Salve Harem, oggi vi parlo di VORREI SOLO FIDARMI DI TE, terzo libro autoconclusivo della serie Shot di Kennedy Ryan. Venite a scoprire cosa ne penso.

 

Titolo: Vorrei solo fidarmi di te

Autrice: Kennedy Ryan

Editore: Newton Compton

Pubblicazione: 28 giugno 2020

Serie Shot#3

Autoconclusivo

 

Recensione

 

Lotus e Kenan mi avevano già incuriosita nelle poche scene a loro dedicate nei libri precedenti. La loro attrazione era palpabile ma Lotus era apparsa molto scontrosa e restia a intrecciare una relazione.

Il cuore spezzato è una dipendenza per alcune donne, una alla quale ho giurato non mi sarei mai assuefatta.

In questo capitolo scopriamo un aspetto intimo e profondo della sua personalità, le cicatrici che si porta addosso e cosa l’ha trasformata nella persona che è. La vita di Lotus è costellata di mancanze: non ha mai conosciuto suo padre e sua madre non si è mai presa cura di lei, troppo assorbita dalle sue conquiste amorose.

Lotus non si è mai sentita accettata né amata da sua madre che ha sempre schiacciato la sua personalità e tradito la sua fiducia nel peggiore dei modi. I suoi unici punti di riferimento sono stati l’amata bisnonna Mimi, custode della magia vodoo, e sua cugina Iris.

Dopo un’infanzia infelice e un’adolescenza passata nel Bayou, Lotus sembra aver trovato la sua strada professionale disegnando abiti per uno degli stilisti più famosi di New York, ma nella sua vita privata le cicatrici formatesi durante l’adolescenza sono diventate sempre più profonde nel corso degli anni e hanno ripreso a sanguinare. Dopo una fase di libertà sessuale, Lotus decide di elaborare i traumi infantili prendendosi una pausa dal sesso, ma il tempismo non è esattamente il suo forte visto che la sua pausa coincide proprio con l’entrata nella sua vita dell’affascinante Kenan Ross.

Kenan ha trentasei anni ed è compagno di squadra di August. È padre di una ragazzina di quattordici anni ed è uscito con le ossa rotte da un brutto divorzio che gli ha lasciato degli enormi problemi di fiducia.

È un tipo scontroso e diffidente ma con Lotus sente un legame improvviso e inspiegabile che lo spinge ad avvicinarla e a voler intrecciare a tutti i costi una relazione con lei.

«Credo che tra noi stia succedendo qualcosa di speciale, Lotus, e sì, in passato sono stato ferito. Mi hanno mentito. Tradito, ma non per questo scappo dal cuore, né da te. Non voglio che quello che è successo ci impedisca di provarci.»

 

La loro intesa non riguarda solo il sesso ma entrambi sentono di essere intimamente legati, di essere destinati a stare insieme. Naturalmente il loro rapporto non è tutto rose e fiori a causa di terze persone che cercheranno in tutti i modi di separarli, ma nonostante la sua giovane età Lotus si dimostrerà molto matura e farà delle scelte che alla fine si riveleranno vincenti.

Ho trovato l’amore dell’anima mia.

Le storie che racconta Kennedy Ryan sono sempre molto intense e velate di profonda malinconia.

Le sue protagoniste sono farfalle che riprovano a volare nonostante l’ala spezzata: Iris, Banner e infine Lotus non hanno avuto una vita facile, eppure alla fine ce l’hanno fatta trasformando il loro dolore in forza, le loro cicatrici in trofei di guerra.

Lotus ha subito il peggior tradimento che una bambina possa subire: quello di sua madre, la persona che l’ha messa al mondo e che avrebbe dovuto proteggerla e amarla sopra ogni cosa, ha girato la faccia di fronte agli abusi sessuali commessi dal suo uomo nei confronti della figlia. E non solo li ha negati facendo sentire Lotus sporca e inadeguata, ma ha scelto di tenersi accanto il suo aguzzino sbarazzandosi di sua figlia.

Sopravvivere dapprima alla violenza sessuale e poi al rifiuto di una madre è estremamente difficile, eppure Lotus ci riesce grazie a Mimi che le insegna l’arte del cucito e le trasmette un sesto senso molto sviluppato. Così come il fiore di cui porta il nome, Lotus fiorisce nel fango, la sua anima sboccia e sopravvive nelle avversità.

Se il suo personaggio è molto forte, quello di Kenan non è da meno. Di lui mi è piaciuta la serietà, il credere a tutti i costi nel suo rapporto con Lotus e la caparbietà nel farlo accettare anche agli altri.

In questo libro si mischiano dolore, traumi infantili, romanticismo, speranza e anche superstizione e magia. In alcuni momenti Lotus sembra una specie di strega: il sesto senso trasmessole da Mimi insieme alla conoscenza dei riti vodoo la rendono una vestale della magia, un’intermediaria tra il mondo reale e l’aldilà. Lotus sente le cose prima che accadano e usa ogni rituale insegnatole da Mimi per contrastare l’inevitabile.

Spesso la sua superstizione mi ha fatto sorridere, ma la sua convinzione di poter cambiare il destino, la caparbietà nel ribellarsi a ciò che sembra già scritto mi ha dato speranza.

Kennedy Ryan non scrive romanzi semplici e banali col fine di intrattenere i suoi lettori ma è un’autrice impegnata nel sociale che usa i suoi libri per veicolare messaggi importanti contro il razzismo, la violenza contro le donne, il bullismo etc.

I suoi testi scuotono l’anima facendoci riflettere su determinati comportamenti o situazioni ed educano il nostro pensiero. Leggerli a volte è un pugno allo stomaco e non tutti sono nel mood giusto per farlo, tuttavia a mio parere vanno letti non solo per rendersi conto della straordinarietà della sua penna, ma anche perché fanno vedere sotto un’altra luce un genere bistrattato come il romance.

Alla prossima,

Vanilla

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