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“Non smettere mai di combattere con me: ne usciremo entrambi distrutti”.

Così forte, così fragile. Così pieno di sé e così dolce. Sono tante le contraddizioni che albergano in Steven, scopre Angelica dopo aver fatto ritorno tra le sue braccia. E i ricordi, le intenzioni, nascosti appena sotto la superficie che chiedono a gran voce di essere liberati da un tunnel che pare senza fine. È così che, all’improvviso, Angelica si trova a dover fare i conti con tutto quello che ha reso Steven l’uomo che è, e sono così tanti i particolari che trovano collocazione nella sua mente da lasciarla senza respiro, certa solo di una cosa: per restare con lui, dovrà accettare i suoi demoni e lottare con un cuore saldo e coraggioso.

qualche riflessione

…le era mancato, tanto che non aveva neanche capito quanto, prima di trovarselo davanti con quell’aria di placida malinconia. Era sembrato un uomo che aveva perso qualcosa di importante.

Ritroviamo la nostra precious girl, il nostro angelo arruffato, la protagonista che non fugge di fronte al magnetico, sicuro e intraprendente (ai limiti della decenza) Steven Boschi. Una bella femmina alfa, “Diabolica” e Angelo. Intrappolata in un vortice di emozioni sconvolgenti, travolta da un amore totalizzante e prigioniera del mondo di Steven: solo gioco di specchi, riflessi distorti, bagliori sinistri. Popolato da personaggi che si muovono nell’ombra e figure famigliari -ingombranti e irresistibili- finalmente alla ribalta. Lentamente sul proscenio. Più avanzano dalle quinte del suo passato, più Steven resta indietro, nel buio. E Angelica?
Angy è una vera protagonista, è sempre la “tosta”, come la definisce l’irresistibile factotum Zeno. Vi sorprenderà ora più che mai non solo la sua determinazione, che ha dimostrato già nel primo capitolo, nel lottare e nel combattere per questo rapporto, ma la devozione nei confronti dell’animo tormentato di Steven.

«Sono qui per capire se vale la pena di lottare per questo rapporto» replicò. .. Abbassò un istante lo sguardo, prima di tornare a incontrare i suoi occhi. «I miei sentimenti non sono cambiati, ma non voglio cambiare per te».

Amore e fiducia saranno le parole-chiave, le promesse da mantenere.
Dopo aver trovato riparo presso il fratello di Steven -l’affascinante e misterioso Lucas tanto intrigante quanto detestato dal protagonista- ad Angelica resta, dopo essersi leccata le ferite, solo l’ indolenza forzata e un telefonino in ostaggio di Steven in Irlanda per un incidente sospetto in uno dei suoi cantieri. Tra le favolose sedute della terapista improvvisata e saggia amica Sara, i rimbrotti degli amici e gli interrogatori della madre (prima fan di Steven), riprende la routine. Ma ci sarà una sorpresa, uno Steven malconcio, col cuore pieno di lividi, insicuro e inquieto, forse ancora più irresistibile

alla fine io vorrei solo lasciare perdere tutto e buttarmi su di te

«Torna da me» sussurrò contro la sua bocca. «Ho bisogno di averti accanto».

È una questione di fiducia. Steven è un accentratore, forte del suo carisma, un abile burattinaio consapevole del suo potere, che accarezza da tempo progetti misteriosi, di cui Angelica è diventata -suo malgrado- una pedina inconsapevole, ora regina indiscussa della sua vita

Quello che potevo fare era obbligarti ad amarmi così tanto da non potermi più lasciare».
«Però l’hai fatto».
«Mi dispiace».
Poteva credergli davvero?
Avrebbe potuto farlo, sì.
«E non si obbliga qualcuno ad amare».
«Però mi ami».
«Sì».
«Allora torna da me».

Angelica è in balia della nostalgia e aggrappata all’orgoglio, fino a quando il grillo parlante di un’amica o il segnale potente del suo inconscio (rosso come una camicia, il sangue o il cuore)non le ricordano in modo prepotente quel senso di appartenenza, che spazza ogni remora.
Intanto parlano i silenzi, carichi di incertezza, poi le mani che con le carezze confessano il bisogno di stare vicini, le labbra in silenzio solo per sfiorare la pelle e gli occhi che promettono ciò che si tace.

«Sei tornata ragionevole?»
«Ragionevole?»
«Sì».
«Non sono irragionevole. Sono solo nervosa».
Una risata rombò sotto l’orecchio, strappandole un sorriso mentre le sue braccia si contraevano e prendevano finalmente vita.
«Ti amo».
«Lo so» affermò lei, sollevando il volto «È solo che sei talmente “tanto da amare” che mi spaventi».
«Sono talmente tanto da amare?»

Troppo. Quel sentimento così potente che sembra scoppi il cuore. Insieme con il conforto torna l’incredibile complicità, l’erotismo caldissimo (che serie di docce in questo secondo appuntamento…) ma anche allegro e giocoso

«Sì. Sono tua e tutte quelle cose lì. Andiamo, ora» lo canzonò. «Non è divertente».
«Sì che lo è. Solo tu non vedi il lato comico di questa cosa. Attento, che arriva il mostro verde».
«Che mostro verde?»
«La gelosia».
«Ah, dici che il mostro è tornato?»
«Sì» confermò, togliendosi le sue mani di dosso. «Ora, andiamo. Approfitta di questo momento e goditi lo spettacolo mentre camminiamo verso la macchina».
«Sei…»
«Non dire niente di offensivo» lo interruppe puntandogli un dito contro.
«Da scopare» insistette lui. «E da scopare un’altra volta»

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Una sfida? in realtà solo un tentativo di mantenere lo spazio vitale dell’indipendenza, nel senso della orgogliosa autonomia, dell’individualità.

«Dio, Angelica. Lo sento. Tu mi vuoi quanto ti voglio io».
La penetrò profondamente con un dito, cui ne fece seguire un secondo, portandola al limite della sopportazione.
Lo voleva.
Sì.
Così.
Non così.
Così.
Rude.
Forte.
Possessivo.
Ossessivo.
Dittatore.

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La tensione sale alle stelle, la carica erotica sotterranea è sempre più forte, alimentata dalle tensioni, dalle incomprensioni. Gli scontri diventano furiosi mentre di pari passo l’aggressività si libera in incontri bollenti, in cui Steven e Angelica sembrano ritrovarsi, quasi si nascondessero nell’occhio di un ciclone. Burrascosi, mentre fuori appare l’inquietante figura del manager Vincenzo Lorri, che allungherà un’ ombra lunga e sinistra sulla loro serenità. Accanto a lui la presenza fidata e protettiva di Ettore, con una nuova veste e un nuovo ruolo ma tutto accade velocemente, precipitosamente. Un uragano di eventi, un ciclone di novità.
Angelica è sopraffatta, stordita.

«Voglio fare pace. Sono stanca di litigare».
«Fidati di me, per una volta. Non voglio controllarti. Voglio solo prendermi cura di te».

Amore e fiducia. Per imparare a custodire ciò che è prezioso con la premura, non con la forza. Custodire, non proteggere. Come un tesoro.

«Sì. Tesoro. Sei il mio tesoro, tu» rimarcò la dose lui, evidentemente di diverso avviso. «E prima che mi dica un’altra volta che per pura etimologia il tesoro è solo un deposito di cose preziose, ti informo che sì, forse è vero, ma che alcuni di questi “magazzini” contengono preziosi così importanti da venire blindati, da essere trattati con una cura particolare. È questo, quello che tu sei per me: un deposito pieno di cose preziose da custodire e proteggere» continuò Steven, tenendo la bocca premuta contro i suoi capelli. «Hai tante, così tante cose preziose dentro di te, che non mi basterebbe una giornata intera per elencarle tutte».
«Hai detto una cosa bellissima» sussurrò Angelica, tenendo gli occhi chiusi e la fronte premuta contro la sua spalla.
«Sei tu a essere bellissima. Tutta quanta».

Il desiderio è un linguaggio segreto, l’amore è un dialogo intimo. Steven e Angelica imparano ad amare ogni piega nascosta delle loro anime.
Anche i coni d’ombra, quelli freddi, bui. Lontani e distanti.

«E promettimi che quando troverai una ragazza da amare, una tutta tua, la tratterai come se fosse una regina, e che la terrai sempre al sicuro».

Angelica è l’eroina che abbiamo imparato ad apprezzare, che mette al tappeto da sola i cattivoni, non deve aspettare la cavalleria, ma quando arriva il principe sa lasciarsi andare, esprimendo tutta la sua femminilità seduttiva. Sexy, bella, ironica. Una principessa che in camicia da notte e scarpe da tennis esce di notte e affronta il suo ombroso cavaliere. Sa come gestire con leggerezza e malizia adorabile l’ombroso Steven e il mostro verde della gelosia, con tenacia e incredibile generosità i fantasmi del suo passato.
Gli incubi diventano pensieri, i tormenti preoccupazioni, la sete di vendetta un malessere irrequieto. Questo secondo capitolo presenta uno splendido rovesciamento, Angelica mette l’armatura, è lei a proteggere Steven, a guidarlo e sostenerlo nel percorso tortuoso di espiazione, per liberarsi dagli strascichi dolorosi di un passato ingombrante.

Faremo in modo che tu possa dormire ogni notte.
Troveremo il modo.
«Non mi farai del male, se non sarò io a permettertelo» promise a entrambi.

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Eppure la battaglia infuria, Angelica mentre combatte per la verità -caparbia e amorevole- sarà schiacciata dal peso delle omissioni…

Dovrà lottare con lo stesso Steven. Un nemico temibile.

Mi piace che l’autrice giochi, si diverta, col genere e la sua tradizione (richiami consapevoli alla “scopata del buon senso” il soprannome Angelo/Angelica) e la rinnovi con leggerezza piacevole, elegante, preziosa. Espressa pienamente dalla sua protagonista. In My precious man però, c’è un valore in più. Il nostro ingestibile prepotente Steven è disarmante (beh, l’episodio della sveglia e della la macchina vi strapperà un sorriso), famelico e tormentato, disarmato. Uno spirito inquieto che si confessa così, quasi in un sussurro disperato

«Tra tutto quanto, angelo… non smettere mai di combattere con me. Ne usciremmo entrambi distrutti».

Le ombre rendono più affascinante il suo personaggio, che non resta il maschio alpha adamantino e sterometrico, ma proprio questo lato oscuro e tormentato anima la sua figura conferendo riflessi più affascinanti, una penombra da scoprire, quell’angolo nascosto nello scrigno prezioso cui fa riferimento Angelica, sfumature inquiete e fragili. Un lato vulnerabile, di rimorso e rimpianto, inquietudine, che lo rende disarmante e seducente nel suo calore umano.
Il semi-dio diventa un eroe, più vulnerabile, più affascinante.
Si conferma l’impressione di una storia d’amore calda, piacevole, divertente.
Restano alcuni nodi da sciogliere, rivelazioni che sembrano solo aprire nuovi scenari, Lucas sempre più intrigante, nuove figure ad animare l’intreccio e… Curiosissima!!

Prezioso. Due volte prezioso.

Saff

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