Titolo: The Contractor
Autore: Daniela Volonté
Data di pubblicazione: 24 febbraio 2018
Genere: Contemporary Romance
Self Publishing
Autoconclusivo
Sinossi:
Mi chiamo Dimitri Petrov e sono nato a Mosca trentacinque anni fa.
Mi piace fumare, l’alcol e le donne. E non necessariamente in quest’ordine.
Non faccio parte né dei buoni né dei cattivi, sono un contractor e vado dove mi pagano meglio. Programmo ogni minimo aspetto della vita dei miei clienti, perché ne va della loro sicurezza e anche della mia.
Ma non avevo programmato che avrei voluto proprio lei.
La prima volta che l’ho vista era vestita di nero ed elargiva strette di mano a tutti.
L’ho desiderata da subito.
So tutto di lei.
Lei non sa nulla di me. Né il mio nome, né della mia esistenza.
Ero destinato a non rivederla mai più, invece le nostre strade si sono incrociate più volte negli ultimi mesi.
L’ho voluta sempre di più, finché non ho scelto di allontanarmi da lei, perché è l’unica donna che non posso avere. Ed è anche l’unica che mi vede per quello che realmente sono, per questo non ha mai smesso di cercarmi.
Rinuncerei a tutto pur di rivivere quell’unico bacio che ci siamo dati, ma non posso, perché lei non sarà mai mia.
Recensione:
Care Dame di Harem, avete presente quei libri che vengono pubblicati quasi in sordina, senza eclatanti manifestazioni e pubblicità esagerate? Ecco, il libro di cui sto per parlarvi è il perfetto esempio di ciò.
Un libro arrivato in punta di piedi, in silenzio, ma che ha sgomitato per accaparrarsi il primo posto nella mia lunga – lunghissima – reading list e che, alla fine, con altrettanta forza, ha portato via con sé un pezzettino del mio cuore.
Venite, quindi, a riabbracciare con me Daniela Volontè e il suo The Contractor.
A tutti noi,
che ci siamo sentiti invisibili e inadeguati
almeno una volta nella vita.
Non è per sempre…
Dimitri Petrov è un uomo temprato dalle difficoltà della vita. Freddo, cinico e arrogante, Dimitri ha costruito la sua pesante corazza strato dopo strato per proteggersi da un mondo che non lo vede, da una madre troppo egoista per amarlo e da un padre sempre assente.
«L’unica lingua che avrei voluto parlare era la tua, mamma. Così forse avresti capito quanto mi mancava stare con te… Almeno all’inizio».
Angelica Galli è un’anima buona. Dolce, gentile e dal cuore grande come l’universo, Angelica ha dentro sé l’anima di un’artista le cui mani sono in grado di creare dei capolavori inestimabili.
«Sei un bellissimo angelo, proprio come uno di quelli che scolpisci nell’alabastro».
Insieme, Dimitri e Angelica, sono puro fuoco. Fiamme vive. Due anime che riconoscono la propria metà racchiuse in due corpi che si scontrano, lottano senza esclusione di colpi e senza cedere terreno all’altro.
Dimitri davanti ad Angelica non può che trincerarsi dietro il suo odio. Angelica davanti a Dimitri non può che rispondere al suo veleno con altrettanta forza, senza mai lasciar intendere come ciò la ferisca.
Sono ipnotizzata da Dimitri che mi fissa con un’intensità tale da farmi quasi paura.
Alza una mano e la porta dietro al mio collo, poi il suo sguardo si sposta sulle labbra. Con il pollice mi accarezza proprio sotto l’orecchio, all’improvviso mi attira a sé e la sua bocca copre la mia.
Questa è la storia di due mondi diversi che entrano in collisione. Di due persone che nonostante facciano di tutto per respingersi a vicenda, ben consapevoli di quanto sarebbe sbagliato essere più che semplici conoscenti, cedono sotto il peso ineluttabile dell’amore.
«Non c’è giorno in cui io non pensi a quel bacio», ammetto all’improvviso e con la sicurezza che da sempre mi appartiene. «E non c’è ora in cui non pensi a te… Anche se so che è sbagliato. Che è tutto maledettamente sbagliato».
Mie Dame, ho davvero amato questo libro. Ho amato i graduali cambiamenti che, pagina dopo pagina, fanno progredire questa storia. Ho amato il modo in cui Dimitri da insopportabile stronzo, nonostante cerchi di combattere ogni sentimento positivo possa provare, non può che arrendersi davanti a ciò che il destino ha in serbo per lui.
Ho amato il modo in cui Angelica combatte ogni pregiudizio che i suoi fratelli possano provare nei confronti di Dimitri; il modo, totalizzante, con cui questa spendida donna riesce ad amare un bimbo sperduto, invisibile agli occhi di tutti e agli occhi del mondo, ma non ai suoi; il modo con cui un Angelo buono riesce a far sentire amato un cinico uomo solo e a fargli capire come chiunque, persino lui, meriti la vicinanza e l’affetto di una famiglia. E ho amato, con tutto il cuore, come due tasselli apparentemente non facenti parte dello stesso puzzle, nonostante le difficoltà, abbiano saputo lottare contro loro stessi e contro tutti per trovare, insieme, il loro posto nel mondo.
«La donna è l’angelo del bene, dovrebbe intuirsi dalle ali che sono più ampie e leggiadre, mentre lui è l’angelo del male e le sue ali hanno un piumaggio più intenso, per accentuare la pesantezza del suo ruolo. […] Il loro bacio è un punto di incontro, perché l’amore è equilibrio. L’angelo del bene non può cambiare la natura del maschio votata al male, può solo amarlo per quello che è. E il male, davanti alla donna che ama, può soltanto contenere la sua anima distruttrice. Per questo motivo ha le ali abbassate e un ginocchio piegato».
Ancora una volta non posso che fare i miei più sentiti complimenti a Daniela che con dolcezza, eleganza e il suo stile unico è riuscita a narrare una storia intensa ed emozionante come quella di Angelica e Dimitri senza mai scadere nella trivialità, donando purezza e ineffabilità anche ad un amore che i più avrebbero potuto giudicare, malamente, sporco e sbagliato.
E, ancora, mi congratulo per la maestria con cui è stato caratterizzato tutto l’entourage che circonda questa splendida coppia: dai fratelli Galli, inizialmente così duri e arroccati sulle loro posizioni, a Rebecca, Andrew, Liam e Nico, il cui aiuto è stato fondamentale nel lungo e difficoltoso percorso compiuto dai nostri protagonisti.
Ho trovato, inoltre, magistrale il modo in cui la scrittrice ha saputo descrivere e narrare di luoghi e situazioni più disparate; nel bene e nel male mi sono ritrovata lì, con Dimitri e Angelica ad affrontare gioie e dolori, senza mai riuscire a discostarmi dal mondo in cui ero immersa.
Mie Dame, come potete notare ho volutamente scelto di narrarvi poco e niente della trama perché questo libro è stato, per me, come un piccolo gioiellino racchiuso all’interno di un insondabile scrigno: una meraviglia da svelare pagina dopo pagina; ed è ciò che desidero per chi si accingerà a leggerlo, evitare alcun tipo di spoiler svelandovene essenzialmente la sua anima e tutte le sensazioni che ho provato sfogliandolo.
Spero di essere riuscita a trasmettervi almeno metà di ciò che ho provato durante questa lettura e, in caso positivo, di avervi invogliate ad immergervi tra le pagine di un amore tormentato, sofferto e intenso come solo quello di una donna che ricongiunge il suo uomo alla sua casa, tra le sue braccia, può essere.
«Ti amo, angelo».
I suoi occhi saettano subito nei miei e fissandoli, capisco di non avere più scampo. Morirei se non potessi più vedere questo blu.
Alla prossima, vostra Laura.
Storia
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