Titolo: White

Autrice:T.L.Smith

Genere: Romance

  Editore: Hope Edizioni

Serie:Black#3

  Pagine: 173

  Prezzo: € 15,90 cartaceo – € 3,99 ebook

  Uscita: 1 luglio 2019

SINOSSI

Tutto cambia, in pochi secondi, minuti, ore.
Lo so bene: è accaduto a me.
Non è stato un cambiamento in meglio.
Sono rotto, andato in pezzi.
No, non è corretto: perdo pezzi.
Parti di me mi sono state strappate con tanta violenza che è impossibile recuperarle.
Anche se vorrei farlo.
Vorrei farlo per lei.

Questa è la storia di Jack e Addy.
Questa è la storia del loro amore.

 

LA SERIE:

1)Black

2)Red

3)White

 

RECENSIONE

 

Mi sono perso, l’oscurità mi ha catturato. Mi ha stretto nella sua morsa come una trappola.

 

Care Dame, oggi vi parlo di White, terzo romanzo della serie Blake, scritto da T.L. Smith. Un dark romance incentrato su Jack l’amico fraterno di Liam/Black.

Dopo Black e Red e l’epilogo di quest’ultimo che ci aveva lasciate sbigottite e nuovamente nell’angoscia, ero preparata a un libro che sicuramente mi avrebbe trasportata nell’abisso in cui era stato trascinato Jack ancora una volta.

In White la storia prosegue senza soluzione di continuità gli eventi raccontati in Red e di conseguenza viviamo in prima persona l’agonia di Jack, caduto nelle mani suo peggior incubo.

Nonostante le atrocità subite, salvato da Black accorso in suo aiuto, Jack ha difficoltà a riprendere in mano la sua vita non tanto per i traumi subiti, per i quali ha come costruito uno scudo dietro il quale si rifugia per escludere il dolore fisico, ma più per allontanarsi da ciò che gli fa dolere il cuore, ciò a cui non è preparato: il suo amore per Rose.

 

Come potevo essermi innamorato di una persona che non avrebbe mai potuto ricambiare quel sentimento?

 

Nei cinque anni passati con Rose, a prendersi cura di lei e della sua famiglia, Jack lentamente e inesorabilmente si è legato alla stoica Rose. Ha sperato che un giorno la ragazza corrispondesse i suoi sentimenti, ma il ritorno di Black ha definitivamente aperto i suoi occhi. Rose non ha mai smesso, neppure per un istante di amare Black, e quindi è consapevole che il suo posto non è più lì con lei. Non c’è più bisogno di lui.

 

Non importava quanto fosse cattivo Black o chi fosse, per Rose era tutto.

Perciò me ne sono dovuto andare, non potevo rimanere più a lungo. Amavo entrambi, ma in modi diversi.

 

Preferisce allontanarsi dalla coppia riunitasi e dalla loro famiglia, cercando di annegare il suo dolore, la sua perdita nell’alcol e nel sesso occasionale, duro, violento, sadico e perverso.

Sera dopo sera, bevendo fino all’oblio. Sperando di annegare così i miei demoni, le paure.

Era davvero una cosa triste, che il mio piacere derivasse dalla tortura di qualcuno.

Ho reso il dolore e la tortura miei schiavi e li ho soggiogati completamente.

 

Solo così lui riesce a placare i suoi demoni, a placare e contenere i ricordi atroci per il male inflittogli, e le torture subite: con il controllo totale e predatorio nei confronti delle sue partners.

 

…a me piace avere il controllo. Che si tratti di figa, armi, club, uomini, qualsiasi cosa, mi piace.

L’incontro con Addy, barista del locale da lui frequentato, di primo acchito e annebbiato dall’alcol, troppo alcol e troppi demoni per ricordarsi di una bellezza come lei. Ma in un momento di lucidità alcolica Jack si accorgerà di questa sexy ragazza capace di fargli scordare i suoi tormenti sentimentali.

 

E la solita barista che mi serve, sera dopo sera.

…ed è allora che riesco a sollevare lo sguardo e a vederla davvero per la prima volta, senza la nebbia alcolica che di solito mi avvolge. La vedo, e mi toglie il fiato, …

È bella da morire, con lineamenti stupefacenti.

Le sue parole sono ardenti, come scaturissero dalla sua sensualità.  Vorrei scoparmela, per giorni di fila.

…mi piace il modo in cui mi guarda: come fossi una persona. … lei mi piace, il che sarà un problema.

 

Obbligati da una serie di circostanze a convivere, Jack si ritroverà a dover proteggere Addy anche da Black e dal suo “incarico”.

Che ruolo avrà Addy nella vita di Jack già complicata?

L’attrazione fra Jack e Addy è indubbia, ma sentimenti soverchianti di paura per Addy e destabilizzanti per Jack li travolgeranno impedendogli di aprirsi e conoscersi veramente.

Ma chi è Addy?

Già, chi è Addy!

Lascio a voi il compito di scoprire, leggendolo, cosa lega i due giovani, quali saranno le implicazioni e i risvolti delle loro interazioni, quanto Addy è stata l’artefice del recente passato di Jack.

White doveva essere il libro di Jack, la sua storia, e posso affermare a fine lettura e dopo attenta riflessione che è solo il libro di Jack, perché l’altra protagonista, Addy, sostanzialmente non mi è pervenuta.

Mentre l’autrice traccia, sin dai primi libri, un profilo accurato di Jack, ci narra la sua storia, le sue traversie, gli orrori di cui è stato vittima permettendoci di viverli in prima persona, grazie a un accurato e dettagliato racconto che lo stesso Jack ci fa, la protagonista femminile risulta un personaggio nebuloso, mal descritto, le cui azioni rasentano l’incoerenza.

Mentre Jack per tutta la narrazione affronta un percorso doloroso di trasformazione ed evoluzione,

 

Sono rotto, andato in pezzi. No, non è corretto: perdo pezzi. Parti di me sono state strappate con tanta violenza che è impossibile recuperarle. Anche se vorrei farlo. Vorrei farlo per lei.

 

Addy si presenta statica, ancorata a eventi disturbanti, ma non tali da giustificare e farle fare delle scelte così drastiche e incoerenti.

L’autrice ce la presenta come una ragazza tosta, ma che in realtà è succube, incapace di reagire, che scappa da chi le può essere d’aiuto per rifugiarsi da chi la tormenta. Incoerente.

Manca letteralmente la sua storia, il suo vissuto.  Solo accenni vaghi. Non esistono motivazioni fondate che la spingano a compiere le sue scelte o quantomeno l’autrice non si prodiga nello spiegarle.

Tutto ciò che viene ordito ai danni di Jack e che dà sostanza alla vena suspence di questo romanzo non ha alcuna spiegazione. Ce ne viene data un superficiale accenno alla fine del romanzo, ma fortemente carente e insufficiente.

Inoltre, tutti i legami e le interazioni con i personaggi secondari, fondamentali per costruire il plot non sono adeguatamente spiegati.

Una caratterizzazione così agli antipodi, quella di Jack e Addy, tanto da farmi ipotizzare due mani diverse nella scrittura di questo romanzo. Inoltre, mentre la parte dark è descritta con minuzia di particolari rendendola realistica all’eccesso, il plot e quindi la sequenza di avvenimenti presenta buchi e falle continue. Moltissimi eventi sono solo accennati e mai dettagliati.

Ad. es: il ruolo di Mick, “compagno di Addy”, in combutta con Robbie, nel rapimento di Jack.

L’atteggiamento del padre di Addy dopo la sua presa di posizione in relazione all’eredità materna.

Molti atteggiamenti di Addy durante la narrazione non hanno nessuna spiegazione logica, come rifiutarsi categoricamente di tornare a stabilirsi nella sua città anche se in realtà lì non era successo niente di drammaticamente rilevante.

Oppure il perché del suo accettare passivamente gli ordini impartitole da Mick.

In ultimo, ma non meno importante il tipo di connessione che si istaura tra Jack e Addy: si passa repentinamente senza alcuna spiegazione dal “non toccarmi” perché ho paura del tuo modo di fare sesso a “scopami” forte e senza remore.

Al contrario quando l’autrice narra di Jack, dei suoi pensieri, delle sue paure, dei suoi sentimenti, di ciò che prova per Addy, Rose e Black è perfettamente coerente con il personaggio regalandoci un protagonista di tutto rispetto.

Ed è una cosa inspiegabile e deludente poiché questa storia aveva un potenziale altissimo e se fosse stata impostata, articolata e gestita in maniera migliore si sarebbe rivelata un romanzo degno di una valutazione molto più alta.

Sicuramente ha influito negativamente nella mia valutazione oltre alle falle nel plot e alla mediocre caratterizzazione della protagonista femminile anche la disarmonia fra le parti riguardanti Jack, con uno stile di scrittura fluido, e quelle relative ad Addy, con uno stile singhiozzante.

Avendo ponderato tutti gli aspetti di questo romanzo, sia oggettivi che soggettivi, mi sento di non bocciarlo completamente poiché, nonostante tutte le pecche stilistiche e narrative rilevate, c’è una parte consistente di questo scritto, tutto lo sviluppo del personaggio di Jack, presentatoci in maniera ottima, cosa che fino all’ultimo mi lascia con enormi dubbi sulla presenza di una seconda mano nella stesura di questo romanzo.

In ogni caso ne consiglio la lettura, specie se sono stati letti i primi due romanzi della trilogia poiché con esso si ha la chiusura anche della storia di Black e Rose che tanto ci aveva affascinato nei precedenti libri.

 

Ama così intensamente, in modo profondo, come non ho mai visto prima. Forse proprio perché la vita lo ha spezzato, perché sa cosa sia il vero dolore.

 

Alla prossima,

Giusi

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