Esile. Delicato. Profumato. Non riesco a distinguere l’uomo dalla donna in lei. Non riesco a definirlo se non… Se non femmina, dannata, stronza, perversa, peccaminosa femmina.
TITOLO: Shameless – senza vergogna
AUTORE: Belle De La Nuit
EDITORE: self publishing
PUBBLICAZIONE: 18 aprile 2019
GENERE: M/M romance
TRAMA
Se qualcuno, un giorno, mi avesse detto che sarei diventato dipendente dal corpo di un uomo, io, che ho perso il conto del numero di donne che si sono susseguite nella mia vita, gli avrei riso in faccia.
E mi sarei pure offeso, a dirvela tutta. Ma poi ho conosciuto lui:
JOEL.
Fa lo spogliarellista in un locale, sapete?
Ovviamente, quando l’ho conosciuto, non ero lì per lui. Quella sera, ero lì per le femmine, ma poi… poi è successa una cosa strana.
LUI MI HA GUARDATO.
E MI HA BACIATO.
E non so dirvi che è successo. So solo che da quel momento ho come vissuto a testa in giù, o in su, in base ai punti di vista.
Perchè ci sono storie semplici, quelle normali e poi ci siamo io e Joel:
LA FOLLIA DELLA CASUALITÀ.
RECENSIONE
Care Dame, ho avuto il piacere di leggere in anteprima Shameless di Belle de La Nuit, un erotic romance MM.
Vorrei iniziare la mia recensione citando Jason, uno dei due protagonisti, poiché il cuore di questo romanzo è tutto qui, in queste parole.
“Se qualcuno mi chiedesse il motivo per cui da etero convinto sono diventato gay ancor più convinto, non lo saprei dire. Non so spiegarvi i meccanismi della mente né ciò che avviene esattamente dentro di noi. Ma posso spiegarvi una cosa. Che non esiste un limite e neppure un confine. Non esistono ristrettezze e neppure genere.
L’amore non guarda in faccia nessuno, sapete? Io l’ho capito, tardi, ma l’ho capito.”
Jason è un quarantaduenne, affermato nel suo lavoro di pubblicitario, occupando un ruolo di rilievo nella società per cui lavora. È un uomo di successo, in forma, un donnaiolo, pur essendo sposato, e padre di due figli. Ma questo comportamento sprezzante del vincolo matrimoniale deriva dall’allontanamento fisico ed emozionale della moglie. Qualcosa, col tempo, nel suo matrimonio si è incrinato e rotto, e lui, uomo sanguigno e passionale, amante del sesso non si è fatto nessuno scrupolo a relazionarsi con qualsiasi donna gli capitasse a tiro. D’altronde riscuote l’ampio interesse del gentil sesso.
L’ho tradita con mille donne. L’ho fatta impazzire per mille motivi, … Mai una volta che il suo viso di cera abbia cambiato espressione.
… mentre cammino valuto mille ipotesi. Fuggire. Ammazzarmi.
… continuo a camminare come un condannato a morte verso il patibolo…
Sono finito.
… sono un cazzo di uomo finito.
Jason è un uomo poco avvezzo alle sdolcinature, è rude e crudo, è abituato a prendersi quello che vuole, come lo vuole. Ma mai si sarebbe aspettato di provare quello che proverà nel momento in cui vedrà per la prima volta The Queen.
… poi dalla tenda esce una donna … labbra carnose e seducenti, lo sguardo malizioso.
Lei sorride sicura di sé, bellissima e audace, ma c’è qualcosa in lei che non mi torna.
… viene diretta da me, … mi accarezza gentilmente mentre mi fissa dritto negli occhi. Poi sia vicina e mi stampa un bacio sulla bocca.
Rimango immobile.
Guarda con disinvoltura tra le mie gambe scorgendo il gonfiore e lascia andare una breve risata.
… lei si lecca le labbra e cazzo…Devo distogliere lo sguardo. Mai, mai che ci fosse stata una volta che una donna mi abbia fatto un effetto così, mai, …
Mi sento stordito. Mi sento… Non lo so neppure come mi sento, …
The Queen alias Joly/Joel è una figura androgina, di una bellezza sconvolgente. Alta, slanciata, lunghissimi capelli biondi, fisico sottile e sinuoso quasi efebico.
Capace di danzare attorno a un palo in modo sexy e scabroso, capace di accendere le fantasie più sfrenate in tutti gli uomini che ogni sera si accalcano al Full D’Assi per godere e usufruire di quel corpo magnifico.
Mi muovo piano, ancheggiando, battendo le palpebre, lasciando entrare la musica dentro di me come fosse un demone. Danza, dice. Danza.
… attorno al palo che diventa il mio amante, l’uomo dei miei sogni, una bocca da baciare, un cazzo da succhiare.
Anche Jason capitato quasi per caso in questo locale così fuori mano per lui, rimarrà affascinato ed eccitato alla vista della regina e anche profondamente sconcertato dalla sua reazione fisica, più che evidente, nel momento in cui si renderà conto che è un uomo.
La giacca cade giù a terra lasciandola solo con il perizoma e le calze e lentamente, con fare più che studiato, si gira. Aspetto di guardarla davanti, di perdermi nelle forme morbide delle sue tette, ma quando la vedo finalmente scoperta, un nodo mi stringe la gola perché lei non è una lei. Lei è un lui.
Si ferma davanti a me, … Si abbassa e il suo profumo mi arriva al naso diretto come uno schiaffo. Sa di buono. Sa di sesso… si siede sul mio grembo e io non riesco a muovermi. Ce l’ho addosso. Ce l’ho sopra. Ce l’ho così vicino che quasi mi mozza il respiro…e poi si ferma a un millimetro dalla mia bocca. Mi respira sulle labbra e io, … Cristo santo, sono un cazzo di depravato, …Lo tocco. … Non connetto più. Non respiro più. Non ragiono. Mi accorgo di quello che sto facendo tardi, solo quando sento la sua lingua toccare la mia. Lo sto baciando. Cristo. Lo sto baciando!
Sì, un uomo, le cui fattezze da angelo caduto porteranno Jason a cadere in tentazione. L’attrazione che sentiranno entrambi è potente, deflagrante, viscerale e carnale tanto da lasciare spiazzati ambedue: Jason e Joel.
Jason, perché etero convinto, non si capacita di come questa figura così distante dal suo immaginario sessuale possa eccitarlo in un modo che non aveva mai sperimentato.
Sensazioni e desideri che lo gettano in uno stato di confusione totale che lo destabilizzano, che lo portano a mettere in discussione tutte le idee preconcette che ha sulla sessualità.
Non sai come giustificare questa voglia assurda che ti è presa, tanto che non ti riconosci più …
“… Cazzo, sono un uomo sposato, ho tutte le donne che voglio, ma come mi hai fatto… Tu… Non capisco, Cristo, non ci capisco più niente”
“Ti ho combattuto, sai? Cazzo, se l’ho fatto. Ogni santo giorno e poi?
Fino a cedere al suo desiderio spasmodico per Joel, per quest’uomo bellissimo dall’aspetto androgino, ma dalla sensibilità femminile.
…fa due passi, si avvicina e mi infila una mano tra i capelli. “Dimmi che non è vero” sussurra mentre mi accarezza piano, …
“Sarebbe una bugia” sussurro mentre lo guardo vicino, così vicino che potrei baciarlo.
Joel o Joly come ama farsi chiamare, è un ragazzo la cui vita è stata segnata sin dall’infanzia. Pur essendo venuto a patti con questa sua duplice essenza, porta nel cuore la cicatrice che solo l’amore non ricevuto può lasciare: la mancanza dell’amore materno.
Eppure, Joel che dice di non sapere cosa è l’amore lo cerca strenuamente, lo desidera e lo teme. E lascia che a fargli da corazza sia il suo alter ego, The Queen, la spogliarellista e la prostituta di cui veste i panni ogni sera quando si esibisce e si vende per tutti quegli uomini che mai la degnerebbero di uno sguardo fuori da quel locale.
Gli specchi sulle pareti rimandano la mia immagine normale, quella che la gente comune vede…
… ma della quale mi spoglio non appena entro qui.
Prendo la spugnetta che cospargo di fondotinta e inizio a passarlo sul viso. Piani. Con attenzione, fino a coprire ogni centimetro della persona che sono fuori da qui. Fino a sparire, e assieme ai miei tratti, scompare anche la persona che sono, per lasciare emergere la regina. The Queen, mi chiamano.
Tutti tranne Jason che l’ha vista, l’ha sentita sua sin dal primo sguardo, sin dal primo ammiccamento sfacciato di Joel, sin dalla prima volta in cui le loro labbra si sono sfiorate.
Ecco che inizia un irruente e sfrenato gioco delle parti.
Jason, l’uomo etero, arrogante, dominante e sexy da morire che cerca di venire a patti con questa sfrenata e irrazionale voglia di Joly, e Joel che cerca di mascherarsi da The Queen per paura, paura di questa sensazione che prova nel petto, che le sfarfalla nello stomaco.
“Sono… Sono quello dell’altra sera”
“Quello che… Scusami, forse ho sbagliato a chiamare. …”
“Ascolta, ho sbagliato a chiamarti. Io… non so che mi è preso, è che…”
“Non posso”
“Ti fai pagare? Quanto chiedi?” dice poi tutto insieme e il mondo mi cade addosso. Una puttana, sono solo una puttana per lui, come per qualsiasi altro uomo.
Un uomo così non si abbassa a pagare una stupida puttana trecento dollari…
Uno così non può ricordarsi di uno come me.
Jason che si pone delle domande, che rivaluta la sua vita ormai vuota, Jason che comincia a comprendere e lasciarsi andare a ciò che si rende conto non aveva mai provato prima. Jason che sperimenta la gelosia, la possessività, il dolore, il vuoto e l’assenza. Jason che si innamora.
Joly che comincia a credere in se stesso, nei suoi sogni, che spera, che apre l’armadio in cui si è rinchiuso da quand’era bambino per sfuggire all’orrore a cui era stato costretto, notte dopo notte, giorno dopo giorno, ad assistere. Joel che soffre, che non si sente all’altezza, inadeguato come uomo e come donna, Joel che apre il suo cuore finalmente.
La testa tra le mani, le lacrime dietro le palpebre.
Ripenso … al desiderio improvviso che mi aveva colto lì, … avrei voluto dirgli di non andarsene, di rimanere tutta la notte con me, perché il suo calore lo volevo sentire ovunque, … Ma sono rimasto zitto per paura.
Desiderato… che razza di parola può essere per uno come me?
E poi la resa, totale, devastante, magnifica ai sentimenti.
… mi prende il viso con una mano. Mi solleva la faccia, si tuffa nei miei occhi e non so perché sento di dovermi arrendere a lui,… i suoi occhi diventano scuri. Pozzi. Brace. Sesso.
“Jason” lo chiamo con un filo di voce e lui si gira di scatto. Allunga una mano, mi afferra per la nuca e senza un attimo di esitazione mi bacia. Bocca contro bocca. Lingua contro lingua. Me.
Emozioni: indescrivibili, potenti, laceranti e sconvolgenti.
Questo è ciò che ho provato leggendo questo romanzo. Una storia costruita in maniera impeccabile sia dal punto di vista narrativo che stilistico.
Leggere questa storia significa immergersi e lasciarsi sopraffare da un mondo che normalmente è lontano dal nostro quotidiano, almeno per me. Ma è stato un viaggio fatto come spettatrice coinvolta completamente nelle interazioni tra Jason e Joel.
E sicuramente ha contribuito a questo totale coinvolgimento lo stile di scrittura di questa autrice. È raro trovare una donna che dia voce a due pov maschili così perfetti nel modo di pensare, nel modo di esprimersi, nel modo di rapportarsi sia mentalmente che fisicamente.
È un’esplosione di testosterone; mai una parola fuori luogo, mai una sbavatura. Tutto, dall’arroganza e dominanza di Jason alle mille sfaccettature di Joel/Joly, è caratterizzato in maniera perfetta e meticolosa.
Jason e Joly/Joel sono due personaggi così diversi, ma perfettamente compatibili e per questo la loro caratterizzazione psicologica minuziosa fa in modo che il lettore possa coglierne ogni sfumatura ed entrare in contatto, empatizzando.
Jason è un uomo fermamente convinto della sua eterosessualità: mai l’ha messa in discussione. Eppure, gli basta solo posare gli occhi sulla regina per subirne il fascino e da uomo avere delle reazioni puramente e inequivocabilmente fisiche.
Ne consegue shock, smarrimento, confusione. Paura, paura di perdere la sua identità, la sua mascolinità.
Ma in lui è il corpo, il desiderio a prendere il sopravvento, a superare la titubanza e anche la vergogna.
Sì, la vergogna di se stessi, di poter desiderare spasmodicamente un uomo.
Tutte queste sono reazioni lecite, che rientrano nella natura umana e si percepiscono, le viviamo con Jason, come il suo abbandono prepotente e irruento alla passione nei confronti di Joly che sfociano in amplessi crudi e duri, carnali e passionali, infarciti da un dirty talking che in realtà accompagna tutta la narrazione coerentemente ai pov maschili e all’ambiente che li circonda.
Passione incontenibile che si tramuta spesso in scambi verbali forti e dolorosi, conseguenza dell’inesperienza nel relazionarsi e della paura di svelarsi e svelare le proprie emozioni.
Si attaccano, si scontrano, si insultano e si feriscono con le parole, con i gesti per poi placare il loro smarrimento, la rabbia e il dolore riappacificandosi nell’unico modo che comprendono, con la fusione dei loro corpi quasi animalesca che li fa sentire finalmente una cosa sola.
… lui è arrivato. Lo vedo. Lo bramo da quassù, …che mi fissa con gli occhi sgranati, la bocca aperta. Sconvolto. Voglio la sua disapprovazione. Voglio la sua vendetta perché so che arriverà esattamente come la mia.
Lo punisco… Per avermi fatto sentire sporco molto più di quanto mi ci senta tutti i giorni.
Joel/Joly la definirei un’anima sensibile che ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco, che ha dovuto sfruttare al meglio le carte che la vita infame gli ha distribuito sin dalla nascita.
E per questo usa questo corpo meraviglioso che ha avuto in dono, usa quella parte femminile che prepotente si fa sentire in lui per sopravvivere.
Non rifiuta mai il suo lato maschile, è fiero di essere un uomo, di avere un pene, ma al contempo si riconosce e accetta per quello che è.
Accetta la sua sensibilità, accetta le sue paure e le combatte nel solo modo che conosce: mascherandosi, costruendo intorno a sé il suo alter ego, The Queen.
Cercherà di combattere tutte le sensazioni e le emozioni che Jason gli suscita, la paura dell’abbandono è un sentimento fortemente radicato in lui, la paura di non essere accettato per quello che è, la paura di non essere abbastanza: abbastanza uomo, abbastanza donna.
Ma sarò sempre una puttana per Jason. Sarò sempre e comunque uno spogliarellista maschio che a volte pensa di essere una femmina ma che ha il cazzo nei pantaloni. Uno sfizio. Un passatempo. Un pezzo di carne …
Ed ecco le mille sfaccettature di Joel/Joly balzano fuori dalle pagine, ecco come i suoi sentimenti toccano il cuore, colpiscono e fanno male, fanno riflettere.
Ciò mi porta alle parole di Jason citate all’inizio di questa recensione.
Non ci sono limiti, non ci sono restrizioni quando ciò che ci guida è l’amore, quando ciò che ci rende felici e fa gioire l’altro, qualunque sia il suo sesso, ci darà la serenità e la libertà.
Un primo lavoro di un’autrice a mio avviso già impegnata nella scrittura, si percepisce leggendo la maturità raggiunta nello stile di scrittura, la sottigliezza nell’uso delle parole calibrate all’occorrenza per sottolineare anche le diverse origini dei protagonisti. Si passa da un parlato più forbito, tipico della classe borghese, a un linguaggio più semplice e popolare, permettendoci di identificarci meglio con i due protagonisti e collocarli perfettamente nell’ambiente d’origine.
Altro punto che devo evidenziare è l’impostazione della narrazione che porta Jason e Joel a interloquire nei vari pov con il lettore, rendendolo oltremodo partecipe delle loro vicende. Un escamotage arguto e interessante che mi è risultato congeniale al fine di apprezzare maggiormente questo romanzo.
Non mi resta che complimentarmi con Belle De la Nuit per l’ottimo lavoro di editing che ha rasentato la perfezione. Ora sono curiosa di leggere cosa partorirà la sua mente deliziosa.
Alla prossima,
Giusi
STORIA
EROS
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