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TRAMA:
È difficile essere all’altezza di un padre che è un’istituzione. Lo è per Isabella, cresciuta in una famiglia dove dimostrarsi inappuntabile non è una scelta, ma un dovere. Essere quello che gli altri si aspettano però non è sinonimo di felicità. Il tradimento del suo fidanzato storico le fa capire che è arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita, trasferirsi a Bologna e cambiare sede di studi sono i primi passi in questa direzione. In una notte che cambia tutto, Isabella conosce Denis, estroverso, vitale, l’antitesi del suo mondo. E in quella notte con lui, infrange tutte le regole. Tatuato e batterista in una punk rock band, i Bad Attitude, Denis non è il genere di ragazzo che possa portare a casa. Ma quando lui è l’unica persona che ti fa stare bene, ti fa sentire giusta, cosa sono le convenzioni? Quando i problemi con la band e una famiglia invadente si fanno seri, l’amore e la passione per la musica basteranno ad aiutarli a realizzare i loro sogni?

RECENSIONE:
“La mia musica sei tu”, romanzo d’esordio di Alessandra Angelini, narra storie come tante ma diversamente da molte, questa segue come filo conduttore la musica.

L’attaccamento alla musica, l’amore per quest’ultima che unisce tutti i personaggi del libro in quanto componenti di una band: i BAD ATTITUDE. La musica che li lega e che li porta a fare delle scelte, la musica come mezzo per parlare di loro e del faticoso traguardo: il successo.

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Fin dalle prime pagine, il libro è incentrato su una storia d’amore, magari come tante, ma diversamente da altre non segue una linearità in quanto viene interrotta da un evento che si insinua in questo rapporto tanto da incrinarlo per poi romperlo…ma vi spiego meglio.

La protagonista principale, nonché voce narrante, è Isabella, vittima di un padre padrone che impone le sue regole.

L’integerrimo avvocato Colonna, senatore da non so quanto tempo, era un punto di riferimento per la borghesia romana. Mai uno scandalo o una diceria…

L’angoscia di non poter essere se stessa, la voglia di vivere nel modo più spensierato e semplice possibile viene meno quando si ha un padre autoritario che detta regole alla famiglia, che guarda più all’apparire che all’essere, che impone più che suggerire amorevolmente, come un padre dovrebbe essere. Sua madre poi non l’aiuta poiché incapace anch’essa di imporsi, soccombe a quell’uomo tanto imponente e duro; poi c’è il fratello di Isabella che invece si fa manovrare come una marionetta, segue fedelmente le istruzioni del padre senza obiettare creando quel clima di vuoto e inadeguatezza che accompagna la ragazza.

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Ero stata costretta a riconsiderare quello che pensavo di sapere. Pormi le domande che avevo accantonato. Chi ero? Cosa mi spingeva avanti? E poi la domanda più difficile di tutte. Ero davvero felice?

Isabella è comunque una ragazza tipica della sua età, con sogni nel cassetto da realizzare, con tanta voglia di vivere e di evadere da quella vita che le sta troppo stretta; è una ragazza buona, gentile e altruista, che non si tira indietro quando dovrà aiutare le persone che ama.

Avevo accumulato sogni come libri che infestavano il mio appartamento, desideri espressi a occhi chiusi e affidati alle pieghe della notte, era giunto il momento di farli crescere e prendere forma. Era come se per i primi ventun anni della mia vita avessi dormito. Era ora di svegliarmi, finalmente non avevo più paura di pensare al futuro

E proprio durante un momento di evasione incontrerà Denis.

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La canotta scura lasciava intravedere i pettorali scolpiti e le braccia ben delineate. Tatuaggi tra i più strani mai visti gli scendevano fino alle mani, ma non era da quelli che non riuscivo a staccare lo sguardo. Ero persa nei tratti forti e mascolini del suo viso, gli zigomi alti, la linea squadrata della mascella, le labbra grandi e piene.

Denis, altro personaggio del libro, bello da togliere il fiato, è quasi la mente del suo gruppo. All’apparenza Denis sembra incarnare il tipico “duro” della band il “bello e dannato “ma in realtà è un ragazzo che ama ciò che fa, per lui i suoi amici sono la sua famiglia, quella famiglia che non ha mai avuto, quella famiglia da difendere E da sostenere soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà e saranno proprio questi momenti che metteranno a dura prova il gruppo, Denis e la sua storia con Isabella.

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Come dicevo, galeotto fu uno dei concerti della band, un colpo di testa di entrambi o un colpo di fulmine? Chi lo sa? Fatto sta che i due giovani si piacciono, si vogliono, si cercano, si ritrovano…ma poi quella che sembra essere una classica e tenera storia d’amore finisce.

“Tornerò, tornerò meno fragile,

Resterò alla finestra mentre un altro giorno passa in fretta

Resta lì, pure in silenzio, giudica

Ora che non avrai più paura di soffrire ancora

Dormi tranquilla e stai lontana dai miei sbagli

Intanto che riposi io continuo a chiedermi perché

Urlo e poi tu non mi senti

E dimmi se a volte poi mi cerchi tra la gente

E se è soltanto pioggia o sono lacrime

Allungo le mie mani ma tu sei distante

Sparirò come pioggia nella sabbia

Brillerò tra le stelle, chiudi gli occhi e riuscirai a toccarmi

Dicono che non si può rinascere

Facile dirlo per chi non ha incontrato la tua pelle”

(“Urlo e non mi senti”… Modà)

Come gestirà Denis la situazione? E isabella? Il gruppo si scioglierà? Ci sarà un lieto fine? Ve lo lascio scoprire a voi, io vi posso solo dire che la lettura non vi lascerà delusi. L’autrice vi porterà nel loro mondo, vi farà sognare e sperare per loro.

Ciò che ho subito notato sin dalle prime pagine è la passione che l’autrice ha messo nel suo libro. Ha saputo raccontare davvero in modo pieno e completo le loro vicissitudini che non sono limitate alla storia d’amore ma si estendono all’intero gruppo, alle loro avventure e disavventure, così che ha approfondito i vari aspetti di ogni personaggio che compone la band.

Nel libro vengono toccati due temi importanti: la depressione e la tossicodipendenza, temi importanti che perderebbero, appunto, d’importanza se raccontati in modo superficiale ma Alessandra in questo libro ha usato molto tatto, spiegando il giusto senza eccedere e andare fuori traccia.

I numerosi protagonisti di questo libro non sono solo comparse ma attori che completano e arricchiscono pienamente il romanzo. L’unica nota negativa, se così posso dire, è data dal numero di dialoghi presenti nel libro. Chiarisco: a me i dialoghi piacciono ma nel romanzo ne ho notati davvero tanti, un po’ troppi , quasi eccessivi, come se l’autrice volesse colmare o avvalorare un concetto già ampiamente detto e spiegato. Spero che l’autrice voglia prendere questo mio appunto più come consiglio che ammonizione poiché a mio parere tante volte poche parole dette bene bastano per spiegare il concetto, se invece si eccede il lettore perde di interesse, cosa che comunque a me non è successo. Questo romanzo mi ha trascinato nella lettura dal primo all’ultimo rigo.

L’amore per la musica si sente, i sentimenti come l’amicizia e l’amore, ma anche la voglia di emergere, di migliorarsi, di farsi valere e i rapporti umani fanno di questo romanzo una piccola perla. Lo stile chiaro, semplice e fluido aiuta la lettura arricchita, tra l’altro, da termini e proprietà di linguaggio ottimi.

Ve lo consiglio?

Sì, certo, è una bella storia, ricca di elementi che non annoiano e anzi t’incollano al libro. Concludo augurando ad Alessandra un in bocca al lupo con un proverbio “chi ben incomincia è già a metà dell’opera” perché? Perché a mio avviso, anche se la strada è lunga e difficile, lei l’ha iniziato questo percorso davvero molto bene!

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