Salve Harem, oggi vi parlo con grande piacere di Manuale per signorine in cerca di un marito (ricco), historical romance di Sophie Irwin edito Mondadori. Venite a scoprire cosa ne penso.

Titolo: Manuale per signorine in cerca di un marito (ricco)

Autrice: Sophie Irwin

Pubblicazione: 7 giugno 2022

Editore: Mondadori

Genere: Historical Romance

Recensione

Dopo la morte dei suoi genitori Miss Kitty Talbot è costretta ad accollarsi i loro debiti per non perdere la residenza di famiglia e garantire un futuro sereno alle sorelle minori. La situazione già disastrosa si complica quando la giovane viene lasciata a un passo dal matrimonio dal suo facoltoso fidanzato.

Ma Kitty non si perde d’animo e insieme a sua sorella Cecily parte per Londra con la speranza di trovare un buon partito durante la Stagione.

Appena arrivata in città, Kitty ha un colpo di fortuna, in quanto si imbatte per puro caso in Archie de Lacy, un giovane rampollo aristocratico che riesce a circuire fino all’entrata in gioco di suo fratello maggiore, Lord Radcliffe.

Lord Radcliffe non ha neppure trent’anni, è affascinante e vive da qualche anno in una residenza di campagna dopo aver preso parte alla guerra di Waterloo. È un uomo disincantato, pragmatico e molto scaltro che non appena si accorge della natura manipolatrice di Kitty, fa di tutto per allontanarla dal suo ingenuo fratellino. Ma Kitty non demorde, e anche se accetta l’ultimatum di Lord Radcliffe, allo stesso tempo lo usa per carpire le informazioni utili a sopravvivere alla giungla della società londinese.

Radcliffe aveva un fisico asciutto che rivelava uno stile di vita attivo, ed era decisamente bello, con folti capelli scuri, miti occhi grigi e un portamento disinvolto e sicuro di sé. Ma tutto questo non fece colpo su di lei. Per esperienza sapeva che più un uomo era attraente d’aspetto, meno carattere possedeva, anche senza l’aggiunta di ricchezze e un titolo nobiliare.

Kitty ha dodici settimane di tempo per portare a compimento il suo piano, cioè di sposare uno scapolo ricco o lei e le sue sorelle finiranno per strada, e siccome la posta in gioco è molto alta, la giovane è disposta a sacrificarsi, a sposare un uomo che non ama per il bene della famiglia.

Benché sia giovane e proveniente da una zona di campagna, Kitty è molto scaltra e riesce ad adeguarsi di volta in volta ai suoi interlocutori, a entrare nelle loro grazie e a ottenere inviti a balli e feste prestigiose. A osservarla incuriosito c’è Lord Radcliffe che per un motivo sconosciuto persino a se stesso decide di prolungare la sua permanenza a Londra.

Se in un primo momento Lord Radcliffe la disprezza considerandola un’arrampicatrice sociale, in seguito ne ammira la tenacia e lo spirito di sacrificio quando viene a conosenza del motivo che anima la sua caccia al marito.

«Avete davvero intenzione di sposare qualcuno che non amate?» le chiese di punto in bianco.

La mano di Kitty tremò leggermente quando si portò il calice alla bocca.

«Capita spesso che la gente si sposi senza amore» gli ricordò indurendo la voce. «Non è così insolito. Forse le mie origini déclassé vi inducono a ritenermi più calcolatrice, ma i matrimoni di convenienza sono stati creati dalla vostra classe, non dalla mia.»

Durante i loro numerosi incontri alle feste e i tantissimi battibecchi, si percepisce il loro feeling, ma nessuno dei due è disposto a fare un passo avanti per paura o orgoglio.

Kitty non ha voglia di perdere tempo dietro a un giovanotto dal carattere burbero che ha una pessima opinione di lei, e Lord Radcliffe non vuole mettere in  pericolo il buon nome della sua famiglia sposando un’arrampicatrice sociale. Ma a un certo punto, il loro rapporto cambia senza che se ne accorgano. Quando è con lui, Kitty non ha bisogno di fingersi una persona diversa, e lo stesso vale per Lord Radcliffe. L’uno riesce a leggere intimamente l’altro, a vedere cosa c’è oltre la facciata che mostra al mondo.

«Sceglierò sempre le mie sorelle. Sceglierò le loro necessità sopra tutto ciò che desidero, ogni giorno.

Ma desidero voi tanto quanto ho bisogno dei soldi. Voi mi state vedendo nella mia interezza, il peggio e il meglio di me, come non ha mai fatto nessuno.»

La società londinese di quel periodo è maschilista: solo gli uomini possono accumulare ricchezze mentre alle donne sono riservate poche professioni che di certo non consentono loro di avere un’indipendenza finanziaria. Ne consegue che l’unico modo che ha una donna per avere una vita dignitosa, almeno dal punto di vista economico, è quello di fare un buon matrimonio, ma affinché ciò accada è necessaria la dote o comunque un buon appannaggio annuale.

«Solo i ricchi possono permettersi il lusso dell’onore» ribatté lei gelida. «E solo gli uomini hanno il privilegio di cercarsi da soli la fortuna. Io ho quattro sorelle che dipendono da me, e le professioni aperte alle donne -governante, cucitrice, forse – non basterebbero a sfamarne e vestirne nemmeno la metà. Che cosa mi resta da fare se non cercare un marito ricco?»

Questo tema di denuncia tanto caro alla nostra amatissima Jane Austen, lo ritroviamo anche in questo romanzo delizioso. Infatti, Kitty sottolinea più volte l’impossibilità per una donna di accedere a professioni che possano permetterle di mantenersi, l’ipocrisia di una società che determina il valore di un essere umano in base al titolo o al denaro che possiede, e in cui agli uomini è permesso di ubriacarsi, giocare d’azzardo e avere un comportamento libertino, invece le donne sono bollate come poco di buono anche per un semplice sgarro all’etichetta.

Kitty però non ci sta a essere una vittima del suo tempo, non accetta passivamente il suo destino, ma usa le armi che le ha dato madre natura, cioè la bellezza, il pragmatismo e la determinazione per farsi strada nel mondo. In un certo senso è una donna dalla mentalità moderna pur essendo nata nell’Ottocento.

Lord Radcliffe è un personaggio molto intrigante, misogino al punto giusto e dotato di grande acume e sarcasmo. Non so, ma durante la lettura certe sue caratteristiche mi hanno ricordato sia il mitico Mr Darcy che il meraviglioso Rhett Butler. Chissà se avrete anche voi la mia stessa impressione.

Altro punto di forza di questo libro è l’ironia che permea le pagine. Ho trovato divertentissimi i dialoghi  tra Kitty e Lord Radcliffe che non perde occasione per ironizzare sui suoi pretendenti bislacchi e sugli espedienti che la ragazza usa per accalappiare un marito.

«Stasera al ballo ci sarà anche Mrs Pemberton. Mi hanno detto che è una fervente cattolica, perciò ho deciso di pasare il pomeriggio a studiare le Sacre Scritture per essere pronta.»

«Ah» fece lui. «Vi auguro buona fortuna. Fatemi sapere se nella Bibbia c’è qualche brano sui matrimoni d’interesse. Mi chiedo se il Signore Gesù fosse favorevole o contrario.»

A fare da contorno alla storia ci sono tanti personaggi secondari ma non per questo non degni di nota: zia Dorothy, Lady Radcliffe, Mr Pemberton, Cecy, la sorella di Kitty e Mr Archie de Lacy, solo per citarne alcuni. Ognuno aggiunge a modo suo un po’ di colore alla narrazione rendendola divertente e movimentata, e infatti, benché il libro sia più di trecento pagine, l’ho letto in mezza giornata perché ero troppo curiosa di sapere come sarebbe andata a finire. Non c’è un punto morto nella storia, il ritmo narrativo è incalzante e i personaggi spiritosi e moderni. Una historical romance frizzante e romantico, a metà strada tra Orgoglio e Pregiudizio della Austen e la serie delle Zitelle di Lysa Kleypas.

Alla prossima,

Vanilla

STORIA