“Cosa vuoi essere da grande, Maggie?”.

Presi il pennarello e scrissi esattamente cosa volevo essere.

“Felice”.

 

Titolo: Un posto accanto a te

Autrice: Brittainy C. Cherry

Editore: Newton Compton

Prezzo eBook: € 5,99
Prezzo cartaceo: € 10,00

Data di uscita: 02/11/2017

 

 

 RECENSIONE a cura di Giusi Cerniglia

Care Dame, oggi  vi parlo di Un posto accanto a te, terzo libro della serie Elements di Brittainy C. Cherry.

Dopo aver utilizzato l’aria e il fuoco come elementi caratterizzanti la trama dei primi due romanzi di questa serie, in quest’ultimo l’elemento è l’acqua (Silent waters).

L’autrice attribuisce all’acqua delle funzioni importantissime: purifica, attutisce le voci della mente, è portatrice di vita e di morte.

L’acqua è un elemento che incontreremo spesso durante la lettura e segnerà incontrovertibilmente i momenti salienti di questa narrazione.

La paura.

Quando “l’orco” delle fiabe o il “demonio” della bibbia si palesano e sconvolgono l’esistenza, come ci si può proteggere? Quali sono i meccanismi che ci permettono di non impazzire, di non farci prendere dalla paura che ci attanaglia la gola, ci toglie il respiro e ci paralizza, impedendoci di vivere appieno la nostra vita?

Maggie May Riley è una dolcissima bambina piena di vita,  felice della sua  nuova famiglia costituita dal papà Eric e dalla matrigna Katie con i due fratellastri Calvin e Cheryl e l’amico del cuore Brooks Tyler. Una famiglia perfetta.

A dieci anni Maggie vuole sposarsi  con Brooks, perciò organizza un finto matrimonio nel bosco dietro casa. Ma è proprio in questo luogo che vedrà qualcosa che sconvolgerà e segnerà per sempre la sua vita.

 “Sssh”, disse di nuovo. Con le labbra arrivò al mio orecchio e sentii il contatto della sua bocca e poi, per l’ultima volta: “Sssh”. E mi persi. In quel preciso momento mi rubò a me stessa. Mi sentivo sporca. Usata. In trappola.

Sssh… Ssshh… il sussurro del demonio mi avvelenava i ricordi. Ogni mio pensiero era seguito da quel verso che mi zittiva. Non potevo uscire di casa: mi avrebbe visto. Non potevo parlare: mi avrebbe sentito.

 

Nella sua mente di bambina il “demonio” è qualcuno che si è materializzato davanti ai suoi occhi, che le ha ordinato di tacere e le ha fatto del male. Dopo questo episodio Maggie cade inesorabilmente in un buco che la mente scava per proteggersi, in un baratro che le permette di sopravvivere alla paura.

Si chiude in un mutismo lungo vent’anni, vincolando il suo corpo alla sicurezza offerta dalle mura domestiche.

La paura che il “demonio” la trovi e le faccia di nuovo del male. Il silenzio e l’immobilità come fuga dal dolore.

Aprii la bocca per parlare, ma tutto ciò che udii nella mia testa fu il verso del demonio che mi chiedeva di tacere premendosi su di me, pelle contro pelle, il dito sulle labbra. Sulla fronte. Sui lobi delle orecchie. Su di me. Mi avrebbe ucciso.

Battito di ciglia. Chiusi gli occhi. Non volevo provare niente. Non volevo essere niente.

Forse ero caduta talmente in fondo nella mia mente che non avrei ricordato mai più cosa significasse provare sensazioni, soffrire, spezzarsi, respirare.

 

Da quel momento in poi inizierà il disfacimento dell’idea idilliaca che aveva della sua famiglia. Nessuno comprende, ognuno reagisce a modo suo: si passa dalla amorevole presenza del padre alla distanza della madre, dalla scontrosità della sorella all’accettazione del fratello, ed infine al sostegno incondizionato di Brooks.

Brooks è l’unico, oltre il papà, che riesce ad avvicinarsi col cuore a Maggie, che riesce a sentire il suo silenzio. Lui diventa la sua àncora, il suo confidente e i loro dialoghi si trasformano in sguardi, strette di mano, post it e frasi scritte su fogli di carta; e poi la musica condivisa che diventerà insieme ai libri uno dei dispensatori di serenità per Maggie.

 

“Ti prometto che sarò tuo amico, un ottimo amico… Sarò la tua àncora, ti aiuterò a stare ferma quando ti sembrerà di andare alla deriva.”

“anche se decidessi di non parlare mai più,… Sarò sempre qui ad ascoltare il tuo silenzio. ”

Questa amicizia silenziosa arricchisce e dona in primis alla vita di Maggie una parvenza di normalità,per poi trasformarsi in un sentimento più profondo. Maggie, che ha vissuto il mondo attraverso i libri,  a diciotto anni si ritrova a sperimentare con Brooks l’amore tenero, passionale, fisico.

 

…..un suo minimo tocco, dentro di me tutto si riscaldava. I suoi occhi mi sorridevano e a me accelerava il cuore. Amavo questo di lui, come riuscisse a vedermi quando il resto del mondo si dimenticava di me.

….quando le sue labbra sfiorarono le mie, il cervello si confuse e tornai in vita.

….tutto dentro di me divenne parte di lui.

….per la prima volta dopo tantissimo tempo, la provai. La felicità.

 

Ma che futuro ha un amore vissuto tra le mura di una casa?Può davvero curare e guarire l’animo di Maggie? Può sopravvivere al mondo esterno?

Brittainy C. Cherryci racconta la storia di un viaggio lungo una vita. Una vita che in un battito di ciglia è cambiata stravolgendo inesorabilmente anche quella di chi la accompagnava in questo percorso. E l’autrice ce lo racconta in punta di piedi, senza enfatizzare o urlare il dolore di Maggie, né tantomeno quello di chi le sta vicino. È un racconto struggente e doloroso, costellato da sogni, desideri, paure e tormenti.

Un racconto corale, familiare dove, pur essendo Maggie e Brooks i protagonisti, l’autrice dà voce a tutti quelli che la amano, dove il punto fermo è l’amore incondizionato: quello filiale, genitoriale e amicale per giungere poi all’amore passionale, generoso e devoto. Quel tipo di amore che ti fa fare un passo indietro per il bene di chi ami. Quel tipo di amore che ti fa accettare l’altro indipendentemente dalle sue manchevolezze o limitazioni, che ti fa rinunciare alla tua vita e ai tuoi sogni pur di stare accanto alla persona amata, pur di vederla felice.

 “Un giorno ti sveglierai e uscirai di casa, Magnet, per andare a scoprire il mondo. Un giorno vedrai il mondo intero, Maggie May e quel giorno, quando uscirai e farai il tuo primo respiro, voglio che tu venga a cercarmi. Trovami a qualunque costo, perché sarò io a mostrarti tutto. ……. Sarò io a mostrarti il mondo intero”

 Questo romanzo è tutto ciò e molto altro e lascio a voi scoprire come le vite di Maggie e Brooks si intrecceranno. Io mi limiterò a descrivere le mie sensazioni e considerazioni.

Finita la lettura di questo libro ho sentito la necessità di fermarmi a riflettere perché se da un lato ero rimasta affascinata dalla storia e dalle capacità narrative e introspettive di questa autrice, dall’altro c’era qualcosa che mi aveva disturbato per buona parte della lettura, e che appena chiuso il Kindle si è materializzato come un grosso elefante in mezzo a una stanza.

Descrivere le mie considerazioni implica necessariamente una separazione tra la mia visione oggettiva e quella soggettiva.

Oggettivamente Un posto accanto a te è un romanzo perfetto sotto tutti i punti di vista: la trama è ben congegnata e articolata, i personaggi sia principali che secondari ben caratterizzati anzi, dirò di più, lo studio e l’introspezione psicologica  sono minuziosi.

L’evoluzione psicologica di Maggie è stata descritta fase dopo fase, seguendo in maniera precisa il suo sviluppo e la sua crescita emotiva nell’arco di vent’anni, permettendoci di entrare e capire perfettamente la sua mente, i suoi pensieri. Veniamo catapultati direttamente nell’orrore che lei vive giorno dopo giorno, percepiamo la sua paura, la sua angoscia; la sentiamo strisciare addosso, viviamo con lei i suoi attacchi di panico, il suo innamoramento, la scoperta dei primi palpiti e dei desideri del suo corpo, la solitudine e l’invisibilità.

Anche Brooks ci viene presentato nelle sue molteplici sfaccettature: il suo disorientamento da bambino nel non saper affrontare una cosa più grande di lui, il suo senso di colpa, la devozione e l’amicizia per Maggie che ben presto scoprirà essere amore. I suoi desideri, le sue aspirazioni, la sua caduta nelle tenebre della depressione. Brooks è un esempio di perfezione nella sua imperfezione.

Lo stile narrativo è fluido, diretto e intimistico, per certi versi devastante per la sua capacità di penetrare e colpire al cuore il lettore. Nonostante i silenzi di Maggie i suoi pensieri trafiggono il lettore con la potenza delle parole usate dall’autrice.

Ma, ed ecco che vengono fuori i miei dubbi, soggettivamente parlando c’è qualcosa che manca. Questo che, a mio avviso, poteva essere un romanzo perfetto ad un certo punto inciampa in una scelta fatta dall’autrice che per me si presenta come irreale e anacronistica.

Avrei voluto che un trauma infantile gravissimo come quello subito dalla protagonista fosse trattato a dovere, e che i genitori intervenissero per aiutare la loro bambina.E invece niente.

Da genitore credo che sia impensabile  e inaccettabile un comportamento del genere. L’attesa passiva di un evento che sblocchi la situazione di Maggie dura vent’anni, un lasso di tempo lunghissimo in cui la ragazza vive  un surrogato di quella che poteva essere la sua esistenza.

Mi dispiace dirlo ma tutto questo mi ha lasciato l’amaro in bocca.

In conclusione, penso che dal punto di vista stilistico “Un posto accanto a te” sia un  ottimo romanzo, tuttavia lo ritengo inferiore ai precedenti della serie per il modo superficiale in cui l’autrice ha trattato un tema delicato come quello dei traumi infantili e del loro trattamento terapeutico.

Non avevo mai immaginato che nel silenzio si potesse sentire così chiaramente la voce di qualcuno.

Alla prossima, Giusi

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