Ciao Amici,il libro di cui ci parla oggi Giusi è REHAB,scritto a quattro mani da Lidia Calvano ed Estelle Hunt.Un romanzo crudelmente realistico che mostra il rovescio della medaglia della notorietà, il dualismo vissuto da alcune celebrità: la lucentezza della facciata dietro cui si nasconde il marcio, il torbido in cui sguazzano.
Titolo:Rehab
Autrice:Lidia Calvano & Estelle Hunt
Self Publishing
Pubblicazione:2 ottobre 2016
SINOSSI
Immagina di avere trentacinque anni, di essere un divo del cinema all’apice della carriera, di abitare a Los Angeles e di avere a disposizione tutto ciò che un uomo può desiderare: soldi, donne, alcool, droghe, fan adoranti, una villa da sogno. Il tuo ego smisurato è quello che ti ha portato fin lì, ma anche la bomba a orologeria che sta per distruggerti. Ora puoi farti un’idea di cosa significa essere Jo King.Lauren ha vent’anni, un lavoro da sguattera, un fratello minore da mantenere, una madre svanita nel nulla che ricorda appena, un padre alcolista che ha segnato la sua infanzia. Le cicatrici che porta addosso sono profonde e ha costruito attorno a sé uno schermo impenetrabile per proteggere il suo piccolo mondo dalla bruttura e dalle insidie che la circondano; quanto agli uomini, le ispirano solo timore e disprezzo.Adesso chiediti per chi dei due sia più duro sopravvivere nella città degli angeli.E sappi che qualsiasi risposta ti darai, sarà quella sbagliata.«Io non ho mai pensato che quella sarebbe stata la nostra prima e unica notte insieme.»«Ti chiedo perdono per non aver saputo dare il giusto valore al tuo corpo intatto, per aver sporcato la tua anima pura. Ti chiedo perdono per averti usato, per non aver pensato ai tuoi bisogni e ai tuoi desideri. Ti chiedo perdono per le umiliazioni e per le lacrime. Ti chiedo perdono per il mio egoismo.»Attenzione: il romanzo contiene scene destinate a un pubblico adulto.
RECENSIONE
Care dame oggi vi parlerò di Rehab,romanzo autoconclusivo pubblicato lo scorso ottobre e scritto a quattro mani da Lidia Calvano ed Estelle Hunt.
Prima di passare alla recensione però,devo fare una raccomandazione a coloro che si approcceranno alla lettura: non fermatevi alle prime pagine!
Sin dall’inizio veniamo catapultate in un mondo crudelmente realistico ed eroticamente sfrontato, che ci fa comprendere che non sarà una storia rose e fiori ma un percorso in salita e irto di ostacoli; un romanzo capace di trasmettere sensazioni ed emozioni che ci toccheranno nel profondo,suscitando sentimenti contrastanti come rabbia,indignazione,odio e amore.
I due protagonisti sono come due pianeti distanti e paralleli,e pertanto destinati a non incontrarsi mai. Ma l’imprevedibilità della vita e una serie di circostanze faranno entrare in collisione Jo King, al secolo Daniel, e Lauren, con l’inevitabile distruzione di entrambi.
Jo King, stella del firmamento di Hollywood, star osannata e idolatrata da migliaia di fans, a 35 anni è pieno di soldi e donne ma è rimasto ingabbiato nel ruolo cinematografico che gli è stato cucito addosso.
JK è presentato come un uomo in preda a un delirio di Onnipotenza senza eguali,una persona che rifugge la noia e l’insoddisfazione professionale abusando di droga e alcol e dando libero sfogo alle sue perversioni sessuali.
Fotteva perché ormai faceva parte della sua routine fatta di sregolatezza ed eccessi. Dormire, svegliarsi, tirare coca, bere, fottere, fottere, fottere. E poi ricominciare da capo.
Delirio di Onnipotenza che non deriva dal suo status di Star acclamata ma che è la cifra distintiva della sua personalità. Dai suoi ricordi esce fuori il ritratto di un giovane Daniel studente di recitazione, pieno di sé e convinto della sua superiorità e del suo talento fuori dal comune.
IL successo, le relazioni importanti, il pubblico adorante, la sua innata superiorità sul resto del genere umano. Di questo lui si nutriva, era venuto al mondo per primeggiare in talento, per essere venerato ed esercitare un potere smisurato su chi lo circondava.
Ma il rovescio della medaglia di questa condizione, sono gli stadi paranoici e l’incapacità di accettare critiche negative. Una insicurezza che affonda le radici nei recessi più profondi della sua anima.
La paura del declino sia fisico che lavorativo lo portano a ricercare l’oblio nell’alcol, nella droga e a praticare un tipo di sesso estremo che gli ottunde la mente dandogli l’effimera sensazione di onnipotenza e al contempo l’illusione di poter sfuggire alle sue paure.
E vide che JK si stava tirando il cazzo, da solo, senza svestirsi. L’aveva tirato fuori dai pantaloni da cui sembrava dominare dei sudditi o degli schiavi. Solo la mano sinistra si muoveva con frenesia, torturando un membro violaceo e svettante; sul viso, nessuna espressione, nessuna emozione, nessun segno di abbandono, neppure alle sensazioni del momento.
JK marchiò col suo seme quella strana scultura animata che erano quelle tre persone nude e agitate, contorte in posizioni assurde solo per asservimento alle fantasie di chi li dominava.
Ma col tempo anche questa illusoria esaltazione si trasforma in noia e JK diventa insensibile alle emozioni, incapace di provare alcun tipo di sentimento; si sente vuoto e finito, marcio dentro e presto anche fuori.
L’abitudine aveva ormai disperso l’eccitazione della novità, il brivido del proibito, il gusto dolcissimo che solo un atto sudicio e trasgressivo era in grado di regalare.
Tutto ciò lo porta sull’orlo dell’autodistruzione al punto da fargli desiderare la morte.
Si sentiva cosi stanco e vuoto da arrivare a desiderare la morte; lasciare andare quella vita che non riusciva più a sorprenderlo, né a concedergli una serenità sempre più astratta. L’entusiasmo dei sogni era imploso nel momento stesso in cui si erano realizzati.
Non ha amici,ma le uniche persone che gravitano intorno a lui sono parassiti che lo assecondano per trarre beneficio dalla sua notorietà e incuranti della sua discesa verso il baratro.
Andò verso il buffet scansando due puttane che si erano avvicinate implorando attenzione con occhiate allusive. Prese un martini dry che scolò in un sorso, servendosi un altro bicchiere che centellinò piano, mentre con lo sguardo vagava lungo il giardino. L’orgia era allo zenit: ovunque c’erano corpi che si muovevano, mani che vagavano, lingue che assaporavano.
Ed è a questo punto della sua vita che entra in gioco Lauren,una giovane donna così diversa da quelle a cui lui è abituato: bionde rifatte ed escort d’alto bordo con cui consumare un atto sessuale mercenario.
Lauren è appena ventenne ma ha già alle spalle un passato doloroso che l’ha fatta crescere e maturare in fretta.
JK la incontrerà a una delle sue feste orgiastiche, dove la giovane presta il suo servizio come cameriera, e la trascinerà nel suo mondo oscuro.
Voleva lei, proprio lei, con tutto il corpo e tutta la mente, con un intensità violenta ed egoista.
Non ci si disintossica mai per davvero, si passa da una droga ad un’altra più pesante. Ora quello di cui ho un fottuto bisogno è lei. Devo averla, non posso farne a meno.
A questo punto della lettura mi sono chiesta come questi due pianeti paralleli avrebbero potuto entrare in collisione.
Cosa non si farebbe per salvare la vita alla persona amata? Tutto!!!!
JK la vuole e Lauren mette da parte tutti i suoi principi morali e i suoi desideri accettando la proposta .
Quello che doveva essere l’incontro di una notte si rivela però per JK una rivelazione.
“Io non ho mai pensato che quella sarebbe stata la nostra prima e unica notte insieme”
Per lui Lauren è una ventata di aria fresca, l’essenza della purezza e della vera passione;la medicina capace di guarirlo, ma solo in parte e temporaneamente.
Lauren accetta di essere tutto ciò che JK vuole che lei sia,pur consapevole che l’amore non è sufficiente a salvarlo dal proprio abisso.
Schiavo delle sue voglie si avventò sui seni, mugolando sui capezzoli duri come piccoli sassi. La mente andò in corto circuito, spegnendosi all’improvviso e tutto ciò che lo circondava, persino la donna che giaceva sotto di sé, cessarono di esistere e venne avvolto da uno scenario del tutto diverso.
Diverse persone lo accerchiavano impegnate in altre depravazioni, non riusciva a vederne i tratti, ma immaginava ciò che stavano facendo: sentiva il fruscio della pelle, lo schiudersi di sessi femminili, gli ansiti di piacere, le grida di dolore.
L’orgia all’interno della sua testa sembrò tendersi all’unisono. Daniel sentì il piacere dei suoi partner immaginari scorrergli nel sangue, confluire con violenza tra le cosce e sgorgare prepotente nella bocca calda che lo avvolgeva e che lui non sapeva più a chi appartenesse.
Jo King è il Re dall’anima nera che cerca in tutti modi di macchiare nel peggiore dei modi la vita di Lauren;è un potente uragano che lascia distruzione dietro di sè…
“Conoscete tutti Lauren?” urlò nel vasto locale, provocandole una fitta atroce ai muscoli della nuca. “E’ un’altra delle mie puttane, quella più costosa.”
“Non mi servi più” le vomitò addosso con disprezzo.
Ma Lauren non si perde d’animo,è una donna forte, e per l’ennesima volta raccoglierà i pezzi del suo cuore e della sua autostima e andrà avanti con la sua vita… anche senza l’uomo che ama.
Cosa ne sarà di King?Riuscirà a riprendersi il controllo della sua vita o è condannato all’autodistruzione?
Rehab è un libro che ci mostra gli aspetti negativi della notorietà, il dualismo in cui vivono alcune celebrità: la lucentezza della facciata dietro cui si nasconde il marcio, il torbido in cui sguazzano.
Ho apprezzato molto il suo crudo realismo che spesso diventa quasi parossismo.
Lo stile è fluido e il linguaggio ricercato nonostante nelle scene erotiche siano usati termini scurrili.
È un romanzo coinvolgente e ricco di scene che colpiscono a volte per la delicatezza e altre per l’erotismo più sfrenato.
E’ un viaggio tormentato in cui si alternano momenti di gioia e serenità a momenti di profonda amarezza e sconforto, in cui si percepisce chiaramente la consapevolezza di aver toccato il fondo e la debolezza legata alle paure più nascoste dell’anima.
Ho vissuto il travaglio interiore di King e mi sono commossa per il percorso di rinascita e di riscatto.
Senza dubbio è un libro che consiglio a chi ama le storie d’amore travagliate e drammatiche. Quelle che fanno annodare le viscere e venire voglia di entrare dentro il libro per suonarle di santa ragione al protagonista.
In conclusione,faccio i miei complimenti alle autrici per come hanno saputo amalgamare le due penne, ma vorrei fare un piccolo appunto per il finale che a mio avviso è poco realistico per il modo troppo frettoloso in cui si svolgono gli eventi.
Alla prossima,Giusi
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