TITOLO: Per lanciarsi dalle stelle

AUTORE: Chiara Parenti

EDITORE: Garzanti Libri

PAGINE: 345

DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 giugno 2018

PREZZO: € 9,99 (ebook) – € 14,36 (copertina rigida)

Salve, Dame! Ho letto per voi “Per lanciarsi dalle stelle”, di Chiara Parenti.

Volete sapere cosa ne penso?

E allora venite con me!

SINOSSI:

“Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi e vedrai che troverai la forza per farne altre”. Sono queste le parole che Sole trova nella lettera che la sua migliore amica le ha scritto poco prima di ripartire per Parigi, subito dopo l’unico litigio della loro vita. Quel litigio di cui Sole si pentirà per sempre, perché non rivedrà mai più Stella, la persona più importante per lei. Sole non smette di guardare quel foglio perché, anche se ha solo venticinque anni, non c’è nulla di più difficile per lei che superare le proprie paure. Sa che, se le tiene strette a sé, non c’è nulla da rischiare: il lavoro sicuro per cui ha rinunciato al sogno di fare l’università; il primo bacio mai dato perché è meno pericoloso immaginarlo tra le pagine di un libro che viverlo realmente. Ma ora Sole non può più aspettare. Lo deve alla sua amica. Così per cento giorni affronta una paura alla volta: dal lanciarsi con il paracadute al salire sulle montagne russe; dall’attraversare un bosco sotto il cielo stellato al fare un viaggio da sola a Parigi. Giorno dopo giorno, scopre il piacere dell’imprevisto e dell’adrenalina che le fa battere il cuore. A sostenerla c’è Samanta, un’adolescente in lotta con il mondo che ha paura persino della sua immagine riflessa. Rivedendosi in lei, Sole prova a smuovere la sua insicurezza e a insegnarle ciò che ha appena imparato: è normale avere paura, quello che serve è solo un unico, singolo, magnifico istante senza di essa. Ma c’è un unico istante che Sole non è ancora pronta a vivere. L’istante in cui deve confessare la verità al ragazzo di cui è da sempre innamorata. Una prova più difficile di tutte le altre. Perché anche l’amore può vestirsi d’abitudine e confondere. E per amare davvero bisogna essere pronti a mettersi in gioco. Perché persino i sogni possono cambiare quando sono solo una favola. Dopo il successo della Voce nascosta delle pietre, Chiara Parenti regala ai suoi lettori un nuovo romanzo che ci insegna a guardare dentro noi stessi. Una storia sull’importanza di assaporare ogni attimo, di non perdere le occasioni della vita. Una storia sull’amicizia che quando è sincera scava dentro anche se fa male. Una storia sul coraggio di guardare oltre la paura per toccare le stelle.

RECENSIONE

“A volte pensiamo di avere tutto il tempo del mondo, e invece è proprio il tempo tutto quello che ci manca, quando il mondo finisce.”

Un giorno di tanti anni fa, due bambine si incontrarono, inconsapevoli del fatto che i loro destini si sarebbero intrecciati per sempre.

“«Il sole è una stella, quindi io e te siamo sorelle!». E così è stato”

Sole e Stella. L’una introversa e taciturna, l’altra un vulcano.

Stella incapace di trattenersi dal buttarsi, dal respirare a pieni polmoni la vita; Sole condizionata dalla sua paura di vivere, di provare, di tentare il nuovo, costretta da se stessa ad assaporare il senso di libertà solo attraverso i racconti della sua migliore amica.

“A volte la osservo e mi chiedo cosa si prova a vivere così, à bout de soufflé, fino in fondo, bevendo a sorsi tutta la vita che c’è.”

Un equilibrio rodato, che alla fin fine soddisfa tutti.

Ma che succede quando da un sistema in equilibrio togliamo un elemento?

“Quando il mondo finisce, io non sento più niente.”

Il mondo di Sole implode nel momento stesso in cui Stella muore, lasciandola sola, scoperta, impaurita come non mai.

“Un ribaltamento dell’anima. Aghi incandescenti che ti si conficcano nel cuore, il gelo che paralizza ogni cosa. Ora capisco perché si dice che la scomparsa di qualcuno è come una vera e propria fine del mondo. Sì perché non è solo la persona che amiamo a morire, ma finisce anche il mondo, unico e speciale, che insieme a quella persona avevamo creato e che senza di lei non potrà più esistere.”

Tutto, però, si ribalta ancora una volta quando Sole legge una lettera che Stella le aveva scritto. È una sorta di testamento d’intenti, in cui la sua migliore amica le indica il modo migliore per respirare, amare, gioire.

Per vivere.

“Vivi finché sei viva! E splendi, Sole, splendi più che puoi!”

Ed è allora che iniziamo a percepire i primi, flebili, raggi di Sole: leggendo quelle parole, capisce che deve scrollarsi di dosso le paure che ha accumulato per anni e cominciare davvero a vivere.

“Morendo, Stella si è portata via anche la vecchia me e adesso non so più chi sono. La timida cassiera del supermercato di un paesino di provincia, o la ragazza che ha urlato e saltato tutta la notte in mezzo a una festa di sconosciuti? La silenziosa lettrice seriale di Orgoglio e Pregiudizio o la sconsiderata che si è lanciata col paracadute in un volo di quattromila metri? Non lo so. Non lo so più.”

In poco più di tre mesi, affronterà una paura al giorno, dalle più sciocche alle più recondite. In questo viaggio della speranza sarà accompagnata da Samanta, una fantastica ragazzina  poco più che adolescente, e da Massimo, fratello di Stella e suo grande amore da sempre.

E proprio a Massimo è legata una delle sue più grandi remore: lo ama in silenzio da quasi venti anni, identificando in lui la passione e lo struggimento che tanto la fa sognare quando legge di Elizabeth e di Mr Darcy, arrivando a leggere lo stesso libro per ventisei volte.

Ma cos’è, in fondo, la paura?

“La paura è il momento della battaglia, uno scontro potente tra futuro e passato, tra sogno e realtà. Forse è proprio per questo che quando si ha paura si trema, perché una forza ci trascina da una parte e quell’altra dall’altra e noi siamo in mezzo.”

Parole di una semplicità disarmante.

Ecco di cosa è composto questo libro.

È un viaggio dentro noi stessi.

L’Autrice ci prende per mano e ci porta fin dentro la nostra anima, dove la nostra, personale, piccola Sole, che alberga proprio lì, ci saluta, contenta di essere salita per la prima volta alla ribalta.

È un libro che tratta diverse tematiche importanti, senza però negare importanza all’una o all’altra.

Non nego che è stata una lettura difficile, per me. Ho affrontato le pagine seguenti la morte di Stella con la paura di trovarmi in quelle parole, di cedere, di lasciarmi sopraffare dalle emozioni.

Ed ecco che ho quindi vissuto sulla mia pelle anche l’altra argomentazione che intride queste pagine.

La paura.

Avevo paura di soffrire ancora leggendo del dolore altrui.

D’altronde chi non ha paura? Chi non ha mai avuto il terrore di fare una figuraccia? Di soffrire? Di scoprire cosa l’indomani ci avrebbe messo davanti agli occhi?

E come si affronta questa situazione? Chi mai saprebbe dire su due piedi come venirne fuori?

Nessuno. E sapete perché? Perché la prima vittoria sulla paura è proprio l’ammissione di averne, secondo me.

Chi ha il coraggio di ammettere le proprie remore, è un vincitore, proprio come la nostra piccola, grande, splendente Sole, che riesce a bucare la spessa coltre di nubi per iniziare a far risplendere i suoi raggi.

Una vita trascorsa a nascondersi, ventisei anni passati a temere anche la propria ombra, fino alla detonazione finale, quella che la porterà a scoppiare come una supernova e a irradiare tutti del suo calore immenso.

Una storia bellissima, delicata, in cui le parole si incastrano per formare vere e proprie poesie.

Un plauso personale all’Autrice per aver mostrato, tra le altre cose, la beltà del Molise che, fra coste, mare e cieli stellati, fa da splendida cornice a questa storia che mi ha conquistata dalla prima all’ultima pagina.

 “Riaccendi le stelle… Questo buio sta accecando tutti quanti.”

Alla prossima, Laura Gaeta

STORIA

 

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