Amanti del Fantasy e Signore dell’Harem,

eccoci insieme per scoprire un altro libro, questa volta si tratta di un distopico.

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TITOLO: Dominant
AUTORE: Irene Grazzini

EDITORE: Fanucci Editore
GENERE: distopico

Sinossi:

Claire ha trascorso i suoi primi sedici anni sotto la Cupola, l’enorme barriera alimentata a energia geotermica che protegge la City dall’esterno, il Mondo di Fuori, una landa inospitale e pericolosa sconvolta dalla più violenta glaciazione di cui si abbia memoria. Claire è una Dominante, appartiene cioè a quella razza eletta cui spetta il merito di aver liberato la città dalla minaccia dei Recessivi. Ora il destino ha deciso di sconvolgerle l’esistenza, presentando alla porta del suo Loculo una ragazza sconosciuta, ferita, che ha bisogno di aiuto. Da quel giorno, la vita di Claire si trasforma in una fuga disperata e rocambolesca dai Vigilanti e dai loro terribili robot, i Mastini, perché quella ragazza misteriosa è una Recessiva, e aiutarla significa commettere il più grave dei reati, quello di alto tradimento. Attraverso un mondo inospitale, reso sterile dal ghiaccio e dall’odio, tra bufere di neve che sferzano enormi città e maestose rovine, Claire scoprirà che il confine tra giusto e sbagliato è più labile di quanto abbia mai creduto.

Ci troviamo in Ighilterra, possiamo collocare la storia in un momento non ben definito del futuro.

La terra è sommersa dalla neve, dopo guerre, sperimentazioni e sfruttamento delle risorse il mondo è piombato nella seconda era glaciale. Gli esseri umani sopravvissuti e le loro generazioni successive vengono divisi in due. I Dominanti, pelle, capelli e occhi scuri, vivono al caldo sotto una cupola che chiamano City, e i Recessivi, dai tratti genetici chiarissimi che sopravvivono fuori al freddo esiliati dai Dominanti.

Le protagoniste sono due ragazze di 16 anni cresciute in ambenti e realtà completamente diverse una dall’altra; Claire appartiene agli abitanti della City.

E poi c’è Eleanor sopravvissuta tra i recessivi.

“non si sentiva bene. Per niente. Era arrabbiata con se stessa per aver pensato… cosa? Che i Recessivi non fossero violenti e feroci come e avevano insegnato? Anche Arthur, che con lei era sempre gentile… E comunque, cosa importava? Lei era una Dominante, aveva dei geni più forti. Loro, Arthur, Robb, Eleanor, erano creature inferiori che pian piano sarebbero arrivate all’estinzione, come il fiore bianco che soccombeva al fiore violetto. Era giusto così. Magari, se lo avesse ripetuto fino alla nausea.”

 

Le due ragazze ad un certo punto della storia si incontrano o meglio si “scontrano” e forzate da una serie di eventi si salvano la vita a vicenda, pur non sopportandosi e sbattendo ogni giorno contro le rispettive differenze; messe una contro l’altra da racconti tramandati e da una realtà distorta dalla società in cui vivono.

La Nostra Claire è buona, onesta e incapace di ferire ma è anche incapace di cavarsela fuori sotto le tempeste di neve e tra i ghiacci. Si trova costretta a vivere nella realtà della sua compagna di viaggio e si sente una prigioniera braccata tra coloro che se potessero le toglierebbero la vita senza pensarci.

“Lavorava con loro tutti i giorni, cerando di migliorare le loro coltivazioni, e ancora non si fidavano di lei. L’avevano strappata dalla sua vita, costretta a rinnegare la City che le aveva dato tutto, eppure ancora la trattavano come una spia, un’appestata, una… diversa.”

 

 

I destini delle due ragazze sembrano viaggiare sullo stesso binario, conseguenza di un passato che le lega anche di più. La Dominante si pone domande, scopre realtà che non le erano state descritte in questo modo ma soprattutto vive un presente che la stupisce in modi diversi e significativi ogni giorno.

“Le mani strette intorno alle corde, Claire si concentrò sullo straordinario panorama. Nel cielo i primi vortici boreali tingevano le nuvole. Il suolo era acceso dal gelido scintillio del ghiaccio, che si estendeva in ogni direzione. Non era spaventoso, da lassù. Non si era mai sentita così in alto neppure dal livello 4 della City. La cercò e credette di averla riconosciuta in un luccichio lontano tra la foschia, a ovest. Ma non poteva esserne sicura, e in fondo non era importante. Era libera.”

“Alcuni Vigilanti erano schierati sui gradini dell’ingresso principale, altri pattugliavano il perimetro esterno. Eleanor si diresse dalla parte opposta. Aveva imparato a rendersi invisibile tra la neve mentre cacciata. Invisibile nella City quando rubava le barre di termoenergia . Invisibile  in un mondo a cui  non importava niente  degli essere umani.”

Capitolo dopo capitolo le situazioni e le certezze si ribaltano e ciò che sembrava giusto fare perde il suo senso, ma rivedere le priorità significa cancellare progetti, fare piazza pulita di ogni cosa e della realtà che hanno vissuto e che gli è stata insegnata. La compassione trova spazio tra la rabbia, l’amicizia nella vendetta, il bene comune sulla sopravvivenza di tutti, ciò che era chiaro pone ora enormi dubbi.

E così si trovano a lottare fianco a fianco nonostante le paure, le domande senza risposta e le parole non dette, i gesti e gli sguardi hanno colmato mille lacune.

L’autrice ha creato un futuro non molto lontano da quello che ci si prospetta, e a tratti raggiunge descrizioni molto intense tanto da avermi fatto rabbrividire. Già oggi nel nostro presente viviamo le divisioni in ceti, gruppi ed etnie e solo una piccola parte della popolazione terrestre ha compreso che è la più grande e potente forma per domare e comandare . L’ignoranza e la disparità. L’unione rafforza e la parola e la scrittura rendono liberi. Liberi di conoscere e scegliere.

Un romanzo che un romanzo non è perché non ha storie d’amore “classiche” al suo interno ma ha invece un bellissimo racconto di un affetto che cresce tra due ragazze che imparano forzatamente a rispettarsi e a collaborare per sopravvivere. Devo dare atto a Irene che ha creato una bella storia che coinvolge e appaga la voglia di fantasy e avventura, senza mai cadere nel banale. Devo però segnalare tra le spunte negative che la storia mi ricorda vagamente un libro famoso già letto senza lasciarmi quindi pathos in alcuni frangenti. Ma questo non lesiona la bellezza di questo libro che ho letto tutto di un fiato e che consiglio vivamente a chi come me ama le storie dove le donne hanno il potere di cambiare le cose e perché no, di cambiare il mondo.

Gloria Cayenna

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