In occasione di questa importantissima giornata ho letto per voi il racconto Vampyland Un Natale da ricordare di Federica D’Ascani.
Titolo:Vampyland:Un natale da ricordare
Autrice:Federica D’Ascani
Libro per ragazzi
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SINOSSI
Sei mai stato a Vampyland? No? Be’, neanche Francesco. Ma Danny, il suo migliore amico, è proprio da lì che proviene, e il suo tempo sulla Terra sta scadendo, ormai. Mancano poche settimane prima che il piccolo pipistrello di peluche sia costretto a tornare indietro, dal Signor Dentifini, e la prospettiva non piace a nessuno dei due amici. Il pauroso Arcivampiro, infatti, non è solo cattivo e perfido, ma vuole fare di Danny un vampiro a tutti gli effetti, proprio come lui. Con Natale alle porte, questo di certo non è un bel modo di festeggiare. Anche perché il piccolo peluche è l’unico amico di Francesco. Senza di lui, con chi parlerà? Poche parole e la musica rock sono tutto ciò a cui è abituato. Da sempre… Ma… La magia del Natale arriva anche in casa dei due amici e Beatrice, una bambina dalle trecce arancioni come le carote, irromperà nelle loro vite come un tornado di simpatia, abbattendo una a una tutte le barriere di Francesco. Il primo episodio di Vampyland ti attende: verrai catapultato in un mondo completamente diverso da quello che conosci. E una volta incontrato Danny, tornare indietro sarà impossibile!
Età di lettura: da 7 anni.
Recensione
La scelta del libro, dettata dalla profonda stima che nutro per questa autrice, è stata una casualità voluta sicuramente dal destino.
La storia narra di Francesco, un bambino autistico e della sua avventura con un fantastico amico immaginario, che poi tanto immaginario non è: Danny, il vampiro di Vampyland.
Non parlava mai con nessuno, era un ragazzino taciturno, Francesco, ma con il piccolo vampiro riusciva a sentirsi a proprio agio: sé stesso.
…era un tipino un po’ speciale, fatto come gli altri, ma con una testa fuori dal comune.
Man mano che leggevo ho pensato a te mio caro nipotino e alla coincidenza di aver scelto questo racconto pur non conoscendone la trama, per cui a te e a tutti i bambini speciali come te voglio dedicare il mio pensiero.
Amato nipote, tu come Francesco, il protagonista di questo racconto, vivi nel tuo silenzio e rifuggi il contatto, ma sono più che certa che i tuoi pensieri vorticano e cerchi di capire perché pur amando il silenzio pochi sono i gesti di comprensione che vengono dedicati a te. Sono certa che tu capisci ogni singola sfumatura delle nostre emozioni, ma noi che ci crediamo “normali e sensibili” non riusciamo ad arrivare a te, a capire il tuo silenzio, a capire i tuoi gesti quando basterebbe anche solo il sorriso di un altro bambino, il suo calore, la sua voglia di esserti amico per renderti felice e sereno. Sono sicura che tu, come tutti i bambini speciali, desideriate avvicinarvi agli altri bambini, giocare insieme a loro, ma non sapete come fare mentre noi “normali”, bambini e adulti, temiamo il diverso, non capiamo, non ci lasciamo travolgere dal semplice desiderio di amare e voler vedere sorridere un bimbo o un ragazzo che, non per sua scelta, ama e vive in maniera diversa.
Per tutto ciò ti chiedo scusa.
Questo racconto nella sua semplicità, care Dame e cari ragazzi, ci aiuta a comprendere che, pur nella diversità, tutti gli esseri umani hanno bisogno solo di semplici cose: l’accettazione, il calore dell’amicizia, la comprensione al di là della parola, di un sorriso, dell’amore incondizionato.
“Vuoi essere mio amico” Se lo dico alla mamma e si informa su dove abiti, vuoi essere mio amico?” Francesco sentì un calore enorme salirgli in petto…..
“….Io sono così e se qualcuno vuole essere mio amico mi deve accettare così come sono”
“Ma io non voglio che tu sia diverso. A me piaci così come ti ho conosciuto”
Ogni bambino, ragazzo o adulto, speciale o no, desidera solo questo e spero che queste mie parole possano aiutare a comprendere.
Complimenti Federica D’Ascani!
Hai scritto un racconto toccante, umano e veritiero descrivendo con semplicità e delicatezza il mondo silenzioso, ma a volte caotico, di un bambino autistico trasmettendoci quel filo di speranza che solo amandoli profondamente potremo donargli un po’ di gioia e serenità.
Giusi
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