Con l’incontro delle nostre labbra, abbiamo ottenuto entrambi la capacità di distruggere l’altro.

TITOLO: Ti odio sempre di più

AUTORE: Kelly Siskind

EDITORE: ANAewton compton 

SERIE: Over the top series #2

PAGINE: 320

PUBBLICAZIONE: 18 ottobre 2018

GENERE: Contemporary romance 

COSTO: € 5,99 ebook – € 9,90 cartaceo

 

 

LA SERIE:

1)Quante volte ti ho odiato

2)Ti odio sempre di più

3)Hooked on Trouble

 

SINOSSI

Un viaggio con le amiche ad Aspen, una località sciistica paradisiaca: è proprio quello di cui Shay ha bisogno per dimenticare la rottura con il suo ex. Adesso è pronta a concentrarsi sulle amiche e le piste da sci incontaminate. Il fatto che ci siano bei ragazzi praticamente ovunque, di sicuro non guasta. Ma il sogno viene interrotto quando uno spericolato sciatore la mette al tappeto, travolgendola. La guerra è iniziata. Kolton non ha idea di cosa esattamente in Shay lo faccia infuriare. Non solo fa fatica a rimanere lucido in sua presenza, ma lei sembra avere la particolare capacità di fargli perdere la calma. Quando la rabbia si trasforma in una chimica esplosiva, i due verranno travolti dall’intensità di un’avventura che lascia a entrambi dubbi e insicurezze. Ma c’è qualcosa che va oltre l’odio e la passione, e Kolton e Shay in mezzo alle scaramucce e ai litigi potrebbero scoprire di provare qualcosa di importante… Se solo riuscissero a smettere di detestarsi.

RECENSIONE

 

Care Dame, oggi vi parlo di Ti odio sempre di più, secondo volume della serie Over the top di Kelly Siskind.

Se nel primo libro la Siskind mi aveva piacevolmente colpita, con questo secondo romanzo ha soddisfatto le mie aspettative e confermato la sua bravura.

Tutto cominciò con quella famosa vacanza ad Aspen e, come per Kolton e Shay, protagonisti di Quante volte ti ho Odiato, la storia aveva avuto inizio da uno scontro, anche per Sawyer e Lily la scintilla era scoccata tra quelle montagne. Sin da subito si è istaurata una connessione, un’attrazione intensa sia mentale che fisica. Ambedue creativi appassionati risultano essere ammaliati oltre che dal corpo anche dalle loro menti, avvicinandosi in maniera istintiva.

È così da Aspen. I miei sentimenti e l’attrazione per Sawyer crescono di settimana in settimana. Di giorno in giorno. Di minuto in minuto. Spesso ripenso all’effetto domino che ci ha condotto qua, una sfilza di innocue coincidenze: Shay e la sua relazione tossica con l’ex, lui che la scarica, poi Raven e io che la portiamo a fare una vacanza tra donne ad Aspen. Se Shay non avesse travolto Kolton sulla pista da sci, non avremmo bussato alla sua porta e incontrato i suoi amici. Io non avrei fissato gli occhi castani di Sawyer mentre parlavamo di design e abbigliamento per cinque giorni di fila, il mio «Sono fidanzata» l’unica cosa a tenerlo a una distanza platonica. Adesso lavoro per la sua catena di negozi, e ho una cotta per il mio capo.

E sono ancora fidanzata.

 

Sawyer è lo stilista e co-proprietario, insieme a Kolton della Moondog con sede a Vancouver, un’azienda che produce capi di abbigliamento e accessori sportivi e, dato il buon gusto e la spiccata creatività di Lily a realizzare accessori splendidi, utilizzando materiali di recupero, il passo successivo è inevitabile: Lily si ritroverà a lavorare per i due giovani, ma alla sede di Toronto.

Nonostante l’attrazione e la connessione provata fra Lily e Sawyer non ci sarà più di un’amicizia, tanta complicità e dedizione al lavoro perché Lily è seriamente impegnata da ben undici anni con Kevin, prima amico d’infanzia, poi fidanzato.

Già da un po’ di tempo sentiva che quel rapporto in cui credeva fermamente si è trasformato in una solida amicizia, mentre le sensazioni che Sawyer desta in lei risvegliano la sua parte passionale, quella che credeva spenta per sempre.

Da quell’incontro ad Aspen, per nove mesi, l’attrazione che provano l’un l’altro viene soffocata e tenuta a bada, anche se ciò non impedisce a Sawyer di filtrare spudoratamente.

Il modo in cui approfitta dei momenti come questo, toccandomi, parlandomi vicino… mi chiedo se anche lui provi la stessa cosa. Ma io non sono disponibile.

 

Sawyer è il tipico play boy, il ragazzo tutto sorrisi, divertente, di compagnia, sempre disponibile ad aiutare gli amici, a tirarli su di morale con le sue battute irriverenti.

Con Lily cerca disperatamente di essere un buon amico perché rispetta la sua relazione, e così si autoconvince che fra di loro basti questo, una profonda e sincera amicizia che mai li metterà a disagio durante la loro collaborazione lavorativa. E così Lily diventa la sua musa ispiratrice.

 

Non importa quanto tempo passiamo insieme, Lily non è mia.

 

Tutto cambia nel momento in cui Lily trova il coraggio e la forza di lasciare Kevin e rimettersi in gioco.

Lily prende coscienza della sua necessità di vivere un amore vero, profondo e passionale con un uomo che la accenda dentro e che, forse, non ha mai provato con Kevin. Dopo aver conosciuto Sawyer, Lily è certa che quello che ha con Kevin è tenero affetto, solidità e abitudine. Ora vuole di più, vuole quello che ha Shay, vuole Sawyer.

Ma io voglio di più. Non importa quanto sia difficile ottenerlo, non posso continuare a vivere nella menzogna.

Con lui si sente a suo agio, compresa. Non la giudica mai e ascolta i suoi problemi aiutandola. Sawyer riesce a vedere oltre.

Ma Sawyer cosa vuole?

Alla notizia della libertà di Lily ci si aspetterebbe un uomo pronto a buttarsi letteralmente su Lily in quanto da troppo tempo oggetto delle sue più sfrenate fantasie erotiche, placate invece ogni volta con una donna diversa tanta è la voglia di lei o di sradicarla dalla sua mente.

Ma non è così.

Quando il campo è libero Sawyer è investito da una valanga di dubbi, di se e di ma.

 

 “Ho rotto con Kevin”

Il mondo vacilla. No… sono io che ricado sul cofano della macchina. …. Sono nove mesi che aspetto quelle parole. Dovrei riagganciar e prenotare un volo per Toronto, ma sono diventato un’opera d’arte vivente: Un uomo spaventato a morte.

Lei vuole qualcosa di più. Ma, all’improvviso, mi viene il dubbio di non essere il ragazzo giusto per questo.

 

Da questo momento in poi sarà un percorso, per ambedue, ostico e altalenante dove i peggior nemici di sé saranno se stessi e i loro segreti.

In questo romanzo l’antagonista principale sarà la loro paura, sarà il loro passato. Sawyer e Lily di primo acchito, per come li avevamo conosciuti ad Aspen, sembravano due personaggi semplici, ma più ci si addentra nella lettura più ci si rende conto che ciò che mostrano al mondo è una vera e propria facciata atta a celare un disagio e una inadeguatezza che li rende vulnerabili.

Sawyer porta con sé la memoria di un passato doloroso, la convinzione di non essere adeguato ad avere una relazione monogama, come se l’attitudine al tradimento fosse una tara genetica trasmissibile di padre in figlio.

Per questo preferisce avere storie di una notte e via, nessun impegno, nessun danno.

 

Dovrei andarle incontro, prenderla e mostrarle quanto l’ho desiderata sin da Aspen. Quanto la desidero adeso. Succhiarle le labbra rosa tra i denti e venerarla come la dea che è. Ma addosso ho l’odore di un’altra donna e la mia idea di relazione è scambiarsi la saliva a novemila metri di altezza. Le passerà mi passerà. È stato solo un intoppo momentaneo.

 

Con Lily si trova in difficoltà. Lui la vuole, la desidera, ne è geloso, ma al contempo ha paura di ferirla. La rispetta troppo per deluderla, e lui è sicuro che finirà per deluderla. Nel suo animo c’è uno scontro furioso tra la consapevolezza che sbaglierà, prima o poi, e la necessità e il desiderio di rivendicarla e proteggerla.

Lily invece nasconde manie e abitudini e che sono il sintomo di un disagio molto più grave, manifestatosi dopo la morte della nonna e nascosto abilmente a tutti.

Ha il terrore che chi è morto possa essere dimenticato, cadere nell’oblio; ma gli oggetti a loro appartenuti ne conservano la memoria, sono custodi di mille storie che lei sente e che vuole conservare con devozione e amore.

Per questo li compra, li conserva, li accumula.

Ogni evento traumatico, ogni stato d’ansia scatenano in lei una reazione al limite del patologico che la fa vergognare, la getta nello sconforto. Naturalmente è un circolo vizioso dal quale non riesce a uscire anzi rischierà di sprofondare sempre più.

Poi comincio a sentire un certo prurito alle mani, un impulso. Comprare. Scovare. Rovistare. Trovare oggetti scartati, cianfrusaglie con un passato da raccontare. Storie che mi aiuteranno a dimenticare la mia.

Solo insieme, uniti potrebbero affrontare i loro problemi, supportandosi, spronandosi e amandosi.

La consapevolezza. Chi l’avrebbe mia detto che la sofferenza poteva essere così dolce? Non parliamo. Non ce n’è bisogno. Noi sappiamo. Tra poco lei sarà sotto di me e io dentro di lei, e le pareti della nostra camera tremeranno.

L’autrice anche in questo secondo capitolo di questa serie è riuscita a creare due personaggi molto realistici e ad affrontare tematiche importanti senza appesantire la lettura o opprimere il lettore. Questo perché è riuscita a bilanciare perfettamente la serietà degli argomenti trattati con una sana ironia e con scene romantiche passionali veramente coinvolgenti.

Sia la personalità di Sawyer, frutto del suo vissuto familiare, che le problematiche di Lily sono affrontate in modo tale da coinvolgere il lettore e renderlo empatico con i personaggi.

Ho sofferto con il Sawyer bambino, vittima dell’egoismo dei genitori, mi sono arrabbiata osservandolo commettere delle sciocchezze per amore. Ho patito con Lily in preda ai suoi attacchi d’ansia sentendo in modo tangibile l’impatto della forza devastante della paura di perdere i suoi oggetti.

Ma ho anche riso tantissimo grazie alle battute ai doppi sensi e alle pagliacciate di Sawyer: un ragazzo fantastico, un amico leale e sempre pronto ad aiutare un amico in difficoltà. Ma stavolta toccherà a lui essere supportato e aiutato.

Ed ecco un altro pregio di Kelly Siskind: non mancare mai di inserire come personaggi secondari gli amici dei due protagonisti. La loro presenza è fondamentale sia ai fini della storia, sia come testimoni di un altro sentimento molto importante e ben rappresentato in questi romanzi, l’amicizia.

Grazie ad un suo personalissimo stile di scrittura l’autrice risulta coinvolgente a trecentosessanta gradi: la storia, le emozioni, la sensualità, l’erotismo. Tutto risulta intenso grazie anche al doppio pov dei protagonisti.

Quella raccontata in questo libro è una storia di crescita e cambiamento. I personaggi, pur presentandosi vulnerabili, hanno in sé una forza data dal sentimento che li farà crescere, maturare, prendere consapevolezza dei loro limiti e debolezze, e della loro voglia di diventare più forti, sia individualmente che come coppia.

Per tutta la storia Sawyer e Lily seguiranno un percorso accidentato, che li obbligherà a delle battute d’arresto, ma mai andranno indietro; soffriranno, si faranno del male, ma tutto ciò li renderà coscienti della loro forza e dell’intensità del loro amore. Intensità che si manifesta in maniera esplosiva sotto le lenzuola. Sawyer è un uomo passionale, che risveglia in Lily una sensualità a lei finora sconosciuta e che è più che ben disposta a esplorare tanto quanto Sawyer.

Sawyer e Lily sono due bellissimi personaggi, complessi ma non artificiosi. Sono veri e fallibili e ciò in un romanzo è una qualità apprezzata.

Se da un lato l’autrice ci mostra la loro umanità, coinvolgendoci nel loro travaglio interiore, dall’altro ci solleva da questo peso donando a Sawyer la brillante capacità di farci sorridere.

Ora dopo aver dato una sbirciatina anche alla vita di Kolton e Shay, sempre molto passionale, e aver letto delle schermaglie fra Nico e Raven non mi resta che aspettare il terzo libro della serie e credo proprio che ne vedremo delle belle.

Alla prossima, Giusi

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