Ben trovati e benvenuti al Review Party dedicato alla nuova perla di Thomas Montasser “Il romanzo degli istanti perfetti”, edito in Italia da DeA Planeta.

Ho avuto il piacere di leggerlo per conto di Harem’s Book. Venite con me a scoprire cosa ne penso.

 

TITOLO: Il romanzo degli istanti perfetti

AUTORE: Thomas Montasser

EDITORE: DeA Planeta

DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 ottobre 2017

PAGINE: 215

GENERE: Narrativa

PREZZO: € 9,99 (ebook) – € 13,60 (copertina rigida)

SINOSSI

Marietta Piccini lavora nella redazione di una minuscola, raffinata casa editrice inglese. Un pomeriggio, sui gradini della London Library, viene investita da una folata di vento che manda all’aria le sue carte. Nell’affannarsi a raccoglierle, si appropria accidentalmente di un misterioso pacchetto che, una volta a casa, rivela un contenuto intrigante: il testo battuto a macchina di un romanzo che Marietta, curiosa, inizia a leggere senza più riuscire a smettere… È la storia, fitta di ostacoli e complicazioni, di un tale Paul Swift, impiegato di banca di trent’anni affetto da inguaribile ottimismo e da una profonda fame di vita. Affascinata, Marietta non può fare a meno di seguire gli indizi di cui il romanzo è disseminato nel tentativo di risalire al suo autore. Per provare a scrivere insieme a lui il proprio, meritatissimo lieto fine. Romantico, sognante e venato di saggia ironia, Il romanzo degli istanti perfetti è un inno ai capricci del caso e al potere della letteratura: un piccolo monumento all’amore per i libri, tutti i libri – anche e soprattutto quelli destinati a restare chiusi in un cassetto.

RECENSIONE

 “Ci sono giorni in cui tutto cambia. È successo a chiunque, almeno una volta nella vita, e c’è addirittura chi, quei giorni, li sa riconoscere. Per alcune persone sono momenti in cui d’un tratto ogni cosa, anche le inezie, appare inspiegabilmente carica di significato.” 

È vero!

Dannatamente vero!

Ecco cosa ho pensato appena ho letto l’incipit di questo libro.

Esistono quei giorni.

Esistono i cambiamenti, imposti o subiti che siano. E chi ha la (s)fortuna di passarci, sa benissimo che è anche vero che giornate del genere si subodorano.

È come avere un radar: si attiva quando il cambiamento sta arrivando.

Per questo, da subito, mi sono trovata a mio agio nei panni di Marietta Piccini.

Di origini umbre, si trasferisce nella City e diventa collaboratrice della Millefeuille, casa editrice di nicchia gestita da Violet e John Thornton.

Nella vita, lei legge manoscritti e sceglie fra loro quelli da sottoporre a Mr Thornton.

Che compito arduo.

Lei stessa ne è consapevole. Sa che il suo gusto potrebbe dare o meno lustro al sogno di chi scrive.

Sa che su quelle pagine che lei sfoglia avidamente non c’è solo inchiostro, ma anche sudore, inventiva. Ci sono sogni, speranze. Probabilmente lacrime.

Crede talmente tanto in tutto ciò da conservare le copie ritenute non idonee in un armadio, nel suo piccolo appartamento.

Perché non riuscirebbe mai a buttare il frutto del lavoro altrui.

Una buona di cuore, Marietta. Una ragazza che sa riconoscere gli sforzi di uno scrittore, che sogna attraverso ogni singola parola, che riesce a dare importanza a ciò che realmente merita anche solo un minuto di attenzione.

«Non è quello che la vita fa di te, ma quello che tu fai della vita».

Miss Piccini si ritrova, dunque, a subire una di quelle giornate di cui parlavo sopra.

Per puro caso, si ritrova fra le mani un manoscritto incompiuto, “Il romanzo degli istanti perfetti”.

Piccolo particolare: sul manoscritto non c’è il nome dell’autore.

Come lei, anche io all’inizio pensavo che fosse la piccola Lilly la protagonista di questo libro nel libro.

Sì, avete letto bene. Libro nel libro.

L’Autore ha intessuto due trame, fondendole a tal punto da spingere più volte il lettore a fermarsi per fare il punto della situazione, per capire, per ragionare.

“Chi trova un ciglio caduto ha diritto a un desiderio. Tutti i bambini lo sanno. Bisogna soffiarlo via, e meglio ancora chiudere gli occhi ed esprimere un desiderio. Ovviamente non bisogna rivelare il desiderio a nessuno, altrimenti non s’avvera. Forse esistono anche desideri che non vanno espressi, troppo grandi per il potere di un ciglio.”

 

Un libro corale, a tutto tondo, in cui Montasser riesce perfettamente a raccontarci la vita e i caratteri di ogni personaggio.

Da Marietta ai signori Thornton, da Dylan a Lilly e il suo papà, per arrivare finanche ai passeggeri dell’autobus, compagni di avventura di Paul Trevor Swift.

Ma chi è, Paul?

Mr Swift è un sognatore. Un tremendo ottimista, che riesce a vedere il bello in ogni cosa. Che pensa che ogni avvenimento abbia il suo perché, anche se brutto.

Paul Swift , protagonista del manoscritto incompiuto, riesce a coinvolgere sia Marietta che i signori Thornton, costringendoli a leggere e a smembrare ogni singola pagina per avere qualche indizio sull’autore.

 “Tutto faceva pensare a una serie di sfortunate circostanze.”

Montasser ha davvero scritto, a mio avviso, un piccolo capolavoro.

Già dalle prime pagine sono stata catapultata in una Londra quasi onirica, fatta di pause e cortesia, con personaggi lievi e profondi al contempo, che interagiscono fra di loro e che, delicatamente, ci aprono le porte della loro vita per darci stralci di giornate talmente tanto vivide da sembrare vere.

Gli intrecci fra i due romanzi sono così ben fatti da portare più volte il lettore a sorprendersi, sorridere, cercare di capire cosa stia succedendo.

Un libro scritto magistralmente, in cui finalmente l’italiano corretto fluisce e incanta, senza però apparire pesante.

Anche lo stile linguistico si fonde con il tessuto dei personaggi e dei luoghi, come un fiore all’occhiello del completo sartoriale intagliato con somma bravura dall’Autore.

Pagine che mi hanno incantata, che mi hanno fatto sognare, che mi hanno tenuta sveglia come da tempo non accadeva.

Libro fantastico, che consiglio vivamente a tutti.

«La felicità capita per caso, coltivando pensieri positivi»

Alla prossima, Laura Lewis

 STORIA

 

 

 

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