oltre

Formato: Formato Kindle

Dimensioni file: 2053 KB

Lunghezza stampa: 192

Editore: KeihraPaleviSP@2015 (21 febbraio 2015)

Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.

Lingua: Italiano

SINOSSI 

Avevamo lasciato Miguel e Laureen in volo per Caracas, finalmente ritrovatisi e liberi di stare insieme, forse per sempre, forse per un solo mese… 
Ma è veramente andata così ? 

Un giovane uomo potente e dotato di particolare avvenenza,come Miguel potrà finalmente vivere con la ragazza oggetto dei suoi sogni, ora che lei che pare definitivamente sua? 

I magnifici Tropici che accoglieranno Laureen in tutto il loro splendore vinceranno la nostalgia di lei per casa? E le persone che le si mostrano amiche , lo saranno veramente? Oppure qualcuna tramerà nell’ombra riuscendo nel proprio intento? 
E se Laureen si troverà faccia a faccia con chi ha rovinato il suo amato padre, se la sentirà di dividere la sua vita insieme al figlio? 
Nulla è scontato, nulla è certo, troppi pesi, troppe catene, troppo da perdonare da parte di entrambi. 

Questo ultimo Volume si apre con un colpo di scena, prosegue aldilà dell’ Oceano, ma il destino di questo Amore non è poi così scontato. 
Fino ad arrivare a un finale davvero coinvolgente e sconvolgente, che nessuno è in grado d’intuire… proprio come la sorpresa iniziale. 

La Vita è come una spiaggia dove le onde s’infrangono placide per giorni e giorni, stringono alleanze segrete con la sabbia giurando di rispettarne i confini. Poi, un giorno, rompono quel giuramento, sospinte da un vento impetuoso e imprevisto, contro il quale nulla possono. Ed ecco che quella spiaggia non c’è più, invasa, cancellata dalla loro irruenza involontaria, ma cui devono sottostare. Poi tutto torna tranquillo, ma quella spiaggia non è, non sarà mai più quella di prima.

 

Ho sempre pensato che ogni libro fosse un viaggio, un’avventura. Un percorso attraverso la memoria e un itinerario della immaginazione.

La Rosa dei venti è un percorso speciale e l’autrice un marinaio attento ed esperto che segue il mutare dei venti e conduce il lettore tra le pagine con perizia, sa sorprendere con il calore delle emozioni o il fresco pungente della ironia. Scorrendo le pagine, profumi e sapori anche lontani sono sapientemente dosati con quel pizzico di erotico e di esotico sempre intrigante. Dalle atmosfere languide della laguna, malinconica e suggestiva nella decadenza mahleriana, ai chiassosi e assolati vicoli della “piccola Venezia, di Caracas, ai paradisi tropicali.

È la storia di un amore, di un incontro tra una giovane donna fiera e indipendente, che ha alle spalle un passato importante ma, nella realtà del presente cerca di salvaguardare la memoria della sua famiglia, dell’amatissimo padre con cui ama ancora dialogare e scherzare pur avendolo dolosamente perduto in seguito ad una morte improvvisa. Coraggiosa e caparbia, cerca di onorarne la memoria portando avanti la preziosa impresa, un mobilificio artigianale, vivendo in un angolo di uno dei più bei palazzi nobili della Riviera del Brenta, a due passi da Venezia. Nella grande villa affacciata sul naviglio, preziosa per l’arredamento e per i ricordi di quella bimba ricca e amata, con uno speciale grande spazio per giocare, in cui ora si rifugia dopo la tragedia. Tra saloni con i soffitti alla veneziana e gli antichi pavimenti che racchiudono il dolore e la disperazione, con lenzuola impietosamente asettiche che coprono i preziosi mobili rimasti invenduti e velano il timore che resti solo l’illusione di poter recuperare quel passato felice o almeno la speranza. Come canta Dylan, il preferito del suo amato papà, quando parla di una ragazza che una volta si vestiva alla moda…

La madre di Laureen si è arresa alla depressione mentre la giovane continua a combattere, anche in un presente di amaro ridimensionamento, in cui non c’è tempo per l’amore perché deve salvare la prestigiosa fabbrica di mobili fatti a mano, gravata da una pesante ipoteca, ricevuta in eredità. Una piccola impresa di cinquanta persone che realizza pezzi unici inviati in tutte le parti del mondo, il classico made in Italy. Laureen ha lasciato gli studi universitari alla facoltà di filosofia per difendere, anche sporcandosi le mani, il terreno e l’edificio su cui sorge l’impresa del padre Vittorio. Vive ignorando le invidie e le gelosie dell’alta e media borghesia rivierasca, dando un taglio netto alla vita precedente, relazione compresa con un tipico stronzo maschilista superficiale come Davide, che ha liquidato con una bugia impietosa ma efficace, diventando tutta casa e fabbrica come scherzosamente si definisce.

Eppure sogna l’amore, che come spiega Clelia, la sua tata e vice-mamma, è quella cosa per cui non devi chiederti che cos’è la capisci e basta. Clelia e il vecchio Armida, a servizio della famiglia della giovane da tempi immemorabili, le stanno vicini, fedeli come cani da guardia. Molto lavoro, amiche sincere e corteggiatori che non si arrendono, perche é difficile rinunciare a quegli occhi colore dell’ambra che cambiano al sole e si riempiono di pagliuzze dorate, ai tratti delicati del volto incorniciati da capelli biondi con sfumature ramate. Una bellezza rinascimentale che sogna ma ha i piedi per terra, perché sente forte la responsabilità dell’eredità paterna.

Il destino si diverte a scompaginare le pagine della sua vita ancora una volta, intrecciando la sua storia con quella di un giovane bellissimo, magnetico, dagli occhi come l’oceano in tempesta e un passato di dolore,rifiuto ed isolamento. Miguel De marchi Duartes, Kahel per gli intimi, ventinove anni, vive a Los Roques, arcipelago al largo delle coste del Venezuela, America Latina. È a capo di un’importante holding con sede a Caracas. Figlio di una giovanissima mezzosangue e di Antonio De Marchi, una figura paterna ingombrante che lo ha rinnegato e poi lo ha riconosciuto e legittimato per farne l’erede di un impero. Miguel tra lenzuola aggrovigliate da amanti capricciose é annoiato e insofferente, cerca di scrollarsi di dosso nel caldo di Caracas anche la consapevolezza che si insinua nella sua mente di volere di più. Non è appagato. In lui c’è un senso di insoddisfazione continuo,fame di affetto benché abbia morso la vita fin dall’infanzia,messo a dura prova e forgiato dalle difficoltà. Un uomo dal fascino indiscutibile con una aura di autorevolezza mista a una certa spavalderia: un dono naturale, perché ha dovuto imparare a difendersi fin da piccolo alla dura scuola della strada. Ha studiato in un eccellente collegio colombiano perché potesse completare gli studi nella più prestigiosa università del Sudamerica e gestire un potere enorme, arrivato in modo inaspettato, che stravolge completamente la sua vita. Un piccolo figlio bastardo, nato dal peccato del tradimento che per uno scherzo del destino diventa erede della Empreza più importante del Sudamerica. tanti stralci del suo passato e della sua esistenza così sconvolta dall’infanzia li ha recuperati grazie alla nonna Gabriella, che Miguel riesce a chiamare così,abuela (mentre non riesce a chiamare De marchi padre), che custodisce segreti e misteri della famiglia e a ottant’anni passati conserva la lucidità per comprendere la vita,accettare le sue sfide con serenità e naturalezza, senza pregiudizi. Mikhael porta ancora i segni degli aghi per gli innumerevoli test di paternità,del rifiuto e dell’abbandono,ha imparato la lingua e le regole del mondo spietato di pescecani di De Marchi,perfino latinizzando il suo nome in Miguel: una riserva brillante divenuta un fuoriclasse. E il vecchio è tremendamente fiero di lui,anche se in silenzio. Perché é un uomo magnetico. Anche se incapace di liquidare una ex estremamente determinata e opportunista,Grete,glaciale è indifferente ai tradimenti:sesso vita sociale e chiacchiere da salotto. Ma estremamente pericolosa e arrivista…

Ha imparato l’italiano con la musica,anche con la poesia in musica di De André che sembra parlargli con profonda e amara dolcezza della madre mai conosciuta tra le donne “femmine un giorno per un nuovo amore povero o ricco,umile o Messia…e poi madri per sempre nela stagione che stagioni non sente“. Una ragazzina che ha pagato il prezzo più alto per un momento di debolezza e ha scelto l’amore più straziante cioè lasciar andare via un figlio che non avrebbe saputo nutrire. Miguel ha conosciuto l’affetto anche grazie a Maristella, la moglie del padre naturale e madre di Carlo, il fratellastro bello e dannato ridotto in coma in seguito a un incidente. Maristella ha accettato quel fagottino al barrio prendendolo tra le braccia e lo ha accolto, perché il cuore di una madre è grande e lo ha chiamato come l’arcangelo che trionfa sul male, per renderlo speciale. Anche Josepha é una premurosa mamita, la donna che ha allevato Miguel, dopo aver perso marito e figli in una rapina.

L’Italia è il paese dei nonni paterni e lì Mikhael ha conosciuto l’amore, inaspettatamente, mentre sbrigava degli affari in sospeso del padre che coinvolgono le sorti dell’azienda di Laureen. Perché questa è una storia di amore e di esperienza, quella delle figure materne delle donne che restano accanto per consolare e comprendere, che danno lezioni di vita con la saggezza nel cuore.

 È la storia di uomini che hanno costruito il loro futuro con fatica e con dedizione, dei loro “frammenti di passato”, di chi ha vissuto più di una vita nell’arco di decenni scommettendo sul doman, anche oltreoceano. uomini che hanno lottato come Alvise de Venier, il nonno di Laureen, amico d’infanzia nobile e ricco di Mario De Marchi, contadino e povero, emigrato in Venezuela nel 1948 con la moglie.

Ma é soprattutto la storia di due giovani feriti che hanno voglia di vivere, che “fanno sempre l’amore“, nel senso che “costruiscono l’Amore” giorno dopo giorno.

 L’incontro è travolgente e delizioso, il desiderio è chimica pura, frizzante e allegra. Laureen e Kahel sono una coppia irresistibile, già dal primo volume:

Appariva pensoso e nello stesso tempo rilassato. Le lunghe gambe stese con i piedi incrociati, in jeans e maglioncino chiaro, quel filo di barba, le labbra morbide, il naso dritto, quello sguardo blu cupo. E i capelli neri che teneva ora indietro a scoprire la fronte ma che,ribelli, lasciavano sfuggire qualche ciocca, a donare un contrasto perfetto al suo volto bellissimo. Lei, appoggiata ancora alla finestra, ma ora girata verso di lui, staccò lo sguardo dal suo. Sentiva un desiderio doloroso di sedersi in grembo a lui, sentire il suo corpo aderire al suo, il suo calore, quella bocca…una voglia impellente di appartenergli, di sentirlo suo e di sussurrarglielo.

Le fasi della conoscenza e dello stupore di fronte alla intensità delle emozioni ma anche la meraviglia di fronte a quel senso di familiarità e di appartenenza, trascinano il lettore e lo coinvolgono pienamente, così che é facile affezionarsi ai protagonisti ma anche agli altri personaggi, alla visione corale di tutto il romanzo con delle ambientazioni sempre accuratissime.Il primo bacio è memorabile,travolgente, i loro Battibecchi divertenti, mentre i giochi linguistici tra le calle e le lenzuola lasciano intendere che amarsi è stare bene,provare emozioni nuove,parlare e capirsi o fraintendere e poi chiarire,con entusiasmo.

 «Amo i tuoi capelli perché hanno il colore del grano maturo e con il grano si fa il pane e il pane è necessario per vivere.» «Amo i tuoi occhi perché sono belli così, incorniciati da ciglia infoltite dalle tue lacrime, e parlano anche quando taci. Quando facciamo l’amore mi basta fissare il mio sguardo nel tuo, perso nell’attesa del piacere, per andare fuori di testa.» «Amo la tua bocca, che quando si apre alla mia lingua mi regala un sapore intrigante di innocenza e malizia inconsapevole. Ti bacerei per ore e immagino quali magie potrà fare sul mio corpo» «Amo le tue mani perché sanno di cera d’api, di fatica. Sanno di allegria e imbarazzo quando le muovi per esprimere un concetto che fai fatica ad esprimere. Conoscono il modo la strada per farmi eccitare e il solo pensiero, già mi eccita»

Nel secondo volume abbiamo visto le vicende della coppia diventare sempre più intriganti con numerosi colpi di scena e imprevisti: un ricatto meschino, la dolorosa lontananza, un matrimonio saltato in aria per il tradimento più vile, l’ingresso o il ritorno di rivali in amore… Laureen ha ripreso in mano la sua vita, gli studi e a far battere –piano- il suo cuore ma l’arrivo di Kahel ha rimesso tutto in discussione. Ha seguito un impulso, forse rincorrendo un filo di speranza inconscio. E ha fatto bene. Finalmente si ritrovano, soli, l’uno davanti all’altra, senza filtri, senza barriere. Facile sarebbe abbandonarsi al desiderio, alla felicità di essersi ritrovati, toccarsi, abbracciarsi ridendo, ma le parole dette rimangono sospese nell’aria. Gravi e minacciose come nubi tempestose. Miguel é partito per senso del dovere, chiedendole di dimenticarlo, dopo aver tenuto nascosta la verità fino all’ultimo istante, lasciando Laureen a leccarsi le ferite e sanare il cuore, ricominciando la sua vita da sola. Di nuovo.

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Miguel la ama in modo profondo, tanto da riuscire solo a sopravvivere se lontano da lei, sentendosi ogni giorno morire dentro poco a poco, mentre col pensiero ogni alba attraversa l’oceano per vegliare sul suo sonno, tormentandosi al pensiero che possa essere di un altro. Laureen non è come le altre. E per questo è innamorato. Perché è bella fuori e dentro. Laureen però è anche tremendamente testarda e c’è il pericolo che quella reciproca promessa di un addio definitivo sia mantenuta. Laureen è stata ferita nella sua dignità. Ha il diritto di andare avanti e, a quanto pare, ci sta riuscendo. Ma Miguel, anche se ormai calato nel ruolo dell’imprenditore scaltro e realizzato, sa che cosa significa combattere. Fame, stracci, miseria, polvere. Abbandono. Non può perdere Laureen. Ora nel terzo volume la sfida più grande è capire se l’amore è più forte. L’ amore così intenso e forte che tutto dimentica e perdona, Laureen è una continua scoperta

Lei allora aprì gli occhi e si strinse forte a lui. Ora i loro corpi erano di nuovo vicini, mentre le loro anime erano una sola: «No, Kael, non a questo punto. Io non ti voglio cambiare, quello non sarebbe amore! Cresceremo insieme, impareremo a fidarci. Toglieremo le ragnatele che abbiamo ereditato da altri. Impareremo ciò che veramente conta

Entrambi sembrano felici, euforici, brillano di luce propria. Eppure Laureen sembra in pericolo, in pericolo per colpa della sua posizione, del suo passato…Laureen vive la sua splendida favola, ma Kahel è figlio di quell’uomo, quello che ha rovinato suo padre. Ancora una volta sembrano pronti a mettere l’oceano tra loro. Ma l’amore vero è libertà, di lasciare andare, di scegliere. Di venirsi incontro a metà strada. Andare oltre. Una speranza,quella più luminosa: che le onde della vita non agitino più i cuori a lungo in tempesta,non stravolgano i destini,perché Miguel sa che Laureen è la sua salvezza,lei che viene da est,dove sorge il sole.

 Una storia raffinata, sorprendente, soffusa di un delizioso calore umano ma intrigante. L’intreccio è avvincente, la cifra stilistica è una compostezza misurata: la scrittura scongiura la volgarità anche nelle scene più appassionate e erotiche, è sempre piacevole e dà coinvolgimento autentico. Con naturalezza l’autrice cerca di mantenere l’aderenza del testo alla realtà descritta, giocando con i registri linguistici e con le diverse realtà che coinvolgono anche situazioni sociali interessanti e contesti lontani ma che sembrano molto vicini agli interessi della scrittrice. Meravigliose le parole intrise di antica e semplice saggezza delle nonne che parlano in dialetto musicale, una nenia melodiosa che mi ha ricordato il poemetto Italy. Lo spunto dell’amore che scioglie il cuore e la lingua, avvicinando le anime, perché e un linguaggio universale come la musica, ha portato a disseminare lungo la narrazione brani di musica che accompagnano la storia assecondando il ritmo della narrazione sempre vivace, con momenti appassionati e altri lievi. D’altronde, come ricorda Laureen all’inizio della storia, certe canzoni ci scelgono, è giusto che ci accompagnino.

Eccezionale è la vita nelle piccole cose, l’amore è straordinario nel quotidiano. Gesti,carezze,ricordi e malumori. Sussurri intimi,che fanno vibrare in ogni fibra,corpo e anima. E l’amore…che è più forte, forte come la morte è l’amore, e le acque –anche quelle di un oceano- non lo spegneranno.

Un viaggio splendido.

Saffron

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