Ciao Amici,oggi Eleonora ci parla di The Woden’s Day,contemporary romance autoconclusivo di Tania Paxia.Un romanzo che ci fa ritrovare le sensazioni del primo amore, quello di cui magari qualcuno si è dimenticato, ma che tutti hanno provato.Venite a leggere cosa ne pensa Eleonora.
Due giovani adolescenti si conoscono fin dalla nascita, vicini di casa sono cresciuti insieme finchè Carter ha dovuto trasferirsi , a causa del divorzio dei genitori. Alla tenera età di dieci anni si sono però fatti una promessa , ogni mercoledì, quando Carter viene a fare visita alla madre, trascorreranno del tempo insieme. Carter l’ha ribattezzato il Woden’s day in onore della sua migliore amica. Sono passati 7 anni e quella promessa non è mai stata trasgredita. Sono successe molte cose e soprattutto loro sono cresciuti e sono cambiati, ma ogni mercoledì il loro appuntamento si rinnova e la loro amicizia si rinsalda sempre più.
E sì che più diversi di così non potrebbero essere: Carter è il fico della scuola, il pilota di go-kart ,il ragazzo che si è fatto tutte le cheerleders e che gode di gran popolarità . Fisico atletico e sguardo accattivante, ormoni in circolo e tante storielle, ma niente di serio. Woden invece è mingherlina, con il seno piatto, indossa sempre abiti e occhiali stravaganti. Sostenitrice della natura , secchiona e soprattutto vergine.
“Si metteva in imbarazzo da sola. Più del dovuto. Era evidente che a lei non interessassero le prese in giro o il fatto di mettersi in imbarazzo. Lei era libera. Faceva ciò che voleva, il più delle volte, senza stare a sentire nessuno o seguire la moda del momento, come facevano le altre ragazze della nostra età”.
Nessuno sospetta di questa loro unione perché il Woden’s day è sempre rimasto segreto ,a parte i loro genitori e soprattutto perché in pubblico i due quasi nemmeno si salutano.
Si conoscono alla perfezione:Woden è da sempre la confidente di Carter, sa di tutte le sue storie e Carter sa benissimo che lei ancora non lo ha mai fatto con nessuno. Ad un certo punto però le cose cambiano, i nostri giovani protagonisti pensano che forse sono diventati troppo adulti per continuare la tradizione del Woden’s Day e decidono di sospenderlo, ma si accorgono che questo provoca loro solo tanto dolore. E’ proprio da questa consapevolezza ,da una parola detta per scherzo, uno sguardo un po’ più malizioso, una certa gelosia l’uno per l’altra che i due realizzano che niente è come prima. Finché, in un momento di tensione, ecco che si baciano, si cercano , si accarezzano, si riscoprono e si amano. Un amore puro come può esserlo solo a quell’età , un amore che entrambi non conoscevano, ma che li porta a cercarsi sempre più e che agli inizi quindi li spaventa. Amore è una parola grossa per entrambi.
“Vuol dire che a te ci tengo parecchio”, mi lasciai sfuggire. Woden si coprì il volto con le mani, spiandomi dalle fessure tra le dita. “Uh parecchio quanto?” Alzai gli occhi al cielo e cercai di toglierle le mani dal viso. E dato che avevo esaurito le parole, provai a farglielo capire con un bacio di quelli seri, così calmo, intimo e profondo da strapparle un altro mugolio. Quando mi distaccai da Woden, rimase ad occhi chiusi ancora per qualche istante. “Cavolo”, sbatté le palpebre incredula, “parecchio….tanto”. Parecchio…Tanto. Mi ripetei. Sarà stato per il bacio che mi aveva intontito, ma non riuscii a starmene zitto. “Già, i-io”, “io ti amo Woden”.
Una storia d’amore dolcissima che mi ha fatto subito pensare ad un fiore che prima sbuca fuori timido dal terreno e poi sboccia nella sua prorompente bellezza. Un romanzo che ci fa ritrovare le sensazioni del primo amore, quello di cui magari qualcuno si è dimenticato, ma che tutti hanno provato almeno una volta tra i banchi di scuola.
La nostra autrice ha saputo parlare dell’argomento in maniera molto delicata con un linguaggio in perfetta sintonia con il mondo adolescenziale. Consiglierei quindi proprio alle nostre lettrici più giovani di leggerlo ,per capire come l’amore sia una cosa meravigliosa e a quelle meno giovani di leggerlo per rivivere le emozioni del passato.
Scoppiai a ridere, scuotendo la testa, con gli occhi fissi sul suo sguardo concentrato e poi sulle sue labbra contratte, con una voglia matta di baciarla. Ma mi trattenni. Mi piaceva stare con lei anche senza dover per forza fare sesso. Come quando era soltanto la mia amica del mercoledì. Quando era solo Woden e basta. Mi piaceva tutto di lei, anche i difetti, i suoi buffi occhiali e le ciocche colorate dei capelli. Anche il fatto che d’estate usasse lo skate o la bicicletta per spostarsi da casa sua al cinema che distava qualche chilometro perché “Sennò inquino l’ambiente”, diceva lei.
Alla prossima
Eleonora