Salve Harem, il libro di cui vi parlo oggi è UN CUORE DA RISCALDARE, romanzo che segna il ritorno in Italia di Sylvia Day. Venite a scoprire cosa ne penso.

TITOLO: Un cuore da riscaldare
AUTORE: Sylvia Day
EDITORE: Amazon Crossing
PAGINE:
PUBBLICAZIONE: 14 aprile 2020
GENERE: Contemporary Romance
PREZZO: € 2,98 ebook; € 7,99 cartaceo

La dottoressa Teagan Ransom è un chirurgo estetico molto famoso, ed è anche ricca e bellissima. A renderla celebre è stato il reality show sul suo lavoro, che l’ha lanciata nel jet set newyorkese. Ma anche la vita più serena può prendere strade inaspettate e dolorose, e Teagan l’ha imparato a proprie spese.

Ora abita da sola a Seattle, in una fantastica villa affacciata sullo stretto di Puget, ha dei vicini di casa amorevoli ed esce molto poco. Ed è in una di queste rare sortite che accade l’inevitabile. Alto, bellissimo, muscoloso, tatuato: Garrett Frost compare dal nulla come una splendida visione, ma non sembra voler svanire allo stesso modo… È lui infatti il nuovo vicino di Teagan, il misterioso compratore della villetta di fronte alla sua. Tra i due scatta subito la scintilla di un’attrazione irresistibile, magica e travolgente. E anche se la fragile e insicura Teagan fa del suo meglio per sottrarsi, il fascino magnetico di Garrett sembra poter piegare la resistenza più difficile, quella di un passato troppo doloroso da ricordare.

RECENSIONE

Dopo il successo della serie Crossfire, Sylvia Day è tornata in Italia con Un cuore da riscaldare, un romanzo autoconclusivo che ha come protagonista la dottoressa Teagan Ramson, diventata famosa grazie a un reality show sul suo lavoro. La prima impressione che si ha di Teagan è quella di una donna di classe, bella e ricca che vive in una villa super lussuosa e che ha amicizie influenti. In realtà il comportamento di Teagan appare strano sin dall’inizio: vive in una situazione ovattata e di chiaro distacco della realtà, è spenta, sfasata e poco coinvolta da tutto ciò che la circonda. Il primo scossone nella sua vita è dato dall’incontro alquanto rocambolesco con Garrett Frost, un pittore dalla bellezza rude e selvaggia che risveglia in lei sensazioni e pulsioni che si vanno a sostituire all’apatia e alla noia, tipici segnali della depressione di cui soffre.
Teagan non è la sola ad annaspare in un mare di dolore, perché a farle compagnia c’è il bellissimo Garrett. Di lui sappiamo poco o niente, ma la sua sofferenza passa attraverso la sua arte e il suo sguardo tormentato.

«Sono stanco di soffrire» dice dolcemente. «Tu mi ricordi che il mio corpo può provare altre sensazioni che non siano il dolore.»

Garrett è un pittore specializzato nella riproduzione di foto alle quali restituisce una voce e un’anima. Quelle immagini fisse che catturano istanti fuori dal tempo, grazie alle sapienti pennellate di Garrett riprendono a respirare, raccontare, vivere. Forse il paragone potrà sembrare azzardato ma lui è una sorta di Dio che instilla la vita in cose inanimate destinate altrimenti a perdersi nei meandri della memoria. In un certo senso anche Teagan è un “oggetto” inanimato che lui attraverso la sua arte riporta in vita. Il modo in cui accosta i colori e le sue pennellate decise scuotono Teagan dal suo torpore emotivo, risvegliandola dal buio in cui brancola.

«Per la maggior parte del tempo, la vita per me è come cercare di respirare sott’acqua. Se ci aggiungo le lacrime, mi sento annegare.»
«Ah, piccola.» Garrett mi bacia la fronte. «Non ti lascerò annegare. Promesso.»
Stringo le mani a pugno contro il suo petto. Non capisce che quando qualcosa si rompe e tutto ciò che contiene esce fuori, rimane solo il guscio.

Garrett conosce molto bene la sofferenza, avendo perso un figlio da qualche anno, ma la pittura l’ha aiutato a elaborare il lutto e ora vuole che anche Teagan affronti il passato. Riuscirà nel suo intento?

«Tu sei distrutta. Io sono distrutto. Non buttiamo via i pezzi. Proviamo a riunirli per creare qualcosa di nuovo.»

«Come i mosaici di Roxanne» dico sottovoce. «Esatto.» «Roxy mette i guanti per evitare che gli spigoli affilati le taglino le dita.» «Noi non metteremo i guanti. Scaveremo a mani nude e se ci taglieremo… Beh, sei un chirurgo. Rimedieremo.» «Così stai mescolando la metafora con la realtà» puntualizzo asciutta. Garrett mi sorride sincero. «No, piccola, mescolo te e me.»

Un cuore da riscaldare è una storia in cui succedono pochi avvenimenti con grande rapidità. È un libro che all’inizio non riuscivo a decifrare per la volontà dell’autrice di lasciare i protagonisti avvolti in un alone di mistero. Non capivo cosa si celasse dietro l’apatia di Teagan, quale fosse l’origine delle sue paure e più andavo avanti nella lettura più ero curiosa di scoprirlo. E invece l’autrice continuava a tenermi sulle spine fino al colpo di scena finale che mi ha lasciato senza parole. Nelle ultime pagine tutti i pezzi di quel puzzle intricato che sono Teagan e Garrett tornano al loro posto e tante situazioni che inizialmente mi erano sembrate assurde acquistano una loro logica. A mio avviso l’unica pecca è che forse la Day avrebbe dovuto approfondire la psicologia dei personaggi in modo da sviscerarli meglio. Di materiale su cui lavorare ce n’era tanto ed è stato un peccato che non abbia aggiunto qualche capitolo in più piuttosto che un epilogo corposo. Ma non perdiamoci d’animo perché Sylvia ama i crossover e chissà che in futuro non ritroveremo Garrett e Teagan in qualche altro romanzo com’è avvenuto qui per la coppia Eva e Gideon Cross, più innamorati e felici che mai dopo sette anni di matrimonio. Anche se le scene in cui compaiono sono poche, è stato emozionante ritrovarli dopo tanto tempo e non vi nascondo che ho provato un po’ di nostalgia. Garrett e Teagan sono di certo una coppia meno patinata e glamour rispetto a GidEva, ma vale la pena conoscerla e Garrett nel suo modo intenso e totalizzante d’amare mi ha ricordato molto Mr. Tenebroso e Fatale. Se lo leggete fatemi sapere se anche voi siete del mio stesso parere o è solo una mia impressione.
Alla prossima,
Vanilla

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