Si resta aggrappati a quello che non siamo per paura di scoprire cosa ci manca.

Titolo: Uomini che restano
Autore: Sara Rattaro
Editore: Sperling&Kupfer
Data di pubblicazione: 13 febbraio 2018
Pagine: 264

TRAMA

«Sapere da dove vieni è l’unico modo per poterti ritrovare.» All’inizio non si accorgono nemmeno l’una dell’altra, ognuna rapita dal panorama di Genova, ognuna intenta a scrivere sul cielo limpido pensieri che dentro fanno troppo male. Fosca e Valeria si incontrano per caso nella loro città, sul tetto di un palazzo dove entrambe si sono rifugiate nel tentativo di sfuggire al senso di abbandono che a volte la vita ti consegna a sorpresa, senza chiederti se ti senti pronta. Fosca è scappata da Milano e dalla confessione scioccante con cui suo marito ha messo fine in un istante alla loro lunga storia, una verità che per anni ha taciuto a lei, a tutti, persino a se stesso. Valeria nasconde sotto un caschetto perfetto e un sorriso solare i segni di una malattia che sta affrontando senza il conforto dell’uomo che amava, perché lui non è disposto a condividere con lei anche la cattiva sorte. Quel vuoto le avvicina, ma a unirle più profondamente sarà ben presto un’amicizia vera, di quelle che ti fanno sentire a casa. Perché la stessa vita che senza preavviso ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine. Ti porta a perderti, per ritrovarti. Ti costringe a dire addio, per concederti una seconda possibilità. Ti libera da chi sa soltanto fuggire, per farti scoprire chi è disposto a tutto pur di restare al tuo fianco: affetti tenaci, nuovi amici e amici di sempre, amori che non fanno promesse a metà. Sara Rattaro racconta le nostre emozioni come se sapesse leggerci dentro. Sono nostre le paure e le speranze, le illusioni e gli smarrimenti di Venetofronte alle mille variabili dell’amore, alle traiettorie imprevedibili dell’esistenza. Sono eroi normali quelli che vincono in questa storia, donne e uomini che hanno il coraggio di lottare nei momenti più duri, di accettarsi senza indossare maschere, di tenere aperta la porta del cuore per esporsi al destino e ricominciare.

 

 

Recensione

 

Il tetto di un palazzo signorile di Genova è il luogo in cui si incrociano i destini di Fosca e Valeria, due sconosciute che si troveranno a percorrere insieme un tratto della loro vita.

La Superba era ai miei piedi. Un insieme di cose non scelte che condiziona tutti i suoi abitanti. La famiglia o il quartiere in cui nasci, a Genova, sono motivo di orgoglio, quasi li avessi meritati. Se fossi sparita nel nulla, chiunque mi avesse voluto cercare avrebbe dovuto iniziare da qui. Da questo tetto, da questa città dura come la pietra, dalle sue crepe sanguinanti di contraddizioni e da quella ostinata bellezza senza tempo. Siamo gente di mare, vittime dell’acqua, prudenti come rettili ma onesti come colombe. Ho alzato lo sguardo verso il punto esatto in cui il mare sconfina nel cielo, è un punto cromatico preciso che solo a un occhio davvero attento non sfugge. Il blu era così limpido che mi ha fatto venire voglia di scriverci sopra con un grosso pennarello nero indelebile, di quelli che resistono alla pioggia, come le mie parole.

Fosca vive e lavora a Milano con Lorenzo, l’uomo dei suoi sogni, il suo migliore amico, conosciuto ai tempi dell’università. Lorenzo è perfetto, educato e, cosa non da poco, piace ai suoi  genitori che lo considerano un figlio.

Ma basta una sola parola di Lorenzo per mandare in fumo i progetti di una vita.

Lorenzo è gay, lo è da sempre, ma non ha mai avuto il coraggio di confessarlo ai suoi genitori, ai suoi amici, né tantomeno a Fosca.

Quando un uomo ci tradisce con un’altra donna, la prima reazione oltre alla rabbia e all’incredulità, è quella di andare  a vedere com’è fatta, cos’ha lei che (forse) non abbiamo, se è più bella, più ricca, simpatica. È inevitabile fare paragoni  e  formulare congetture sui probabili motivi del tradimento.

Ma quando il rivale in amore è un uomo, è una lotta impari, una battaglia persa ancor prima di iniziare.

Tutte le certezze  si sgretolano sotto il peso delle bugie. È una verità difficile da accettare e che mette in discussione  il nostro passato e in bilico il nostro futuro.

La storia di Valeria è più complessa e a mio parere il suo personaggio è il più riuscito del romanzo.

Valeria è una donna che alla soglia dei quarant’anni  scopre che suo marito Sergio la tradisce. Anche lei come Fosca si ritrova accanto un uomo fedifrago,ma nel suo caso il tradimento appare ancora più ripugnante, un atto infimo e becero.

«Mi sento come una a cui è stata portata via la parte più identificativa di sé. Io ero sua moglie, la sua migliore amica, quella che organizzava la nostra casa, le nostre vacanze. Io mi occupavo di lui e del nostro futuro… È come se fossi stata licenziata, e anche per questo avere quarant’anni non è un vantaggio.»

Valeria è malata di cancro, lotta ogni giorno contro un nemico oscuro e subdolo che si prende la sua salute, i suoi capelli, il suo seno. Valeria combatte e non si abbatte.

Far credere al mondo che ce la farai. Ecco, cos’è il cancro.

In questo suo percorso di malattia è accompagnata dal suo amico Ale, segretamente innamorato di lei da anni, dai genitori e per un breve tempo da Fosca con la quale ci sarà una connessione immediata.

Quel vuoto le avvicina, ma a unirle sarà ben presto un’amicizia vera, di quelle che ti fanno sentire a casa.

 Due donne tradite e ferite ma forti e combattive che trovano dentro di sé la forza di ricominciare a vivere e a lottare.

Avevo vissuto la mia Apocalisse e il sole era sorto un’altra volta. In tutte le parti del mondo, senza esitazione.

E gli uomini? Che figura ci fanno in questo libro?

Gli uomini sono il sesso debole, appaiono impauriti e incapaci di essere se stessi, egoisti e vigliacchi.

Uomini che somigliano a bambini spaventati di fronte alla scoperta della verità da parte dei genitori o capricciosi e petulanti quando il giocattolo che tanto amano si rompe.

Uomini ipocriti,fallibili, pusillanimi che, incapaci di “gestire”donne così  impegnative, vanno via di spontanea volontà o forse per selezione naturale sono destinati ad allontanarsi, sparire dalla loro vita per lasciare spazio a uomini audaci che non si tirano indietro davanti ai sacrifici, al dolore, alle prove.

Uomini che amano con coraggio. Uomini che restano.

Perché la stessa vita che senza preavviso ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine. Ti porta a perderti per ritrovarti. Ti costringe a dire addio, per concederti una seconda possibilità. Ti libera da chi sa soltanto fuggire, per farti scoprire chi è disposto a tutto pur di restare al tuo fianco: affetti tenaci, nuovi amici e amici di sempre, amori che non fanno promesse a metà.

Sara Rattaro ci accompagna alla scoperta del complicato universo femminile facendoci entrare in punta di piedi nelle vite di Fosca e Valeria. La scelta ricade sempre su temi attuali e  taboo, raccontati con profonda compostezza. Con la sua prosa fluida spezzata da qualche breve riflessione introduttiva, Sara narra con delicatezza la storia di due vite parallele che a un certo punto sono destinate a intersecarsi affinché l’una prenda e impari qualcosa dall’altra.

Densa d’amore è la descrizione di Genova, vista come una madre severa e un po’ burbera che per pudore non mostra i propri sentimenti ai suoi figli, ma che nelle difficoltà è sempre pronta a riaccoglierli in seno.

Un libro delicato e profondo che resta al lettore.

Alla prossima

Vanilla

Storia