Ciao Amici dell’Harem,continua la nostra estate all’insegna del Dark Romance con il secondo appuntamento con la rubrica Dark Thoughts della nostra Queen Amélie,che oggi ci parla in ANTEPRIMA di DARK BLUE,primo volume della Captive Series di C.J.Roberts,in uscita il 17 agosto per Newton Compton.Venite a scoprire cosa ne pensa Amélie di Caleb,l’addestratore di schiave.
Un addestratore di schiave assetato di vendetta e una ragazza che vede strapparsi via la libertà: Dark Blue di CJ Roberts
TITOLO: Dark Blue (Captive series #1)
AUTORE: CJ Roberts
CASA EDITRICE: Newton Compton
GENERE: Dark romance
DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 agosto 2016
PREZZO: 4,99 € (formato kindle)
LUNGHEZZA STAMPA: 205 pagine
LINK D’ACQUISTO: https://www.amazon.it/Dark-Blue-Captive-Vol-1-ebook/dp/B01IG7YKBS/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1470324432&sr=8-1&keywords=dark+blue
SINOSSI: Caleb è un uomo con un unico obiettivo: la vendetta. Rapito da ragazzino e venduto come schiavo da un mafioso affamato di potere, da allora non ha mai pensato ad altro che a vendicarsi. Per dodici anni ha esplorato il mondo degli schiavi del piacere alla ricerca dell’uomo che ritiene responsabile del suo tremendo passato. Finalmente riesce a trovare l’artefice della sua sofferenza: ha una nuova identità, ma la stessa natura di un tempo. Per avvicinarsi abbastanza da colpirlo, Caleb deve trasformarsi in ciò che più odia e rapire una bellissima ragazza perché sia la vittima che lui stesso è stato.
Olivia Ruiz ha diciotto anni e si è appena svegliata in uno strano posto. Bendata e legata, ad accoglierla c’è soltanto una calma voce maschile. Si chiama Caleb, ma vuole essere chiamato Padrone. Olivia è giovane, bellissima, ingenua e testarda. Possiede una sensualità oscura che non riesce a nascondere. Pur essendo terrorizzata dall’uomo forte, sadico e arrogante che la tiene prigioniera, l’irresistibile attrazione che prova per lui la tiene sveglia nel buio.
CJ Roberts
È una scrittrice indipendente. Predilige storie oscure ed erotiche con elementi tabù. Le sue opere sono definite sexy e disturbanti allo stesso tempo. Il suo romanzo d’esordio, Dark Blue, ha venduto più di 150.000 copie ed è il primo della serie bestseller Captive Series. È nata e cresciuta in California. Si è arruolata nel 1998 nell’aeronautica militare, ci è rimasta dieci anni e ha viaggiato molto. Scrive anche racconti con lo pseudonimo di Jennifer Roberts.
Recensione di Amélie
Caleb non sa niente di se stesso. Da ragazzino è stato rapito, diventando lo schiavo di Narweh, un essere senza cuore. Per anni, nella città di Tehran, ha sofferto la fame, è stato picchiato brutalmente e anche stuprato dal suo padrone, che lo chiamava Kéleb, cane. Sarebbe morto di certo se un ufficiale pakistano di nome Rafiq non lo avesse trovato per caso e salvato dalle grinfie di Narweh, ricomprandolo e offrendogli una vita migliore. Subito dopo averlo preso con sé, Rafiq gli confida che sta cercando un uomo, Vladek, responsabile dell’uccisione della madre e del rapimento della sorella, venduta a un bordello e morta poco dopo. Rafiq esige vendetta, perciò è deciso a trovarlo e ucciderlo. Vladek è legato al traffico di schiave sessuali, quindi, per avvicinarsi a lui è necessario entrare nel suo mondo. Caleb, che deve a Rafiq la vita, accetta di aiutarlo e diventa un addestratore di schiave. Dopo dodici, lunghi anni di lavoro, la vendetta è finalmente a portata di mano. Caleb ha un piano semplice: tornare in America e cercare una candidata per l’asta di schiave che si sarebbe tenuta in Pakistan e alla quale avrebbe senza dubbio partecipato anche Vladek. Presentarsi con una ragazza occidentale avrebbe incrementato la fama di Caleb come addestratore, permettendogli di entrare nelle grazie di Vladek. Quella schiava sarebbe stata per lui. E così, Caleb va alla ricerca di una donna che sia di una bellezza squisita, povera, inesperta, predisposta alla sottomissione e capace di sopravvivere e la trova nella diciottenne Olivia Ruiz.
La vita di Olivia non è mai stata facile: il padre l’ha abbandonata quand’era piccola e la madre la odia, perché per colpa sua ha perso uno dei suoi innumerevoli amanti. È infelice e ossessionata dal celare il proprio corpo agli occhi degli uomini, che la considerano una poco di buono solo perché sua madre lo è e la mela non può cadere troppo lontano dall’albero. Una mattina, Olivia rischia di essere molestata da un uomo, che la segue in macchina. A salvarla è proprio colui che sta per strapparle via la libertà, Caleb, che la pedina e la studia da settimane. La ragazza ne rimane subito incantata e dopo quell’incontro, il suo pensiero corre a lui più volte.
Mi ero fatta tanti di quei film su quel giorno in cui lui mi aveva soccorsa sul marciapiede. Mi ero sentita come una principessa che si era imbattuta in un cavaliere dall’armatura lucente.
Avevo avuto delle fantasie su quest’uomo, avevo sognato che mi toccasse. Avevo desiderato sentire il suo sguardo sulla mia pelle nuda. Immaginato le sue labbra morbide sui miei seni.
All’improvviso, il mondo di Olivia viene completamente rovesciato: si risveglia in un letto che non è il suo, legata, bendata e drogata. Vicino a lei c’è un uomo, che le parla con una voce familiare. La slega, la spoglia e la lava, lasciandole la benda sugli occhi per tutto il tempo.
«Chi sei?».
«Io sono il tuo Padrone. Tu sei dove io voglio che tu sia».
«Ti conosco?».
«Non ancora».
Uscita dalla vasca da bagno, Olivia riprende il controllo del proprio corpo – l’effetto della droga è quasi svanito – e ne approfitta per reagire contro il suo rapitore, assestandogli calci e pugni e graffiandolo. Appena si toglie la benda e lo vede in faccia, lo shock la assale. Lui è l’uomo che l’ha salvata per strada qualche giorno prima, lo stesso dal quale era rimasta affascinata. La delusione è insopportabile. Prova a scappare dalla stanza, ma non ci riesce, nonostante continui a lottare. Caleb è disorientato dal comportamento della ragazza, non riconducibile ai soliti schemi prevedibili. Infatti, non è paura quella che legge nei suoi occhi, bensì rabbia. La droga di nuovo, facendola dormire per tutta la notte. Quando Olivia si risveglia, riprova a scappare, fallendo ancora una volta. Appena rivede Caleb, però, capisce che quell’attrazione che provava per lui non è ancora svanita, sebbene la paura per ciò che potrebbe farle.
Lui è la cosa più bella che abbia mai visto. La sua pelle è gradevolmente abbronzata, come se anche il sole si fosse preso il suo tempo per baciare la sua pelle alla perfezione. Gli avambracci muscolosi sono impolverati dagli stessi peli dorati della testa. E i suoi occhi imitano il blu-verde del mar dei Caraibi che ho visto solo nelle locandine dei film. I suoi denti non sono perfetti, e la piccola imperfezione sembra renderlo ancora più bello.
Caleb si comporta subito come un essere spietato e la punisce per i suoi tentativi di fuga: le mette un collare, la lega in piedi al montante del letto e la prende a cinghiate.
«Raddrizza quelle gambe», tuonò lui. «Se svieni, ti farò riprendere i sensi e continuerò».
Mentre me ne rimanevo lì, appesa per le braccia, lui continuò. Sentii arrivare il secondo colpo prima che mi raggiungesse; la cinghia tagliò l’aria con un fischio prima di atterrare sulle mie cosce. Lottavo per cercare di sottrarmi ai colpi. Mi spostavo di qua e di là e le braccia quasi mi uscivano dalle articolazioni mentre cercavo di schivare le staffilate. Ma quelle continuavano ad arrivare. Urlai così forte, così a lungo, che non riuscivo più a respirare.
L’obiettivo di Caleb è quello di annientare la volontà della ragazza poco per volta. Deve distruggerla per trasformarla in ciò che vuole, ovvero una schiava capace di obbedire al suo Padrone.
A ogni infrazione, corrisponde una punizione.
Ma Caleb sa essere anche gentile e ogni tanto le offre delle ricompense…
Attraverso la stoffa, mi accarezzava con le dita, il tutto senza distogliere gli occhi dai miei. Non mi penetrò, non avrebbe potuto con la camicia tra di noi, ma nonostante questo le sue dita invasero ogni fibra del mio corpo. Lo sentivo dappertutto. Poi, contro ogni logica, mi sentii inondare di calore. Piacere, desiderio, non dolore. All’improvviso tutto il mio corpo era concentrato sulle dita di Caleb e su quello che mi stavano facendo.
Olivia è spaventata, ma desidera Caleb – ogni volta che la tocca, la fa venire – e questo desiderio genera in lei umiliazione, vergogna e un dolore ben peggiore di quello che prova quando viene punita senza pietà. Se la tratta male, è il suo corpo a soffrire. Se la tratta bene, lo fa la sua anima. Com’è possibile essere attratti dal proprio carceriere?
«Ti odio, davvero».
«Ma la tua fica no, e questo è l’importante».
Giorno dopo giorno, la vita di Olivia diventa monotona, riempita solo da Caleb, dalle sue punizioni, dagli orgasmi occasionali e dall’oscurità senza fine. Rinchiusa tra quelle quattro pareti, senza la possibilità di uscire né di vedere fuori, perde rapidamente il senso del tempo e teme di perdere anche se stessa. L’unica certezza è proprio Caleb, che diventa inevitabilmente il centro del suo mondo.
Caleb, dal canto suo, si sente sempre più attratto da Olivia, ben diversa dalla ragazza che si era immaginato. I suoi occhi scuri lo affascinano, il suo corpo lo eccita, la sua forza e i suoi tentativi di ribellarsi lo disturbano e lo intrigano allo stesso tempo.
Era stato con così tante [donne], eppure nessuna l’aveva coinvolto come faceva lei.
La desidera con tutto se stesso, ma non può prenderla nel modo canonico, perché deve conservare la sua verginità per l’uomo al quale la venderà dopo il periodo di addestramento. Questo, però, non gli impedisce di farla sua in qualche modo…
«Sei così bella. Adoro il tuo piccolo culo così stretto».
Caleb inizia a legarsi a Olivia in modo sempre più profondo e per questo motivo, decide di concederle dei favori: farla uscire per un po’ dalla camera, permetterle di mangiare con lui in cucina, portarsela a dormire nel proprio letto, farsi toccare…
Ed è proprio quando lui abbassa la guardia che Olivia trova un modo per fuggire. Caleb riuscirà a riprenderla?
Mie care amiche, era da tanto tempo che un romanzo non catturava la mia attenzione con tale prepotenza. L’ho finito alle tre del mattino, perché dovevo assolutamente arrivare al finale, che non lascia troppo appesi per fortuna. A essere sincera, quando mi sono accorta del doppio pov ero preoccupata, perché di solito quello maschile mi lascia sempre insoddisfatta, ma non è questo il caso. Conoscere il passato di Caleb e i suoi sentimenti nei confronti di se stesso e di Olivia, ha reso ancora più interessante la lettura. Caleb è un personaggio ben tratteggiato e il modo in cui alterna crudeltà e dolcezza mi ha conquistato. Il suo pov è in terza persona, mentre quello di Olivia in prima persona: una scelta interessante, che spinge il lettore a sentirsi più vicino a lei che non a lui, ad amare più lei che non lui. Olivia è l’eroina per eccellenza: nonostante la giovane età, tira fuori gli artigli sin da subito e dimostra una grande forza, che ci arriva anche quando scoppia in lacrime. Entrambi mi sono piaciuti tantissimo e come coppia funzionano alla grande. Ciò che ho apprezzato di più è stato il fatto che entrambi, nonostante l’attrazione e i sentimenti che via via li portano a legarsi, si dimostrano fedeli a loro stessi: lei sfrutta ogni occasione buona per scappare e riconquistare l’agognata libertà, lui è un po’ più debole di Olivia, soprattutto nella parte finale del romanzo, ma non rinuncia al suo obiettivo, ossia aiutare Rafiq nella vendetta. Per quanto riguarda la storia in sé, non è originalissima, ma il modo di agire dei due protagonisti e la loro psicologia l’hanno resa unica allo stesso tempo. Mentre leggevo, mi rendevo conto che la narrazione assomigliava a un elastico, che è rimasto ben teso fino alle ultime pagine, grazie all’evoluzione del rapporto tra Olivia e Caleb e ai continui colpi di scena. Non ci sono punti morti che distolgano l’attenzione e invoglino a sospendere la lettura. La sofferenza, la speranza e la suspense ci accompagnano costantemente, rendendoci parte della storia. Lo stile è semplice, fluido, diretto e arriva al cuore con facilità. In definitiva, in questo romanzo ho trovato tutti gli elementi che cerco di solito in un dark e sono sicura che non deluderà le vostre aspettative. Concludo sottolineando che quest’opera contiene delle scene forti, non adatte a tutte le sensibilità, quindi fate attenzione. Spero di poter leggere presto il seguito.
A presto. Un bacio.
Amélie
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Sensualità