Titolo: Vendetta d’amore
AA: Anna Grieco – Irene Grazzini
Data di pubblicazione: 2 febbraio 2017
CE: Leggereditore
Genere: Historical romance
Londra, XVIII secolo. La contessina Elizabeth Clarendon ha preso la sua decisione: rinuncerà agli agi del suo rango per fuggire insieme all’uomo che ama, Kenneth, anche se è solo un umile stalliere. Non ha fatto però i conti con il padre, uomo egoista e meschino, che minaccia di far uccidere l’innamorato. Per salvarlo, Elizabeth è costretta ad allontanarlo da sé con l’inganno, a costo di spezzargli il cuore.
Un anno dopo, Kenneth è diventato il nono duca di Wellesley e ha un solo pensiero: vendicarsi dell’umiliazione subita. Ma è davvero ciò che vuole? E allora perché l’unica cosa cui riesce a pensare sono quegli occhi di zaffiro capaci di accendergli il sangue nelle vene? Ed Elizabeth, ora che il suo amore è tornato, si ritrova nuovamente attanagliata tra sentimenti e obblighi, in una stretta che le imporrà una nuova scelta.
Ambientato tra gli splendori e le ombre della Londra vittoriana, un romance storico che terrà le lettrici con il fiato sospeso fino alla fine.
Con padronanza ed estrema naturalezza le due autrici ripropongono il loro team vincente di sinergia creativa, si muovono con abilità ed eleganza nella tradizione del romance di ambientazione, con tocchi precisi e rapidi, tra le decise sfumature di erotismo caldissimo (vi faranno arrossire romantiche lettrici), per riprodurre l’ambientazione perfetta. Particolari che tratteggiano l’atmosfera della Londra vittoriana, lievi accenni al contesto socio-culturale, alle storture sociali, al perbenismo borghese e al fascino dell’Oriente, allo snobismo nei confronti delle ex-colonie e ai fermenti dell’emancipazione femminile. Ma…è una storia di sentimenti.
È una storia d’amore, bruciante, totalizzante.
Una storia di passione, quelle incontenibili, che fanno perdere il controllo, che lasciano senza possibilità, che non danno tregua, che non lasciano scampo.
Quelle da leggere e poi sospirare sognanti.
Si irrigidì, e prima che potesse voltarsi, si sentì afferrare con forza alla vita, mentre una mano virile si posava sulla sua bocca.
«Sssh!» udì una voce sussurrarle all’orecchio, poi avvertì il tocco di labbra morbide sul collo.
Elizabeth si lasciò andare sul petto solido premuto contro le sue spalle e sospirò di piacere per le meravigliose sensazioni che stava provando. Geme e quando sentì la lingua peccaminosa dell’uomo lambirle la tenera carne della gola e, liberandosi della mano che le tappava la bocca, si voltò e fissò gli occhi ardenti del giovane che le stava di fronte.
«Pensavo che non saresti più venuta» sussurrò Kenneth accarezzandole con dolcezza una gota.
«Nulla mi avrebbe tenuta lontana da te» rispose lei, appassionata, guardando l’uomo che da sei mesi le aveva rapito il cuore.
Amore proibito, impossibile e pericoloso. Destinato al sacrificio. Vendetta e amore, nell’odio e nel desiderio: due modi di vivere e sentire la passione. Due sigilli nelle vite dei protagonisti, istinto e amore, due marchi a fuoco nel loro destino. Elizabeth e Kenneth sono destinati a rincontrarsi, per fatalità o per un piano accarezzato in segreto…
«Guardami, Elizabeth!» sbottò Kenneth vedendo che la sua dama si ostinava a guardare dovunque e chiunque, tranne che lui.
Lei si rese conto di non poter tergiversare oltre e obbedì, piantando gli occhi azzurri in quelli scuri dell’uomo.
Wellesley si sentì incendiare i lombi davanti al fuoco di quello sguardo, soprattutto grazie alla vicinanza del suo corpo morbido, ma caparbiamente tenne a freno i propri istinti. «Allora, non sei curiosa? Non vuoi domandarmi nulla?» chiese in tono be ardo.
«Tanto adesso me lo dirai tu stesso, giusto? Non stai morendo dalla voglia di farlo?» riba é Elizabeth.
C’era qualcosa, nel suo tono… forse pacata rassegnazione. Kenneth si sarebbe aspettato sconcerto, rabbia, sarcasmo, o magari un po’di pentimento per la sofferenza che gli aveva provocato. Invece sembrava lei, adesso, quella sofferente.
Non c’è nessuno più pericoloso di un amante tradito, nulla di più temibile dell’orgoglio ferito, niente di più insidioso della gelosia. Con abilità le autrici padroneggiano la svolta drammatica della storia dei protagonisti, aumentando d’intensità il tono e il colore della narrazione grazie all’impetuosità del protagonista maschile, consumato dal rancore
«Kenneth, ti scongiuro, un tempo dicevi di amarmi…»
«Hai detto bene, tesoro, un tempo» replicò l’uomo, glaciale. «Prima che mi rifutassi perché non ero nessuno. Ma adesso non è più così, vero?» Ci fu una breve pausa, poi il duca riprese: «Dimmi una cosa, Elizabeth, chi ti ha convinta a venire qui a strisciare ai miei piedi? È stato tuo padre?»
Non ottenendo risposta, capì di aver fatto centro. Il saperlo lo mandò in bestia, perché quel farabutto del conte non si meritava tanta lealtà. Lei avrebbe dovuto riporre in lui quella fiducia incondizionata, e lui l’avrebbe protetta come il più prezioso dei suoi tesori. Invece aveva scelto quel bastardo senza scrupoli del padre.
Ancora una volta.
No, lei non meritava la sua pietà: voleva vederla umiliata, priva- ta di ogni orgoglio, completamente so omessa. «Fa’ ciò che ti ho detto oppure vattene» le ingiunse.
Elizabeth si piega, per disperazione e necessità, mortificata dalla viltà di un padre padrone riprovevole, al ricatto. Vittima sacrificale dell’egoismo maschile diventa la posta in gioco di una vendetta (d’amore). Il cuore di Kenneth è ormai sordo e indifferente, esacerbato dal desiderio di rivalsa e dall’odio. Kenneth e Elizabeth stringono unpatto scellerato, sancito da lussuria e tormento.
Una volta al sicuro nella carrozza, le lacrime le bagnarono senza ritegno il volto, perché sapeva che quel giorno non solo aveva ucciso una parte della sua anima, ma era morto anche quell’amore sincero e pulito che un tempo aveva provato per quell’essere senza cuore che era diventato Kenneth.
Complice la necessità, la vicinanza forzata alimenta il desiderio che accorcia le distanze in modo febbrile, la brama di Kenneth -vendetta, possesso, rivalsa- invade gli spazi angusti di un palco a teatro, dell’abitacolo di una carrozza, di un salottino…le sue carezze lascive e lo sguardo bruciante consumano Elizabeth. Ma soprattutto, quello che la turba è la speranza di scorgere in questo uomo distante e potente quell’innamorato devoto e sincero. Soprattutto quando si dimostra capace di indicibile tenerezza nei confronti di un orfanello, che fa intravedere un riflesso dell’animo generoso è giusto che aveva.
E poi…un piano alternativo, una contromossa, studiata dalla contessina Tremain, la migliore amica della protagonista- irriverente e vitale, dalla straordinaria energia, quasi una deliziosa comprimaria- e dal volente o nolente Visconte Fitzgerald, fedele amico, affascinante e magnanimo, di Kenneth. I due saranno complici affiatatissimi, sorprendentemente in sintonia, incredibilmente vicini…
Proprio quando Elizabeth e Kenneth, travolti dal precipitare degli eventi, incalzati da ex amanti gelose e infide malelingue, affascinanti corteggiatori e rivelazioni sorprendenti, non riusciranno più a fare a meno l’uno dell’altra. Perché la forza di quel sentimento che li scuote è quella dell’altra faccia dell’odio: l’amore.
Invece ho voluto umiliarti, come se questo potesse compensare l’umiliazione che ho subìto io. Sono stato cieco e sciocco e così ti ho perduta, perché tu non potrai più amarmi, dopo tutto quello che ti ho fatto.»
«Kenneth…» ripeté Elizabeth, più forte. Non gridò, ma lui lo percepì comunque come una scudisciata in pieno pe o.
«Mi dispiace» concluse il duca con aria scon a, le spalle curve.
«Dispiace anche a me» sussurrò Elizabeth di rimando. Esitò un attimo, poi riprese: «Mi dispiace, ma anch’io sono cieca e sciocca, almeno quanto te, perché non posso fare a meno di amarti.»
La trama lineare, che appartiene alla tradizione più valida del romanzo di ambientazione storica, si accende a tratti grazie all’erotismo caldo, carnale. Presenta altresì alcuni passaggi delicati con rimandi piacevolissimi ai tempi e modi giusti del corteggiamento e della conoscenza nel pieno XIX (il brivido nello sfiorarsi di due mani che anche attraverso i guanti percepiscono il calore della persona amata, gli sguardi furtivi ad un ballo o durante un evento mondano, il piacere di una passeggiata a cavallo nella brughiera in compagnia) senza rinunciare grazie ad una trovata narrativa vincente -il ricatto d’amore- alla componente sensuale più spiccata.
Splendida dinamica delle due coppie nel romanzo, i cui destini sono mirabilmente intrecciati nella trama, ben articolata ma lineare. I personaggi secondari sono bene delineati, nella miseria e nel calore umano, come Lord Clarendon e Lady Constance.
Un romance di ambientazione storica molto caldo, che non ha nulla da invidiare ai testi oltreoceano che abbiamo imparato ad amare. Le due autrici lavorano in armonia, dando forza e sentimento alle diverse situazioni nello svolgimento della trama , mantenendo il ritmo sempre alto grazie a diversi espedienti: la corrente erotica, la vivacità dei dialoghi, le frizzanti trovate delle due giovani amiche, la freschezza di alcuni momenti sentimentali.
Una storia di passioni, vive e brucianti, come sono l’odio e l’amore. Come sigilli impressi a fuoco.
Saffron