• Il rifugio
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  • 20 marzo 
  • paranormal romance

Anna ha diciassette anni e si sta recando a trovare il padre nella sua meravigliosa villa settecentesca per trascorrervi le vacanze estive. L’idea di trovarsi nella fredda Inghilterra, sola e senza amici, la intristisce, ma il giorno del suo compleanno scoprirà un vecchio diario, chiuso in soffitta. Appartiene a Marianne Beaufort, la contessa che visse in quella stessa tenuta più di duecento anni prima. Sempre più avvinta dalle parole del passato, Anna si ritroverà protagonista di un’esperienza che corre sul filo del paranormale, dominato dai viaggi temporali. Ma non sarà sola in questa avventura: Rob, un misterioso vicino, sembra credere alla sua storia pazzesca e volerla aiutare.

Cos’è accaduto realmente a Marianne Beaufort? Perché Anna fa continui viaggi nel tempo? Cosa si nasconde in quella villa dominata da sussurri, rumori e strane presenze? Un mondo nuovo sta per esserle svelato, destinato a infrangere ogni sua credenza. Il passato può essere riscritto? E l’amore può valicare le porte del tempo?


Un DIARIO enigmatico, un racconto del passato.

Una SOFFITTA misteriosa, una trappola del presente.

Un AMORE ineffabile, un rifugio più forte della morte.

Protagonista il Destino.

La parte assegnata ad ognuno di noi, ciò che tocca in sorte. Più forte del Fato, della sorte e della legge ineluttabile, di quella volontà imperscrutabile, che domina la storia e i suoi accadimenti. Forza divina inarrestabile, ineludibile.

Con questo romanzo che tocca terra e cielo, sfiora il futuro e accarezza il passato, Linda Bertasi raccoglie una sfida entusiasmante: raccontare l’impossibile come possibile. Portare l’ amore d un livello più alto, sublimando il concetto stesso di amore, rendendolo energia vitale e rivoluzionaria, capace di fondare ogni barriera spazio-temporale, superare ogni ostacolo fisico e naturale. Eleva il sentimento facendone un dialogo tra anime affini, che si cercano rimbalzando tra i secoli per completarsi, rispondendo ad una unica legge: l’appartenenza.

Una giovane ragazza, bocciolo di donna, in un ritiro estivo, rassegnata a mendicare le attenzioni del padre impegnatissimo nel suo lavoro e nella sua nuova relazione. In una residenza prestigiosa, una dimora ottocentesca che sotto la coltre dei secoli sembra nascondere qualcosa di oscuro e terribile…

Se non ci fosse stata Alessia, che razza di soggiorno avrebbe trascorso? Storse il naso, rammentando il noioso pranzo, i discorsi futili di Elena e l’assoluta devozione del padre verso la compagna frivola.

Allontanò quei pensieri, puntando lo sguardo verso le finestre e, per poco, non le venne un infarto: di fronte a lei, dietro alla lastra, c’era un giovane. Lo sconosciuto la fissava intensamente, aveva due magnetici occhi verdi, la carnagione ambrata e le spalle larghe. Indossava una giacca piuttosto ricercata e pantaloni insoliti, infilati dentro stivali scuri.

Anna trasalì nell’incontrare quello sguardo indagatore; i muscoli si erano atrofizzati, e il cuore rombava come impazzito.

Chi era quello sconosciuto? Che cosa ci faceva in giardino e perché la fissava con quell’insistenza?

Il cellulare, abbandonato sul tavolo, vibrò; si girò di scatto, spaventata e, quando tornò a osservare la finestra, il giovane era scomparso.

Anna si alzò, agitata, precipitandosi davanti alle imposte; scandagliò il giardino, ma era deserto. Davanti alle scuderie, un uomo conduceva un paio di cavalli all’interno

Una amica imprevista e un misterioso vicino sembrano dare un corso inatteso al suo soggiorno, ancor più un dono inaspettato

«Un diario? Mi hai regalato un diario?» domandò, con aria sorpresa.

«Un diario segreto» precisò.

Erano anni che non ne vedevo uno. Esistono ancora?» Continuava a rigirarlo tra i palmi…

Era sicura che non ci fossero titoli, anche il colore era diverso, più sbiadito, di un rosa pallido anziché cremisi…sfogliò il diario: appariva incompleto, le ultime pagine erano intonse. Tornò all’inizio e lesse la data, in alto a destra: 1st July, 1750.

Le coincidenze sono situazioni che si ripetono in modo sorprendente. Inspiegabile, sfuggente e misterioso…Sono circostanze che si ripetono e si manifestano, come segni, come indizi.

«Non hai pensato che, magari, Rob volesse darti proprio il diario di Mary? Che non sia stata una semplice coincidenza?» e dinanzi al suo silenzio: «Due diari praticamente identici. Non ti sembra strano?»

Sono corrispondenze, sincronicità e collegamento tra il mondo interiore in subbuglio, per insicurezze e illusioni giovanili, e quello esterno così stravolto e ostile, una matrigna e il desiderio di mordere la vita. O c’è di più?

«Un diario sbucato dal passato, scovato in una soffitta polverosa.» Indicò il tetto della villa. «E, ti assicuro, che la sera prima non c’era. Eravamo in due, là dentro, e non abbiamo trovato niente. E il ritratto di Mary? Perché non è in biblioteca con gli altri?»

La ragazza rammentò la visione: Cordelia Von Groner e Katrina, Mary e i quadri. Cosa diavolo le stava succedendo? Doveva capirlo al più presto

Osservò la villa di fronte a loro. «Qui sta succedendo qualcosa, e non può trattarsi solo di coincidenze» disse fermo, puntando gli occhi sul diario.

Anna seguì il suo sguardo: non aveva torto. Da quando aveva iniziato a leggere il diario di Mary, era stata come catapultata nella vita di quella contessa, nel senso stretto del termine.

Anna è attratta in modo irresistibile da quella soffitta, come se fosse una risposta a domande che non osa formulare, una destinazione cui è predestinata. Nel dubbio, nella sofferenza, nell’angoscia per il senso di ignoto attinge a quella dimensione senza tempo a noi sconosciuta dove psiche e materia si scambiano energia (secondo la lezione junghiana): l’inconscio

La soffitta è divenuta il mio rifugio.

È dunque questo l’amore? Qualcosa d’inspiegabile, d’incontenibile? Lo stomaco in subbuglio, le guance in fiamme, il cuore che batte indiavolato?

La protagonista si troverà a vivere un passato lontano, a viverlo. Sentirlo, percepirlo, animarlo. Anna non è catapultata in questa dimensione lontana ma è accolta, come se ritornasse a casa, come se si ridestasse da un torpore e da un lungo sonno. Anna e Mary dialogano a distanza, attraverso i secoli nel medesimo luogo.

Rabbrividì: «Ho paura, Rob» mormorò, addossandosi alla panchina.

«Non devi, non sei sola, Anne. Penserò io a te.»

Come potevano essere stati solo dei sogni?

Come poteva inventarsi dialoghi e particolari così nitidi nella sua mente?

Non sarà l’Universo a risponderle, perché a questi segnali e frequenze di mancanza, di aiuto, di tragica fatalità deve rispondere Anna. Con l’intuito. Anna sa che sono segni. Sono frammenti sparsi di informazioni come un puzzle da ricomporre.

«Non hai niente da dire, Rob?»

Le sussurrò qualcosa d’incomprensibile.

«Non ti sento!» quasi gridò.

Si alzò nuovamente, fissandola con occhi fermi, di ghiaccio. «Tu non vuoi sentire la verità. Non sei ancora pronta, Anne.»

«Il mio nome è Anna» sibilò, a denti stretti.

Rob scosse il capo, sorridendo s’immobilizzò. Alla sua sinistra, la porta che conduceva in soffitta pareva chiamarla.

Ebbe qualche istante d’indecisione e poi la spalancò. Salì le scale frettolosamente, rumorosamente… doveva rivedere quel posto ancora una volta. La pervadeva un desiderio spasmodico, incontrollabile, di tornare là dentro e, a Dio piacendo, assistere nuovamente agli avvenimenti del passato…

Qui il Destino beffardo troverà una degna avversaria, caparbia e fiera. Pronta a sbrogliare i fili intrecciati di esistenze misere e infelici. A sciogliere nodi dolorosi e tragici del passato, consentendo ad anime smarrite nella nostalgia di ricongiungersi  anche a distanza, dopo essersi chiamate, invocate e cercate, in coincidenze enigmatiche

«Riprendilo!» gli disse, allungando il braccio, ma lui la costrinse ad abbassarlo; un contatto freddo, surreale.

«Non sono qui per il diario, sono qui per te» rivelò.

Quelle parole la sorpresero, ma la stizza ebbe il sopravvento: «Idiozie!» Lo schivò, lasciando cadere il diario sul letto. «L’unica cosa che hai a cuore sono quelle vecchie pagine…scostò le tende, lasciando entrare la luce del giorno. «Bastava mi dicessi la verità, l’avrei letto lo stesso, anche senza tutte quelle menzogne.»

«Non ti ho mentito…»

Lei lo guardò, allibita.

«Non su tutto, almeno» si corresse.

«Mi hai usato!» sbottò, indignata.

«Per usare una persona, occorre che questa te lo consenta.» Si avvicinò lentamente. «E, se ciò avviene, è solo per una ragione. I sentimenti, Anne» le bisbigliò, carezzevole.

Lei si voltò, incapace di sopportare quegli occhi verdi su di sé.

«È così? Provi dei sentimenti nei miei confronti?»

Taceva e tremava: era vero

Anna farà giustizia. Chiederà aiuto ad alleati insperati, come la matrigna, a figure affascinanti, come la sensitiva Eve e…Troverà la verità a tutti i costi, perdendo forse un po’ di se stessa.

Il nostro universo è fatto di tempo e di spazio, questi sono elementi palpabili, li puoi toccare e vedere. Lo spazio è composto da tutte le direzioni che tu puoi prendere quando ti muovi, e il tempo, invece, scandisce il susseguirsi degli eventi. Tuttavia possiedi un dono, ma a questo punto non so più dire se sia davvero un potere sensitivo, o il legame che ti unisce indissolubilmente a John. Forse, il vostro è un amore talmente forte da valicare lo spazio-tempo…

L’amore è solamente un rifugio.

Anna le sentì. Avvertì il contatto, il calore e l’ardore; lì, nel mezzo di un dolce sogno, lei percepì il bacio…

Inconfondibile, eterno, come il loro amore.

Un nuovo cuore le batteva nel petto, e un nuovo impeto la scuoteva. Lo guardò, specchiandosi nei suoi grandi occhi verdi, e fu come se il tempo non fosse mai trascorso: erano di nuovo insieme, su quella terrazza, nel loro rifugio

L’autrice attinge non solo all’immaginario personale e al suo bagaglio letterario ma anche all’inconscio, alle suggestioni e alle dottrine paranormali per farsi voce narrante di una  storia d’amore speciale. Richiami tra passato e presente giocano sulla paura del travisamento della realtà, una delle grandi tematiche che accendono i romanzo, gioca con il cuore ma anche con la pancia del lettore e con la mente, accarezzando l’idea del possibile… Con tocchi paranormal (metempsicosi, poltergeist, divinazione, viaggi temporali, ipnosi regressiva ecc.) si addentra anche nella speculativa oltre che in quella emotiva.

Per questo il romanzo ha una marcia in più.

L’ambientazione si fa ancora più preziosa perché muovendosi nel tempo fittizio di un arco temporale paranormale può ampliare il raggio d’azione dei personaggi, sebbene concentrando lo spazio della storia alla residenza, così il lettore ha a portata di mano una ampia offerta di fenomeni uditivi, olfattivi e visivi: un mulinello di polvere, un tuono che squarcia la notte, passi rapidi e un cigoliosinistro, un sussurro e un brivido, la luce che filtra da un uscio socchiuso, un ritratto ingiallito, un ritaglio di un vecchio giornale, un riflesso o forse un’ombra. La protagonista e il suo alter ego sono legate indissolubilmente a Il rifugio perciò non si verifica la circostanza normale per cui lo spazio è assorbito dagli spostamenti dei personaggi ma tutto è potenziato e rappresentato a pennellate vivide, in modo concentrato e intenso.

Così come i personaggi sono ritratti in modo suggestivo, intrigante, sfuggente e magnetico.

L’autrice da sempre si distingue per il suo talento evocativo che qui esprime in modo generoso perché la trama ha uno sviluppo lineare ma con uno schema che anticipa gli imprevisti e gli ostacoli nel modo più convincente, con largo uso di presagi, presentimenti, coincidenze. Nulla dipiù efficace per tenere la suspence alta. Gli imprevisti irrompono nella storia sotto forma di coincidenze straordinarie, il lettore segue la storia interroga dosi di continuo, chiedendosi se sia una supposizione, quanto sia tutto plausibile, che cosa accadrà. Muovendosi nella sfera della possibilità… Concentrandosi su quegli elementi che lampeggiano sparsi nel testo, in quella che sembrerebbe una normale storia d’amore di una giovane ragazza con le sue fragilità, tra gli irrisolti famigliari e i sogni romantici.

Così Il rifugio presenta molti elementi interessanti nella tecnica narrativa: storia nella storia, ambientazione suggestiva che rinnova lo stesso luogo con lo svolgimento della trama, salti temporali e continui rimandi. Evocativo.

Una bella sfida, una storia che è anche una rivelazione, non solo narrazione.

Predestinazione, reincarnazione, semplicemente appartenenza.

Questo è il messaggio che con forza ed efficacia lascia l’autrice: la potenza dell’amore.

Saffron

ARC courtesy of CE in exchange for an honest review

 

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