Dame dell’Harem,
bentornate, ho letto per voi un fantasy impeccabile e coinvolgente.
Caraval di Stephanie Garber


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Sinossi:

Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l’imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l’aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall’isola e dal suo destino… Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l’edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre…

Una sola cosa non mi è piaciuta di questo libro; nella versione italiana abbiano tradotto, modificato, adattato il nome della protagonista, che, di fatto, è Scarlett e non Rossella. Ma più di questo, in negativo, non parlerò del romanzo, avendomi esso rapito come pochi hanno saputo fare.

“Mia piccola bugiarda, mimò con la bocca Julian; le sua labbra si schiusero leggermente mentre si avvicinava a lei. Rossella s’irrigidì. Per un attimo pensò che stesse per baciarla, e invece le sussurrò: -Grazie- . Le labbra di lui indugiarono vicino al suo orecchio, solleticandolo. Un brivido le corse lungo la schiena, quando lui premette più forte la mano sulle reni. C’era un che di molto intimo in quel gesto.”

Si parla di amore, in ogni sua forma ed espressione, giusto o sbagliato che sia coinvolge due sorelle e le spinge a rivedere e prendere, decisioni importanti per le loro vite. Per salvarle.
L’autrice non dà in nessun modo una collocazione storica o geografica, luoghi ed epoche sono del tutto inventati. Lei si addentra dopo non pochi capitoli in descrizioni dettagliate, ma non noiose, dando così modo a chi legge di potersi collocare in un fine ottocento, inizi novecento molto particolare; dove un padre/padrone misura l’amore delle figlie verso di lui in base a quanto ubbidienti ai suoi voleri siano queste ultime. Punisce l’una per gli errori dell’altra facendole dubitare sull’amore che provano, sul futuro che vorrebbero scegliere, sulla rettitudine che dovrebbero seguire. Le minaccia e sceglie per loro strade che non percorrerebbero altrimenti. Le punisce, fisicamente, così la paura affonda gli artigli in profondità nelle loro anime, tanto da fare desiderare e progettare una delle due, alla fuga per entrambe.
Tella richiede con forza ed ostinatezza di partecipare ad un gioco, per poter esprimere un desiderio, per avere vite nuove e libere. Si scopre presto che le sorelle sono molto diverse, Tella è forte e determinata, è senza paura e sfida il padre continuamente; anche Rossella lo fa ma pur di sottrarsi ad una vita con lui vicino accetta di sposare uno sconosciuto, qualcuno scelto per lei.

“Sembrava che la notte gli aleggiasse ancora intorno. Aveva le punte dei capelli umide. Da qualche parte, in lontananza, le campane rintoccarono per annunciare l’alba. Se solo Rossella avesse aspettato ancora qualche secondo, sarebbe stato troppo tardi per salvarlo.”

Ma qualcosa non previsto accade, l’animo di Rossella vacilla sotto il peso delle certezze da lei creata che si sbriciolano, il futuro che si era disegnata le si distrugge sotto gli occhi ed è costretta a rivedere le proprie priorità per qualcosa di più grande; l’amore per la sorella e il libero arbitrio.
Julian appare come un complice e compagno di gioco, misterioso e ostile da subito. C’è qualcosa che non è razionalizzabile con lui, qualcosa non torna fra quello che dice e quello che gli accade intorno. Rossella deve e si impone di tenere a mente che è tutto finto, è solo un gioco. Quanto diventa difficile con lui accanto, ogni decisione ha un prezzo, a volte il peggiore.

“Giorni prima si era irrigidita al suo contatto, ma adesso avrebbe voluto essere più forte per abbracciarlo. Non sapendo ancora se e quanto fosse già innamorata, immaginò che amarlo sarebbe stato come amare la tenebra, spaventosa e divorante, ma bellissima quando spuntavano le stelle. Lui le leccò il dito un’ultima volta; un brivido caldo le pervase il corpo. Poi Julian si sdraiò accanto a lei sul letto, abbassandolo col proprio peso mentre la prendeva tra le braccia. La schiena di Rossella aderì perfettamente al suo torace, forte e solito, e si rannicchiò, cercando di contrastare a morte per un altro minuto e di aggrapparsi a lui.”

Come si può dubitare dei sentimenti? Dovrebbe essere semplice l’amore no? Si dà senza aspettarsi nulla in cambio, si accetta che potrebbe essere non corrisposto, si è consapevoli del fatto che l’amore stesso nulla pretende se non la sincerità verso esso stesso. Che sia questo per un uomo che sia questo per una sorella. E questo Rossella capisce alla fine, questo le apre gli occhi su quanto questo gioco nel suo “giocare” le dimostra che quello che ha costruito per il suo futuro ha conseguenze che non aveva calcolato e che soprattutto, non dovrebbe essere cosi. Dovrebbe solo accadere, semplicemente palesarsi davanti ai suoi occhi e renderle chiaro e semplice quello che ha sempre voluto, a costo di essere completamente diverso da ogni sogno mai fatto o desiderato.
La magia di Legend, padrone, capo, mago indiscusso di Caraval, questo concede. Un gioco per un desiderio, pur che questo sia intriso di sentimento e sincero e puro come dovrebbe essere un animo.

“E in quel momento Rossella si sentì crollare per ragioni del tutto diverse. Stava sprofondando in una sensazione di sicurezza che non aveva mai provato prima. Mentre le labbra di Julian indugiavano sulla sua tempia, lui la strinse a sé come se volesse proteggerla… non possederla né controllarla. Non avrebbe permesso che lei crollasse. Non l’avrebbe spinta giù da un balcone come Legend aveva fatto nel suo sogno.”

Non oso nemmeno darvi un mio parere imparziale, non ne sarei in grado. Ho scritto e cancellato almeno dieci volte il mio giudizio su questo libro, ma ogni volta suonava più come la ricetta di una medicina, e cosi ho deciso che non sarò imparziale.
Lo amo follemente, voglio partire per Caraval, vivere un’avventura che mi smuova dentro e mi faccia lottare rendendomene conto solo alla fine. Voglio incontrare un Julian, uomo di altri tempi, forte, protettivo, permaloso a tratti. Pieno di mistero a ragion veduta, ma di questo non vi posso parlare per ovvie ragioni. Voglio regalare ad ogni donna il coraggio di queste sorelle che pur di sottrarsi alla violenza del padre fuggono verso l’ignoto, consapevoli di perdere tutto ma di guadagnare l’unica cosa che non si compra con il denaro. La libertà che abbiamo dentro. La nostra anima.
Voglio consigliarvi di leggerlo e di innamorarvi di questo posto e delle sue persone, che non sono mai ciò che sembrano, ma che danno più di quello che ti aspetti. E’ un gioco si ma per alcuni vale una vita.

Leggetelo!!!!
Un bacio, la vostra Gloria Cayenna