TITOLO: Ti prego non spezzarmi il cuore
AUTORE: Carian Cole
EDITORE: Newton Compton Editori
DATA DI PUBBLICAZIONE: 16 marzo 2019
Salve, Dame! Ho letto per voi “Ti prego non spezzarmi il cuore”, di Carian Cole.
Volete sapere cosa ne penso?
E allora venite con me!
SINOSSI:
Ero solo una bambina quando ho deciso che da grande avrei sposato Toren Grace. Al compimento del mio diciottesimo compleanno, mi sono accorta che era quello che volevo sul serio. Il problema? Ha quindici anni più di me. Ed è il migliore amico di mio padre. Toren è la persona più affidabile che conosco e anche se so che è l’ultimo uomo sulla faccia della terra che dovrei desiderare, non posso fare a meno di pensare a lui. è protettivo, rassicurante e possiede uno straordinario senso di lealtà. Ecco perché, quando l’ho baciato, ho mandato in tilt il suo mondo. Negare quello che entrambi abbiamo sentito, è impossibile. Ma Toren non rischierebbe mai l’amicizia con mio padre e fa il possibile per starmi lontano. Io, però, sono determinata. Perché non ho intenzione di rinunciare alle scintille che ho sentito quando ci siamo baciati.
RECENSIONE
Ho a lungo guardato il monitor del pc prima di iniziare a scrivere questa recensione, perché completamente al buio. Non trovavo il bandolo della matassa, non riuscivo a trovare un incipit corretto, in grado di darmi il “la”, di farmi da diapason e consentirmi quindi un corretto proseguimento.
E allora che si fa? Si comincia da qualche parte, da qualche personaggio, ho detto a me stessa. Intanto inizia, e vedi dove arrivi.
Non sarà una recensione usuale, quindi, di quelle che abitualmente si leggono in giro. Inizierò con un’analisi puramente oggettiva dei protagonisti e della storia, per poi trarre le mie personali conclusioni.
Solo così potrò dipanare la confusione che ho in testa in questo momento. Pronte?
TOREN GRACE: partiamo dal protagonista indiscusso di questa storia. Ex rockstar, biker, proprietario di un’officina motociclistica. A detta delle protagoniste femminili, trasuda sesso da tutti i pori. Esempio lampante nel capitolo 6, quando una Lisa incredula e titubante per il rigido NO di Toren alla sua offerta di allacciare una relazione o anche soltanto di divertirsi occasionalmente, commenta il proprio stupore così:
“Sono solo un po’ scioccata. Voglio dire, andiamo, Tor. Non sembri esattamente il tipo di ragazzo che praticherebbe l’astinenza per sua scelta. Praticamente trasudi sesso.”
E, come lei, escludendo le donne vincolate a lui da un vincolo di sangue, tutte le figure femminili che fanno da contorno alla storia sembrano cadere nella rete di ferormoni che il nostro spruzza in giro come un Ambipur.
Ora, però, torniamo un attimo a monte. Parliamo di una ex rockstar. Di un biker. Di un uomo che rifiuta sesso occasionale perché vuole costruirsi un futuro. Di un uomo che occupa il poco tempo libero andando in giro a raccattare animali abbandonati.
Parliamo di un uomo che, da quando aveva poco più che quindici anni, ha votato la sua intera assistenza alla crescita di Kenzi, la figlia dei suoi migliori amici Asher e Ember.
Tra l’altro, lui era innamorato di Ember, ma, non appena lei si trasferì nella città dove Asher e Toren vivevano, lui commise l’errore di presentarla al suo amico.
Avrà reagito, penserete. Avrà reclamato l’oggetto dei suoi desideri!
No. Conscio della forza del loro amore, si è semplicemente fatto da parte. Il resto, è storia.
Parliamo di un uomo che sacrifica la sua promettente carriera di chitarrista per salvare l’officina di famiglia.
Un santo, praticamente.
KENZI VALENTINE: Kenzi è la figlia di Asher e Ember Valentine, fondatori di una famosissima rock band. Praticamente è cresciuta insieme ai suoi genitori, se consideriamo la loro tenera età. Kenzi, infatti, è nata quando i suoi genitori avevano quindici anni.
È una ragazza molto matura per la sua età, che non ha ben chiaro cosa fare del suo futuro dopo il diploma; ha varie passioni, fra cui posare come modella, la calligrafia e passare del tempo con Toren, che lei chiama affettuosamente zio.
Dotata di una bellezza disarmante, ammalia parecchi uomini, ma, a quanto pare, nessuno riesce a colpirla davvero.
Non ha mai toccato né droga né alcol perché afferma:
“quando i miei genitori mi portavano in tour con loro, ero sempre in mezzo a gente ubriaca e sballata, e questi ricordi hanno spento in me qualsivoglia interesse a bere o drogarmi”.
Qual è quindi il suo desiderio? Sposarsi, stare a casa e fare figli.
AGE GAP: age gap altro non è che un modo cool di definire la differenza di età che intercorre fra due persone. Kenzi compie diciotto anni durante la storia di cui stiamo parlando, mentre Toren ha quindici anni in più.
Ci sono coppie che hanno differenze molto più importanti di questa, anche con i ruoli invertiti, quindi, ora vi chiederete: perché è un forbidden?
PERCHÉ È NELLA CATEGORIA FORBIDDEN ROMANCE?: presumo che questo libro sia stato inserito in questa categoria per il gap age, ma soprattutto perché Toren, anno dopo anno, avverte un cambiamento dei suoi sentimenti verso Kenzi; man mano che avanziamo nella lettura, è sempre più nitido il mutamento che lo porta dall’essere un secondo padre al desiderarla. E lo stesso succede per la ragazza, che scopre pian piano di amare un uomo che l’ha cresciuta.
Un ottimo, valido motivo per inserire questa storia nella categoria dei forbidden che, lo ricordo, come dice il nome stesso, abbraccia tutti quei romanzi in cui c’è qualcosa, per l’appunto, di proibito. Un taboo, se vogliamo. Un particolare che la società giudica come errore, come potrebbe succedere per un rapporto fra consanguinei, fra colleghi (in un contesto in cui tale rapporto andrebbe a infrangere regole della società per la quale si lavora) o, per esempio, fra docente e alunno.
E ora inizio con le mie considerazioni, partendo proprio dal rapporto che intercorre fra Toren e Kenzi.
Durante la lettura, non ho provato fastidio nel sentirmi coinvolta nel mutamento sentimentale dei due. Non ho avvertito nulla di pruriginoso, né di proibito, per l’appunto. Non ho trovato nulla che mi desse noia, che andasse a stimolare la mia morale e ho cercato, quindi, di capire il perché di questa mia accettazione subitanea e totale.
Voglio dire: un forbidden, proprio per la peculiarità del genere, dovrebbe spingere il lettore a porsi delle domande, a valutare se accettare o meno determinate scelte, a scegliere per chi parteggiare.
Qui, invece, per me non c’è stata questione alcuna. Ho pensato a lungo a quale motivo potesse essere alla base di questa mia presa di coscienza immediata e, d’un tratto, la lampadina si è accesa.
La Cole – e qui vi rimando all’analisi di Toren – ci descrive il personaggio maschile come un uomo in odore di santità. Dolcissimo, attento, accorto alle esigenze altrui. Indefesso lavoratore, integerrimo al punto di non avere rapporti intimi per più di sei mesi perché in attesa del vero amore. Nei suoi ragionamenti, Toren si pone argutamente gli stessi dubbi che il lettore dovrebbe porsi durante la lettura e, in questo modo, l’Autrice li convoglia dove vuole lei.
Nei suoi lunghi monologhi interiori, Toren si dilania a causa dei sentimenti che prova nei confronti di Kenzi. La ama con tutto se stesso, ma al contempo si maledice, perché conscio del fatto che l’ha cresciuta, che l’ha protetta, che il padre è il suo migliore amico, che le ha cambiato il pannolino.
E allora la Cole che fa? Ci prende per mano, con astuzia, e ci conduce là dove la loro relazione diventa il coronamento di un sogno, l’epilogo di una favola e non quello che, nella vita reale, finirebbe in tragedia.
Perché, diciamocelo, da mamma di un adolescente, non credo che arriverei a tollerare una relazione fra mia figlia e un mio amico.
Ma la vita vera è diversa da un libro, direte voi. Sì, ma fino a un certo punto, rispondo io. Non stiamo parlando di un fantasy, né di un distopico. Stiamo valutando un forbidden romance, un libro in cui la realtà non si discosta dalla nostra, dove il non lecito è alla base della categoria stessa in cui libro è stato inserito.
Ma se questo motivo, se questo taboo viene sdoganato dalla furbizia dell’Autrice, cosa rimane?
La storia? I personaggi?
Parliamo anche di questi argomenti, allora, partendo dalla coerenza dei personaggi, perché da lì poi amplieremo il ragionamento fino ad arrivare alla storia in sé.
Biker. Ex e attuali rockstar. Adolescenti. Questo è il menu à la carte che la Cole ci propone.
Mi aspettavo, considerando anche che non stiamo parlando di un semplice romance, una caratterizzazione più consona ai ruoli. Ho letto semplici romance di rockstar e di biker in cui i protagonisti sono dei veri duri, uomini che vivono la loro vita sul filo del rasoio, dove il confine fra lecito e illecito è davvero impalpabile. Dove ci sono vizi, situazioni lussureggianti al limite della decenza.
Quando ho letto la frase che ho citato nell’analisi di Kenzi, ho per un attimo capito la ragazza; se una bambina cresce in un ambiente di sesso, droga e rock’n’roll, credo sia logico che, crescendo, aspiri solo a una vita normale.
Poi, però, sono arrivata a uno dei fantomatici party di cui lei parlava. Musica dal vivo, chiacchiere e bibite.
Dov’è l’alcol? Dove sono il sesso, la droga e la perdizione?
Non posso nascondere la mia perplessità e non posso non considerare questa pecca nella formazione dei personaggi, perché è proprio questa alla base dell’incredulità che il libro e la storia hanno suscitato in me.
Ho letto di uomini e donne perfetti, senza difetto alcuno, che interagiscono fra di loro andando a creare quella che, a mio avviso, è una storia piatta, senza voce.
Non ho trovato nulla di accostabile al forbidden inteso come genere a causa della “manipolazione” che l’Autrice fa delle nostre considerazioni, non ho trovato un uomo in grado di sciogliermi le ovaie, non ho trovato una storia d’amore proibita.
La bravura della Cole di condurci dove lei ha voluto, ha fatto sì che persino l’aspetto principale della storia andasse a nascondersi, ottenebrato dall’aura di santità che aleggia su Toren, rendendolo quasi irreale.
Quale ragazzo di diciassette anni evita di uscire per concedere la libera uscita a una sua coppia di amici e badare quindi alla loro figlia di due anni? Toren? Brave!
Quale ragazzo poco più che adulto abbandona il suo sogno di sfondare nel rock per occuparsi dell’officina di famiglia? Toren? Brave!
Quale uomo passa il suo tempo libero a trovare randagi? Toren? Brave!
Quale uomo parla con loro? Toren? No, quello era San Francesco, anche se Toren bacia i nasi dei coniglietti.
È una storia carina, non posso negarlo, ma non ha suscitato in me lo sconvolgimento che credevo e me ne dispiace, perché le premesse e quanto avevo letto in giro, forse, mi avevano convinta del contrario.
Anche le scene di sesso mi hanno lasciata un po’ perplessa: da uno che viene osannato da tutto il genere femminile, mi aspettavo di più. E non credete che si sia trattenuto perché Kenzi è inesperta. Dopo il primo rapporto, infatti, lui si scusa per non essere riuscito a trattenersi. Son cose.
Non nego che sono curiosa di leggere la storia di Ty, ma per quanto riguarda questa, i dubbi rimangono.
Alla prossima,
Laura
STORIA