Care Dame di Harem, il libro di cui vi parlo oggi è “Violet” di Monica Murphy, primo volume della serie “The Fowler Sisters” uscito il 10 ottobre scorso con la Newton Compton.
Venite a scoprire cosa ne penso.

 

 

Titolo:Violet

Autrice:Monica Murphy

Editore:Newton Compton

Pubblicazione:20 ottobre 2017

Genere:Contemporary romance

Serie:The Fowler Sisters #1

SINOSSI

Ho sempre vissuto facendo quello che ci si aspettava da me. Sono la figlia di mezzo, la figlia responsabile. Quella che ha affrontato un grande pericolo ed è sopravvissuta. Quella che si è dedicata agli affari dell’impero di famiglia. Quella che ha conosciuto un uomo ambizioso e si è innamorata. Avremmo dovuto dirigere la Fleur Cosmetics insieme, io e Zachary.
Invece ha avuto una promozione e mi ha lasciata a mangiare la polvere. Forse è stato meglio così, vista la sua slealtà e la sua tendenza a guardare le altre donne. E in ogni caso c’era un altro uomo che il destino aveva deciso di farmi incontrare. Anche lui con una grande sete di successo, proprio come Zachary, forse anche di più. Neanche lui ha scrupoli. E tutto quello che lo circonda è un mistero. Non so niente di Ryder McKay, tranne che mi fa sentire cose che non ho mai provato prima.
Un momento rubato, un bacio, un tocco… e sono in trappola. Ryder è come una droga potente, e io sono come una tossicodipendente che non vuole guarire. Mi dice che le sue intenzioni non sono pure, e gli credo. Ma per la prima volta nella mia vita non mi importa. Sono disposta a rischiare di perdere tutto pur di stare con lui. Compreso il mio cuore. La mia anima. Tutto.

RECENSIONE

Avete presente la sensazione che proviamo quando entriamo in una profumeria? Il nostro olfatto percepisce una miriade di essenze e fragranze.
Questa piccola introduzione per farvi immergere nell’atmosfera di questo libro, ambientato in un’azienda di cosmetici, la Fleur Cosmetics.
Violet è la figlia di mezzo di tre sorelle. Viene dipinta come quella meno appariscente, quasi anonima, ed è la più responsabile, quella su cui si può sempre fare affidamento per qualsiasi evenienza. La sua vita sembra in apparenza perfetta: occupa una posizione di rilievo all’interno dell’azienda di famiglia e ha un fidanzato, anche se non è propriamente un campione di fedeltà, da cui si aspetta di ricevere la fatidica proposta di matrimonio durante una cena. Ma le sue speranze vengono disattese e si infrangono molto velocemente. Il padre di Violet ha offerto a Zachary una promozione: dal momento che il mercato in Gran Bretagna è in espansione, ha deciso di mandarlo a Londra per due anni come responsabile marketing.
“Due anni in cui Zachary vivrà in un altro Paese dove incontrerà innumerevoli donne? O meglio, dove molto probabilmente andrà a letto con innumerevoli donne? Per quanto mi riguarda, potrebbe essere l’inizio della fine.”
Mai parole furono più profetiche. Sarà davvero l’inizio della fine. Alla stessa cena è infatti presente un altro dipendente della Fleur Cosmetics: Ryder McKay.
Ryder porta con sé un’aurea di dissolutezza, è il tipico bad boy che si è fatto da solo, ha uno sguardo magnetico ed è l’incarnazione del peccato. Ha il tipico atteggiamento sfrontato di chi se ne frega del giudizio altrui. E ha un piano ben preciso:
«Riuscirò a sedurre Violet Fowler».
«Una volta che mi metto in testa una cosa, ottengo sempre quello che voglio.»

Dietro a Ryder si nasconde una donna oserei direi ambigua: Pilar, una donna a cui Ryder deve tutto in quanto l’ha tirato fuori da un passato decisamente sordido. È una donna spietata, determinata, non si fa nessuno scrupolo pur di arrivare dove vuole, è fondamentalmente invidiosa.
Potrei quasi definire questa storia come una partita a scacchi, in cui ogni protagonista viene utilizzato da Ryder e Pilar come una marionetta per tentare la scalata ai vertici dell’azienda e ottenere così posizioni di rilievo.
Violet è sensibile, fragile, inconsapevole della propria sensualità e sessualità e quindi è la vittima perfetta ed ideale.
Ma i piani costruiti a tavolino non tengono conto delle emozioni:
«Quello che, però, non avevo calcolato, ed è stato un grave errore da parte mia, era che Violet potesse essere così bella da togliere il fiato. Non appena l’ho vista, sono rimasto quasi pietrificato e non volevo crederci, da bastardo incallito quale sono. Ma quel vestito… il modo in cui rivela la sua pelle liscia e morbida senza esagerare. Un accenno di sensualità combinato con quegli occhi vellutati, sofferenti e circospetti.»
Violet è destabilizzata, spaventata, irritata, ma anche elettrizzata dalla personalità camaleontica di Ryder. Ma nonostante questo, cede:
«Insegnami come cedere al piacere senza preoccuparmi delle conseguenze»


E cede perché Ryder è la quintessenza del proibito, è irretita dal modo in cui Ryder le parla, dalla sua voce roca e dal suo atteggiamento malizioso.
«E come mi bacia. Di nuovo, non c’è dolcezza, nessuna dolce esplorazione. Mi spinge la lingua in bocca, avvolgendola alla mia con lo stesso ritmo che probabilmente adotterebbe nella penetrazione. Non posso far altro che rispondere, le mie mani bramose si muovono sul suo petto, gli afferrano le spalle mentre mi agito addosso a lui come se volessi diventarne parte.»
E passare dal bacio a qualcosa di più sostanzioso è un attimo:
“Con il respiro mozzo tremo a quella tortura infinita. Mi lecca la pelle con la lingua calda e vellutata e, quando finalmente raggiunge il capezzolo, grido. «Sshh», mormora contro la mia pelle, un attimo prima di avvolgerlo tra le labbra e succhiarlo forte. Mi spingo verso di lui, chiudo gli occhi ma li riapro immediatamente. Non voglio perdermi un solo istante, non voglio lasciarmi sfuggire neanche per un attimo la vista di Ryder chino sul mio seno, la lingua che accarezza i capezzoli duri e umidi, la mano che scende giù, giù, giù, fino ad afferrarmi l’interno coscia e divaricarmi del tutto le gambe. Poi si stacca e si inginocchia posandomi le mani sulle cosce, gli occhi fissi tra le mie gambe. Lo guardo mentre mi osserva con il respiro ansante, la mia pelle ardente in preda al desiderio di qualcosa di più. Sta accadendo tutto troppo in fretta, e temo di venire da un momento all’altro. I suoi occhi su di me e le sue dita sulla pelle sensibile dell’interno coscia sarebbero già sufficienti. «Bellissima», mormora. «E così bagnata». Dovrei sentirmi mortificata da quell’esame spudorato ma, sotto sotto, mi piace. Vorrei poter aprire le gambe ancora di più per fargli vedere altro, tutto di me. Con le dita sfiora la corta peluria del pube facendomi sussultare, poi affonda nella pelle, leggero come una piuma. Cerca le grandi labbra, mi accarezza il clitoride e risale a toccarmi ovunque… «Posso farti venire solo con le dita?». Sembra quasi stia parlando con se stesso. «O vuoi che usi anche la bocca?». Oddio, sta cercando di uccidermi nel modo più bello. «La bocca», sussurro. Mi guarda negli occhi, la malizia è evidente. «Ah sì?». Annuisco, serrandogli i fianchi con le cosce. «Ti prego». Il sorriso subdolo che gli si apre sul viso mi suggerisce che gli piace farsi pregare. «Solo le labbra?». Mi posa un dolcissimo e rapido bacio proprio sul pube. «O anche la lingua?» «Tutto quanto», annaspo nel desiderio spasmodico di prendergli la testa e appoggiarla su di me.
Vi ho messo volutamente un estratto estremamente lungo per farvi capire qual è il mood del romanzo. Con il racconto mi fermo qui, anche perché non c’è molto altro da dire, a parte il finale facilmente intuibile.
Di questa autrice avevo già letto e recensito per il blog la  “Reverie Series” che mi era piaciuta moltissimo, per cui quando Vanilla mi ha assegnato questa recensione ero entusiasta. Ero convinta finalmente di poter scrivere una recensione positiva e intensa, ma, ahimè, anche stavolta non posso farlo.
Lo so che io pretendo molto da un libro, vi assicuro che ho provato a cercare aspetti positivi da mettere in risalto per dare almeno un 3, ma non ne ho trovati. Questo libro è costituito da 303 pagine in cui, oltre a svariati amplessi, c’è ben poco e quel poco è pure strutturato male.
Ma analizziamo più nel dettaglio. Partiamo dai personaggi.
Violet è una protagonista che, a mio avviso, viene dipinta in maniera molto contraddittoria.

Viene descritta come la ragazza fragile, insicura, sopraffatta dagli uomini che fanno parte della sua vita, ma poi, invece, in alcune sue scelte è molto forte e determinata. È contraddittoria pure per quanto riguarda le scene erotiche. Viene rappresentata come la ragazza inesperta, colei che si stupisce se un uomo le chiede di spogliarsi, colei che si spaventa dal possibile uso di una cravatta in camera da letto, ma, poi, all’atto pratico, si trasforma in una vera e propria professionista dell’ eros.
Passiamo a Ryder di cui vi ho già parlato durante il racconto, ma vorrei aggiungere qualcosa.
Vi ho già raccontato che è il classico bad boy, l’incarnazione del peccato, ma l’autrice ci ha fatto anche intuire qualcosa relativamente al proprio passato. Io avrei sfruttato meglio questi elementi per caratterizzarlo meglio, per dargli più spessore. Insomma, Ryder, non è solo un mandrillo in camera da letto! Nel “pensato” vengono fuori le sue emozioni, ciò che prova per Violet, ma è sempre troppo poco. Quando la scena inizia ad acquistare un minimo di pathos ed intensità, ecco che l’autrice la interrompe con l’ennesimo amplesso.
Passiamo alle innumerevoli scene erotiche.
Sono descritte nel più piccolo e minuzioso dettaglio, i loro amplessi sono rudi, selvaggi, appartengono a quel genere in cui la linea fra dolore e piacere è molto sottile, ma, nonostante questo, non mi hanno emozionato, non mi hanno trasmesso assolutamente nulla. Non sono una puritana, tutt’altro, ma leggere pagine e pagine di sesso senza un minimo di approfondimento psicologico dei personaggi, senza una storia solida che mi faccia capire i loro comportamenti e che mi faccia immedesimare, emozionare, sospirare a me non lascia nulla.
Vorrei aggiungere anche un altro aspetto: va bene sognare almeno nei libri, ma almeno un pizzico di credibilità deve esserci. Che un uomo venga due volte nel giro di dieci minuti è pura fantascienza, sappiatelo.
Passiamo alla trama, o meglio, a quel minimo di trama presente.
Uno spunto interessante è sicuramente rappresentato dalla scalata al potere e dalla figura di Pilar. Sono arrivata alla fine, finale tra l’altro frettoloso e poco accurato, con molti punti di domanda. Molti aspetti sono rimasti in sospeso, come, ad esempio, il piano che aveva in mente Pilar o che fine fa Zachary in tutto ciò. Ho pensato che l’autrice volesse approfondirli nei prossimi volumi, ma sono elementi che appartengono prettamente alla storia di Violet per cui credo che la mia ipotesi sia errata.
Viene menzionata anche una figura appartenente al passato di Violet, un certo Alan Brown, figura totalmente inutile perché non è rilevante ai fini della storia e non compare mai.
C’è di buono che almeno è un libro che si legge velocemente. Se cercate un libro fra una lettura e l’altra, se cercate un libro per passare il tempo e se amate le storie hot e piccanti, sicuramente è un libro che fa per voi.

Alla prossima,
Vostra Lama di Ghiaccio Fra

Storia

Eros

 

 

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