
Prezzo: € 18,00| Ebook: € 6,99 |
Pagine: 265 | Genere: Narrativa |
Editore: Leggereditore | Data di pubblicazione: 3 Gennaio ebook – 17 gennaio cartaceo
Trama
Quando Iola Anne Poole, un’anziana signora dell’isola di Hatteras, muore nel letto della sua abitazione, Tandi Jo Reese viene incaricata di risistemare la casa della defunta che è anche proprietaria del cottage in cui lei abita. In fuga da un matrimonio oppressivo e da un passato tormentato che continua a perseguitare anche il suo presente, Tandi è scappata insieme ai suoi due bambini e ora vive di fronte alla splendida e sontuosa villa vittoriana della signora Poole. Anche se le due donne non si sono mai conosciute, è stata proprio Tandi a ritrovarla, ormai morta, nel suo letto. E da quel momento inizia per lei un viaggio spirituale alla scoperta di quella strana casa, dei segreti che racchiude e, infine, di sé stessa. Il rinvenimento di ottantuno scatole minuziosamente decorate, ognuna delle quali rappresenta un anno della vita di Iola, le svelerà lo straordinario percorso di una donna vissuta nell’ombra: pensieri, desideri, speranze e paure di una personalità complessa, annotati su fortuiti pezzi di carta. E la lezione finale contenuta nell’ultima scatola avrà forse l’effetto di cambiare l’esistenza di Tandi per sempre… Una storia di rinascita e speranza guidata dal potere unico e invincibile dell’amore e della fede.
“La paura costruisce muri invece che ponti. Io voglio una vita piena di ponti, non di muri.”
Care Dame, da questa frase oggi voglio iniziare a parlarvi de “La scatola delle preghiere” di Lisa Wingate. Questa non è una storia come tante altre. Questa è una storia in cui non c’è posto per la paura, per i grandi tormenti dell’anima o per le passioni travolgenti. Questa è una storia che di comune ha ben poco, ma appunto per questo è a mio avviso straordinaria. Parlarvi di questo libro senza incappare in spoiler non è semplice, perciò partirò dall’inizio: dall’abbandono.
“Capivo bene, più di quanto potessi dire, cosa significasse vedere i pezzi della propria vita galleggiare alla deriva.”
Tandi è una donna, una madre, una persona che non sa più chi sia, cosa significhi vivere e esserci per i propri figli. Cresciuta come un relitto tra i venti violenti della separazione della sua famiglia, l’abbandono sembra essere per lei il compagno più fedele, quel qualcosa che anche da adulta la perseguita, una componente che volente o nolente la porta a vivere la vita con leggerezza, con squilibrio e a cercare nelle persone sbagliate quella pienezza di emozioni che le è sempre mancata. Tandi si innamora, Tandi si fida, Tandi perde se stessa. I famaci di cui abusa le offuscano il cervello talmente tanto da non accorgersi nemmeno più chi siano diventati i suoi figli. Ma Tandi, malgrado tutto, ha braccia forti e cuore impavido e fugge in cerca di una vita migliore, un posto che possa curare le sue ali spezzate e che dia ai suoi figli qualcosa di più duraturo e stabile dell’ennesimo uomo di passaggio. Tandi vuole tornare ad essere la madre che per lungo tempo non è stata e il destino la porta nell’unico posto dove da piccola si era sentita a casa, ad Hatteras negli Outer Banks. La lingua di terra che si protrae davanti alla Carolina del Nord, con la sua sabbia, i suoi venti salmastri e il clima mite, diviene un luogo dove nascondere le debolezze, dove disintossicare il fisico e tornare in sé.
“Mi ero fidata di lui durante i primi mesi di confusione – era un dottore, sapeva cosa faceva. Era diventato la fonte per le medicine, i soldi, la sicurezza, tutto quello che pensavo mi servisse per sopravvivere. Ma la verità era che non avevo bisogno di nulla di tutto ciò. Quel nuovo posto mi stava guarendo, dandomi una vita nuova. Ma stava purificando anima e corpo.”
All’ombra delle tamerici, nel portico di un piccolo cottage di proprietà della signora Iola Anne Pole, costruito proprio davanti la casa padronale, Tandi comprende però che sviare gli sguardi altrui e nascondersi dietro le tende di quell’appartamento che a stento, con i pochi soldi rimasti, può permettersi, non è la soluzione. La vecchia signora, proprietaria della grande casa coloniale e del cottage, è morta e ora Tandi rischia di rimanere senza nemmeno quel tetto sulla testa. Il parroco della zona le offre così un lavoro: pulire la vecchia casa della signora Pole in previsione della futura vendita. Inizia così per Tandi un viaggio attraverso un modo fatto di parole sussurrate, pensieri nascosti, desideri, amori, privazioni, dolore e rinascita. Tandi, al secondo piano di quella grande casa abbandonata alla deriva, nella camera da letto che era della signora Pole, scopre un passaggio segreto, una porta fatta di milioni di lettere che la porterà a vivere in prima persona la vita di quella piccola donna.
“Non avevo proprio la sensazione di non essere gradita, era più come se dovessi ammettere qualcosa che ancora non avevo capito, come se la casa fosse una grande domanda e la risposta non avesse niente a che fare con l’eliminare il cibo o fare le pulizie. Come se quel posto volesse qualcosa da me.”
Dietro quella porta, in quello che avrebbe dovuto essere una sorta di sgabuzzino, scatole su scatole colorate, decorate, di cartone, di latta, di vetro con conchiglie o nastri o perline, attendono di essere lette. Ognuna di esse rappresenta un anno, ognuna di esse è un tassello della vita della signora Pole. 1936, da qui Tandi inizia a leggere le lettere racchiuse nelle scatole, lettere che si rivelano poi essere preghiere.
“Tutta la vita ha bisogno di essere rammendata e ricucita. Tutta la vita è trapuntata di frammenti di ciò che era e che adesso non è più…
[…]
Ci rimangono solo cocci. Di tutti i colori, le forme e le misure. Tutti in attesa di essere ricuciti sul modello che puoi vedere solo tu. Nella quiete dopo la tempesta, sento il suo sussurro. ‘Figlia, non indugiare sui tuoi passi, prendi ago e filo e vai a sistemare il rammendo…’
Ma le letture in piena notte, sotto la pioggia che cade dal tetto malandato, di giorno e in ogni momento libero che le varie attività quotidiane le lasciano, fanno di quegli attimi puri momenti di comprensione, di chiarezza, di redenzione. Tandi cambia. Tandi capisce di essere qualcosa di diverso della semplice donna comune. Comprende che le sue mani hanno capacità, la sua mente esperienza e la sua vita un progetto. Ripercorre la vita di Iola Anna Pole analizzando se stessa e gli altri, aprendo il cuore a qualcosa di diverso della sola paura.
“Non stavo cercando Iola in quelle scatole, lo sapevo. Stavo cercando me stessa, una risposta alla domanda che mi facevo ed evitavo da anni. Come si fa a superare il proprio passato? Qualcuno ci riesce?”
Mie care Dame, mi sono già spinta troppo in là nel raccontarvi il piccolo capolavoro che è questo libro. Non posso dirvi altro che non sia l’esperienza che io stessa ho vissuto nel leggere queste pagine. Questa è una storia che si apre man mano che la si legge, è un cuore che si schiude, è la promessa di quella pace tanto cercata. Leggendo questo romanzo non si fa solo un viaggio nella vita di Iola e Tandi o dei personaggi secondari che si muovono in punta di piedi nello scenario. Leggere questa storia è come leggere un po’ se stessi, significa porsi delle domande, darsi delle risposte e sentirsi irrimediabilmente attratti da un amore diverso tratteggiato con parole sublimi in voli pindarici. Ho pianto molte volte, mi sono commossa profondamente con i pensieri di Iola e le considerazioni di Tandi. Mi sono seduta con la protagonista su quel letto dalla trapunta azzurra, l’odore della carta ingiallita nel naso a leggere quelle righe cariche di emozione, di vita e di forza. Mi sono ritrovata assieme a Tandi a sistemare i danni dell’uragano, ad avere quella preghiera nascosta nel cuore da dedicare allo sventurato di passaggio. E poi sono stata con lei nell’abbraccio inaspettato, nell’aiuto dato senza tornaconto e nel chiedermi se davvero:
“Era possibile che la vita fosse davvero così bella, così tranquilla? Che tutto fosse diventato improvvisamente perfetto? Grazie. Ogni parte della mia anima lo stava sussurrando.”
Questo è un romanzo che mi ha innegabilmente dato tanto, insegnato molto e arricchito in modo incredibile. È un romanzo che parla, che scardina e consiglia. Un romanzo che sottolinea il vero valore delle cose, dalla più piccola alla più grande. Un romanzo che inneggia alla fiducia, all’amore, al donarsi senza ripensamenti. È qualcosa di unico che consiglio davvero a tutti.
Vi lascio con le parole di Tandi.
“Nessuna parola può racchiudere i miracoli di Dio. Nessuna può contenere la magnificenza di un’onda che bacia la sabbia, o la spirale perfetta di un guscio che si asciuga brillando al sole o nel fuoco del mattino che sorge dall’acqua infinita. O la bellezza di un colibrì che si libra a poca distanza, misteriosamente fuori stagione e un giorno prima del Ringraziamento, con le sue ali che accarezzano l’aria, rapide, invisibili, potenti. Bloccate nel tempo solo per un attimo. Poi vola via, rimpicciolendosi sempre più contro il blu di un cielo infinito. Finché non scompare.”
Alla Prossima storia.
Laura Pellegrini
STORIA
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