Adoravo passare del tempo con lui, e mi piaceva tanto quando mi chiamava piccola Lane. Adoravo tutto di Kale, sapevo già che lo avrei sempre amato. Era il mio migliore amico, il mio “fratello” maggiore e il mio angelo custode, era il migliore in tutto per me. Era mio.
Titolo: Un cattivo ragazzo come te
Autrice: L.A. Casey
Genere: Contemporary Romance
Data uscita: 3 gennaio 2019
Editore:Newton Compton
TRAMA
Tornare a casa è molto doloroso per Lane. Il suo adorato zio Harry, infatti, è morto improvvisamente. E fare i conti con la sua scomparsa significa accettare l’idea di incontrare di nuovo qualcuno che fa parte del suo passato. Kale Hunt è stato il migliore amico di Lane sin da quando erano bambini. Ma è stato anche il motivo per cui Lane ha deciso di trasferirsi a New York. Vedere Kale con un’altra non avrebbe dovuto ferirla, erano amici dopotutto. Ma la sofferenza con cui Lane si è trovata a convivere era così autentica e profonda da spingerla a un taglio drastico: raccattare le sue cose e chiudere il passato dietro una porta per sempre… Adesso che è tornata, anche i sentimenti sono gli stessi di sempre. Come se non se ne fosse mai andata. Le tragedie hanno un modo bizzarro di far riavvicinare le persone. E Lane non è l’unica a dover fare i conti con il passato. Perché gli anni trascorsi, forse, non sono bastati a cancellare l’amicizia con Kale…
RECENSIONE
Care Dame, oggi vi parlo di Un cattivo ragazzo come te di L.A. Casey, un romanzo intenso, profondo, estremamente doloroso, che rientra nella categoria di quelli che lasciano un segno indelebile nel cuore, difficile da dimenticare.
Vorrei raccontarvi della piccola Lane che, non appena venne al mondo, fu accolta dalle amorevoli braccine di Kale, un bimbo di appena tre anni che sarebbe diventato il suo migliore amico, il suo angelo custode. Colui il quale l’avrebbe protetta sempre dai mostri immaginari nascosti dentro l’armadio e dai mostri reali che si sarebbero presentati man mano lungo la sua vita.
L’amicizia salda, profonda, indistruttibile che lega questi due bambini perdura nel tempo cambiando al contempo.
A soli dieci anni Lane ha il suo primo turbamento, un’emozione nuova prova il suo cuore e capisce che quello che fanciullescamente credeva amore fraterno per Kale in realtà è qualcosa di diverso, perché lei non ama i suoi fratelli come ama Kale, non sente le farfalle svolazzare, non arrossisce come quando Kale le dice “bellissima”.
Rimasi con gli occhi spalancati appena mi fece appoggiare la testa su una spalla. Mi strinse con il braccio e mi posò la mano su un fianco. Sul. Mio. Fianco. Iniziai a respirare con affanno,…..
Cosa diavolo stava succedendo?
Ero spaventata perché stare sdraiata accanto a Kale mi provocava una strana sensazione. … Mi piaceva. Molto.
Mi piaceva in una maniera che non riuscivo a comprendere.
Ma non è il momento di far capire al dolcissimo Kale le sue emozioni e nemmeno crescendo, nell’adolescenza, si spingerà più in là dal dimostrargli una profonda amicizia. Osserverà Kale frequentare altre ragazze, baciare e abbracciare splendide giovinette che nulla hanno a che vedere con lei, lei il brutto anatroccolo con l’apparecchio ortodontico, gli occhiali e un po’ di ciccia sulla pancia.
Comincerà a sentire i primi morsi della gelosia, ma si autoconvincerà a celare i suoi sentimenti in nome dell’unico per lei davvero importante, quello che non potrà mai scomparire: la loro amicizia.
Fino a quando, complice l’alcol, Kale diciannovenne non si lascerà andare e audace parlerà a Lane come non aveva mai fatto. Ma dopo quella notte, il mattino dopo alla luce dell’alba tutto cambierà. Tutto verrà rinnegato e fra Kale e Lane si creerà un muro che cambierà per sempre le loro vite.
Succhiò il labbro inferiore e mi guardò, ancora una volta. Mi osservava come se apprezzasse quello che aveva davanti agli occhi, come se non fossi una bambina o la sua migliore amica. Mi guardava come se… mi desiderasse. Sembrava avere il fuoco negli occhi mentre mi sorrideva.
“Smettila di guardarmi come se volessi divorarmi”. “Ma io voglio divorarti”.
Ferita, Lane cercherà di seppellire i suoi sentimenti, si lascerà andare ad uno stile di vita smodato allontanandosi sempre più da Kale che continuerà la sua vita apparentemente disinteressato a lei.
Saranno anni di tormenti per la ragazza, confessati solo all’amato zio Harry e all’amica Lavender, gli unici depositari del suo segreto: l’amore per Kale.
“…supererò la cosa”. … “o magari potresti semplicemente, che so, parlare con lui, dirgli che ti piace e…”. “Ma sei impazzito, per caso?”, lo interruppi allarmata. “Kale non saprà mai che mi piace. Significherebbe la morte per me!”
E allora Dame, vi chiederete cosa c’è di nuovo in questa storia? Cosa succederà a Lane e Kale?
Tutto precipiterà e Lane non sarà in grado di sopportare due eventi che le squarceranno il cuore e che la costringeranno a fuggire lontano dalla sua città natale, York, sin negli stati Uniti, a New York.
Non ero sua.
Non si può appartenere a qualcuno senza avere qualcosa in cambio, e io avevo imparato nella maniera peggiore possibile che non c’era neanche un briciolo di Kale per me.
Volevo odiarlo, ma non potevo, lo amavo troppo per poter provare qualunque altro sentimento nei suoi confronti. Era questo che odiavo.
Sei anni rimarrà lontana, sei anni per cercare di dimenticare il suo amato Kale, sei anni per tentare di strapparselo dal cuore.
Una discesa agli inferi, in un tunnel autodistruttivo dove la paura e la depressione fanno capolino.
Anche se mi ero allontanata di migliaia di chilometri per sfuggirgli, ogni giorno degli ultimi sei anni mi ero svegliata pensando a quegli occhi nocciola, e andavo a dormire con la sua voce suadente nelle orecchie. Non riuscivo a togliermelo dalla testa, che si trovasse all’altro capo del mondo o nella stanza accanto alla mia. Vivevo e respiravo Kale Hunt, e la cosa mi stava uccidendo.
“L’ho sognato la scorsa notte, e mi sono svegliata in un bagno di sudore freddo. Per un istante, per una frazione di secondo, ho pensato di prendere dei barbiturici.”
Sei anni da sola, col silenzio dei suoi familiari che diventa un rumore assordante, che accentuerà il suo mal di vivere. L’unica luce a darle conforto sarà la presenza giornaliera di zio Harry, l’unico che abbia capito la profondità del suo dolore, la sua disperata necessità di fuggire lontano, l’unico che l’abbia sostenuta senza se e senza ma.
Zio Harry.
Era l’unica persona della mia veccia vita con cui parlavo ancora tutti i giorni. A dire il vero era l’unica persona della mia città con cui parlavo, letteralmente. Ero riuscita ad allontanarmi da tutti, tranne che da mio zio Harry.
Era il mio amico più leale e fidato…
Tutti gli altri le hanno voltato le spalle come se con un colpo di spugna l’avessero cancellata.
Avevo eliminato il loro contatto da anni… avevo cancellato anche quello dei miei fratelli.
E quando il silenzio verrà interrotto da una lettera, ecco che l’unica certezza di Lane si sgretola. Zio Harry è morto e a Lane non resta che fare l’unica cosa che non avrebbe mai voluto fare: ritornare a York, rincontrare i suoi familiari. Rivedere Kale.
Due notizie. La prima era che mio zio era morto. Il mio padrino, il mio caro amico, se n’era andato. La seconda era che dovevo tornare a casa. Nessuna delle due mi entusiasmava.
Una sofferenza straziante mi riportò al presente, gridandomi che non sarei mai riuscita a scappare da quello che provavo.
Sentivo le viscere contorcersi all’idea di quello che sarebbe accaduto nei giorni a venire.
Contrariamente a ciò che si può credere leggendo la sinossi il perno centrale di questo libro è zio Harry.
Quest’uomo, il cui nome dà il titolo (Until Harry) a questo romanzo, in lingua originale (sicuramente molto più calzante alla storia narrata rispetto a quello italiano) è il filo con cui l’autrice intreccia la trama.
Nonostante i protagonisti siano Lane e Kale, con un ventaglio di figure secondarie fondamentali alla storia, è Harry che trama e ordisce il modo per far rincontrare i due giovani.
L’autrice, che abbiamo conosciuto e amato con la serie Love sui fratelli Slater, qui con Until Harry fa un salto di qualità enorme. Eleva il suo stile di scrittura, lo approfondisce rivelando una profondità e una sensibilità non comuni.
Pur mantenendo salde le tematiche a lei care, famiglia, relazioni passionali e d’amicizia, in questo romanzo va oltre, c’è un quid in più sotto tutti i punti di vista, sia tecnici, introspettivi che di caratterizzazione.
Lo stile linguistico si è affinato, più elegante e meno rozzo, nonostante in alcuni frangenti ecco riemergere quel dirty talking coerente con l’età dei personaggi.
L’impostazione particolare del romanzo permette all’autrice di usare come voce narrante Lane che ci racconta con devastante semplicità la sua vita, i suoi sentimenti, le sue emozioni, il suo amore e il suo dolore, ma al contempo grazie ai salti temporali ci fa conoscere attraverso gli occhi della ragazza Kale, narrandocelo e facendocelo conoscere, apprezzare e amare.
Quello che non ci viene svelato durante la narrazione diventa chiaro nel momento in cui ci sarà il confronto finale fra Lane e Kale.
L’autrice ha ideato un’alternanza di capitoli fra presente e passato, incastrando perfettamente gli eventi passati come digressioni o ricordi di Lane legati agli avvenimenti che occorrono alla ragazza. Questo ci permette di conoscere profondamente Lane, non solo la sua vita ma, cosa più importante, i suoi sentimenti passati e presenti: meraviglia, amore, gioia, dolore, gelosia, insofferenza, invidia, ribellione, devastazione, rabbia, tristezza. Inoltre, vedremo sfilare sotto i nostri occhi tutte le tappe più importanti della vita dei due giovani e ascolteremo dalla bocca di tutti le motivazioni che hanno pesantemente condizionato la loro vita.
Mentre l’arco temporale del passato copre circa dieci anni, gli eventi narrati nel presente si svolgono in soli quattro giorni. In quattro giorni il mondo di Lane viene investito da tanto di quel dolore che difficilmente una persona sola potrebbe sopportare. Ciò che in sei anni non era riuscita mai a fare, ricucire lo strappo con la sua famiglia, ora con la morte di Harry sembra possibile, tutto acquista una nuova prospettiva. E, come promesso in una notte di caccia ai mostri, Kale sarà lì per lei, per sostenerla e proteggerla.
“MI dispiace”, sussurrai. Mi sentivo profondamente in colpa per averlo scelto come spalla su cui piangere quando, in realtà, non ne avevo alcun diritto. Non avevo il diritto di chiedergli nulla. Mi strinse forte. “Sono qui per te, Lane, e ci sarò sempre”.
Tornarono le lacrime. Avrei tanto voluto esserci per lui quando ne aveva bisogno,…
Ma Lane ritroverà l’ombra del ragazzo dal quale si era allontanata in tutta fretta. Non ha più quella scintilla che animava il suo sguardo. La sua gioia, la sua felicità sono scomparse: è un uomo vuoto, distrutto, solo.
Oh, no, implorai fra me. Ti prego, Dio, no. Spalancai gli occhi non appena sentii quella voce che mi avvolse come una coperta calda. Non contava quanti anni fossero passati, l’avrei riconosciuta anche se fosse stata un flebile sussurro,…
Mi voltai lentamente,…
I suoi occhi, sussurrò la mia mente. Cos’hanno quegli occhi?
C’era una scintilla pericolosa in quegli occhi ambrati,…quello che vedevo adesso mi fece rabbrividire. Non c’era più nessuna scintilla, nessuna luce. Erano spenti.
Sin dal loro primo sguardo tutto ciò che era rimasto in sospeso ritorna a galla, quel dolore mai sopito diventa lacerante e aumenta a dismisura non appena tutto ciò che era stato taciuto verrà svelato.
“Mi sei mancata tanto”, sussurrò col viso fra i miei capelli. Mi ci volle qualche secondo, ma sollevai le braccia e lo strinsi forte anch’io. “Anche a me sei mancato, Kale, più di quanto tu possa immaginare”.
“Mi dispiace di non esserci stata”, dissi dolcemente mentre scorrevo le foto… “Tu eri lì. Non fisicamente, ma c’eri”.
Un romanzo, questo, all’apparenza semplice, ma in realtà molto complesso per ciò che concerne la caratterizzazione dei molteplici personaggi che arricchiscono e danno spessore al romanzo.
Ognuno di loro rappresenta un pezzetto della vita di Lane, ognuno con il suo amore la completa, ognuno contribuirà a sanare le sue ferite, ma il ruolo principale lo sosterranno sempre Lane e Kale con il loro amore condizionato dagli stereotipi della società, con le loro scelte dettate dalla paura di rovinare tutto, con la loro tristezza e il loro dolore, con la presa di coscienza che la famiglia è tutto e solo uniti si possono superare le avversità e solo amando se stessi si potranno amare gli altri.
Due figure sfumate, non definite nei tratti, ma marcatamente descritte nell’animo come se l’autrice ci spingesse a immedesimarci con loro fino a sovrapporci a loro.
Chi nella vita non ha patito un dolore così grande? Chi non ha sentito il cuore lacerarsi, la mente svuotarsi e avere solo il potente istinto di conservazione di fuggire lontano dalla fonte di cotanto dolore?
Come non capire allora le scelte di Lane o gli atteggiamenti di Kale, specie dopo essersi sentiti dire per vent’anni di “essere come fratelli”. Come non percepire la loro paura di perdere l’unica cosa certa in loro possesso, l’amicizia. E quindi nascondersi dietro essa per paura di essere giudicati e non compresi.
Come non entrare in empatia con queste due anime gemelle che si erano riconosciute sin da bambini e che si erano perse strada facendo.
“Mi hai detto di no”, sussurrò. Vedendo che i suoi occhi si riempivano di lacrime mi scappò un singhiozzo. “Mi hai detto di no. Io ti desideravo, ma tu mi hai respinto. Ho sofferto quando mi hai negato il tuo cuore, soltanto Dio sa quanto”. Si asciugò le lacrime che erano scivolate sulle guance. “Fa male, Lane, ma ho imparato a conviverci. Ho imparato che non ci sarebbero mai stati una Lane e un Kale insieme, come avrei voluto. Ho imparato ad amarti senza aver bisogno di te. Ho imparato a vivere senza di te”.
Poi si voltò e uscì dalla mia vita, e facendolo distrusse quello che era rimasto del mio cuore.
Ecco, l’autrice è riuscita con una scrittura semplice ma potente a far fluire il dolore dalle pagine, far aleggiare la tristezza, far scoppiare la rabbia, incontenibile, foriera di rancore, far scaturire prepotente un amore puro, carnale, unico, totale e rinnegato, del tipo che ti fa commettere errori, uno dietro l’altro, ma ti dà alla resa dei conti, quando non ti resta che accettarlo e palesarlo, la più grande gioia.
Che dirvi ancora Dame, lo consiglio caldamente. Vi esorto a leggerlo se non avete timore di soffrire, di versare fiumi di lacrime, se non avete paura di sentire nella vostra anima il dolore sofferto da Lane e Kale con l’unico scopo di sperare alla fine l’agognato happy ending.
alla prossima,
Giusi
STORIA
EROS