Sinossi
Chi ha detto che la vita debba essere tutta amore e relazioni sentimentali? Per come la vede Seb, il famoso “due cuori e una capanna” è sinonimo di game over. Per questo ha ideato l’ABC del rapporto occasionale: tanti incontri, zero impegni, sommo gaudio.
Non c’è donna in grado di resistere al dio del sesso, e il suo paradiso sembra nutrire una folta schiera di spasimanti. Angeliche o diaboliche che siano.
Be’, certo, tranne Margaret, la femme fatale meglio conosciuta come l’Anticristo. Da quando è entrata nella sua vita, è per Sebastian la criptonite del suo ego, l’acqua del suo gremlin interiore. Ma si sa: ogni sfida nasconde qualcosa, e Margaret sembra cullare in sé segreti così grandi da far vacillare anche il mondo perfetto e libero di una divinità dell’eros come Seb.
E se il tanto temuto “game over” si rivelasse qualcosa per cui combattere? E se in fondo la vera libertà fosse lasciare al proprio cuore il giusto spazio per amare e concedersi di… fidarsi dell’altro?
Dopo il successo di “Ghiaccio bollente”, Charlotte Lays torna con una storia dall’irresistibile tensione erotica.

Qualche riflessione

«Arriverà un momento in cui il cuore sovrasterà con la sua voce qualsiasi cosa la tua testa potrà pensare. Arriverà l’istante in cui comincerà a battere talmente forte che crederai ti uscirà dal petto. Allora sentirai anche il suo e rimarrai senza parole scoprendo che hanno lo stesso ritmo impazzito.»

Il desiderio è quindi il bisogno di ricongiungersi, di assecondare un senso profondo di appartenenza, è predestinazione, saper interpretare i segnali dei sensi per leggere ciò che è scritto nel destino. Quella sensazione a pelle, la nostra corazza e la nostra mappa emotiva. Come un sigillo, un tatuaggio, un marchio di appartenenza.
Riprende il filone erotico spudorato, graffiante e delizioso dell’autrice inaugurato con il favoloso Ghiaccio bollente, con una storia rovente e intensa, ironica e toccante. Un mix esplosivo, un’armonia ambiziosa, una coppia potente, divina negli eccessi, regale nelle intemperanze, maschio alpha-femmina alpha, re e regina della sensualità.
Attrazione, sfida, ossessione, competizione e complicità.

Godetevelo nella nuova veste, edizione More Stories, più prezioso e intenso che mai.

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Sebastian meritava il ruolo da protagonista, perché? Perché è insopportabilmente e sfacciatamente divino…

…le donne potranno anche sposarsi il Principe Azzurro, ma sognano di scoparsi il pirata; alla stessa stregua degli uomini che vorrebbero Cenerentola come figlia o sorella, ma Jessica Rabbit per moglie.
Con questa perla di saggezza, mi strizzo l’occhio; il perenne sorriso sardonico gioca sulle mie labbra e sono pronto a farmi venerare per un nuovo giorno.
Già, avete letto bene: venerare.
Sillabo? Ve-ne-ra-re.
Io sono Gesù, i dodici apostoli, la Santissima Trinità e i Re Magi concentrati in una granata divina di bellezza, fascino e lussuria
 

Ma questa arrogante, disarmante canaglia, che si fa beffe del romanticismo e si crogiola nel suo fascino ha il corpo del peccato e la mente della perdizione. È micidiale per carisma, intelligenza pungente e sfacciataggine. Perciò nella divertente routine di lenzuola stropicciate in cui si rotola annoiato ma gaudente, l’incontro/scontro con Margaret è un sacrilegio…perché è donna e femmina. Perché lo “tiene per le palle” e scusate l’eufemismo ma…beh, nel vero senso della parola, questa donna è una vera femmina alpha, non so se ricordate bene…andate a cercare in Ghiaccio bollente o godetevi il Prologo di questo romanzo

Vibrai al ritmo roco delle sue parole. Aveva un tono di voce dolce, ma profondo e
carnale. Ossessionante.
Quel suono si impossessò immediatamente della mia testa.
Immaginai il mio nome uscire da quelle labbra eccitanti all’apice del piacere a cui sarebbe arrivata per mano mia.

Solo l’istinto di sopravvivenza -altrimenti noto come orgoglio- può rallentare la corrente erotica tra i due protagonisti, a stento trattenuta da una generosa dose di sarcasmo. A momenti la diffidenza contiene il desiderio latente già potente e manifesto in forma aggressiva. Sebastian e Margaret si punzecchiano, si annusano, si cercano e si evitano. Si sentono.
Per Margaret Sebastian è un Problema: fascino e sicurezza virile. Un connubio letale che ridesta la parte più femminile e più fragile, sepolta sotto la sua fiera indipendenza ed emancipazione. Quello sguardo ambra caldo non le accarezza solo la pelle in modo osceno, la scruta invitandola ad osare, indaga. La turba. Fin da quell’incontro fatale mentre facevano da mastini protettivi a Sean e Ivy

È successo da subito, con lui, quando ancora non conoscevamo i nostri nomi, in quella discoteca affollata.
È come se fossimo in connessione. Le nostre anime vengono messe a nudo a banda larga, quando ci guardiamo dritti negli occhi.
È inquietante percepire la sensazione che il suo essere viziato e borioso fin nel midollo nasconda qualcos’altro. Sarebbe più facile non vedere niente.
Ho paura che anche lui intraveda qualcosa oltre le mie barricate, e quello che troverebbe farebbe impallidire la peggiore delle streghe, visto che mi accusa di essere tale.

Il compleanno di Ivy diventa l’occasione per accorciare pericolosamente le distanze, così Sebastian il superbo e Margaret l’inaccessibile si graffiano e si soffiano.

Margaret è una maliarda, che incanta e seduce, quasi una mantide religiosa travestita da bomba sexy per l’impenitente seduttore, una sfida ma non una preda per Sebastian il cacciatore, quanto piuttosto un avversario alla pari…
Ciò che rende esplosiva l’alchimia tra i due è la sfida, la competizione, che aggiunge alla chimica qualcosa di speciale, innescando ad ogni sguardo, gesto e parola, una reazione incontenibile, quella che si potrebbe definire esplosiva, incontrollabile.
Quelle che mutano la materia, le condizioni di partenza. Quelle che fanno cambiare…
E siccome è facile incontrarsi, anche in una grande città….anche a Chicago, Sebastian perde la testa mentre Margaret sfoggia un cagnolino/burattino/schiavo al seguito, le occasioni di incontro sono sempre più frequenti-il destino ha un tempismo perfido, quello di un creditore- e, seppur inorridito dal “game over” dell’amore vero, deve riconoscere che Margaret è sesso che cammina ma c’è di più…

Quella donna ha in tutto e per tutto l’atteggiamento e la lingua tagliente di una mangiatrice di uomini, ma quando la guardo negli occhi leggo qualcos’altro, in quelle profondità aliene. Sono quelli la mia vera fissazione: grandi, espressivi. Trasmettono forza, intelligenza, calore e… Buio. Un profondo, inquietante e inintelligibile buco nero.
Ci sono poi lealtà, coraggio, sofferenza e, difficile a credersi, anche tanta voglia di vivere liberamente senza quell’aura che si è creata intorno. A volte la curiosità di conoscerla veramente supera quella di farci sesso.

Malefica, Margaret per noi “mortali” e non per il divino Sebastian, è una amazzone, non una virago, è una rosa tutte spine ma…una rosa è una rosa, una rosa.
Certo punge, parecchio. Stilettate inferte con eleganza mordace all’ego di Sebastian che, affascinato e sbalordito, si trova finalmente di fronte qualcuno che gli tiene testa

Mi giro per coglierla in tutto il suo splendore di amazzone inferocita.
Magnifica.
Mi sventola sotto il naso un cartoncino rettangolare di carta patinata, lo prendo leggendo il nome della casalinga disperata. Il mio ghigno soddisfatto e sardonico spunta mio malgrado e mi godo il suo tono fortemente risentito.
«Se ti vengono a noia gli investimenti potresti sempre fare un lavoro, di questa tua…» gesticola in aria le mani con fare stizzito. «Capacità scopatoria-conquistatrice.»
Rido di gusto, gettando la testa indietro. Si contano sulle dita della mano le donne che riescono a farmi ridere così.
«Quindi, a parte venire qui a scombussolare l’equilibrio ormonale delle mie clienti… cosa vuoi?»
«Solo delle tue clienti? Così mi offendi…» la motteggio seducente come un leone che gira intorno alla preda.
«Ti stacco le palle a morsi.»

«Quindi, ieri sera si è conclusa bene la serata?» le domando a braccia conserte. Quei fanali incredibili si fissano nei miei occhi e un sorriso diabolico le piega la bocca rosea.
«Non credo che dovrebbe interessarti, ma diciamo che non sono stata rifiutata.» Un sopracciglio si arcua arrogante mentre solleva il mento con spavalderia e si raddrizza, sfidandomi a controbattere.
Con uno schianto sonoro a effetto, sbatto i palmi sul piano di legno e mi piego su di lei. I miei occhi nei suoi.
I suoi nei miei.
Immobili.
«Mettiamo fine a questa farsa. Stasera. Io e te. Dove vuoi tu» propongo a un soffio dalla sua bocca.
Vedo le sue pupille dilatarsi, farsi liquide e torbide come un cielo in tempesta...

Margaret in realtà fa la femme fatale per difesa, gioca in attacco per proteggersi.
Il caso, volto discreto del destino, vuole che i protagonisti facciano da dog sitter per la figlia pelosa di Sean ed Ivy (una chat whatsapp memorabile, esilarante l’ ironia che vibra nel quartetto, la sagace battuta fulminante, la complicità del quotidiano).
E quando gli elementi sono instabili, si avvicinano…

Come vedete, il mio modo di pensare è semplice, basico se fossimo in chimica: ho una vita più che soddisfacente, non sono lo sfigato che ha bisogno di trovare l’anima gemella per sentirsi completo.
Ho il pieno controllo della mia battaglia interiore tra spermatozoi e neuroni.
Ho il pieno controllo del mio pisello.
A meno che non ci sia di mezzo Malefica.
Quindi se riuscissi ad averla, forse, il mio ego dorato tornerebbe al suo splendore.


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Lottare per averla, per l’ultima parola. Mentre Margaret è in bilico tra desiderio e turbamento

Mi destabilizza il suo tocco sul mio corpo, anche se è fugace, perché è come una scintilla che irradia calore e mi fa ribollire il sangue.
Il suo sguardo mi scortica la pelle. Vorace.
Affamato.
Concupiscente.
Sospiro frustrata, forse dovrei tornare disadattata e anaffettiva. Totalmente.


Quando la passione fa saltare gli schemi, si scardinano i preconcetti, resta l’ istinto e il desiderio puro, la curiosità. Saranno l’immediatezza dei bambini e la tenerezza di un cucciolo a fare da catalizzatore tra i protagonisti, costringendoli a stare sempre più vicini.
E parliamo di miscela esplosiva. Gran numero ad alto tasso erotico in cucina, vi divertirete parecchio…

Non so quando accadrà, Margaret.» La mia voce è irriconoscibile, roca, profonda, proviene
direttamente dalla mia parte più oscura. «Non so dove la mia lingua incontrerà la tua pelle, ma ti assicuro che nessuna parte ne sarà esclusa.»
Lei geme più forte mandandomi in visibilio.
«Nessuna parte di te sarà gelosa, perché io sarò ovunque in te.» Mi fermo, sono troppo eccitato. «Mi avrai ovunque e mi vorrai ovunque.»
Lei ansima, io tremo.


Sebastian non è un dio vuoto e capriccioso, così capisce di dover dominare le pulsioni anche se Margaret domina la sua mente.
E allora diventa magia

«Lo sai vero che le cose stanno cambiando?»
È talmente vicino che il suo alito mi solletica le labbra e devo mordermi quello inferiore per non fare l’errore di infilargli la lingua in bocca. Ho capito che gli piace condurre i giochi, e stranamente non mi dà fastidio, perché se c’è una cosa che ho notato di quest’uomo è il rispetto assoluto che mi ha dimostrato. Forse più di quanto io non ne abbia mai portato a me stessa.
Annuisco. Una mano calda si posa sul seno e l’indice gioca con il capezzolo che si erge fiero attraverso il reggiseno in pizzo e la maglietta. I tessuti sono troppo sottili per contenerlo.
«Lo sai vero che siamo due teste di coccio? Che tutto è cominciato per gioco e le cose potrebbero trasformarsi?»
Tra una domanda retorica e un’altra non mi dà tregua. Palpa, respira, geme, stringe. Sto andando a fuoco in questa esplosione sensoriale.
Percepisco che anche il suo respiro è spezzato.
I cuori palpitano furiosi.
La virilità inguainata nei pantaloni trova il clitoride. Gemo, appoggio con un tonfo la nuca alla parete e chiudo gli occhi. «Guardami. Io vedo solo te da un bel po’, vorrei che anche tu guardassi solo me.» Adoro il suo tono perentorio quando è così vicino alla mia bocca. Adoro ciò che ha appena detto: è un messaggio forte, chiaro, determinato come il suo timbro, una carezza decisa che scivola nella mia bocca, riempiendomi e facendomi vibrare al suono delle sue corde vocali profonde.
«Non è che io sia messa tanto diversamente rispetto a te.»
L’aria intorno a noi si solidifica per la potenza delle nostre ammissioni.
Mi guarda come se fossi l’unica persona al mondo e annuisce. Si abbassa sul mio volto con l’angolo della bocca sollevato nella sua solita espressione malandrina. Chiudo gli occhi l’attimo prima che le nostre bocche si incontrino.
La lingua di Sebastian preme sulle mie labbra e la lascio entrare. È avido, dominatore, affamato.
Mi fa perdere la testa.

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Margaret è prigioniera del dolore, al buio, trattenuta dal rancore, impigliata in un insospettabile segreto, come tra spine dolorosissime. Solo Sebastian potrà spezzare le sue catene.

Eccellente la capacità di narrare con intensità l’evoluzione della sensazione in emozione e il maturarsi in sentimento. L’ autrice spinge al massimo la caratterizzazione scegliendo due protagonisti di impatto fortissimo contemporaneamente e lasciandoli agire senza mai forzare tuttavia i meccanismi psicologico-narrativi. Sono personaggi dai caratteri incisivi, intensi, fortemente chiaroscurali. Due puledri di razza in una biga a folle velocità, di cui la Lays tiene le redini come abile auriga.
Il protagonista maschile è una prima donna, vanesio, egocentrico, megalomane in modo esilarante (e intelligente), ma non raggiunge mai forme di odioso superomismo o di narcisismo (scongiurando il grandissimo rischio di compiacimento dell’autore stesso in forme di manierismo). Sebastian sorprende, perché a scongiurare lo scivolone dei tratti caricaturali ci sono passaggi dolcissimi, soffusi di calda, matura, luminosa umanità.

Dopo Ghiaccio bollenteeil genio teppista Sean, compito arduo essere epigoni per Sebastian…ma questo dio annoiato e sbruffone impenitente si trasforma in un eroe irresistibile, consapevole e determinato ad affrontare ogni genere di prova.
Sebastian ti strapazza, ti provoca, ti sfida a detestarlo. Poi ti stupisce. Disarmante. “Io ti cambierò” è un mantra segreto e irresistibile di tutte noi, confessiamolo…
E Sebastian cambia. O forse ritrova se stesso.
È una questione di pelle.
È scritto, nel destino. E Margaret?
Bisogna ardere, consumarsi, purificarsi nelle fiamme. Lasciarsi divorare dal dolore per raggiungere l’essenza di quel che siamo.
Una rinascita, un rifugio. Un porto sicuro per una sirena mora tatuata dal canto malinconico, anche se custodito da un Megafusto pirata.
Qui l’autrice lascia la sua impronta, la sua cifra stilistica nell’erotismo narrato. Non racconta solo la passione, racconta l’intimità. Calda, eccitante, bollente. Sexy, carnale e profonda.


Leggenda vuole che l’araba fenice, una volta risorta dalle ceneri abbia intonato un canto melodioso e abbia spiccato il volo in cerca di libertà. Ma non era sola…
Gli uomini sono angeli con un’ala soltanto:posso volare solo se rimangono abbracciati.
Non è forse l’amore a rendere liberi?

Saffron

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