“Abbiamo perso noi stessi e non riusciamo più a ritrovarci.”

Due anime così sole, così perse che non credono più a niente.

Care Dame, oggi vi parlo di Broken, l’ultimo romanzo di Daria Torresan. Un romance contemporaneo intenso, toccante e commovente.

 

Titolo:Broken

Autrice:Daria Torresan

Pubblicazione:6 dicembre 2018

Self Publishing

Autoconclusivo

Genere: contemporary romance/erotico

Prezzo: 2,99

 

TRAMA

 

In una sola notte avevo scoperto che poteva esistere un buio più nero dell’oscurità. E in quel buio, io mi ero inabissata. Avevo perso un pezzo del mio cuore, l’uomo con il quale avrei voluto trascorrere il resto della mia vita. Tutto attorno a me continuava a correre veloce, mentre io restavo ferma, immobile.
Poi accadde qualcosa.
Mi specchiai in due occhi scuri nei quali vidi il mio stesso tormento, il mio stesso vuoto, il mio stesso nulla. Un’altra anima smarrita. Aveva lasciato se stesso nelle aride terre dell’Asia meridionale e l’esercito gli aveva inferto ferite ben più profonde di quella che segnava il suo bellissimo volto. Eppure, era riuscito a trovare un suo posto nel mondo, perché mai avrebbe dovuto rinunciarci per me?
Myles O’Brien doveva essere solo lo svago di una notte, non avrei dovuto incontrarlo mai più.
Ma il destino aveva un piano differente.

Contemporary romance autoconclusivo

* ATTENZIONE *
Il romanzo contiene scene di sesso esplicite. Se ne consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole.

In omaggio i primi capitoli di Dangerous in vendita su Amazon

 

 

RECENSIONE

La perdita.

Questa parola ha molteplici significati, ma quando riguardano l’essere umano ben sappiamo che non sono piacevoli.

C’è la perdita di una persona cara, della nostra ragione di vita, della nostra metà.

La perdita della dignità, dell’amor proprio o della propria umanità.

Tante sfaccettature, tante declinazioni ma tutte portano inevitabilmente, chi più chi meno, a un declino in chi la subisce.

Certe “perdite” possono annientare, distruggere e soffocare l’anima e il cuore. Sono lame strazianti che feriscono profondamente, spezzando e riducendo a brandelli impedendo, a chi subisce, di trovare una via d’uscita da questo tunnel doloroso in cui si è piombati.

Non c’è luce, solo buio…

Ma sarà sempre così? Si può risalire la china di questa immane disperazione?

Questa è la storia di Violet e Myles, questa è la storia di due anime distrutte, fatte a brandelli. Questa è la storia di tante “perdite” e di come l’amore e la comprensione possono trasformarsi dapprima in una flebile luce e poi in un faro accecante in fondo al tunnel.

È la storia di un ritorno alla vita, una rinascita prima spirituale poi fisica. È la storia di una seconda occasione.

Conosciamo Violet annientata e lacerata da un dolore immane: la perdita dell’uomo che ama, Evan. È passato un anno dalla sua morte e ancora lo tiene legato a sé con i ricordi. Le è impossibile lasciarlo andare, era la sua ragion di vita.

Meno sei giorni al primo Natale dopo che Evan mi ha lasciata. Meno sei giorni al primo anniversario della sua morte. Già, perché il destino ha pensato bene di togliermi l’amore della mia vita proprio la notte della Vigilia.

Vive alla giornata, una serie infinita di giorni che si susseguono all’impronta del dolore che alberga incessantemente nel suo cuore. Da quella notte non è cambiato nulla: c’è solo un immenso vuoto, la sensazione di aver perso una parte di sé.

Continuo a sentirmi sola, abbandonata, smarrita. Privata delle mie certezze e delle mie sicurezze. Come se camminassi a occhi chiusi o, meglio, come se trattenessi il respiro.

 Nulla la scuote dal suo torpore emotivo, a niente sono serviti finora gli incitamenti della sua migliore amica Mel che insiste perché Violet ricominci a vivere, a uscire, a incontrare gli amici.

Fin quando, dopo l’ennesimo invito, cede alle insistenze di Mel e decide di accompagnarla a festeggiare il compleanno di un amico.

La sofferenza che porto appresso mi schiaccia l’anima da tanto tempo e, anche se tento di negarlo, ho bisogno di sentirmi alleggerita da questo peso per qualche minuto.

Un innocuo brindisi a un compleanno, semplicemente questo doveva essere, senza avere la minima idea che quella sera sarebbe stata l’inizio di tutto, l’inizio della sua risalita dal baratro: l’incontro con Myles.

Myles, come Violet, è un uomo distrutto la cui anima è stata annientata dalla guerra. Porta su di sé e dentro di sé cicatrici che, seppur rimarginate, hanno lasciato solo devastazione.

Ciò che ha visto, ciò che ha fatto, ciò che ha subito, ciò che ha perso nelle terre desolate dell’Afghanistan lo hanno fatto sprofondare in un limbo costantemente alimentato da alcol e sesso.

Solo questo mette a tacere i suoi demoni, solo questo riesce a placare i suoi incubi, il suo senso di colpa, il suo senso di fallimento come uomo e come figlio.

E quella notte doveva essere come tutte le altre: alcol e sesso.

 “Pensi che io potrei farti sentire meglio per una notte?”

“Vieni via con me, Violet”

Sollevo la testa e cerco i suoi occhi. sono torbidi, oscuri, peccaminosi. Imploranti, ricchi di promesse…Annuisco. Un solo cenno.

Non aveva messo in conto Violet.

Violet con i suoi occhi tristi e melanconici, anche se velati dall’ebbrezza alcolica. Violet i cui occhi sembrano scavargli dentro e vedere il suo tormento. Violet per la quale sente un trasporto e una connessione mai provata prima per nessuna delle donne che l’hanno preceduta.

Non avevo mai bramato tanto una donna. E più la desideravo, più sentivo il bisogno di sporcarla col mio schifo. Marchiarla. Desideravo che si ricordasse per sempre di me.

 Violet sarà il suo balsamo, il suo lenitivo per quella notte.

 “Sarà una lunga notte, Fiorellino”…”per questa notte io mi prenderò cura di te. Sarò la tua evasione, e tu sarai la mia follia.”

 E Violet si lascerà catturare dallo sguardo di Myles, leggerà nei suoi occhi la stessa sua disperazione, lo stesso suo dolore.

Sofferma il suo sguardo nel mio. È profondo e infinito, mi sembra quasi di specchiarmici dentro. Ho come l’impressione che lui sappia di cosa stia parlando, che quegli occhi abbiano visto il male, quello che ferisce l’animo irrimediabilmente e l’abbiano riconosciuto nei miei.

Una connessione, un riconoscersi che li porterà a condividere una notte di sesso per fugare e lenire quel vuoto, quel dolore che immancabilmente si sarebbe ripresentato all’ alba.

Non percepisco più niente, nemmeno il dolore.

Questa sera mi lascerò condurre dall’ istinto e terrò conto solo delle mie necessità.

Una piccola e breve fuga dalla mia angoscia quotidiana. Domani tornerà tutto come prima.

 

Non dovevano rivedersi più, non era contemplato, ma il destino è beffardo e Myles e Violet si rincontreranno nella più improbabile delle situazioni: in Scozia, ambedue ospiti in un maniero, ambedue ignari del legame che li unisce ma che li separa.

Da questo momento in poi sarà una lotta prepotente e dolorosa contro l’attrazione incandescente, la necessità di conoscersi, contro la situazione scomoda in cui si vengono a trovare, contro il passato.

Ma sarà anche il momento in cui inizierà il processo di guarigione, il momento in cui inconsapevolmente la flebile luce si è accesa in fondo a quel tunnel fatto di dolore e disperazione. A niente potrà l’indefessa voglia di Violet di rimanere legata al ricordo di Evan, a niente potrà il testardo rifiuto di Myles di superare il suo senso di colpa.

Due anime rotte, distrutte, a pezzi si sono incontrate, si sono riconosciute, si sono negate, ma inevitabilmente si sono guarite.

Mi sono concesso di sentire qualcosa invece di viverla passivamente. Sentire. Non credevo di esserne più capace, ma soprattutto di meritarlo.

Un romanzo questo che sicuramente denota un’evoluzione positiva dell’autrice sia da un punto di vista stilistico che strutturale.

Il plot è ben congegnato e articolato, e grazie al doppio pov ci permette di conoscere e capire al meglio fatti, sentimenti ed emozioni.

I fatti sono descritti con magistrale perizia, i luoghi con dovizia di particolari. Le immagini del paesaggio scozzese risulta vivido, una serie infinita di pennellate di colore che sfumano dall’uno all’altro quasi a voler rimarcare l’innato talento e amore di Violet per la pittura.

La caratterizzazione dei personaggi tutti, e in particolare la loro psicologia è profonda e introspettiva.

Myles presenta la tipica PTS, è un uomo che è fuggito da un padre oppressivo, anaffettivo e manipolatore per cercare la libertà nell’esercito, animato dalla grande aspirazione di poter essere di aiuto al prossimo. Non aveva messo in conto il rovescio della medaglia, ciò che lasciano dietro di sé gli orrori della guerra: una lunga scia di morte e distruzione, la perdita di amici e commilitoni, la perdita della propria umanità e dignità, la perdita di sé stessi.

Ogni volta che un uomo cade a terra, perdo un po’ della mia dignità. Ogni volta che un omo cade a terra mi ripeto “o me o lui”.

Questo senso di annientamento, il senso di colpa, la mente obnubilata dall’alcol lo rendono vulnerabile e facile preda di chi vuole manipolarlo.

È un circolo vizioso nel quale Myles sta sprofondando, in quanto convinto dell’inutilità della sua vita, della mancanza di uno scopo e quindi diventa facilmente preda delle ambizioni e manipolazioni di chi invece avrebbe dovuto aiutarlo e sostenerlo e dopo supportarlo nella rinascita.

Myles ha trincerato tutte le emozioni e i sentimenti dietro una dura scorza di indifferenza e freddezza. Ha paura di lasciar trapelare il suo vero io, preferendo mostrare l’uomo cinico e annoiato, freddo e distaccato.

Il suo senso di colpa non gli permette di accettare che la vita può riservargli una seconda occasione. Che è degno di essere amato perché dietro quella scorza dura è nascosto il giovane di un tempo, l’idealista che ambiva a portare sollievo ai più sfortunati.

Nei suoi occhi ci sono tutta la rabbia e il tormento che lo infestano, nelle sue parole avverto tutto il rancore per coloro che gli hanno portato via la persona che era un tempo.

Quegli occhi parlano più della sua bocca, in quello sguardo brilla tutta la sua dannazione. “Chi mi toglierà di dosso il peso di tante anime?”

 L’incontro con Violet sarà catartico. Lo scuoterà da quel limbo che si era autoimposto, gli farà rivalutare, seppur lentamente, i suoi sentimenti. Lo spronerà a risalire la china.

Trovarmi vicino a Violet mi porta a sentire. Sento tutto. Calore, brama, passione, senso di protezione.

Sentire. Ancora. Come tanto tempo fa.

Violet sarà la sua luce, quella salvifica, quella che sana e guarisce, quella che fa battere di nuovo il cuore.

Myles è un personaggio poliedrico, a tratti ombroso e chiuso, a momenti aperto e vulnerabile, intenso, ammaliante e tanto sexy. Cattura l’attenzione sin dalle prime pagine per la sua fisicità e per la sua personalità cosi sfaccettata, mutevole e intrigante.

Violet all’apparenza sembra una donna debole, incapace di vivere senza l’uomo che doveva sposare, come se dipendesse da lui. In realtà è una donna che ha profondamente amato, di un amore grande e forte, di un amore sincero e puro, e la sua perdita è stata devastante e annientante. Ciò l’ha destabilizzata facendola apparire ai nostri occhi fragile. In realtà è lei che si dimostra la più forte, è lei che presa coscienza della seconda possibilità che la vita le sta offrendo si apre nonostante lotti strenuamente contro di essa.

Apparentemente sembrerebbe una contraddizione, ma non lo è poiché l’animo umano è un groviglio di sentimenti contrastanti, un intricato grumo di emozioni che si scontrano, si sovrappongono per poi incastrarsi e trovare il posto giusto nel nostro cuore e nella mente: il posto dei ricordi e il posto della realtà.

Il sentimento che nasce in lei per Myles è innanzi tutto voglia di guarirlo, di lenire il dolore e il senso di colpa che alberga nel suo animo. È la necessità di sentirlo vicino, di farlo suo nonostante è convinta di non poterlo avere.

Ma questo non le impedirà di prendere quel poco che le è concesso e usarlo per ricominciare a sperare, a sperare che possa vivere di nuovo.

“Fammi dimenticare tutto, Myles. Tutto il mio buio. Fammi scordare chi sono” lo prego, il piacere e l’angoscia si mescolano nella mia supplica.

Tutte queste visioni, emozioni e sentimenti, tutta questa storia ci arriva con uno stile linguistico elegante, potente e travolgente. Un uso della parola così coinvolgente che a tratti strazia l’anima, esaspera per poi far gioire e nuovamente penare. A tratti accalora con le intense scene erotiche molto sensuali e arricchite da un appropriato dirty talking, specie quando il racconto ci arriva da Myles.

Quindi un romanzo ben equilibrato per potenza descrittiva ed emozionale, curato e corretto. Un ottimo lavoro che denota la crescita e l’evoluzione positiva di Daria Torresan con la quale mi congratulo.

Dame, cos’altro aggiungere?

Se volete leggere una storia intensa e passionale, di quelle che straziano l’anima e al contempo ne sono un balsamo lenitivo, dandoci la speranza che nella vita non tutto il male viene per nuocere e che la stessa ci dà sempre una seconda occasione, non perdetevi la lettura di Broken.

È solo uno sconosciuto che per una notte mi ha aiutato a sfilare la mia armatura. Se non fosse che, quando l’ho rindossata, lui è rimasto intrappolato dentro, insieme a me.

“Ricordalo, Violet, non importa con chi starai e in quale posto del mondo ti troverai. Tu non smetterai mai di essere mia. Mai.”

“Ogni volta che verrai baciata, ricorderai la mia bocca. Ogni volta che verrai toccata, rammenterai le mie carezze. Ogni volta che un uomo entrerà dentro di te, tu penserai a me. Questa è la tua condanna, Fiorellino. La stessa che subirò anch’io.”

Alla prossima,

Giusi

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