Ciao Amici, oggi vi presento TEN BELOW ZERO, contemporary romance autoconclusivo scritto da Whitney Barbetti.Un romanzo che ho scoperto per caso qualche anno fa e mi è rimasto nel cuore.

Titolo:Ten below zero

Autrice:Whitney Barbetti

Genere:Contemporary romance

Autoconclusivo

Lingua:Inglese

 

 

I protagonisti sono Parker e Everett, due anime spezzate,perdute, che si incontreranno  grazie a un messaggio inviato per sbaglio. Dieci parole scritte da uno sconosciuto che cambieranno per sempre la vita di Parker, una ragazza che da quattro anni vegeta, vive la propria vita di riflesso rifiutando ogni tipo di emozione ed esperienza.

Il rude  e misterioso Everett cercherà di portarla fuori  dalla sua comfort zone, facendole comprendere che la vita, anche quando ci mette di fronte a grandi prove, vale sempre la pena di essere vissuta; che non dobbiamo nascondere le  nostre cicatrici, ma mostrarle con orgoglio perché raccontano chi siamo, sono le nostre medaglie.

Riuscirà Everett nell’impresa di sciogliere il cuore di ghiaccio di Parker? Quale segreto nasconde il tenebroso Everett?

Un romanzo intenso e coinvolgente, la storia di due persone spezzate che si trovano l’un l’altro per ridiventare interi.

Nella speranza che questo libro possa arrivare presto  in Italia, vi lascio con la traduzione della sinossi e di qualche estratto.

Buona lettura!

Vanilla

 

SINOSSI(Traduzione a cura di Vanilla)

Il mio nome è Parker. Il mio corpo è segnato da  cicatrici causate da un aggressione che non ricordo. Che non voglio ricordare. Ho scelto di vivere la mia vita osservando, non facendo esperienze. Mentre le persone ridono e si baciano e interagiscono, io sto in disparte. Guardandole vivere. Sono indifferente a tutto, a tutti. L’unica emozione che provo è la noia e la provo spesso.

Un messaggio inviato al numero sbagliato si dimostra essere la mia rovina.

Il suo nome è Everett, ma lo chiamo maleducato. È invadente, è arrogante, invade il mio spazio personale e peggio ancora: mi fa provare emozioni.

Sceglie di vestirsi tutto di nero, sempre, come se si aspettasse di partecipare ad un funerale. Forse perché è così.

Everett sta morendo. E sta trascorrendo i suoi ultimi giorni vivendo, vivendo veramente. Facendo così, mi sta forzando a sentire, a guarire. Ad affrontare i demoni che ho soppresso nella mia memoria.

Mi fa male, mi soddisfa, mi completa. Eppure, sta morendo.

 

 

“Non ho bisogno che un milione di persone sappia che sono esistito. Voglio solo qualcuno che sappia che ho vissuto.”

 

«Qui» disse, premendomi una mano sul cuore «sei dieci gradi sotto zero. E sei più vicina alla morte di quanto lo sia io.»

Era come essere sull’orlo del precipizio per l’inferno e volevo disperatamente cadere e lasciare che Everett cadesse con me.

 

 

Il mio cuore si agitò nel petto e io seppi senza esitazione, che quest’uomo mi avrebbe distrutto.E il pensiero mi lasciò senza fiato.