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Alla morte della madre, Patrick lascia l’Italia e segue a San Francisco il ragazzo di cui si è innamorato. È felice, ha l’amore e un pianoforte da far cantare con le sue composizioni. Che cosa potrebbe desiderare, di più?
Poi tutto precipita.
L’amore si scioglie nel dolore, la musica nel silenzio. Ed è allora che, su una spiaggia solitaria, incontra Jessica: sensuale, sofisticata e pericolosa. Bella come una rosa del deserto e inquieta come una pantera. Non sa chi sia, perché parta spesso per un viaggio e perché a volte sembri odiarlo. Eppure, il loro legame si rafforza giorno dopo giorno e alla fine lei gli entra nell’anima.

Potrebbe essere l’inizio di una nuova, inattesa, felicità. Ma lei nasconde un segreto fatto di sangue e di musica e anche Patrick potrebbe essere in pericolo. Lui saprà trovare la forza di tenerla con sé o rinuncerà ad averla proprio adesso, dopo essere precipitato all’inferno così tante volte? E Jessica avrà il coraggio di lasciarsi ogni cosa alle spalle, per iniziare una nuova vita con lui?

Due anime che si trovano oltre ogni ostacolo, un amore che va oltre ogni ragione.
E, sopra tutto, il canto incessante di un pianoforte che duetta con le onde.
Perché tutto è nato davanti al mare e tutto dovrà finire su quella spiaggia.

Un giovane uomo sulla spiaggia attende la sua amata, non sa se lei verrà, ha solo una certezza : quella del suo amore, del loro amore. Lui però aspetta, perché la sua musica la guiderà , come la prima volta che li ha fatti incontrare.

Era tutto pronto, mancava solo lei. Dov’era? La sentiva sottopelle e nel cuore, sentiva il suo nome stregare la notte, penetrare nella sua essenza e nel sussurro delle onde. Eppure, il suo volto non appariva oltre l’alone dorato delle candele. Perché? Mentre scendeva alla spiaggia, Patrick era certo che l’avrebbe trovata ad aspettarlo vicino agli scogli, indefinibile e sfuggente come un grappolo di stelle; e come la prima volta che l’aveva incontrato, lei gli avrebbe chiesto, con quella voce che sembrava l’eco del mare:

«Perché hai trascinato fin qui quel pianoforte, se le tue mani sono mute?»

«Non sono mute» mormorò. «Al contrario traboccano di musica. Ma questa notte avrei voluto suonare solo per te.»

Sì proprio la musica è la protagonista incontrastata di questo romanzo, punto focale attorno al quale gravitano i nostri protagonisti. La musica creerà legami e altri ne spezzerà in nome della ricerca di un amore, sempre rincorso, più volte sfuggito, ma sempre più desiderato, fino ad un epilogo tutto da scoprire. Un amore spirituale, immateriale che va oltre l’esperienza fisica , ma addirittura sublimato nella sua forma più eterea e meno palpabile, ma proprio per questo più vero e profondo di un amore puramente carnale.

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Patrick è un giovane liceale di Varese, in vacanza in Sardegna, qui si imbatterà in Hans , suo compagno di scuola di un anno più grande e qui per la prima volta scoprirà l’amore passionale, quello che emoziona e che inciderà profondamente nel suo futuro. I due, legati prima dall’amore per la musica e poi innamorati, inizieranno una relazione che li porterà ad una convivenza negli Stati Uniti e sarà qui che ciò che è iniziato, miseramente fallirà. Patrick disperato, riuscirà a sopravvivere e poi a risorgere ad una nuova esistenza, solo grazie alla musica e all’incontro con Jessica.
Jessica è una ragazza molto bella ed un’amica impareggiabile, ma è anche misteriosa e il suo passato come il suo presente sono avvolti nell’oscurità. Eppure qualcosa scatta tra i due protagonisti, se all’inizio Jessica è solo l’amica consolatrice e il supporto per affrontare le disavventure con il tempo diventerà una presenza insostituibile nella vita di Patrick, il quale a sua volta sarà per Jessica il balsamo che placa l’ira e riporta la quiete dopo la tempesta.

«Cosa cambia Patrick?»sospirò. «Devi studiare, hai la tua musica…Qualche amico di tanto in tanto. Hai bisogno anche di me?»

«Sì!» sbottai, e subito avvampai. Era la prima volta che lo ammettevo apertamente. «Ti sembra tanto strano?»

La sua espressione si ammorbidì, colmandosi di dolcezza. «Anch’io sono stanca dei miei viaggi, ma per un po’ temo di dover partire ancora, e piuttosto spesso. Mi fa piacere sapere di trovarti qui, quando torno.»

«Ti aspetto sempre, anche se non hai abbastanza fiducia in me da raccontarmi i tuoi segreti» borbottai, risentito. «A volte ho la sensazione di essere solo un impiccio, nella tua vita…»

«Che stupidaggine» si alzò leggermente sulle punte e mi baciò sulla guancia, appena velata dalla barba. «Tu sei la mia coscienza.»

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Leggendo questo romanzo sono rimasta veramente molto colpita dall’abilità dell’autrice di scrivere una storia che a tratti sembra una poesia e altre volte un pezzo musicale. L’esaltazione dell’amore in tutte le sue forme è il messaggio principale che esso ci trasmette ed è fatto con grande delicatezza e a volte in maniera cruda, ma estremamente veritiera. L’amore è il motore del mondo e a volte è impietoso, quando non viene ricambiato. Ciononostante noi esseri umani ne siamo sempre alla ricerca , cullati dall’idea che per ognuno di noi esista il per sempre.

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Si schermò gli occhi con la mano e vide che si dirigeva verso il suo quartiere. Non esitò. Scordandosi gli spartiti riversi sul piano e sulla sabbia, risalì di corsa il sentiero e la scalinata di sassi per precipitarsi a casa. Ogni passo era scandito dal tamburellare galoppante del suo cuore. Il vento soffiava sempre più forte, sembrava parlare, sussurrare, incalzare: vai, giovane leopardo. Vai! Nell’azzurro teso del mattino, l’aquila veleggiava sospinta dal respiro dalle onde, dirigendosi verso una terrazza punteggiata dagli occhi spalancati delle clematidi e degli asfodeli. Si lasciava cullare dalla corrente, senza fretta, quasi sognante, più vicina ai suoi Dei di quanto non fosse mai stata, prima d’allora. Nel chiarore crescente del mattino, rigonfio di evanescenti nuvole di musica, era simile a una nota piena, incisa sul pentagramma filato dal vento. Patrick la vide sorvolare gli alberi e discendere fra i palazzi vicini al suo. Non sapeva se la vedesse con gli occhi o con l’anima, ma quando spalancò la porta lei era là…

Alla prossima, care appassionate

Eleonora

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