in grossi guai.
‘Sam!’ Urlo, la furia mista al desiderio irrefrenabile che sta suscitando da me. ‘Puoi togliere questa cazzo di cosa!?’ Strattono e tiro inutilmente e grido quando afferra le mie guance e avvicina il mio viso al suo.
‘Io e te ce la caveremo molto meglio se la smetti di fare il gioco duro.’ ‘Vaffanculo!’ Lui ride e pizzica entrambi i miei capezzoli di nuovo.
‘Donna, tra un po’ mi supplicherai. ‘
‘Ahia! Dannazione che cazzo! ‘Mi sta fottendo il cervello! Cerco di rendergli le cose il più difficile possibile quando inizia a tirare le mutandine giù dalle mie cosce, scalciando e urlando come una pazza squilibrata.
‘Qualcosa mi dice che ti piace avere il controllo.’, Riflette, gettando via la mia biancheria intima e alzandosi in ginocchio.
‘Prendi la pillola?’
‘Vaffanculo!’ Lui ridacchia e scende con la bocca sul mio seno, per mordere più giù.
‘Sei pulita? ‘ Sussulto e gemo e piagnucolo e mi sto contorcendo.
‘Vaffanculo!’
‘Prendo tutto questo come un sì,’ Le sue dita trovano le mie pieghe tremanti e si spingono in me senza pietà.
‘Oh, Dio!’ Mi contraggo immediatamente intorno a lui e la mia testa inizia a tremare, muovendosi da un lato all’altro per la disperazione.
‘Per favore!’ Il bastardo volge uno sguardo sfrontato fino al mio viso sudato, il senso di vittoria dipinto su tutto il suo bel viso irritante.
‘Credo che abbiamo appena segnato il nostro primo punto.’ Muove le dita in modo attento, facendomi sputare fuori un altro appello spudorato alla pietà.
‘E un altro’, ansima, divorando con la sua bocca la mia. Lo mangio vivo. Tutta l’aggressività è diventata piacere e lui ha solo appena iniziato.
‘Scopami, donna.’ Borbotta.
‘Sono pulito.’ Annuisco contro di lui, la mia preoccupazione per una forma di protezione mi ha abbandonato. Sono pulita, troppo, e prendo anche la pillola, ma non c’è mai stato un motivo per essere negligente, o addirittura la fiducia nei confronti dell’uomo con cui stavo per andare. Eppure in questo momento, non posso andare oltre le sensazioni oscenamente incredibili con cui mi sta torturando ed interessarmene. Voglio questo maiale incredibilmente carino più di quanto abbia mai voluto nulla. Mi ha disarmato, mi ha legato e ha preso il controllo, cosa che di solito è un modo sicuro per farmi girare le spalle, ma non con Sam. Che palle!
In una mossa velocemente sposta le dita e bruscamente i suoi fianchi, si piazza in avanti teso e pronto, puntellando un pugno nel materasso su ogni lato della mia testa e alzando il torace definito in modo assurdo proprio all’altezza dei miei occhi. Se riuscissi a ritornare in me, probabilmente potrei trovare l’energia per nascondermi al suo sguardo, ma si ritira velocemente e spinge i fianchi, oh così fottutamente in profondità, gemendo e lasciandosi cadere il mento sul petto. I suoi capelli cadono in avanti e la voglia di sentirlo dentro di me, un colpo dopo l’altro, è schiacciante, ma le mie mani non possono andare da nessuna parte. ‘Slegami!’ Urlo mentre mi colpisce con un colpo dei suoi fianchi stretti. Alla mia domanda tira su la testa, con il compiacimento diffuso sul suo volto attraverso il sudore e la tensione. ‘No-no’, scuote la testa, e mi dà le vertigini con il suo sorrisetto complice. ‘Il mio gioco, le mie regole, e io dico che devi supplicarmi.’ Bang! ‘Sam, per favore!’ Ogni terminazione nervosa è una scossa, mi tormenta. Smette di muoversi, trattenendosi ancora. È doloroso. Sono impotente e mentre è qualcosa che mi sforzo di evitare, lo sto istigando. Ho bisogno di lui, che mi fotta, sottometta. ‘Supplicami, donna. Chiedimi di scoparti’. ‘Per favore,’ non esito. ‘Per favore, scopami!’ Non ho mai pensato che quelle parole sarebbero uscite dalle mie labbra. Mai. ‘Con grande piacere,’ Il suo tono gronda soddisfazione e inizia a martellare direttamente un colpo dietro l’altro inesorabile, prendendomi con forza ripetutamente e senza pietà. Io urlo, le mie cosce ulteriormente aperte, offrendomi al suo membro duro, esperto, esigente. Ora sono pronta e lo accolgo e ho totalmente perso la testa, concentrata sul piacere più inebriante che io abbia mai sperimentato. Rimane sollevato sopra di me, spingendo ancora avanti e avanti e avanti, il sudore che scende dalla fronte per lo sforzo. ‘Cazzo, sei sorprendente, donna.’
Merda, Sam!’
‘Stai per venire?’
‘Sì!’ ‘Fanculo!’ Si tira fuori in fretta, dandomi una scossa fino al midollo, il mio orgasmo prossimo ad abbattersi evapora per la improvvisa battuta d’arresto. ‘Cosa stai facendo?’ Urlo, alzando la testa, indignata.
‘Zitta, Kate.’ Sputa le parole, alzando in ginocchio, definendo ogni muscolo da leccare, e mi solleva prendendomi dalla parte inferiore del corpo per tirarmi su attaccandomi ai suoi fianchi. Mi spinge verso l’alto, facendomi soffocare un colpo di tosse quando sprofonda in me ancora una volta e mi fa gemere. Il piacere esplode, la mia testa cade verso il letto.
‘O Gesù,’ È forte, determinato … fottutamente sorprendente. Il suo potere e la forza inesorabile mi sconvolgono. Non ho mai provato niente di simile, e sono pienamente consapevole che rischio di diventare totalmente dipendente da esso. Da lui.
Se non stessi furiosamente raggiungendo un orgasmo devastante, potrei seguire il filo del discorso con più attenzione, ma tutto quello su cui posso concentrarmi con un minimo di attenzione è il piacere che mi provoca attraverso questa nebbia in cui mi ha fatto sprofondare.
Sto per venire. Sta arrivando. E poi sento una pressione sulla punta del mio clitoride e cado in un abisso di sensazioni indescrivibili, urlando il suo nome fino a quando non sento la gola come carta vetrata e non ho più fiato nei polmoni. Il ruggito di Sam, seguito da un movimento selvaggio dei fianchi e uno scossone mi dicono che anche lui è venuto e allora abbassa il mio corpo, scendendo con me, ancora saldamente dentro di me, e lentamente si muove in cerchi, profondamente e deliziosamente, trattenendo ogni briciolo di piacere che da noi si propaghi.
Siamo senza fiato.
Siamo sudati.
Siamo entrambi senza parole.
E io sono totalmente fottuta. Un respiro pesante fino a quando non sfiora con il suo volto la mia guancia, leccandomi, trovando la mia bocca e baciandomi con incredibile tenerezza, dato quello che abbiamo appena condiviso.
Duro, veloce -cazzo- furioso.
‘Lo faremo di nuovo molto presto.’ Sussurra.
Accetto il suo dolce bacio, senza preoccuparmi di ribattere, perché in fondo, con tutto il cuore, so che sì, assolutamente, lo rifaremo.
TRADUZIONE VANILLA E SAFFRON