OGNI SINGOLA COSA
Monica Brizzi
contemporary romance
3 Maggio 2017
self – published
Rebecca Ferrari adora il mare. Non c’è niente al mondo che ami quanto tornare ogni anno dai suoi amici. Tutto il resto, invece, non le interessa granché, specialmente la gente, ed è difficile che qualcuno le vada a genio. È sicura che con Samuel Baroni, il proprietario dell’hotel più in della zona, le cose non saranno diverse. Rebecca sa che è un imprenditore abituato ad avere tutto e a non prestare attenzione agli altri. I modi bruschi e la mancanza di tatto ne fanno uno squalo, nel suo lavoro, e lei non vuole averci niente a che fare. Questo, almeno, è ciò di cui si convince prima di conoscerlo.
Scontrosi, ribelli, fintamente educati, nervosi, distanti, freddi. Samuel e Rebecca sanno benissimo che tipo di persona sono. Quello che non sanno, è quanto abbiano bisogno l’uno dell’altra.
[amazon_link asins=’B072L58G6W’ template=’ProductCarousel’ store=’hsb06-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e9ece25f-4d1f-11e7-a765-53c6c6ceda76′]
“Ogni singola cosa”, è un contemporary romance che fin da subito colpisce per le sue mille sfumature. Ed è subito un turbinio di colori, di emozioni, di sentimenti che non può non colpire il lettore.
Rebecca, Samuel, Filippo, Andrea, Assuntina…e tutti gli altri personaggi che popolano questo romanzo fanno entrare il lettore nel loro vissuto, nel loro presente; e la senti davvero l’atmosfera che si vive d’estate al mare, fra amici che condividono un periodo dell’anno, un periodo della loro vita…
Si inizia a leggere e il POV di Rebecca, la protagonista, diventa quello del lettore e allora è chi legge ad essere attratto dal fascino magnetico di Samuel; è chi legge che prova sulla propria pelle le sensazione che popolano il cuore e l’animo di Rebecca.
Rebecca, una giovane donna, bella di una bellezza comune ma che colpisce con il suo ciuffo biondo che le ricade sempre sugli occhi, il naso a punta e la bocca larga…Rebecca che vuole apparire forte e distaccata: “La regina dei ghiacci”, che guarda con sufficienza la gente, che non sopporta la gente.
…ma l’impressione che le faccio non è importante. Perchè so quale impressione fa lei su di me, ed è assurda. E’ come se mi risvegliasse. Come se rendesse qualunque cosa intorno a me inutile, povera, insensata. Attira la mia attenzione e mi rende l’imbecille che sono adesso. Un imbecille che non riesce a stare fermo. Che non riesce a smettere di pensare a lei. Di pensare a quello che provo per lei…
Rebecca, dal passato difficile, che è riuscita a uscire dalla “Fine”, ma che quel tormento se lo porta dentro e che la rende così fragile soprattutto nei sentimenti, nella ricerca del vero amore, quello che può durare per sempre.
«…essere amici significa vedersi e sentirsi in modo normale, non cercarsi di continuo, incontrarsi tutti i fine settimana e telefonarsi ogni giorno. Sembra che abbiate bisogno di bere il respiro dell’altro a ogni nuova alba, come se la vostra capacità polmonare non fosse abbastanza. E questo non è essere amici, cazzo. Non lo è.»
Sono indecisa su come replicare perchè le cose che ha detto mi hanno tramortita. È davvero così che la gente ci vede da fuori? Vorrei chiederglielo, solo che appena prima di parlare opto per altro…
E poi, lui, Samuel!
Samuel che affascina, che colpisce con la sua aria da bello e dannato, da uomo scontroso e inarrivabile. Samuel che non chiede, ma che vuole; Samuel che non si muove, ti scruta immobile e il tuo cuore e il tuo stomaco lì a far capriole; Samuel che ha paura e che il suo tormento e la sua insicurezza con Rebecca se li porta dentro.
…posa il bicchiere sul tavolo, appoggia i gomiti e allunga una mano verso di me. Scosta un ciuffo che era sceso, sfuggito alla coda, e me lo rimette dietro l’orecchio. Il mio stomaco si ribalta. La farfalla torna a sbatacchiare e sono tentata di prenderla a morsi.
«Dimmi di più»
«Di cosa?» chiedo. Glaciale. La mia voce è glaciale e maschera il subbuglio che si muove dentro.«Di due come noi. Cosa abbiamo di strano?» domanda.
«Lo sai»
«Lo so, ma voglio che sia tu a dirlo» continua senza muovere niente che non sia la bocca.
«Dillo tu.»
Statico. Intelligente. Perfetto. Lui è così.
Io li ho amati da subito, e le ho sentite sulla mia pelle, nella mia anima le loro paure, le loro aspettative i loro sentimenti.
Ho molto apprezzato lo stile di scrittura dell’autrice: semplice, diretto, che incatena un’emozione a quella successiva; che incalza uno stato d’animo dietro l’altro e non si può non condividere quello che i protagonisti vivono e il modo in cui lo vivono.
A creare movimento all’interno della storia è la scelta, secondo me molto accorta, di far iniziare la storia con il POV di Samuel nel primo capitolo e poi di proseguire per tutto il romanzo con quello di Rebecca.
Anche se l’impianto della storia è abbastanza semplice, non risulta comunque banale la trama e non stanca. E’ una lettura leggera, scorrevole ma che mette in evidenza la voglia e la paura che la ricerca del vero amore possono creare in ognuno di noi.
Lettura consigliata, indubbiamente!
Stelline al romanzo: 4
stelline ai personaggi: 4
stelline eros: 4 perchè mai volgare, e complementare per capire l’animo dei protagonisti.
Rachele Curry