” Se stai a piangerti addosso non succederà proprio niente. Non ti cadranno le soluzioni sulla testa.”

Titolo: Sabbia Bianca
Autore: Pitti Duchamp
Genere: Romance contemporaneo
Disponibile in ebook a € 0,99
Serie:I giganti del calcio storico Vol.1
TRAMA

La perfezione, ecco cosa pretende l’Avvocato Leopoldo Carsini dalla vita. Quando conosce Olimpia, quello a cui mira in ogni cosa che fa si concretizza nell’azzurro intenso dei suoi occhi. Lei ha tutte le carte in regola per stargli accanto e lui la vuole, spinto da un desiderio razionale distante da ogni sentimentalismo. Ma la complessità di Olimpia si svela poco a poco, durante la ricerca di un fratello sparito nel nulla, mentre riaffiorano dispiaceri e solitudine da un passato familiare sofferto. E così, il cuore di Leo, impantanato nella sabbia di piazza Santa Croce, là dove le partite del calcio storico fiorentino danno vita a leggendari scontri tra gladiatori moderni, comincia a battere più forte. Una storia d’amore e di cambiamento con tre protagonisti: un avvocato dalla doppia faccia, una ragazza di buoni sentimenti e una Firenze vissuta, graffiata, leccata e amata.

RECENSIONE

Care dame, il libro di cui vi parlo oggi è: Sabbia bianca di Pitti Duchamp.
Leopoldo Carsini, avvocato affermato, non sa che la sua vita ordinata e abitudinaria sta per essere sconvolta. L’appuntamento con l’ennesima cliente dovrebbe essere routine, ma appena vede entrare Olimpia Borromeo, che si è rivolta a lui per risolvere alcuni problemi legali, capisce che non uscirà indenne dall’incontro.
“La ragazza avrà avuto meno di trent’anni, una lunghissima chioma sciolta nera come la pece, liscia come il mare di notte, splendente alla luce artificiale del lampadario del suo ufficio. Attraversò lo studio con passi aggraziati sui tacchi alti, le gambe chilometriche avvolte nelle calze di nylon, un vestito bianco elasticizzato con la gonna al ginocchio, maniche lunghe, collo alto.”
Inutile dire che anche la ragazza rimane affascinata dal bell’avvocato.
“Lui l’aveva colpita: non solo per il fisico che si intuiva sotto la camicia, distribuito su un metro e novanta abbondanti, non solo per i capelli scuri e gli occhi nerissimi, il volto spigoloso e mascolino, sciupato soltanto da un naso che sembrava essere stato rotto molte volte. La cosa che l’aveva stesa era che sfoggiava con naturalezza la medesima dose di fascino, cinica ironia, spavalderia e intelligenza.”
Olimpia si affida nelle capaci mani di Leo per ritrovare il fratello Lanfranco, di cui non ha più notizie, per notificargli la morte del padre e quindi entrare in possesso dell’eredità per poter pagare le tasse per i possedimenti. Subito tra i due iniziano a volare scintille.
” Sì, ho un passato da fighetto… alcuni…ehm… amici mi chiamavano così.”
“Sbagliavano?”
“Direi di sì.  Quando mi conoscerà meglio capirà che non sono esattamente un fighetto.”
” Io credo di averla inquadrata come uomo, ma la cosa  importante è che lei funzioni bene come avvocato.”
“Io ehm funziono bene in molte attività, almeno mi conceda il beneficio del dubbio” – rispose sorridendo e fissandola negli occhi.
Leo decide che Olimpia è la parte che gli manca per essere completo, ma ha paura di confessarle la sua doppia personalità. L’avvocato di successo e di nobile famiglia, di sera si trasforma in un calciante, moderni gladiatori che nella Firenze più rude, praticano il calcio storico fiorentino.
“Sei un calciante?” – chiese Olimpia esterrefatta quando la macchina si fermò nel parcheggio esterno.
“Sì.”
“Ma cosa dici? Non ti credo.”
“Perché?”
” Ma tanta di quella gente è…non so… delinquenti! Gentaccia, sono tutti in bilico tra la legalità e la galera! Ma dai, tu sei responsabile, sei un avvocato. Sei serio, elegante, hai un ufficio, vai in tribunale. Indossi gilet! No, non sei il tipo!”
“È che sono un po’, come dire, irrequieto, e allora mi sfogo così.”
Tra allenamenti e ricerche del fratello scomparso, inizia tra i due un tira e molla che li vede girare per una Firenze che entrambi amano,  soprattutto Leo.
“Era la sua parte migliore Firenze, la sua identità e il suo cuore viola, l’unico motivo che scatenava in lui batticuori.”
Di questo romanzo ho apprezzato moltissimo la descrizione minuziosa di Firenze, non essendoci mai stata è stato come “venderla” attraverso gli occhi dell’autrice. Ho scoperto che esiste anche il calcio storico, mai sentito nominare, e dalla durezza degli scontri capisco perché si gioca solo in una città. Mi è piaciuta la trama, un po’di mistero, qualche colpo di scena finale, lo rendono diverso dal solito romanzo rosa. Scrittura abbastanza scorrevole e piacevole. Non mi hanno convinta molto i dialoghi, a volte sembrano scorrere a fatica. Dovrebbe essere un romanzo d’amore, ma il solo amore che ho recepito, più che quello tra i protagonisti, è quello che l’autrice prova per la sua città. Il doppio pov, a differenza di altri romanzi, non mi ha fatto entrare in sintonia con nessuno dei due protagonisti. Il personaggio di Olimpia non è molto coerente, pensa di non essere all’altezza di Leo ma nello stesso momento lo incoraggia, per poi allontanarlo senza concedergli fiducia, e in alcuni momenti il beneficio del dubbio. Leo per contro, “decide”, non capisce, che la ragazza è il suo completamento, ma nello stesso momento non rinuncia alle altre donne che gli girano intorno. Difende e protegge Olimpia, più come una sua proprietà che come la donna che ama. Potrei dire che sono entrata più in sintonia con il fratello Lanfranco, coerente con le scelte di vita che si appresta a vivere. Pittoreschi i personaggi che gravitano intorno ai protagonisti. Se cercate una lettura non troppo impegnativa, e scoprire qualcosa di nuovo su una bellissima città, Ve lo consiglio.
Alla prossima
Maria 
STORIA

 

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