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Formato: kindle

Dimensioni file: 593 KB
Lunghezza stampa: 221
Editore: Damster (8 luglio 2014) prezzo: 3,99 euro

Sinossi

Arianna, giovane, bella e innamorata, sogna un futuro radioso con il suo promesso sposo. Teseo, forte e virile, vede davanti a sé gloria e onori, donne e potere. Minotauro, un uomo amaro e crudele, pare guidato solo dall’ambizione e dal furore. Filo conduttore di questa storia è un braccialetto d’ambra: limpido come l’amore, caldo come la passione, una pietra che però non è una pietra e spesso racchiude al suo interno un segreto, perfetta metafora della realtà. Guidati dalla lussuria, dal dolore e dall’istinto, i tre personaggi intraprenderanno una danza di sesso e morte che, complice il destino, porterà un’intera civiltà alla rovina. Perché quando gli Dei scendono sulla Terra per accoppiarsi con donne mortali, agli uomini non resta che tremare.

Radunate per un attimo ricordi di miti e personaggi leggendari legati alla tradizione di Teseo,Arianna e il Minotauro. Chi ha avuto la fortuna di approfondire, ritroverà nella memoria anche personaggi come Medea, la Scrofa di Crommione, Fea e luoghi della Grecia antica.
Avvertite un senso di familiarità, perché il mito è stato il primo modo di interpretare la realtà, raccontando le origini del mondo, di un popolo, delle singole istituzioni, per legittimarle proiettandole in un tempo che, essendo il tempo di esseri mitici può dare la giustificazione religiosa e la garanzia di immutabilità. Ancora oggi dei ed eroi popolano il nostro immaginario personificando vizi,virtù,aspirazioni e timori. Sono rappresentazioni,simboli.
Nobili,imponenti e fieri. Le loro gesta raccontate da secoli incantano l’uditore,lasciando riflettere sulle verità più profonde dell’esistenza.
Ora immaginate un vento forte e impetuoso,una mareggiata rabbiosa che si abbatte su tutto questo.
Questo fa l’autrice. Svuota ogni elemento della tradizione del suo significato interpretativo e, esperta conoscitrice della materia, azzera lo spessore del patrimonio culturale mitico.
Restano gli uomini,le storie,le passioni.
Ora lasciate che vi sfiorino appena la memoria perché Amati é una autrice davvero coraggiosa, che stravolgerà la millenaria tradizione per presentarvi le figure leggendarie nella carne e nella miseria. Pura carnalità, erotismo intenso, passioni e desideri travolgenti.
E abilmente, inizia a tessere una trama. Un romanzo che é un ardito intreccio,come un aedo del XXI secolo che narra la storia di una vendetta e di un amore negato, tradito.
Le ombre si stagliano sulle mura dell’antico palazzo del regno di Etra, a Creta si nasconde nella reggia un segreto terribile,una colpa. Una regina violata.
La giovane Arianna nel fiore della giovinezza sogna e aspetta l’amore del suo promesso Asterio,partito per la guerra. Teseo un Principe, figlio di un Re, figlio di un Dio, rinnegato, cerca di trovare se stesso,la legittimazione. Nel peregrinare diventa suo malgrado un burattino nelle mani non del Fato ma di una donna, di una popolana, di una malvivente. Tra peripezie,incontri sessuali, disavventure e gesta lontane dalle nobili imprese note dai cicli storico-artistici, continua la sua missione. Da Megara prosegue per Eleusi, dove in omaggio al Re Cercione, si sfida come consuetudine tra nobili in gare atletiche ed ha un incontro fatale: il volto sorridente del cretese Androgeo, anch’egli figlio di un Re, un suo pari, e uno dei suoi fratellastri dei lombi traditori della Regina dell’isola cretese, Asterio. Finché irretito dalla ammaliante Medea, matrigna e pericolosa regina, intrigato dalla possibilità di approvazione del padre e dalla prospettiva di una nuova sfida, parte per la sua missione: uccidere il Toro di Maratona. E infine alla volta di Creta, patria del figlio del mostro, per vendicare la sua gente e liberare Atene dal giogo dell’offerta sacrificale dei suoi figli ad Asterio il Minotauro,guerriero formidabile e abominio.
É una storia di amore, amore negato ad una regina rimasta sola nel rimorso dopo un amplesso divino, ad un figlio della colpa.
É una storia di sacrificio, che diventa il dramma femminile in cui Arianna è la vera protagonista e incredibilmente una eroina tragica che cerca caparbiamente la purezza dell’amore promesso di Asterio,perdendo l’innocenza e la speranza,inseguendo il pallido ricordo dell’uomo che amava. Prima che gli orrori della guerra lo relegassero a una condizione brutale, di bassezza morale. Prima che divenisse Minotauro. É una storia di tradimento, quando Arianna rinnega la sua casa e se stessa per aiutare Teseo nell’illusione di fare giustizia,cercando di tornare ad amare, a vivere.

Stringendolo per i fianchi Arianna se lo tirò addosso, chiudendo quelle poche dita di distanza che ancora li separavano: la brama che l’aveva presa, quasi una fame, non le concedeva nemmeno una pausa per poter assaporare il lento diminuire del distacco, l’emozione di un lembo di stoffa che sfiora la pelle quasi per sbaglio, seguita dappresso da altra pelle calda. No, Arianna era decisa a saltare quei passaggi, a saltarne anche altri se necessario, per sentire subito la pelle nuda di lui contro la sua. Ogni timore che aveva avuto in precedenza con altri, ogni esitazione, in quel momento erano dimenticati. Era pronta a vivere di nuovo.
O forse a vivere per la prima volta.

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I personaggi sono mossi da passioni oscure, dominati dall’istinto e dalle pulsioni, mentre vivono una realtà arcaica dura e spietata, con le sue regole sociali e il suo contesto storico culturale ben delineato.
È l’epoca della vita di palazzo, dell’economia di palazzo, della religiosità oscura e arcana. Gli ultimi bagliori della civiltà minoica, una condizione in parte fortunata e privilegiata per la donna prima della calata dei Dori e dell’arrivo dei signori della guerra, dei principi guerrieri.
Dello splendore nel grande atrio della reggia dalle colonne rosse, rosse come il sangue del sacrificio, del tributo imposto periodicamente ai vinti, da tributare a Minotauro. Una creatura mostruosa, un uomo diventato mostro. image
É l’ epoca delle regine adorne di ambra del Baltico e monili dati come pegno d’amore.
É la storia di una donna che cerca di ribellarsi alle restrizioni del suo tempo, confermando la modernità della lettura di questa figura, che non é una pedina sulla scacchiera degli dei, riscattata da un dio che con compassione la raccoglie sulla riva di una isola, ma una donna che sceglie il suo destino.Perché sente il peso della colpa, dei morti che Creta piange,quando l’isola è privata del suo Minosse, del suo generale, di metà della famiglia reale. Perché sa di aver tradito è perduto l’uomo che ama, che ha sempre amato, e che nonostante tutto l’ama ancora. Perduto perché “non era stata in grado di fare breccia nel suo dolore, né di accettarlo così com’era diventato e di stargli accanto per quanto lui le permetteva. Aveva sbagliato tutto e altri avevano pagato il prezzo dei suoi errori.” 

Ne fa le spese il personaggio di Teseo, secondo una interpretazione originale che maltratta l’eroe attico da sempre simbolo di coraggio e nobile eleganza. Dimenticate il Teseo campione della umanità, giovane eroe rappresentativo della cultura ellenica, della esemplarietà della clemenza e della giustizia.

Il brutale Asterio potrà suscitare in parte compassione, a tratti. Ma l’universo maschile risulta inevitabilmente ridimensionato dall’egoismo, dalla bieca determinazione a compiere il male, dalla miopia mentale, dalla sordità all’amore e alla vita.
In favore della celebrazione della donna come sede del mistero della vita, del cuore pulsante della sensualità.
L’ erotismo é coinvolgente,spregiudicato ma sempre elegante, mai volgare eppure sempre intenso. Anche quando indaga le perversioni più torbide e i desideri più cupi.
Le passioni sconvolgono le vite dei protagonisti, rompono gli equilibri sociali, spezzano i legami, e l’autrice ha l’abilità di tratteggiarle con mano decisa, ruvida nel descrivere l’appagamento sessuale e delicata nel riportare la trepidazione del desiderio.
Sembra che ci sia un motore inarrestabile dietro ogni personaggio,quella della passione. Desiderio di rivalsa,di vendetta,carnale. Come se fosse una forza maggiore, spietata. Qui sta il senso del tragico che scorre sotterraneo per tutto il romanzo.

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Il finale tuttavia, segue la tradizione più clemente del mito. Il pianto sincero che erompe dal profondo dell’anima,il lamento per la morte: il dolore raggiunge la disperazione per placarsi, alla fine, come per catarsi, nella calma rassegnazione.
Come una carezza sul cuore,che lascia un sorriso e un senso di sollievo

Carnale,intenso.

Saffron

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