Ciao Amici, il Blog Harem’s Book non smette mai di stupirvi e anche questa volta ha deciso di fare un regalo a tutti i suoi lettori: LA TRADUZIONE di UNA SCENA BONUS INEDITA /EXTENDED EPILOGUE de “IN MILLE PICCOLI PEZZI”, sensualissimo erotic romance nato dalla penna di Nicole Edwards.Buona lettura!

******EPILOGO LUNGO*********

Traduzione a cura di Vanilla

Volete sapere com’è cominciata? Bene…

Per prima cosa, i voti.

“Tarik e Mia, siete i miei migliori amici, gli unici con cui voglio passare il resto della mia vita. Oggi  prendo entrambi come partner di vita. Vi prometto che sarò degno del vostro amore e meritevole della vostra fiducia. Tarik, prometto di onorarti e amarti con tutto il mio cuore e di fingere di non guardarti con desiderio quando non puoi vedermi. Mia, prometto di onorarti e  amarti con tutto il mio cuore e di fingere di non notare quando  alzi il termostato di alcuni gradi perché hai freddo. Prometto di amarvi incondizionatamente in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, finché morte non ci separi.”

” Mia e Phoenix, siete i miei migliori amici, gli unici con cui voglio passare il resto della mia vita. Siete il mio cuore, le uniche persone che mi hanno fatto capire cosa significhi essere amati. Oggi prendo entrambi come partner di vita. Vi prometto che sarò degno del vostro amore e meritevole della vostra fiducia. Phoenix, prometto di onorarti  e amarti con tutto il mio cuore, e di consolarti quando gli Arrows perderanno e di festeggiare con te quando vinceranno. Mia, prometto di onorarti e amarti con tutto il mio cuore e di fingere di non essere spaventato a morte quando guidi. Prometto di amarvi incondizionatamente, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia finché morte non ci separi.”

” Tarik e Phoenix, siete i miei migliori amici, gli unici con cui voglio passare il resto della mia vita. Mi sento veramente benedetta perché non ho trovato l’amore di uno, ma di ben due uomini  straordinari e meravigliosi. Prometto di essere degna del vostro amore e di meritare la vostra fiducia. Phoenix, prometto di onorarti e di amarti con tutto il cuore e di coccolarti quando Tarik monopolizza l’altra parte del letto. Tarik, prometto di onorarti  e  amarti con tutto il mio cuore e di toccarti il culo in pubblico perché lo so che ti fa arrossire. Prometto di amarvi incondizionatamente in ricchezza e in povertà, in salute e in  malattia, finché morte non ci separi.”

E poi? Più tardi…quella stessa notte.

“Perché devo essere bendata?” Chiese Mia non troppo preoccupata quanto curiosa di sapere ciò che avevano preparato i suoi uomini.

“Abbi pazienza, Amore,” mormorò Tarik contro il suo orecchio, la sua voce profonda era una carezza sensuale sulla sua pelle.

“Lo sai che non ho pazienza,” gli rispose mentre lui  le baciava il collo. Inclinando la testa di lato, lo spinse silenziosamente a continuare. Ma con suo disappunto, lui  allontanò la bocca.

“Ehi!”

Nulla.

“Sei ancora qui?” Chiese, stando attenta al minimo suono che le facesse capire che erano ancora lì con lei nella vasca idromassaggio. L’unico suono che riusciva a sentire era il debole infrangersi delle onde lungo la riva. Mia era stata molto sorpresa quando l’avevano portata nella bellissima casa di fronte alla spiaggia di Florida Keys. Dopo averla  impressionata con l’architettura e la vista, Phoenix l’aveva informata che si trattava della prima casa per le vacanze. La loro.

Lui l’aveva comprata per loro. Naturalmente, Mia era rimasta senza parole e aveva risposto che non aveva bisogno di case di lusso sulla spiaggia. La verità era che era soddisfatta del loro attico nel centro di Austin, ma non poteva negare che fosse bella. Ok, bella non è un aggettivo adatto, forse  meravigliosa era meglio.

“Phoenix? Tarik?” Mia agitò le braccia in acqua per vedere se fossero vicino a lei.

Nulla.

“Ok, ragazzi. Non è divertente.” Il respiro le si mozzò e sospirò, quando una grande mano scivolò su  una coscia e poi una mano diversa sull’altra. Il piacere che le dava il loro tocco era sufficiente  a calmarla. Sapeva che quella grande mano apparteneva a Phoenix e l’altra a Tarik. Riusciva a capirlo anche bendata.

Quella di Tarik era più grande con dita callose, mentre quella di Phoenix…bene, lui non era dolce, ma neppure così rude come Tarik.

Per quanto riguarda le preferenze, Mia non ne aveva. Apprezzava entrambi allo stesso modo.

“Oh,” disse trattenendo il fiato quando un dito di Tarik scivolò sotto la fascia del suo bikini.

Subito la sollevò sul suo grembo, dove Mia,sistemandosi,  strofinò il sedere contro  la sua erezione.

La stavano stuzzicando da ore, e Mia era sul punto di implodere, tuttavia sapeva che era meglio non farglielo sapere. Conosceva Phoenix e sapeva che avrebbe continuato a stuzzicarla fino a lasciarla senza fiato.

Le mani di Phoenix le accarezzarono la gabbia toracica, il che significava che era di fronte a lei, mentre Tarik era dietro. Continuò ad accarezzare la parte superiore del corpo di Mia e  scostò il top del bikini facendole esporre il seno. L’acqua calda della vasca calda le lambì  capezzoli aggiungendo altro un’altra sensazione a quelle meravigliose che stava provando.

“Perché sono di nuovo bendata?” sussurrò

“Vi ho riconosciuto.”

“Rilassati, Mia,”mormorò Phoenix, il suo respiro caldo  sul  suo seno.

“Divertiti”

Si appoggiò contro Tarik e fece come le aveva suggerito Phoenix. Sì sistemò su di lui e  chiuse gli occhi dietro la benda, mentre Phoenix le stuzzicava i capezzoli con le labbra e la lingua, e Tarik usava le sue dita squisitamente abili per tormentarle il clitoride. Per fortuna non avevano deciso di legarla in nessun modo e questo le permise di far scivolare la mano tra il suo corpo e quello di Tarik fino a trovare il suo cazzo.

“Sei nudo,” disse con una risatina.

“Non è così che dovrei essere?”  rispose Tarik a bassa voce. Infilò un dito dentro di lei, costringendola a gridare alla disperata ricerca di averne di più.

“Eh già,”ringhiò  Tarik.

“Scopami,Mia.”

“Oh sì, così, Amore.”

“Solo se lo farai anche tu,”gli  rispose.

Tarik infilò un secondo dito dentro di lei riempiendola e divaricandola.

“Così?”

“Si,”  sibilò. “Così”

Le deliziose cure di Tarik durarono  alcuni minuti, mentre Mia continuava ad accarezzare la sua asta liscia e spessa.

Phoenix rimosse il reggiseno del bikini, sempre continuando a baciarla e accarezzarla.

“Voglio uno di voi dentro di me,” disse.

“Chi?” Chiese Phoenix baciandole il seno, le sue labbra scivolavano sulla sua pelle bagnata mentre si faceva strada verso la sua bocca.

Vista la posizione in cui si trovava, Mia fece la scelta più logica.

“Tarik,” disse. “Ma  ti voglio nella mia bocca”.

Nessuno dei due si mosse subito. Tarik continuò a scoparla con le dita, prendendosi tutto il tempo, mentre Phoenix le faceva scivolare  la lingua sulle labbra.

“Mi piace l’ idea”, disse Phoenix.

Anche a lei. Tanto.

“Ma non credo che tu sia ancora pronta.”

Incapace di trattenersi, sbuffò per il disappunto.

Mia lottò contro la voglia di implorare. Sapeva come sarebbe andata a finire. Phoenix amava tormentarla,la costringeva  a pazientare.

E come aveva già detto a Tarik, lei non era affatto una donna paziente.

Non quando si trattava di loro.

Ma, tenne la bocca chiusa.

Quando le dita di Tarik scivolarono fuori di lei, si morse il labbro inferiore, guadagnandosi una risatina da Phoenix.

Poi fu spinta indietro, nel posto in cui si trovava prima, e fu fatta sedere sulla panca di cemento nella vasca idromassaggio, con addosso solo i suoi slip.

“Apri la bocca, amore,” la esortò Tarik.

Mia sorrise mentre l’ampia testa del suo cazzo le sfiorò le labbra. Aprì la bocca, permettendogli di entrare e sulla punta cominciò a disegnare dei cerchi con la lingua.

Tarik ringhiò.

Sporgendosi in avanti, Mia lo prese più che poteva e fu allora che si rese conto che Phoenix teneva saldamente il cazzo di Tarik e ne accarezzava la base mentre lei lo succhiava.

Mia si tirò indietro per baciare la testa del  cazzo di Tarik. “Per favore toglietemi la benda. Voglio guardare.”

Non prese l’iniziativa, poichè era consapevole che glielo avrebbero rifiutato se avessero pensato che stesse cercando di prendere il controllo.

I suoi uomini preferivano avere il controllo e lei lo sapeva bene.

Senza chiedere altro, Mia si concentrò sul succhiare Tarik, con l’intenzione di portarlo al limite proprio come lei.

Sorprendentemente, non passò molto tempo prima della rimozione della benda. Mia aveva ancora in bocca il pene di Tarik, ma si soffermò a guardare  il suo corpo,i suoi addominali cesellati e i duri pettorali.  E fu allora che si accorse che stava  baciando Phoenix; le loro bocche fuse insieme, Phoenix gli accarezzava  i capelli mentre Tarik si stringeva a lui.

Sì, Mia amava guardarli, tanto quanto amava ricevere piacere da loro.

Con l’altra mano, Tarik le afferrò la nuca e la attirò a sé spingendosi  di nuovo nella sua bocca.

Lasciò  Phoenix e rivolse la sua attenzione a lei. E poi Phoenix si mise accanto a Tarik, col suo cazzo rigido  in mano.

“Tocca a me,” dichiarò Phoenix.

Mia sorrise,lasciò Tarik e permise a Phoenix di metterle il cazzo in bocca. Lo succhiò con forza, svuotò le guance, applicando la giusta pressione per farlo godere.

“Oh,tesoro,” gemette Phoenix. “La tua bocca è così dolce.”

Per i minuti successivi, Mia si alternò tra loro, usando mani e bocca finché non si allontanavano. Ma non durava molto, e di questo era molto grata.

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Tarik avrebbe potuto passare la maggior parte della notte sepolto nella bocca sexy di Mia, ma sapeva che aveva bisogno di più. E così fece.

Per tutta la serata si erano torturati sensualmente senza mai cedere, ma Tarik sapeva che avrebbe dovuto venirne a capo presto.

Ma non era ancora pronto.

“Alzati,” ordinò a Mia.

Quando lei si alzò, le tolse il resto del  costume facendoglielo scivolare dalle gambe. Una volta nuda, la fece sistemare sull’ asciugamano che copriva il bordo di cemento, solo le gambe penzolavano  nell’acqua.

Tarik si inginocchiò sul bordo della calda vasca idromassaggio e si chinò avvicinando la sua bocca alla fica  e facendo scorrere la lingua lungo la fessura.

Le succhiò il clitoride e la scopò con la lingua finchè le sue grida di piacere riecheggiarono  nella calma atmosfera notturna. Era contento di darle piacere,ma quando Phoenix si sistemò dietro di lui e con le mani gli separò le natiche cospargendo il suo orifizio con qualcosa di freddo-un lubrificante- i muscoli di Tarik si contrassero e tremò per l’eccitazione.

“Come lo vuoi?” chiese Phoenix infilando un dito nell’orifizio di Tarik e scopandolo con delicatezza prima di inserire un secondo dito.

“Non m’importa,”gridò Mia,”ma anch’io voglio farne parte.”

Tarik ridacchiò e si alzò dalla panchina baciandola. La baciò costringendola a sdraiarsi, si sistemò sopra di lei mentre i piedi erano  saldamente piantati in acqua.

Phoenix non perse tempo, si alzò sulla panchina dietro di lui e si premette contro la sua schiena.

“Va bene”disse Tarik avvicinando la sua erezione a Mia e spingendola nella sua fica calda e umida.

“Va  bene,cazzo.”

Le mani di Mia gli artigliavano la schiena quando si avvicinò a lui per fondere di nuovo  le loro bocche.

La scopò a fondo per qualche istante, si spinse rudemente e profondamente in lei finchè  non gli cinse i fianchi con le gambe. E quando Phoenix lo penetrò facendo contrarre completamente il suo ano,Tarik trattenne il fiato e si calmò.

Amava sprofondare in Mia mentre Phoenix gli scopava il culo.

Certo, doveva cedere tutto il controllo, perché  in pratica era schiacciato sotto Phoenix, ma ne valeva la pena.

Tarik permetteva a Phoenix di controllare il ritmo e usava i suoi colpi per impalare Mia, mentre continuava a baciarle le labbra , la guancia e il mento.

“È così bello,” disse Mia.

Tarik non riusciva a parlare, sopraffatto dalle emozioni.

Phoenix continuava a scoparlo, riempiendolo, e andando a colpire quel punto perfetto che gli faceva ardere le vene.

Non voleva che finisse.

Mia cominciò a dondolarsi sotto di lui e a prenderlo più in profondità, mentre Phoenix affondando in lui, determinava il suo ritmo con Mia, sempre più forte, più veloce.

“Sto  per venire,”gridò Mia.

“Per piacere, non fermarti!”

Se Tarik avesse avuto voce in capitolo, l’avrebbe  fatta venire un centinaio di volte prima di finire, ma il suo corpo aveva altri piani. E Phoenix controllava tutto il piacere in quel momento. Non che Tarik si lamentasse.

 

……………………………………………………………………………………….

Phoenix continuava ad aggrapparsi ai fianchi stretti di Tarik mentre lo impalava seppellendosi in profondità nel suo culo stretto e caldo. Guardava Mia graffiare la schiena di Tarik, le cosce avvolte  ai suoi fianchi mentre i piedi  accarezzavano le gambe di Phoenix. Quando facevano l’amore doveva sempre toccarli entrambi e lui bramava questo. Quando erano insieme, erano completi.

Anche se Phoenix non poteva prenderli  entrambi  nello stesso momento, quando Mia li toccava, era come se lo facesse.

“Fammi venire,”implorò Mia.

Phoenix aumentò il ritmo, spinse i fianchi in avanti facendo sprofondare ancora di più Tarik dentro Mia, finchè l’unico suono che sentì fu  il ritmo fragoroso del suo cuore e i suoni sensuali dei loro gemiti.

“Oh! Phoenix!” gridò Mia, col corpo tremante e le unghie infilate nella schiena di Tarik.

“Sto… venendo!”

Oh Dio, era così bella quando veniva. Phoenix si fermò,  ma quando Tarik uscì da lei, Phoenix cambiò la sua posizione, costringendo Tarik ad abbassarsi ulteriormente  e ad alzare il culo in aria in modo da avere un’ angolazione migliore.

E mentre Tarik torreggiava su Mia, la baciava con frenesia e  continuava ad accarezzarsi il cazzo, Phoenix lo scopava con violenza, nel modo in cui piaceva a lui.

Dopo un po’ Phoenix cominciò a sudare, il suo corpo sentiva disperatamente  l’esigenza di venire.

“Tarik … Vieni per me,” lo supplicò Phoenix. “Cazzo. Sto … ”

Il corpo di Tarik si calmò,spinse il culo contro Phoenix emettendo un ruggito che fendette l’aria della notte silenziosa. Phoenix non si trattenne, non ci riuscì. Il suo orgasmo esplose inondandolo,venne forte e rapidamente, le dita conficcate nei  fianchi di Tarik mentre si teneva sotto di lui. I piedi di Mia scivolarono sul suo polpaccio, questo era il suo modo di rassicurarli che era lì con loro.

Mentre riprendeva fiato, Phoenix crollò sul pavimento accanto a Mia e Tarik, che ansimava.

“È stato un buon inizio”, disse Mia a bassa voce.

“Sì?” Chiese Tarik.

“Cos’ è? Il primo giorno? E  ne abbiamo altri dieci?”

“Ci sto,” rispose Phoenix, ancora senza fiato.

Nessuno parlò per alcuni minuti, e poi quando alla fine Phoenix  si riprese, Mia prese la parola.

“Vi amo. Entrambi. Non posso credere che siamo…”

“Sposati?” Chiese Tarik

“Bé, tecnicamente, tre persone non possono essere-”

“Il “tecnicamente” non si applica a noi tre,” lo interruppe  Phoenix.

“E non abbiamo bisogno di un fottuto pezzo di carta che confermi il nostro amore.”

“Vero”  Tarik e Mia annuirono allo stesso tempo.

“Questo è tutto quello che  ci serve”, disse Tarik.

“Proprio qui.”

Phoenix provava le stesse cose.

Finchè ci saranno loro al suo fianco, nient’altro avrà importanza.

Niente.

TRADUZIONE DI VANILLA PER IL BLOG HAREM’S BOOK

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