Titolo: Dimentica le nuvole
Autore: Cinzia La Commare
Genere: Contemporary Romance
Data di pubblicazione: 12 novembre 2018
Formato: ebook – cartaceo
Trama:
Un paesino tra le Alpi del Trentino.
Una giovane dottoressa arrivata dalla città, un malgaro scontroso e un’antica rivalità mai risolta.
Le leggi dell’amore però non seguono logiche e certe volte non possono essere ignorate…
RECENSIONE
Avete presente quei romanzi che capisci sin dall’inizio che hai fatto bene ad iniziare a leggere?
Quelle storie in cui ti senti subito in forte sintonia con i personaggi?
Quei libri in cui hai già capito che rimarrai incollata lì e quando arriverai all’ultima pagina ti mancheranno un sacco i protagonisti e le loro vicende?
Ecco…a me è successo questo leggendo l’ultima lavoro di Cinzia La Commare: “Dimentica le nuvole”.
“Dimentica le Nuvole” è un romanzo rosa, moderno ed estremamente divertente e delicato.
Adelaide, o meglio Adele (visto che la protagonista preferisce farsi chiamare così), Hans, Matteo, Diego, Rosy, Maria, Ernest, Carlotta e Vincent sono i nomi dei personaggi che ci accompagneranno nel corso di questa storia ambientata tra la Val di Pejo e la Val di Sole, dove il paesaggio incanta, il tempo scorre a un ritmo diverso, e se si ascolta con il cuore e non solo con le orecchie, come è successo ad Adelaide, si riescono a “sentire” le montagne, l’acqua dei ruscelli, come solo chi è nato fra questi paesaggi può fare!
«La montagna non puoi capirla soltanto guardandola», disse, riportandomi indietro contro di sé. «Ascoltala, respirala, immaginala ad occhi chiusi e prova a descrivermi cosa senti». La sua voce era stranamente profonda, e quel tono solenne con cui pronunciò ogni singola parola riuscì a rimbambirmi. Tanto che smisi di protestare, non avevo più alcuna voglia di sfuggire dalle sue mani, e mi trovai addirittura ad assecondare le sue stravaganti richieste.
Eh sì, perché Adelaide non è nata fra quei monti ma ci è capitata.
È in fuga da una vita che non le appartiene più, dalla fine di una storia d’amore che l’ha delusa e ferita e da una città- Milano- dove conduceva una vita arida, l’opposto di ciò che il suo cuore desidera.
Ma si sa che niente succede per caso, e se anche è fortissimo lo sconforto che la assale appena arrivata a Cogolo, paesino della val di Pejo, dove Adelaide trascorrerà tutta l’estate come medico di paese, sarà estremamente divertente e appassionante tenerle compagnia nella sua nuova avventura, tanto che sfido chiunque di voi leggerà questo libro a negare l’infinità di emozioni che proverà durante la lettura.
Ma la cosa che mi è piaciuta di più de “Dimentica le nuvole” è il modo in cui Adelaide interagisce col lettore, chiamandolo in causa con domande dirette per conoscere la sua opinione. Si ha quasi l’impressione di una chiacchierata tra amiche davanti a una tazza di cioccolata calda con tanta panna (e Adelaide ne sa qualcosa…) sui temi più disparati: la vita, le proprie paure,speranze,i sentimenti.
Tutto è arricchito da uno stile narrativo fresco e diretto e da un linguaggio semplice intervallato da qualche intercalare poco elegante inserito al momento giusto e che per certi aspetti mi ha fatto associare Adelaide a Bridget Jones.
Come non lasciarsi coinvolgere da questa ragazza trentenne dall’indomita chioma rossa che combatte le sue ansie e gli sconvolgimenti della sua vita a suon di caffè bollente, zuccheri, carboidrati e una parlantina da far concorrenza ad una radio rotta?
Come non provare tenerezza per una giovane donna che sta cercando faticosamente di rimettere insieme i pezzi del suo cuore?
Come non avere il desiderio di farle capire che di noi lettori si può fidare e può raccontarci liberamente le sue ansie, le sue preoccupazioni sia sentimentali che lavorative? Perché anche noi, in certe fasi della nostra vita abbiamo pensato e vissuto quello che è successo alla protagonista:cercare di non ferire chi ci sta accanto facendo finta che tutto vada bene, ricacciare indietro le lacrime perché così sembra che il dolore e la delusione siano meno forti, non capire il significato di un bacio, dare una connotazione nuova a quello che ci sta intorno.
Deglutii a vuoto e stetti zitta. Dopo tanti mesi, sentivo che se avessi provato a dire qualcosa sarei scoppiata in lacrime. Le sentivo frizzare in gola, impigliarsi nelle ciglia, non sapevo per quanto sarei riuscita a trattenerle, ma non volevo piangere davanti ad Hans. Non mi ero umiliata con Diego, e non sarebbe capitato con un uomo che a malapena mi conosceva.
Tutti i personaggi sono descritti in modo esaustivo,arricchendo la storia di sfumature e nuovi particolari.
Quelli maschili sono molto diversi tra loro per età, carattere e aspetto fisico ma tutti possiedono ugualmente delle peculiarità che colpiscono immediatamente l’immaginario del lettore e che con il loro modo di fare, con le loro frasi dette o taciute andranno a rendere ancora più “incasinata” l’estate di Adele.
Credo che, un po’ tutte noi lettrici, ci siamo imbattute o vorremmo imbatterci in almeno uno di questi uomini a cui l’autrice concede spazi narrativi a seconda dell’importanza strategica che ricoprono nella vita della protagonista.
«Lasciamo perdere, okay?». Staccai la mano dalla sua, con la sola intenzione di scappare quanto più lontano possibile. Il mio problema non era la fiducia… cioè, era anche quello ma ad accrescere la tensione era l’attrazione che sentivo di provare nei suoi confronti. Per quanto potessi reputarla inspiegabile, c’era. Esisteva. Era reale, e se avessi ceduto mi sarei ritrovata, tra poche settimane, a soffrire per i ricordi legati a qualcuno che non avrei rivisto.
«Non darti le colpe, Adelaide», continuò, procedendo in avanti di un passo ogni volta che io ne facevo uno all’indietro. «Non pensare che sia per una tua mancanza se io non riesco ad amarti solo un po’. Non credere che ci sia qualcosa di sbagliato in te, d’essere troppo fragile, ingenua o sciocca. Io non posso amarti solo un po’ perché ti amo da morire, senza conoscerti. Senza sapere quasi niente della donna che sei, di quella che sei stata e neanche della donna che immagini sarai in futuro, però so… So che appena metterai in moto quella macchina e te ne andrai senza voltarti indietro, sarai la donna che più di chiunque altra mi mancherà ogni giorno tanto da togliermi il fiato. Ma tu devi farlo, Adelaide. Te ne andrai da qui, rifarai i bagagli, lascerai la casa dove la scorsa notte ti ho amata come mai nessuna, tanto che muoio se solo penso che non potrò più sentire la tua pelle scorrere sotto le mie mani. Tanto che mi sembra di impazzire, se solo immagino che sarà qualcun altro ad avere le tue labbra, a causarti i brividi lungo la schiena con una carezza e certe volte mi è bastato soltanto uno sguardo. Però tu devi partire, tornatene a Milano e là ti dimenticherai di me».
Che dire ancora a parte il fatto che mi è piaciuto tanto e che ve ne consiglio la lettura?
Leggetelo e fatemi sapere cosa ne pensate.
P.S Il farmacista è irresistibile!
Alla prossima storia,
Rachele/Curry
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