TITOLO: Il mio dolce peccato – Attraction Series Vol. 3
AUTORE: Penelope Bloom
EDITORE: Newton Compton Editori
DATA DI PUBBLICAZIONE: 04 giugno 2020
COSTO: Kindle € 4,99 – Copertina flessibile € 9,40

LA SERIE ATTRACTION SERIES:
Sono una brava ragazza (titolo originale: His Banana)
Voglio un bravo ragazzo (titolo originale: Her Cherry)
Il mio dolce peccato (titolo originale: His Treat)
His Package (inedito in Italia)
Her Secret (inedito in Italia)
Her Bush (inedito in Italia)

Alzi la mano chi, fra di voi, non ha avuto una crush ai tempi del liceo. Chi non ricorda quel ragazzo in grado di farci battere il cuore solo respirando?
Bene.
Immaginate, ora, di essere ormai cresciute e di imbattervi, ancora una volta, in quel ragazzo che, magari, potrebbe diventare il vostro datore di lavoro.
Certo, il tempo potrebbe non essere stato clemente, con lui… e se così non fosse? Se fosse ancora l’adone che ricordate? E se lui vi desse modo di capire che è interessato a voi?
Provereste ansia, agitazione, eccitazione, giusto?
Beh, a quanto pare, Emily è una di noi!

SINOSSI:
Qualcuno potrebbe pensare che avere un capo tremendamente sexy sia già abbastanza difficile… Evidentemente non sanno cosa significa avere come datore di lavoro la propria prima cotta. Ryan continua a essere tremendamente affascinante, ma questa volta devo trattenermi dall’istinto di saltargli addosso. E anche se mi fa impazzire, questa opportunità è preziosa. Fa tutto parte del piano: devo creare dei poster per una megafesta di Halloween e dopo potrò partire per Parigi inseguendo il mio sogno di diventare un’artista. Si tratta solo di resistere tre mesi, dopotutto. Ma Ryan è una di quelle tentazioni continue che non posso permettermi. Come una studentessa che, dopo un ottimo semestre, rischia una brutta insufficienza. E il fatto che possa essere proprio lui a darmela non fa che aumentare la tentazione… Ma ormai ho deciso: devo solo consegnargli i miei disegni e fuggire il più lontano possibile da qualunque fantasticheria su di lui.

RECENSIONE:

“Mancava ancora l’ultima stagione del Trono di Spade, non avevo mai mangiato un uovo in camicia e c’erano almeno una decina di voci insoddisfatte sulla mia lista delle cose da fare almeno una volta nella vita, a cominciare dal pattinaggio sul ghiaccio di notte con un ragazzo strafigo sulle note di Dirty Dancing.”

Emily sa cosa vuole, dalla vita. Persegue i suoi sogni da sempre. Lei vuole vivere della sua arte e, per farlo, è disposta a partire per due anni alla volta di Parigi, dove potrà finalmente coronare il suo sogno.
Ma, c’è sempre un ma.
Nel suo caso, i ma sono decisamente troppi e ingombranti.
Il primo fra tutti? Beh, è alto, grosso, muscoloso, ricco da fare schifo e risponde al nome di William Chamberson.

“Se Bruce era Superman, William era il suo alter ego: un Superman a cui piaceva fare baldoria, che ignorava l’esistenza dei pettini e soffriva di una forma blanda di cleptomania.”

Non preoccupatevi: William è ancora saldamente ancorato alla sua Hailey, ma sicuramente ricorderete chi aveva fatto di tutto affinché i due piccioncini convolassero.
Proprio lui, Ryan.

“Aveva la schiena dritta e un fisico da atleta. I capelli scuri erano tagliati corti, e la sua bocca mi ipnotizzò subito. Qualunque fosse l’argomento di cui discuteva lo coinvolgeva molto, ma io presto attenzione alle parole che sentivo quanto una liceale alla fine della settima ora. Era lui: il tizio di cui sogni quando le luci sono soffuse e ti stai crogiolando da cinque minuti nell’acqua, con le candele sistemate a bordo vasca e una musica d’atmosfera nell’aria.”

Come una ironica ciliegina sulla torta, Ryan e Emily già si conoscono, visto che lui era la cotta del liceo della ragazza e che, tra l’altro, lui la sbeffeggiò proprio l’ultimo giorno di scuola, imbrattando un suo lavoro di storia dell’arte proprio con un cupcake.
Poco conta, comunque, visto che lei è in procinto di partire per la Francia e che lui ha una sorta di idiosincrasia verso le relazioni sentimentali.

“Era una sorta di meccanismo di difesa, come se nel mio teschio vivesse una scimmia ammazzaerezione che mi riprogrammava le idee non appena viravano al romantico. ‘Non possiamo rivivere quel dolore e quella delusione, vero?”

Nessuno dei due è interessato a una relazione, entrambi hanno altri progetti, ma se c’è una cosa che la Bloom ci ha insegnato è che più un rapporto è inaspettato, più diventa frizzante e, soprattutto, interessante.

“Sembrava tutto facile quando avevo cercato di stabilire il nostro rapporto sul modello Corea del Nord e del Sud. Una volta allentate di nuovo le redini della mia immaginazione, in sua presenza non mi riusciva di comunicare come un normale essere umano.”

Se poi a questa illogica e inaspettata attrazione aggiungiamo lo zampino dell’alter ego di Superman e di tanti altri personaggi secondari strampalati – Grammy I love you! – direi che la frittata è fatta!

«I cazzi degli uomini sono macchine del pensiero altamente evolute. Non si limitano a considerare la gratificazione immediata. Se un cervello-cazzo pensa di dover gettare le fondamenta per ottenere quello che vuole, lo fa. Credimi.»

Dame, “Il mio dolce peccato” è un libro in pieno stile Bloom, dove le risate di pancia si mescolano ai sospiri. Una storia carina, da leggere in un pomeriggio, ma che vi lascerà con il sorriso sulle labbra.
Gran parte del merito, a mio avviso, va proprio ai personaggi secondari che, come dicevo poc’anzi, affollano le pagine di questa storia frizzante.
Da Lilith ai fratelli Chamberson, passando per Grammy e Earl, vivremo in uno spaccato delle vite di questi folli personaggi. Intridono ogni episodio, a volte risultando forse un po’ troppo onnipresenti, lasciando pertanto il dubbio che, senza le loro incursioni, forse la storia non avrebbe avuto lo stesso risultato.
I loro sarebbero stati siparietti gradevoli utili a spezzare il plot principale, ma in alcuni capitoli ho avuto la netta sensazione di too much; avrei preferito più Ryan, più Emily. Mi sarebbe piaciuto leggere di loro scelte e di loro decisioni, quando invece a tratti sembrano burattini manovrati da William & Co.
Di sicuro, sempre secondo mio parere, questo è il volume più “debole” della serie, almeno fra quelli letti fino a ora.
Adoro comunque lo stile scanzonato e irriverente dell’Autrice e, nonostante questa piccola nota, la storia scorre serena verso la fine, lasciando intatta la voglia di poter leggere il prossimo libro di questa scoppiettante serie.
Alla prossima,
Laura

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