Scrittrice: L.A. Casey
Genere: Contemporary Romance
Serie: Autoconclusivo
Numero pagine: 320
Casa Editrice: Newton Compton
Prima Edizione: 23 Maggio 2019
SINOSSI
Al centro commerciale è rimasto un solo giocattolo, ma sono in due a volerlo: una guerra senza esclusione di colpi ha inizio!
Tutti i bambini, questo Natale, hanno espresso lo stesso desiderio: un giocattolo all’ultima moda. Charli, la nipotina di Neala Clarke lo ha espressamente richiesto a sua zia come prova d’amore. Deludere le sue aspettative non è un’opzione contemplabile. Anche se manca solo una settimana alla vigilia e il regalo più desiderato di sempre sembra essere esaurito in ogni angolo della città. Ma una promessa è sacra e Neala intende rispettarla. Darcy Hart ha il dono di saper strappare un sorriso a chiunque. Ci sa fare con le persone e ama risolvere le situazioni complicate. Ecco perché, quando il suo adorabile nipotino di sei anni, Dustin, gli ha chiesto un particolare giocattolo per Natale… ha subito risposto di sì. Fortunatamente, ne è rimasto uno al negozio in cui è diretto. Sfortunatamente, non è l’unica persona a volerlo. E la sua rivale è l’unica donna che si sia mai dimostrata completamente immune al suo fascino. Per Neala e Darcy sta per iniziare una spietata guerra senza esclusione di colpi. Fortunatamente il Natale è alle porte e i miracoli possono sempre accadere…
RECENSIONE
“Nealina…”. “Smettila di chiamarmi così, Darcy”,…
“Non posso. È il tuo nome”, risposi corrucciato. … “…lo è, e sarà sempre così. Tu sei la mia Nealina, nonostante tutto”.
Care Dame, oggi vi parlo di Tutto per gioco di L.A. Casei, un romanzo contemporaneo, sicuramente fuori stagione data l’ambientazione natalizia, ma nonostante ciò piacevole e stuzzicante come solo la scrittura di questa autrice sa fare.
Siamo alle porte del Natale, pochi giorni mancano e Neala è in ritardo con l’acquisto del regalo più importante, quello per la nipotina Charli, quello che per una volta non la farà apparire la solita inaffidabile.
Una bambola, che è anche l’oggetto del desiderio del nipote di Darcy.
Immaginate un enorme negozio con una sola bambola rimasta in vendita, immaginate Neala e Darcy scontrarsi per accaparrarsi quella bambola tenendo conto che si odiano da ben quindici anni.
“Tesoro, sei stata difficile dal giorno in cui sei nata. È una caratteristica che hai in comune con Darcy”. Sentendo il suo nome, il sorriso sul mio volto scomparve…
“Non pronunciare il suo nome in questa casa”, dissi nel modo più educato possibile. Mia madre sospirò in maniera drammatica. “Per l’amor di Dio, Neala, hai venticinque anni, non cinque. Sia tu che Darcy dovete smetterla con questa infantile… cosa che avete l’uno contro l’altra”. La “cosa si chiamava odio. Brontolai irritata. “Lo odio, e lui odia me. Punto. Fine della storia”.
Torniamo indietro e capiremo meglio. Neala e Darcy si conoscono sin dalla nascita, le loro mamme sono amiche da sempre, e sono cresciuti insieme come migliori amici, legatissimi. Fino a quando, a dieci anni, Darcy non spezza il cuore di Neala. Un tradimento imperdonabile per una bimba di quell’età che si trasforma da amabile amichetta in una Medea vendicatrice.
La faida era cominciata quindici anni fa, avevamo entrambi dieci anni. … Fino a quel momento eravamo stati amici. Migliori amici. … Poi arrivò una ragazza.
Per quanto odiassi ammetterlo, Darcy mi aveva spezzato il cuore quel giorno e anche dopo l’accaduto.
Ero una bambina molto emotiva, così reagii al tradimento e alla rabbia di Darcy con la stessa moneta.
Da quel momento in poi non c’è occasione in cui i due non battibeccheranno, si scontreranno e si faranno scherzi sempre più sconcertanti ed estremi rinfocolando quel rancore che con l’età e la maturità sarebbe dovuto scomparire.
Non c’è occasione in cui i due ragazzi crescendo non si siano odiati e scontrati apertamente, specie dato che non sono mai venute a mancare le occasioni in cui le due famiglie si siano riunite, in un crescendo di battute sprezzanti e provocatorie, sboccate e irriverenti sino a rischiare di farsi del male fisico tanto è l’odio che emana dai due.
Ma sappiamo bene che l’odio è una faccia della medaglia e spesso nasconde un altro sentimento che stranamente tutti vedono tranne Neala e Darcy.
Il mio cuore era in subbuglio, il mio cuore palpitava contro il petto e potevo sentire le pulsazioni tra le gambe. Erano proprio le pulsazioni a spaventarmi di più, perché non avevo mai provato quella sensazione per Darcy… fino a quel momento.
Solo quella notte avevo capito che tutto il mio odio per lei era soltanto il desiderio di qualcosa che non potevo avere.
La caccia alla bambola è aperta,
Urtai la schiena di Darcy, spingendolo a terra un attimo prima che potesse prendere la scatola dalla mano del commesso. Quella era la mia maledetta bambola, e non avrei lasciato che Darcy Hart me la portasse via.
l’odio prorompe scatenando i due ragazzi nell’architettare il modo più contorto per sottrarsi a vicenda questo preziosissimo regalo, e ci si aspetterebbe che le loro famiglie li facessero ragionare, che si frapponessero per evitare che si uccidano l’un l’altra.
Mi aveva derubato!
…ed ero abbastanza sicura che quello stronzo di mio fratello lo avesse aiutato.
“Morti. Sono entrambi morti, cazzo!”, sbraitai per la rabbia.
Non c’era un posto sulla terra in cui avrebbe potuto nascondersi da me. Se voleva la guerra, gliene avrei data una all’ultimo sangue.
Delle famiglie normali sì!! Ma non le loro, più folli dei loro figli.
E la commedia va in scena: esilarante, divertente, ironica e romantica.
La bambola era mia, possedevo quella fottuta bambola e tutto ciò che dovevo fare era recuperarla da Neala. Il mio sorriso svanì per un attimo al pensiero di quel particolare compito che mi attendeva, ma dopo un secondo lo misi da parte. Potevo farcela, avevo portato a termine missioni più difficili. Dovevo stare attento e proteggere i miei capezzoli ma, a parte questo, sarebbe stato divertente… giusto?
Ero assolutamente terrorizzato.
Divertimento e risate sono le parole fondamentali che esprimono la sostanza di questo romanzo che ci ricorda come stile quello della serie Love tanto amata.
Una trama semplice, ma arguta, improntata sul comportamento disfunzionale e irrazionale dei protagonisti e delle loro famiglie, arricchita da dialoghi pungenti e ironici con un botta e risposta che tiene vivo l’interesse del lettore, caratterizzata da un linguaggio sboccato e irriverente che già conoscevamo, ma che in questo lavoro si è affinato.
Inoltre, a completare il tutto una novità, il doppio pov in cui si alternano le voci di Neala e Darcy che ci permettono di apprezzarli appieno e di conoscerli al meglio.
Leggendo, di primo acchito le figure e le personalità dei due protagonisti e di chi li circonda sembrerebbero delle figure grottesche, due bambinoni mai cresciuti che all’età di venticinque anni ancora si tirano i capelli e si fanno i dispetti come bimbetti.
In realtà riflettendo si può arrivare a capire la loro psicologia, come inevitabilmente e assurdamente una amicizia come la loro possa essere stata condizionata da quello che a dieci anni era stato un tradimento devastante, e come il ricordo di quell’evento, il dolore e il senso di perdita infantile si sia ingigantito anno dopo anno. Specie se ciò che li univa era un sentimento profondo non capito, ma radicato nei loro cuori.
Neala era una scarica di adrenalina per me: era qualcosa che bramavo e temevo allo stesso tempo.
…trovo buffo che lei ti faccia irritare ma tu detesti questa cosa e ne provi piacere allo stesso tempo”. Che diavolo? “Non mi piace…”. “Non mentire. Non dire che non ti piace Neala, perché è così. Tu la detesti perché in realtà la desideri”.
Le interazioni fra Neala e Darcy sembrano infantili, ma al contrario mostrano palesemente quanto è profonda la ferita che negli anni non si è mai sanata anzi si è esacerbata.
Saranno necessarie misure drastiche, non prive di situazioni esilaranti per arrivare a mettere via l’ascia di guerra e a far venire fuori il tratto romantico di questa storia fino ad arrivare all’agognato happy ending.
Questo non poteva accadere. “Per favore, Gesù, non farmi questo!”, urlò Darcy … “Intrappolami con chiunque, tranne che con lei, per favore!”. Alzai gli occhi. Era proprio una testa di cazzo.
E qui sta l’unica nota dolente di questo romanzo: il finale.
Un finale, ahimè, frettoloso, scarno e insoddisfacente. Poche righe non bastano per dare degna conclusione a venticinque anni di odio-amore, e ciò ha sensibilmente compromesso la mia valutazione che ha mantenuto un buon livello solo grazie allo stile fluido e accattivante dell’autrice, alla sua verve e ironia, ma che poteva essere più alta.
Nonostante ciò Tutto per gioco è una lettura che consiglio vivamente, certa che saprà donarvi qualche ora spensierata, molte risate e tanti sospiri romantici.
Alla prossima, Giusi
STORIA
EROS
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